La malattia e l’ospedale nell’insegnamento e nell’esperienza del Papa

Martedì sera, poco dopo il ricovero urgente di Giovanni Paolo II per complicazioni derivanti dall’influenza, il suo segretario, monsignor Stanislaw Dziwisz, ha affermato che non lo ha trovato “troppo preoccupato” e che gli ha detto di “pregare e stare tranquillo”. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha confermato “la diagnosi di laringo-tracheite acuta con episodi di laringo-spasmo".

Nel farsene eco, la “Radio Vaticana” ha diffuso ieri gli aggiornamenti sullo stato di salute del Santo Padre: “Non ci sono ragioni di allarme”, ha affermato il portavoce vaticano, Joaquín Navarro-Valls. Oggi ha aggiunto che "il Papa ha riposato bene tutta la notte e i controlli strumentali di laboratorio che sono stati fatti danno un risultato soddisfacente".

Quando Karol Wojtyla aveva 24 anni, un incidente lo costrinse a rimanere dodici giorni in ospedale a Cracovia. Da allora, nei suoi oltre 26 anni di pontificato, Giovanni Paolo II – che ha 84 anni – è stato nove volte in ospedale, otto delle quali al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, dov’è ricoverato attualmente.

Il 13 maggio 1981, l’attentato subito in piazza San Pietro lo costrinse a rimanere in ospedale 21 giorni, venendo poi sottoposto ad una operazione. Un mese dopo un’infezione provocò un’altra operazione e 55 giorni di ricovero. Nel luglio 1992 venne ricoverato per 18 giorni per l’asportazione di un tumore benigno all’intestino. L’anno successivo entrò in ospedale per alcune ore per sottoporsi ad un esame di routine.

Nel 1993 si è lussato una spalla in seguito ad una caduta ed è stato ricoverato per due giorni; 29 sono invece i giorni che il Papa ha trascorso in ospedale nel 1994 per la frattura del femore, anch’essa dovuta ad una caduta; nel 1996 si è sottoposto ad un controllo nell’ospedale di Albano ed è stato nuovamente al Gemelli per essere operato di appendicite.

“Avendo condiviso anch'io, in questi anni, a più riprese l'esperienza della malattia, ho compreso sempre più chiaramente il suo valore per il mio ministero petrino e per la vita stessa della Chiesa”, ha affermato il Papa nel

    ZENIT