Il laico è chiamato - nella Lumen Gentium (cap. IV, n° 31) - a “ordinare secondo Dio le cose temporali”, e a “contribuire alla santificazione del mondo quasi dall’interno, a modo di fermento”. La santificazione del lavoro ordinario è dunque come il perno che regge l'intera vita spirituale del cristiano. Santificare il lavoro significa eseguirlo con la massima perfezione umana possibile (competenza professionale) e con perfezione cristiana (per amore della volontà di Dio e al servizio degli uomini).
In particolare, secondo lo spirito dell'Opus Dei, il lavoro, l'attività professionale che ognuno svolge nel mondo, può essere santificato e diventare cammino di santificazione: "essendo stato assunto da Cristo, il lavoro diventa attività redenta e redentrice: non solo è l'ambito nel quale l'uomo vive, ma mezzo e strada di santità, realtà santificabile e santificatrice" (san Josemaría). Qualunque lavoro onesto, indipendentemente dal fatto di essere rilevante o umile agli occhi degli uomini, è occasione per dare gloria a Dio e servire gli altri.
Nella puntata della trasmissione “A sua immagine” di sabato 1° maggio sono previsti interventi di Mons. Flavio Capucci, postulatore della Causa di canonizzazione di San Josemaría Escrivá, di don Paolo Tarchi, direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della CEI e di altri ospiti, oltre a un servizio filmato sul Centro ELIS (