Fr. Philippe Blanc: é bene sapere che siamo accompagnati dalla preghiera dei fratelli

Ritornare a Friburgo dopo alcuni anni di studio e di ministero ecco la bella esperienza - e perché non dire la grazia - che mi è stata data di vivere.

Ritornare a Friburgo dopo alcuni anni di studio e di ministero ecco la bella esperienza - e perché non dire la grazia - che mi è stata data di vivere. Infatti, è lì, in Boulevard de Pérolles, che nell'ottobre 1980 ho incontrato colui che sarebbe diventato il mio vescovo e che mi ha accolto come seminarista. Due anni di studio a Friburgo, tempo segnato dalla presenza di una bella figura sacerdotale, padre Journet, e poi a Roma, dove avrei avuto la gioia di conseguire un dottorato in Teologia sul cardinale Journet..... E dopo, venticinque anni di ministero nella mia diocesi. E poi, questa richiesta presentata al mio vescovo: il desiderio di vivere un'altra esperienza pastorale, di scoprire nuove realtà umane ed ecclesiali.... e il suo essere d’accordo con me. Ma dove andare? Che ne dici di Friburgo? Contatti presi, accordo firmato tra i due vescovi, eccomi tornato per un periodo di cinque anni.

Nella parrocchia, c'è il Centro Le Tilleul e un incontro con il cappellano risveglia in me vecchi ricordi: quando ero studente di storia ad Aix-en-Provence frequentavo più o meno regolarmente le attività del Centro Adrech.

Nella diversità delle nostre missioni e dei luoghi di impegno, è bene sapere che siamo accompagnati dalla preghiera dei fratelli e che una vera comunione ci lega gli uni agli altri.

Un invito: partecipare ogni mese con altri sacerdoti a un momento di raccoglimento spirituale animato da un sacerdote della Società Sacerdotale della Santa Croce. Buona idea! È stata un'occasione per radicarsi un po', per essere disponibili a ciò che il Signore ci chiedeva, per tacere e accogliere la Parola, per vivere un tempo di formazione, per condividere un momento di fraternità sacerdotale. E anche se ci sono state delle deviazioni dal programma mensile, ogni volta è stata un’occasione per radicarsi di piu’ nella fede e rinnovarsi spiritualmente .

In mezzo alla molteplicità degli impegni, degli incontri, delle cose da fare, è cosi necessario - e persino indispensabile - offrirsi momenti di gratuità per essere semplicemente il più vicino possibile a Colui che si fa uno di noi. È in Lui che troviamo veramente gli altri ed è attraverso di Lui che possiamo scoprire anche il loro vero volto. Quanto si hanno giornate molto dense, questo potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma in realtà è una scorciatoia per arrivare in modo più sicuro al cuore di tutta la realtà umana..... e non per andare da soli ma guidati da Cristo che è già presente lì.

Prendere il tempo per pregare insieme non è sempre facile quando si è in ministero, ma l'esperienza dimostra che questi tempi sono necessari, che ci rafforzano. Inoltre, è anche bene sapere che siamo sostenuti dalle preghiere altrui. Anche questo è un punto di forza nei momenti in cui la solitudine o la fragilità potrebbero essere più gravose. È ciò che ho potuto sperimentare negli anni incontrando quanto più spesso possibile altri sacerdoti con ministeri diversi, ma con lo stesso desiderio di servire ed essere pastori, e di "assumere questa responsabilità come apostoli con spirito nuovo, con coraggio e vigilanza".

Al termine di questo quinquennio, è giunto il momento di ritornare nella mia diocesi, arricchito da quanto ho potuto sperimentare con altri sacerdoti, con altri battezzati, al servizio dell'annuncio del Vangelo. Non si tratta solo di partire con dei bei ricordi, ma di riconoscere come il Signore scrive la storia della nostra vita con il suo Amore.

Egli solo conosce le vie che seguiremo e sarà sempre il pellegrino che si unisce a noi, ci illumina, e ci invita ad andare oltre, verso le sponde dove Egli ci aspetta gia’. Tutto cio’ ho potuto viverlo in questi momenti di fraternità. Grazie per questi incontri e per i legami che hanno creato. Nella diversità delle nostre missioni e luoghi di impegno, è bene sapere che siamo accompagnati dalla preghiera dei fratelli e che una vera comunione ci unisce gli uni con gli altri.