Il Prelato dell’Opus Dei a Zurigo: Credere nell’amore che Dio ha per noi è fonte di allegria

Il rapporto personale con Dio nell’orazione e nell’Eucaristia è fondamentale: lo ha ricordato Mons. Fernando Ocáriz, il Prelato dell’Opus Dei, nei suoi incontri con fedeli e cooperatori dell’Opus Dei a Zurigo. Ha invitato a guardare la nostra vita con gli occhi del Signore per comprendere che siamo figli di Dio e che questo ha un valore molto profondo. Inoltre, in tutti gli incontri ha chiesto che si preghi intensamente per il Papa e per la Chiesa.

© Opus Dei Communications Office

Proveniente in auto da Barcellona, il Prelato è arrivato a Zurigo la sera del 27 luglio e vi è rimasto per tre giorni. Scopo della sua visita era avere vari incontri di carattere pastorale con persone dell’Opus Dei e alcune famiglie. Gli incontri sono stati possibili grazie all’osservanza delle misure anti-covid previste dalle autorità civili. Il Prelato si è anche recato a pregare sulla tomba di Toni Zweifel, un ingegnere appartenuto all’Opus Dei e di cui è in corso il processo di beatificazione.

Un incontro molto familiare e pieno di allegria

È stato un incontro molto familiare e pieno di allegria” ha spiegato Andrea, che ha domandato al Prelato come affrontare una situazione difficile nella sua famiglia; è rimasta molto commossa dalla vicinanza che le ha dimostrato Mons. Ocáriz. Questi ha ricordato in varie occasioni il valore dell’allegria. Infatti, “cercare Dio, servire Dio, amare Dio e preoccuparci degli altri è fonte di allegria, anche quando ci sono difficoltà e sofferenze. Possiamo essere felici perché confidiamo in questo punto assolutamente fondamentale della nostra fede: nell’amore che Dio ha per noi”.

La carità consiste soprattutto nel comprendere

Ximena e Andrés, di Zurigo, hanno gradito la consolazione e l’impulso che questa visita ha significato per la loro vocazione matrimoniale e la loro formazione come genitori. Non dimenticheranno, come sfida da raccogliere, ciò che ha detto il Prelato: “Nella vita di famiglia occorre la carità, che consiste in particolare nel comprendere. Ci induce a scusare e ad accettare – e perfino valorizzare – le differenze. Ci rende utili, seminatori di pace e di allegria, capaci di ascoltare e sorridere, anche quando costa, per la stanchezza, ecc.” Ximena spiega con un sorriso che ha ricevuto molte idee nuove e che vale la pena di provare a metterle in pratica.

il tesoro dell’Opera, insieme con il messaggio di san Josemaría, è l’atmosfera di famiglia

Per Angie – che ha potuto salutare Mons. Ocáriz insieme con la sua famiglia – è stato un grande stimolo il fatto che il Prelato abbia ricordato la necessità di pregare in tutte le situazioni. Però quello che gli è piaciuto ancora di più è stato l’ambiente familiare. E infatti Mons. Ocáriz ha insistito sul fatto che il tesoro dell’Opera, insieme con il messaggio di san Josemaría, è l’atmosfera di famiglia, espressione di una vera fratellanza. “Siamo uniti, perché in tutti i cuori c’è il medesimo Signore. Così possiamo sentirci sempre molto accompagnati.”

Avvicinare le persone a Dio tramite una vera amicizia

Fra i giovani che hanno partecipato a questo incontro c’era anche Sara, che ha domandato come mantenere viva e costante l’unione con Dio in un ambiente non cristiano. Mons. Ocáriz le ha risposto che la cosa principale è essere coscienti della presenza assolutamente vera di Dio in tutte le cose, però specialmente nell’Eucaristia e nell’orazione; è lì che troviamo la forza per affrontare le difficoltà.

la cosa principale è essere coscienti della presenza assolutamente vera di Dio in tutte le cose, però specialmente nell’Eucaristia e nell’orazione

Di fronte ad altre domande simili, concernenti la preoccupazione per aiutare amici e familiari ad avvicinarsi di più a Dio, la risposta è stata sempre quella di rafforzare i legami di amicizia, ascoltando veramente tutti, uno per uno. Il Prelato ha pure ricordato il costante consiglio di san Josemaría: “Siate anime di vita interiore, anime di Eucaristia, anime di orazione”.

Un giovane mugnaio fornisce la farina per produrre le ostie

Una cooperatrice dell’Opus Dei è stata protagonista di un simpatico intervento, regalando al Prelato un sacco di farina. Ha spiegato che proveniva dal mulino in cui lavorava suo figlio, che sta cominciando a fornire la farina con cui si producono le ostie utilizzate nei centri dell’Opera.

Il Padre – come viene chiamato familiarmente il Prelato dai fedeli della Prelatura – ha voluto pure salutare alcune persone malate. Inoltre per videoconferenza si è congratulato con Marga, che compiva 91 anni. Ne ha approfittato per chiederle di pregare per lui e le ha detto che contava su di lei per il resto del suo viaggio pastorale.

Il Prelato è partito da Zurigo di prima mattina venerdì 30 luglio, diretto a Vienna.