Il Prelato: “Chiedo a don Álvaro di farci diventare semplici”

Un video dell’agenzia di notizie Rome Reports. Il Prelato dell’Opus Dei, che ha lavorato accanto a mons. Álvaro del Portillo per più di 40 anni, racconta la sua reazione all’annuncio della beatificazione.

Il prossimo 27 settembre sarà beatificato Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. Per conoscerlo meglio abbiamo fatto visita a Roma all’attuale Prelato dell’Opus Dei, che ha lavorato accanto a lui per più di 40 anni.

Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei: “Ci insegnava che bisogna sapersi mettere al posto degli altri, santificando le diverse circostanze: il lavoro, i rapporti familiari, i rapporti di amicizia, quelli con le persone che incontriamo nei vari momenti della giornata”.

La cerimonia di beatificazione si svolgerà a Madrid, città natale del nuovo beato. Alcune cerimonie si svolgeranno anche a Roma: una Messa di ringraziamento e un incontro con il Papa durante l’udienza generale di mercoledì 1° ottobre.

Il Prelato: “Ci è sembrato che fosse molto coerente proprio in questo anno 2014, centenario della nascita di don Álvaro, celebrare la sua beatificazione a Madrid, sua città natale. Per questo è stato deciso di scegliere questa città, nella quale si potranno recare moltissime persone”.

Nel 1935, quando Álvaro del Portillo studiava ingegneria a Madrid, conobbe san Josemaría e chiese l’ammissione all’Opus Dei. Sempre a Madrid fu ordinato sacerdote nel 1944.

Il Prelato: “Uomo di grande semplicità, di grande simpatia, di grande disponibilità, era nello stesso tempo di uno straordinario livello intellettuale, perché compì con grande lucidità studi assai diversi tra loro; è stato anche un grande professionista. Lo stesso è accaduto quando è stato ordinato sacerdote; infatti ha abbandonato ogni possibile successo umano per dedicarsi al servizio delle anime con altrettanta o maggiore gioia di quella sempre mostrata nel lavoro personale e professionale per santificarsi”.

Dicono che ogni santo ha una sua specializzazione. Javier Echevarría invita a chiedere aiuto a monsignor Del Portillo in cose molto concrete.

Il Prelato: “Che ci faccia diventare semplici, lineari. In vita è stato un uomo molto disponibile per tutti, ma specialmente molto disponibile per tutto ciò che Dio gli chiedeva. Ecco il messaggio che trasmetteva: Dio è molto vicino a noi, e bisogna saper rispondere con generosità e con gioia a ciò che ci va chiedendo in tutte le circostanze”.

Poche persone arrivano a vedere sugli altari una persona con la quale hanno lavorato per 40 anni. Chiediamo al Prelato dell’Opus Dei di dirci quale significato ha per lui la beatificazione del suo predecessore.

Il Prelato: “Come successore, penso alla fedeltà con la quale egli ha fatto ogni cosa, sentendo la necessità di stare vicino al Romano Pontefice, alla Chiesa e a tutte le anime, e voglio che anche la mia vita si traduca nello stesso anelito di servire la Chiesa, di servire il Papa, le anime”.

Ci racconta anche che Álvaro del Portillo aveva “un debole” per l’Africa e che si è fatto promotore di molti progetti sociali per l’Africa. Per festeggiare la beatificazione, è in corso una raccolta di fondi per dare un maggiore impulso a tre progetti in Nigeria, Congo e Costa d’Avorio, e per finanziare gli studi di futuri sacerdoti africani.