San Josemaría e la fuga tra i Pirenei in un libro

È stato recentemente pubblicato il libro "Una storica avventura sui Pirenei", di Jordi Piferrer, storico di Barcellona esperto delle spedizioni di fuga che hanno avuto luogo attraverso i Pirenei durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). Nel volume si racconta la fuga di san Josemaría nel 1937.

Jordi Piferrer, storico di Barcellona, ha studiato per anni, nei luoghi degli avvenimenti, varie spedizioni di fuga attraverso i Pirenei, durante la Guerra civile spagnola (1936-1939) e la Seconda Guerra Mondiale.

Nella prima parte del libro analizza a fondo la fuga di san Josemaría Escrivá, nell’autunno del 1937, con altre sette persone, allegando numerosi documenti inediti. Nella seconda parte descrive i due soggiorni di San Josemaría in Andorra, le guide che resero possibile la traversata, alcune questioni ancora controverse, e altre due spedizioni, correlate con quella principale.

Il volume, "Una storica avventura sui Pirenei (Come san Josemaría lasciò la guerra civile spagnola nel 1937 per raggiungere Andorra)", di Jordi Piferrer Deu, pubblicato da "goWare" nell’aprile 2018, sia in formato cartaceo, sia in ebook, ricostruisce la vicenda della fuga di san Josemaría, alla fine del 1937, dalla parte della Spagna (la “zona repubblicana”) devastata dalla guerra civile del 1936-39, per rientrare nella “zona nazionale” del suo Paese, attraverso Andorra e la Francia.

La copertina del libro

È possibile acquistare il libro in formato cartaceo e digitale cliccando qui.

San Josemaría fuggì attraverso i pirenei per proseguire il suo lavoro sacerdotale senza la minaccia di morte costante

Il motivo di questo rischiosa fuga attraverso i Pirenei fu quello di poter proseguire, in libertà, e senza la costante minaccia di morte rappresentata dalla presenza delle “milizie rosse”, il suo lavoro sacerdotale e di espansione della neonata Opus Dei (fondata 9 anni prima, nell’ottobre del 1928).

La decisione di fuggire non fu semplice per san Josemaría

Non fu una decisione facile, sia per i gravi problemi e le incertezze che comportava una simile impresa, sia per i motivi ben descritti nel 1976 da don Álvaro, successore di san Josemaría alla guida dell’Opera: “Sentiva il suo cuore come diviso, tra la necessità – da una parte – di arrivare all’altro lato, dove avrebbe avuto maggior libertà di movimento per seguire l’Opera ed esercitare il suo ministero sacerdotale; e dall’altra la convenienza di ritornare a Madrid, dove aveva lasciato vari di noi, in carcere o nascosti”.

Infatti, di qua si trovavano i suoi famigliari e varie persone dell’Opera, mentre di là lo attendevano un altro centinaio dei suoi figli spirituali. Alla fine, conclude l’autore del libro, Jordi Piferrer, “possiamo affermare che tanto lui come gli altri sette che lo accompagnarono nella spedizione, attraversarono la frontiera mossi da una causa chiaramente soprannaturale: dare compimento alla volontà di Dio”.

La traversata fu preceduta da una snervante attesa di 40 giorni a Barcellona (10 ottobre – 19 novembre 1937), in attesa che improbabili mediatori definissero i dettagli della partenza verso Andorra. Seguì, dal 19 al 27 novembre, un’altra attesa nascosti nei boschi di Rialp, nella cosiddetta “capanna di San Raffaele”.

Nel tragitto percorsero circa 100 chilometri, superando circa 6400 metri di salite e 5900 di discese

Infine, dal 27 novembre al 2 dicembre, si svolse la marcia, durante 5 pesantissime notti di cammino e angoscianti giorni di attesa, fino a giungere a San Julià de Lòria, nel Principato di Andorra. Nel tragitto percorsero circa 100 chilometri, superando circa 6400 metri di salite e 5900 di discese. Dovettero alla fine rimanere in Andorra fino al 10 dicembre, per una furiosa nevicata che bloccò per giorni il valico verso la Francia.

Il libro si conclude con quattro sezioni, molto dettagliate, sui due soggiorni di san Josemaría in Andorra (una alla fine dalla fuga, e una nel 1943), sulle varie guide della spedizione, su tredici questioni controverse, di cui l’autore soppesa i pro e i contro, e su altre due spedizioni di fuga, in qualche modo correlate a quella principale, analizzata nella parte iniziale del libro.

Complessivamente, un’opera storica di ricostruzione molto accurata, con continui riferimenti alle fonti (specialmente ai diari dei fuggitivi, e ai racconti delle guide), con numerosi documenti inediti, che ne fanno una pietra miliare nella storia dell’Opus Dei e nella vicenda civile spagnola.

È possibile acquistare il libro in formato cartaceo e digitale cliccando qui.

Autore

Jordi Piferrer, è nato a Vilassar de Dalt (Barcellona) nel 1942. È ingegnere industriale del settore edile, esperto di fondamenta e lavori nel sottosuolo. Forse per questo ama la montagna, e soprattutto i Pirenei, che ha percorso in lungo e in largo. La sua esperienza gli ha permesso di essere invitato a varie conferenze sul tema delle vie di evasione attraverso tali montagne, e di pubblicare tre libri sull’argomento. È vicepresidente dell’Associazione Amici del cammino da Pallerols di Rialb ad Andorra, che ha ripristinato il percorso fatto da San Josemaría Escrivá nell’autunno del 1937.

Traduttore

Marco Paganini, traduttore del libro, è un ingegnere milanese, classe 1954, che ha al suo attivo molti libri e pubblicazioni, sia tecniche, sia biografiche e ha lavorato con l’autore alla riorganizzazione del testo originale.

Dedica di mons. Javier Echevarría

A pagina 5 della versione italiana del volume è possibile leggere una dedica di mons. Javier Echevarría, secondo successore di san Josemaría alla guida dell'Opus Dei dal 1994 al 2016:

I santi, nel loro passaggio sulla terra, lasciano una traccia. I cammini che essi hanno percorso non dobbiamo considerarli un’impresa inimitabile o una reliquia da venerare. Dio ha voluto lasciarci queste vite come esempi a noi vicini. I pochi giorni passati ad Andorra da san Josemaría contengono molti insegnamenti: gli insegnamenti di un uomo di preghiera, che con tanta pietà approfittò di quella libertà di amare e di pregare che Andorra gli offriva; la testimonianza di un uomo amante della libertà di tutti; l’esempio di un Santo che sapeva amare, perdonare ed essere grato.

Discorso nel Centro Congressi di Andorra la Vella, Principato di Andorra
(1-XII-2012, 75° anniversario del passaggio di san Josemaría Escrivá attraverso i Pirenei),
in Romana, Bollettino della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei, n° 55, Luglio-Dicembre 2012, p. 307