Viaggio del prelato dell'Opus Dei in Nigeria

Il prelato dell'Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, ha concluso il 26 luglio una visita pastorale di sei giorni in Nigeria. In queste giornate ha salutato numerosi fedeli della prelatura e amici.

20 luglio | 21 luglio | 22 luglio | 23 luglio | 24 luglio | 25 luglio | 26 luglio

Giovedì 26 luglio

Il 26 luglio è stato l'ultimo giorno della visita di mons. Fernando Ocáriz in Nigeria. Nella Messa celebrata la mattina della festa di san Gioacchino e sant'Anna ha invitato i presenti a considerare il fatto storico dell'Incarnazione di Gesù e il suo valore salvifico. Ha anche chiesto alla Madonna di aiutarci a essere persone che seminano speranza nei cuori di chi ci sta vicino.
Poi è stato ricevuto dall'arcivescovo di Lagos, mons. Alfred Adewale Martins, in un incontro caratterizzato da cordialità e gioia. All'andata il prelato si è fermato nella cattedrale cattolica di Lagos e lì ha pregato alcuni istanti davanti al Santissimo Sacramento.

Nel pomeriggio ha avuto un ultimo incontro con alcuni fedeli della prelatura. Uno di loro gli ha chiesto qual era il messaggio che voleva lasciare loro dopo la sua permanenza nel Paese. Mons. Ocáriz ha proposto tre idee: la necessità di fare di Gesù il centro della propria vita interiore, l'attenzione alla carità fraterna che si manifesta nell'unità con gli altri e il valore della libertà. Al termine dell'incontro ha impartito la sua benedizione a tutti.All'aeroporto per prendere l'aereo di ritorno lo aspettavano alcune famiglie per salutarlo. Così si sono conclusi questi sei giorni di visita pastorale in terre nigeriane.


Mercoledì 25 luglio

La mattina del 25 luglio, mons. Ocáriz ha visitato l' Intitute for Industrial Technology (IIT), un'attività sociale che offre conoscenze tecniche a giovani con difficoltà di accesso all'educazione. L'IIT è nato nel 2002, nel centenario della nascita di san Josemaría.
Mons. Ocáriz ha visitato i vari edifici dell'Istituto e ha potuto intrattenersi con gli studenti. Nella cappella ha pregato per i frutti del lavoro che si svolge nell'Istituto.
Olumide Akinjo, direttore di questa iniziativa, ha spiegato al prelato che l'educazione che lì si impartisce include temi trasversali, come l'etica del lavoro, i valori, il matrimonio e la vita familiare.
Alcuni ex-alunni hanno voluto essere presenti e hanno salutato il prelato. Vari gli hanno manifestato la loro riconoscenza per la formazione spirituale ricevuta nei loro anni di scuola che oltretutto li aiuta a mettere a fuoco il lavoro in un'ottica di servizio. Mons. Ocáriz ha scritto alcune parole commemorative su una immagine che gli hanno dato gli ex-alunni.

Il prelato ha sensibilizzato i responsabili a far nascere tra gli studenti la preoccupazione per il bene comune, che avrà risonanza nelle loro comunità. "Oltre ad acquisire capacità tecniche, gli alunni devono anche acquisire valori umani", ha detto. Poi mons. Ocáriz si è recato a pregare al cimitero di Ikoyi, dove sono sepolti alcuni fedeli della prelatura.

Alla fine della giornata, ha tenuto due tertulie durante le quali ha ascoltato alcune testimonianze sulle attività apostoliche in Nigeria.


Martedì 24 luglio

Nel sesto giorno del suo viaggio pastorale in Nigeria, mons. Fernando Ocáriz si è recato a Enugu, una città al centro del Paese, a circa 700 km da Lagos. Lì ha avuto una riunione con un gruppo di sacerdoti diocesani e di seminaristi, con i quali ha parlato della bellezza della vocazione sacerdotale e della responsabilità per ciò che riguarda la missione che Dio ha loro affidato.

Il prelato dell'Opus Dei a Enugu ha parlato della bellezza della vocazione sacerdotale con sacerdoti diocesani e seminaristi

Un sacerdote ha chiesto un consiglio su come portare avanti le molteplici attività della parrocchia senza trascurare la propria vita di pietà. Il prelato lo ha invitato a dare la priorità all’orazione personale, incentrata su Gesù presente nell’Eucaristia e a basarsi su un programma quotidiano che lo aiuti ad affrontare con ordine le varie responsabilità.

