La devozione a Isidoro tra i ferrovieri polacchi

Antoni Idkowiak lavora nelle Ferrovie polacche, è ingegnere e vive a Siedice (Polonia). La sua passione per i treni gli ha fatto conoscere Isidoro Zorzano, un fedele dell’Opus Dei di cui è aperto il processo di canonizzazione.

La compagnia delle Ferrovie polacche ha organizzato recentemente un pellegrinaggio al santuario della Madonna di Czestochowa. Antoni Idkowiak, un dipendente dell'azienda, ha ritenuto che fosse un'ottima occasione per distribuire più di 5.000 immaginette con la preghiera al Servo di Dio Isidoro Zorzano. Voleva far conoscere ai suoi colleghi la vita esemplare di una persona che ha cercato la santità cristiana nel mondo delle ferrovie.

Isidoro Zorzano (1902-1943) è stato uno dei primi membri dell'Opus Dei. Ingegnere industriale, si era specializzato nel settore ferroviario. Aveva lavorato nelle ferrovie a Cadice, a Malaga e a Madrid, e ovunque ha lasciato un ricordo di professionalità e di sano cameratismo.

Dal momento in cui, nel 1930, Isidoro incontrò Josemaría Escrivá, il suo lavoro acquistò una nuova dimensione: sarebbe stata la via che gli avrebbe fatto incontrare Dio.

Antoni Idkowiak, ferroviere di Siedlce (Polonia) e cooperatore dell'Opus Dei.

Antoni Idkowiak si propone di percorrere la stessa via, ma sui binari che attraversano la Polonia. È un cooperatore dell'Opus Dei.

Perché si è interessato alla vita di Isidoro Zorzano?

Siamo entrambi ingegneri delle ferrovie, ed egli mi ha insegnato una verità meravigliosa: che è possibile servire la Chiesa senza portare un abito particolare o una veste talare. Isidoro non ha fatto nulla di speciale: dicono che aveva il carisma della “normalità"; però nel suo lavoro – lo stesso al quale io mi dedico da quasi 30 anni -, ha saputo servire gli altri annunciando loro Cristo con gioia.

Proprio questa è una delle cose della sua vita che più mi attrae: condivideva con i suoi colleghi tutto ciò che sapeva e lo considerava un servizio. Può credermi: questo non è per nulla frequente tra noi che lavoriamo in questo settore.

Signor Idkowiak, oltre a distribuire migliaia di immaginette per diffondere la devozione a Isidoro, lei ha collaborato anche all'edizione di un libro con la sua biografia.

Io sono membro dell'Associazione Cattolica dei Ferrovieri Polacchi. Molte persone mi facevano domande su Isidoro, sulla sua vita santa e sul suo processo di canonizzazione, ma io non sono capace di spiegare tutto bene. Penso che lui, con la sua vita esemplare, spieghi molto meglio ogni cosa. Così abbiamo tradotto in polacco la sua biografia.

A chi si rivolge il libro?

Anzitutto ai lavoratori delle ferrovie, ma non solo. Il libro interesserà tutti quelli che vogliono migliorare il loro rapporto con Cristo nel lavoro di ogni giorno. La biografia di Isidoro contiene anche alcune storie poco conosciute della vita di San Josemaría e dei primi tempi dell'Opus Dei.

Isidoro Zorzano (1902-1943) aveva il carisma della normalità.

Isidoro potrebbe essere il primo santo che ha lavorato nelle ferrovie. Potrebbe diventare il vostro patrono?

Noi che lavoriamo nelle ferrovie abbiamo già Santa Caterina d'Alessandria come patrona. Però Isidoro ce lo sentiremmo molto vicino, essendo vissuto nel XX secolo. Ci ha insegnato che con i treni si può arrivare in cielo!

Lei è un cooperatore dell'Opus Dei. La formazione che riceve, l'aiuta a parlare di fede ai suoi colleghi di lavoro?

Il messaggio della chiamata universale alla santità e all'apostolato l'ho ascoltato per la prima volta nell'Opus Dei.

Prima pensavo, come molti altri, che l'apostolato non fosse compatibile con il rispetto della libertà degli altri e che non dovevo influenzare le loro opinioni. Ma da San Josemaría ho imparato che “di cento anime ce ne interessano cento". Un laico deve portare il messaggio del Vangelo là dove può arrivare.

Per me, come si può capire, il posto più adatto è fra i ferrovieri e lì cerco di dare una testimonianza personale e spontanea di vita cristiana. Isidoro mi aiuta, ne sono sicuro.