Messaggio del prelato (15 dicembre 2021)

Il prelato dell’Opus Dei, in prossimità del Natale, ci invita a portare la gioia della nascita di Gesù ai più bisognosi e alle persone che stanno intorno a noi.

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Carissimi, che Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!

In questi giorni guardiamo il presepe con maggiore intensità. La Sacra Famiglia, poiché nell’albergo non c’è posto, cerca rifugio in una stalla. Il freddo, la povertà e la mancata accoglienza segnano questi momenti. Eppure, Gesù appena nato è circondato dall’affetto di Maria e di Giuseppe.

Le medesime ristrettezze di Betlemme possono ripetersi in qualche modo in molte famiglie delle nostre città, specialmente quest’anno contrassegnato da difficoltà sociali, lavorative e sanitarie. Molti si trovano anche in una grande solitudine. Facciamo in modo, con la preghiera e con un aiuto materiale, di portare un po’ di calore a tutte le persone alla nostra portata, sapendo contemplare in ognuna di loro il volto di Cristo fatto bambino: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25, 40). Che gioia vedere le iniziative di tante persone che vogliono portare la felicità per la nascita di Gesù a coloro che hanno più bisogno!

In queste feste, inoltre, saranno molti i momenti che passeremo con familiari e amici. Potremo condividere la Buona Novella con loro, facendoci carico della situazione di ciascuno; lo ricorda san Josemaría: «Più che nel dare, la carità consiste nel comprendere» (Cammino, n. 463). Così, malgrado la nostra personale pochezza, in questo Natale possiamo trasmettere una luce di speranza. La nascita di Gesù ci ricorda che, anche nel pieno di una notte molto fredda, c’è sempre una fiamma accesa. Portare fin nelle nostre case l’ambiente di intimità del presepe di Betlemme ci aiuterà inoltre a scoprire o a riscoprire l’amore di Dio per noi.

Con la mia benedizione più affettuosa, vi auguro un Natale molto santo e felice.

vostro Padre

Roma, 15 dicembre 2021