Poi mons. Ocáriz è andato al Niger Foundation Hospital (NFH), un centro sanitario che si avvale dell’assistenza spirituale di sacerdoti dell’Opus Dei. Dopo un caloroso benvenuto, è cominciato un dialogo tra il prelato e quelli che lavorano nell’ospedale.
Una delle veterane, la dottoressa Regina Akosa, che lavora in quel centro fin dall’apertura, ha spiegato che i pazienti dimostrano la loro gratitudine sia per la qualità dell’assistenza medica sia per quella spirituale che viene offerta loro. Ha sottolineato che per molti pazienti la cappella dell’ospedale è “il centro di gravità”: cattolici e non cattolici vanno lì a cercare consolazione davanti a Gesù nel Santissimo Sacramento.

Più tardi il prelato ha avuto due incontri con alcuni fedeli dell’Opus Dei nel centro conferenze The Base. Ha ricordato che Dio si affida a noi per portare al mondo i frutti della redenzione. “L’orazione e l’Eucaristia ci danno la forza per poter mettere Cristo al centro della nostra vita, dei nostri pensieri, delle nostre opere e delle nostre relazioni con gli altri”, ha affermato.

"L’orazione e l’Eucaristia ci danno la forza per poter mettere Cristo al centro della nostra vita" (MONS. OCARIZ)

Poi ha aggiunto: “Non scoraggiatevi davanti alle difficoltà perché Dio è con noi”. Ha ricordato anche che san Josemaría era particolarmente attratto dall’insegnamento paolino: “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?”.

Ha incoraggiato tutti a guardare Cristo mentre cercano di adempiere gli obblighi professionali, familiari e, in generale, della vita cristiana. “In questi momenti rivolgiamo la nostra attenzione a Gesù Cristo per esercitare la nostra libertà e assumere queste responsabilità per amore a Dio, più che per il fatto di sentirci obbligati a farlo. Allora troveremo la forza che viene dall’amore di Dio”, ha affermato il prelato. Mons. Ocáriz ha chiesto preghiere per la persona e le intenzioni di Papa Francesco e ha assicurato che la preghiera dà sempre frutto.

"Ogni vita umana è creata da Dio. L'anima è grande, amata da Dio e vale più di qualsiasi cosa materiale" (mons. Ocaríz)

Durante l’incontro ha fatto un intervento un uomo di 81 anni che, avendo detto che recentemente aveva perduto la moglie, ha ricevuto parole di consolazione da parte del prelato.
Ha preso la parola anche un padre di famiglia numerosa, che ha fatto una domanda sul valore della vita umana. “Ogni vita umana – ha detto Mons. Ocáriz – è creata da Dio. L’anima è grande, amata da Dio e vale più di qualsiasi cosa materiale. Ogni anima – ha aggiunto – è destinata alla felicità eterna”. Un giovane ha fatto una domanda sulla vocazione. Il prelato lo ha invitato a chiedere luci a Dio nell’orazione e a conservare un atteggiamento di apertura, assicurandogli poi che avrebbe pregato per lui.


Lunedì 23 luglio

Lunedì 23 luglio mons. Ocáriz ha visitato il campus della Pan-Atlantic University. Lì ha benedetto la nuova cappellina dell'Università dedicata a Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e ha animato i presenti ad avere una grande devozione alla Madonna, affidandole tutte le proprie necessità.

"La preoccupazione per il bene comune, al di là dei propri interessi, deve orientare le azioni delle persone" (mons. Ocáriz)

Il prelato ha poi visitato gli edifici universitari e ha tenuto una riunione con i responsabili di questo centro accademico. "Quando le persone si formano umanamente, professionalmente e spiritualmente; quando si insegna loro a occuparsi dei problemi della società e a pensare, questo si ripercuote sui differenti aspetti della loro vita e contribuisce al bene comune" ha detto. "La preoccupazione per il bene comune, al di là dei propri interessi, deve orientare le azioni delle persone", ha concluso il prelato, "perché è un modo sicuro di trovare la gioia e la felicità duratura che tutti cerchiamo".

Ha aggiunto che proprio perché il progetto della Pan-Atlantic University si ispira alla concezione cristiana della dignità dell'uomo, la formazione che lì si imparte promuove la libertà di tutti. La vera libertà consiste nello scegliere ciò che è oggettivamente vero e buono, due aspetti fondamentali per una educazione completa.

