L’arcivescovo di Catania in visita al Centro culturale Kathane

Il 18 maggio scorso mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania si è recato al Centro culturale Kathane dove si svolgono attività spirituali affidate all’Opus Dei.

Appena arrivato, Sua Eccellenza ha celebrato in oratorio la santa Messa, assieme al Suo Segretario, a don Danilo Ragolia e a don Salvatore Amico Roxas, Vicario della Delegazione dell’Opus Dei della Sicilia. La liturgia del giorno, ultimo sabato del Tempo di Pasqua, ha offerto uno spunto per riflettere nell’omelia sulla conclusione degli Atti degli Apostoli [At 28,16-20,30-31] prima e del Vangelo di Giovanni [Gv 21,20-25] poi. L’arcivescovo ha fatto notare come in entrambi i casi manca il classico “come va a finire”, un finale che possa soddisfare le nostre curiosità, ma tutto resta aperto, sospeso come aperta alla Volontà di Dio deve restare la nostra esistenza. Solo attraversando la porta della Fede, saremo in grado di far riempire a Dio le pagine ancora bianche della nostra vita, per poter poi portare frutto in quella ordinarietà che ci riguarda da vicino.

Dopo la santa Messa l’arcivescovo si è fermato per un incontro con i presenti, ascoltando con attenzione e vivo interesse, da ragazze e signore, racconti e testimonianze delle numerose attività che si svolgono nel Centro: il Club Scintilla per le più piccole, le attività di formazione per liceali ed universitarie, l’impegno nel campo dell’orientamento familiare. “Il migliore apostolato con le famiglie è quello fatto dalle famiglie stesse” ha commentato mons. Gristina, piacevolmente colpito dalla varietà delle esperienze promosse, e ha invitato a mettere tali iniziative in rete con le attività pastorali della Diocesi.

Sua Eccellenza ha colto lo spirito che muove l’impegno formativo, sia professionale che apostolico, vissuto al Kathane e ha incoraggiato ad essere sempre più cristiani che sappiano usare la ragione propria e far usare quella altrui, che diano testimonianza non con urla scomposte, ma componendo spazi di riflessione all’interno della collettività. L’invito, che tocca ciascuno da vicino, è quello non di puntare sul lavoro straordinario di pochi finendo poi con l’autoassolversi, ma di comprendere che col lavoro ordinario di ciascuno sarà possibile lasciare traccia nella società odierna.

Una piccola pausa merenda in giardino, e l’incontro è giunto al termine, con la richiesta di preghiere dei presenti e con il ricordo di un incontro intenso, fatto di scambio reciproco e affettuoso.

E’ stato fatto dono all’Arcivescovo di un libro su don Álvaro Del Portillo, primo successore di san Josemaria, e di un video “La fede a 20 anni”, lo stesso che i giovani dell’UNIV 2013 hanno donato al Santo Padre in occasione dell’Udienza del mercoledì Santo.