Un amico dei giovani, un innamorato della Santa Madre Chiesa

Il Cardinale Paul Shan, S.J., Vescovo della diocesi di Kaohsiung, Taiwan, commenta in questo articolo come il Beato Josemaría "ha sempre manifestato il desiderio di favorire nei giovani la nascita di grandi ideali, e in particolare, negli studenti universitari". Articolo pubblicato su Christian Life Weekly (Taiwan) il 6 gennaio 2002.

Il Beato Josemaría è un vero amico dei giovani. Ha sempre manifestato il desiderio di favorire in loro la nascita di grandi ideali, e ha compreso a fondo la speciale importanza di questa azione nei confronti, in particolare, degli studenti universitari.

La sua preoccupazione affinché coloro che si preparano per un futuro professionale colgano l’importanza di avere un’intenzione retta può essere intuita da alcuni suoi scritti. Nel punto 345 di Cammino egli scrive:

“Cultura, cultura! - Bene: che nessuno ci superi nell’ambirla e nel possederla.

- Però la cultura è mezzo, e non fine”.

Da queste espressioni possiamo anche evidenziare un altro aspetto importante dello spirito del Beato Josemaría. Egli sapeva, infatti, che lo scopo per cui si persegue una maggiore conoscenza, non dovrebbe essere nulla di meno che dare gloria al Creatore, colui che ne rende possibile l’acquisizione; e che lo sforzo per acquisire la cultura va fatto con perfezione. Se il nostro lavoro deve diventare un’offerta fatta a Dio, allora deve essere fatto bene, e come il beato Josemaría diceva nel testo citato sopra: “… che nessuno ci superi nell’ambirla…” .

Così egli si esprime, in altri punti di Cammino:

334. “Preghi, ti mortifichi, lavori in mille cose d’apostolato…, ma non studi. - E allora non servi, se non cambi.

Lo studio, la formazione professionale quale che sia, è obbligo grave fra noi”.

338. “Una volta, poiché le cognizioni umane – la scienza – erano molto limitate, sembrava davvero possibile che un solo individuo dotto potesse prendere le difese e fare l’apologia della nostra Santa Fede.

Oggi, con l’estensione e l’intensità della scienza moderna, è necessario che gli apologisti si dividano il lavoro per difendere la Chiesa scientificamente, in tutti i campi.

- Tu… non puoi sottrarti a quest’obbligo”.

Da quando mi sono imbattuto in questo piccolo libro, l’ho utilizzato spesso nella mia predicazione. Esso non è solo una guida per aiutare i laici a raggiungere le vette della spiritualità cristiana: lo definirei anche un manuale che descrive il modo in cui noi cristiani dovremmo amare la Chiesa, nostra Madre. Infatti, anche se i punti del libro trattano diversi aspetti della spiritualità cristiana (preghiera, mortificazione, presenza di Dio, umiltà, povertà, ecc.) essi conducono tutti verso un unico punto terminale: l’amore per la Chiesa.

Questo è molto teologico. E’ evidente, infatti, che mentre lo Spirito soffia dove vuole, facendo nascere differenti carismi e manifestazioni assai diverse della Carità, rimane il fatto che siamo tutti quanti figli della stessa Madre e a questa Madre dobbiamo l’onore di comportarci come buoni cristiani qualunque sia la nostra occupazione.

Trovo questo particolarmente rilevante nei nostri tempi, in cui la Chiesa deve affrontare questioni che possono facilmente confondere il giudizio dei credenti e dei non credenti. La clonazione, la ricerca su cellule staminali, l’eutanasia, sono questioni che richiedono, sia agli ecclesiastici che ai laici, un profondo studio alla luce della Divina Rivelazione. Oggi non possiamo lasciare la Chiesa da sola ad affrontare questi problemi e le parole del beato Josemaría sopra riportate ci ricordano la necessità di studiare per diffondere la verità e per difendere la Chiesa.

Il mondo guarda alla Chiesa in cerca di luce. Le tenebre dell’ignoranza rendono molti incapaci di compiere finanche il primo passo, e di riuscire a chiedere a sé stessi quale sia il senso della vita. Le molte cose buone di questo mondo – la scienza, il lavoro, la natura – a volte diventano pietre d’inciampo per molte persone nel cammino verso la luce della verità.

Lo spirito del Beato Josemaría è centrato precisamente sulla costante ricerca di significato, mentre ci immergiamo nelle cose buone che il mondo ci offre; con le sue parole: “scoprite quel qualcosa di divino nascosto nei più piccoli particolari di questo mondo”.

Christian Life Weekly (Taiwan)