Venerazione delle reliquie a sant’ Eugenio
Il feretro con il corpo del nuovo santi è rimasto nella basilica di Sant’Eugenio, dinanzi all’altar maggiore, dal 3 al 10 ottobre. Il parroco di Sant’Eugenio, don Michele Díaz, ha commentato che in questi giorni "decine e decine di migliaia di persone sono passate dalla basilica" per venerare le reliquie di san Josemaría. Secondo don Michele è stata un’autentica "processione di pietà e di devozione", durante la quale si sono confessate "migliaia di persone". I fedeli, ha detto, hanno dimostrato "un atteggiamento di grande raccoglimento e preghiera"; "molti avevano portato con sé richieste da affidare all’intercessione del Santo, e molti mi chiedevano anche di poggiare sull’urna di san Josemaría oggetti e lettere con le loro intenzioni". Il parroco ha sottolineato il fatto che durante gli otto giorni in cui il corpo di san Josemaría è rimasto nella basilica, si sono celebrate 160 concelebrazioni eucaristiche. Molti giovani volontari, sia ragazzi che ragazze, si sono prodigati per aiutare le persone che andavano nella basilica per qualsiasi cosa di cui potessero aver bisogno.
Marta Manzi: "Grazie al Papa, alla città di Roma, al Vaticano, ai volontari, a tutti"
La portavoce del Comitato organizzatore della canonizzazione, Marta Manzi, ha ringraziato esplicitamente per la collaborazione tutte le persone e istituzioni che hanno collaborato all’evento: la città di Roma, il Vaticano, il governo e le istituzioni italiane, i volontari e tutti i partecipanti. La portavoce ha esteso la sua riconoscenza alla cittadinanza di Roma, chiedendo scusa "per gli inconvenienti prodotti dalla presenza in città di un numero di persone così elevato". La Manzi ha commentato che "le celebrazioni della canonizzazione di Josemaría Escrivá si concludono con una profonda gratitudine da parte di tutti noi che abbiamo vissuto questo evento. Per i pellegrini presenti a Roma, alla gioia della celebrazione si è unita la calda ospitalità di una città che li ha accolti con affetto".