Carissimi, che Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!
All’inizio del nuovo anno, probabilmente ci saremo ricordati di quanto diceva san Josemaría: «Anno nuovo, lotta nuova!». Una lotta che ha bisogno, sì, del nostro impegno, però prima di tutto ha bisogno della grazia divina. Guardiamo alla parabola del seminatore, con il desiderio di essere «terra buona» (Mt 13,8) per ricevere il dono di Dio, il seme che porta abbondanti frutti. Gesù ci offre questo dono ogni giorno nell’Eucaristia.
Nella sinagoga di Cafarnao il Signore dice: «se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita» (Gv 6,53). Un buon modo per iniziare quest’anno può essere rinnovare, con maggior profondità e spirito di ringraziamento, la fede nell’amore di Dio per noi (cfr. 1 Gv 4,16), che per noi si rende sacramentalmente visibile nell’Eucaristia. In questo modo indirizzeremo adeguatamente la nostra lotta per essere «terra buona» che accoglie il seme.
Guardiamo verso Gesù Cristo, che, nonostante la nostra piccolezza, vuole riempirci di rinnovata efficacia e gioia.
Con la mia più affettuosa benedizione,
vostro Padre
Roma, 5 gennaio 2020