Quest'anno papa Francesco vuole centrare la giornata su tre parole: gridare, rispondere e liberare. “Gridare” perché la condizione di povertà (....) diventa un grido che attraversa il cielo e raggiunge Dio, per lasciare che il povero parli dei suoi bisogni. Spesso, dice Papa Francesco, le iniziative sociali "riguardano più il piacere di noi" che "ricevere veramente il grido dei poveri". In un giorno come questo, "siamo chiamati ad un serio esame di coscienza per vedere se siamo realmente in grado di ascoltare i poveri" (GMP 2018, n.2).

Dobbiamo ascoltare la condizione dei poveri per "guarire le ferite dell'anima e del corpo, ristabilire la giustizia e aiutare a ristabilire una vita dignitosa".

E infine "liberare", perché ogni cristiano e ogni comunità "sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, affinché possano essere pienamente integrati nella società".

Tutti i cristiani sono anche chiamati a dare una risposta che è "cura amorevole che onora l'altro come persona e cerca il suo bene" (ibid. n. 3).

A San Josemaria piaceva ricordare che "l'Opus Dei è nato tra i poveri di Madrid, negli ospedali e nei quartieri più poveri", e ripeteva più volte che "un uomo o una società che non reagisce alle tribolazioni o ingiustizie, e non cerca di alleviarle, non è né un uomo né una società degna dell'amore del cuore di Cristo" (E Gesù che passa n. 167)

Le iniziative sociali che l'Opus Dei ha lanciato nei 90 anni della sua esistenza cercano di promuovere la dignità di ogni essere umano e, allo stesso tempo, di ascoltare il grido dei poveri e di raggiungerli.

Nelle prossime settimane proporremo alcune storie, iniziative sociali e progetti che sono nati sotto l'impulso del messaggio di San Josemaria e che rispondono a questa chiamata del Santo Padre.