Prima di lasciare il campus ha visitato l'Eleko University Center, una residenza maschile e ha benedetto la residenza universitaria femminile Aster Hall che è ancora in costruzione. Come ricordo della sua visita ha piantato un albero in ciascuna delle due residenze.

La sua destinazione successiva è stato l'Iroto Conference Center, nello stato di Ogun. Persone dei villaggi vicini gli hanno dato il benvenuto, ballando e cantando al suono di "Ekabo" (che vuol dire "gli Yoruba ti danno il benvenuto").

"Una persona può trovare la pace, anche in mezzo alle sofferenze quando le unisce alla Croce di Cristo" (MONS. OCÁRIZ)

Durante il breve incontro con mons. Ocáriz si è cantata una canzone folcloristica per guerrieri, con accompagnamento di tamburi. Il prelato ha ricordato a tutti che "servire e aiutare gli altri ci riempie di gioia" e ha invogliato a sviluppare amicizie profonde e a preoccuparsi veramente del bene degli altri.

Rispondendo a una domanda sul senso della sofferenza, ha detto che la salvezza si realizza attraverso la Croce e che è un mistero che non comprendiamo fino in fondo. "Una persona può trovare la pace, anche in mezzo alle sofferenze quando le unisce alla Croce di Cristo", ha spiegato.

Alla fine dell'incontro gli hanno chiesto di tornare presto.


Domenica 22 luglio

Domenica 22 luglio, nell'omelia della Messa, il prelato ha commentato le parole del salmo: "Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla". Gli facevano ricordare alcune parole di san Paolo che piacevano molto a san Josemaría: "Se il Signore è con noi, chi è contro di noi?" Ha concluso ricordando che con Cristo abbiamo il mondo in eredità.

La mattina ha tenuto un incontro di formazione con alcuni fedeli della prelatura e amici, nella cappella della Whitesands School di Lagos.

Più avanti ha salutato i responsabili di alcune attività educative come la Whitesands School e l'Ikota Educational Foundation. Ha loro ricordato che nelle attività che portano avanti si trasmettono gli ideali cristiani attraverso il buon esempio e una sincera amicizia.

Mons. Ocáriz ha parlato dell' "audacia" soprannaturale e della fortezza di san Josemaría

Mons. Ocáriz poi in una tertulia con fedeli della prelatura nella Lagos Business School ha parlato dell' "audacia" soprannaturale e della fortezza di san Josemaría che, confidando nella grazia di Dio, non si lasciò intimidire dalle difficoltà. Ha incitato i presenti a far conoscere più profondamente in Nigeria la chiamata universale alla santità.

La maturità non dipende dall'età, ma nasce dallo stare vicini a Dio

In vista del prossimo Sinodo sulla vocazione e il discernimento, una delle domande è stata come aiutare i genitori a comprendere e appoggiare la vocazione dei figli. Il prelato ha posto san Giovanni come esempio, spiegando che alcuni giovani hanno già una sufficiente maturità umana e soprannaturale per impegnarsi. La maturità non dipende dall'età, ma nasce dallo stare vicini a Dio. Inoltre la vocazione di un figlio è motivo di ringraziamento a Dio.

"Non seguiamo solo una bella dottrina o un ideale, ma una Persona che ci sta molto vicina nella Sacra Eucaristia" (mons. ocaríz)

In un incontro con ragazze giovani, tenuto alla Lagoon School, il prelato le ha invogliate a cercare l'identificazione con Cristo e a convertirsi in apostoli. "Non seguiamo solo una bella dottrina o un ideale, ma una Persona che ci sta molto vicina nella Sacra Eucaristia".

Una delle presenti gli ha chiesto che cosa si aspettava da coloro che frequentano le attività di formazione cristiana che offre l'Opus Dei. Il prelato ha parlato della necessità di condividere con gli altri la gioia di una vita con Cristo: "Il desiderio di aiutare gli altri a incontrare Cristo nasce dall'amore di Dio e dalla gioia di essere figli di Dio".

"E come si arriva ad amare Cristo?" ha aggiunto. "Conoscendolo, meditando le Scritture, entrando nelle scene del Vangelo e prendendo sul serio alcune pratiche di pietà. Così si è capaci di amare e mantenere viva una relazione con Cristo".

Mons. Fernando Ocáriz in ciascuno dei vari incontri ha chiesto a tutti i presenti di pregare frequentemente per il Papa e per la Chiesa, specialmente durante la Messa.


Sabato 21 luglio

Nel terzo giorno della sua visita in Nigeria il prelato dell’Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, si è intrattenuto con alcuni fedeli e amici della prelatura nella Lagoon School Lekki e nella Lagos Business School. In questi incontri erano presenti persone provenienti da diverse città del Paese: Lagos, Ibadan, Iloti, Nsukka, Enugu, Benin y Abuja.

Il prelato Ha incoraggiato a diffondere il Vangelo e ad aumentare la fiducia in Dio malgrado le opposizioni, gli ostacoli e le difficoltà

Nella Lagoon School il prelato ha riflettuto sul passaggio del Vangelo del giorno in cui i farisei disapprovano la guarigione che Gesù opera di sabato. Ha incoraggiato a diffondere il Vangelo e ad aumentare la fiducia in Dio malgrado le opposizioni, gli ostacoli e le difficoltà che sperimentiamo ogni giorno.

Ricordando alcune parole di Papa Francesco sulla fede, che ci fa vedere con lo sguardo di Cristo, il prelato ha insistito sulla necessità di scoprirlo nell’Eucaristia e di metterlo al centro della nostra vita. Ha ricordato a tutti di chiedere al Signore la grazia di vederci come Dio ci vede.

Ha invogliato a vivere una vera fraternità che si traduca in opere di servizio, di comprensione e di perdono. L’apostolato non è solo un’attività umana, ma soprattutto soprannaturale: consiste nell’aiutare a conoscere e ad amare di più Dio.

Rispondendo a una domanda sulla vocazione dei figli, ha consigliato i genitori a riporre la loro fiducia in Dio. “La preghiera, la maturità e la direzione spirituale sono necessarie per discernere una vocazione” ha detto.

A una domanda sul valore del lavoro domestico, mons. Ocáriz ha risposto che l’ambiente, la bellezza e l’ordine nel focolare rendono più facile l’affetto e lo sviluppo. Questo lavoro “lascia un orma duratura nelle persone” e ha aggiunto che “il lavoro domestico è la colonna vertebrale dell’ambiente di famiglia nell’Opus Dei”.

l’ambiente, la bellezza e l’ordine nel focolare rendono più facile l’affetto e lo sviluppo

Di fronte alle difficoltà economiche che attraversa il Paese, situazione che porta molti a emigrare, il prelato ha consigliato di lavorare per il bene comune e ogni giorno meglio. Ha segnalato anche che ogni Paese ha le sue proprie sfide e anche se l’emigrazione può sembrare una soluzione, potrebbe non essere necessariamente la migliore.

Sulla missione dei cooperatori dell’Opus Dei, ha ricordato che aiutano con il loro lavoro, preghiere, tempo e donativi.

Nel rivolgersi ai giovani, li ha incoraggiati ad approfittare delle attività di formazione cristiana per fare di Cristo il centro della propria vita. Nei diversi incontri che ha avuto, mons. Ocáriz ha chiesto preghiere per il Papa.

Nel corso della giornata, il prelato ha ricevuto famiglie che volevano salutarlo. Alcune avevano viaggiato da città lontane, come Benin.


Venerdì 20 luglio

Le attività apostoliche dell’Opus Dei in Nigeria sono cominciate nel 1965. Il prelato precedente, mons. Javier Echevarría, è stato in questo Paese nel 1999.

Il 20 luglio mons. Fernando Ocáriz ha incontrato alcuni fedeli della prelatura e ha condiviso con loro la gioia di poterli visitare “in una terra dalle grandi possibilità” con la ricchezza dei suoi più di 170 milioni di abitanti. Tra altri temi, li ha invitati a coltivare una profonda amicizia amando molto la libertà degli altri. Un’espressione di questo amore per la libertà, ha detto, è la necessità di ascoltare attivamente gli altri. Inoltre ha sottolineato la bellezza di servirli nelle più diverse occupazioni.

Nel contesto della preparazione del prossimo Sinodo del Vescovi, mons. Ocáriz ha ricordato che tutti hanno una vocazione, anche coloro che, per il momento, non hanno ricevuto il dono della fede. “Dio non abbandona nessuno”, ha commentato. “La domanda che ci si deve porre non è tanto se ho vocazione, quanto qual è la chiamata che Dio mi rivolge”.