Il Papa: il Battesimo, ponte di Dio per raggiungere l'uomo

Il sacramento del Battesimo è il ponte che Dio ha stabilito per incontrare l'uomo, ha affermato Benedetto XVI in occasione della festa del Battesimo del Signore.

Benedetto XVI ha tenuto l'omelia in occasione della festa del Battesimo del Signore, nella celebrazione svoltasi nella Cappella Sistina durante la quale ha battezzato 13 bambini

"Il Signore non si stanca di ripeterci: 'Sì, sono qui. Vi conosco. Vi amo. C'è una strada che da me viene a voi. E c'è una strada che da voi sale a me'", ha spiegato il Papa.

Con la festa del Battesimo, "Gesù ci introduce, potremmo dire, alla quotidianità di un rapporto personale con Lui. Infatti, mediante l'immersione nelle acque del Giordano, Gesù si è unito a noi".

"Il Battesimo è per così dire il ponte che Egli ha costruito tra sé e noi, la strada per la quale si rende a noi accessibile; è l'arcobaleno divino sulla nostra vita, la promessa del grande sì di Dio, la porta della speranza e, nello stesso tempo, il segno che ci indica il cammino da percorrere in modo attivo e gioioso per incontrarlo e sentirci da Lui amati", ha aggiunto.

Per il Papa, il gesto di Cristo, che, "confuso tra la gente, si presenta per essere battezzato", ha un'importante conseguenza per l'uomo nel suo rapporto con Dio.

"Da quando il Figlio unigenito del Padre si è fatto battezzare, il cielo è realmente aperto e continua ad aprirsi, e possiamo affidare ogni nuova vita che sboccia alle mani di Colui che è più potente dei poteri oscuri del male", ha spiegato.

Questo avvenimento, ha affermato il Pontefice, segna un nuovo inizio per tutta l'umanità "che si compirà pienamente con la sua morte in croce e la sua risurrezione".

Fino ad allora, il Battesimo era segno di penitenza, qualcosa di "ben diverso" dal sacramento, per il quale "non ci immergiamo allora semplicemente nelle acque del Giordano per proclamare il nostro impegno di conversione, ma si effonde su di noi il sangue redentore del Cristo che ci purifica e ci salva".

Benedetto XVI ha segnalato l'importanza del fatto che Dio si sia fatto bambino, il che è proprio il fulcro della celebrazione del tempo liturgico del Natale, che si chiude con la solennità del Battesimo del Signore.

"Il Creatore ha assunto in Gesù le dimensioni di un bambino, di un essere umano come noi, per potersi far vedere e toccare. Al tempo stesso, con questo suo farsi piccolo, Iddio ha fatto risplendere la luce della sua grandezza. Perché, proprio abbassandosi fino all'impotenza inerme dell'amore, Egli dimostra che cosa sia la vera grandezza, anzi, che cosa voglia dire essere Dio", ha affermato.

Ringraziando per l'opportunità di poter battezzare in questa occasione, il Papa ha fatto notare soprattutto l'importanza del ruolo dei genitori e dei padrini per far comprendere ai bambini un giorno il sacramento che hanno ricevuto.

"Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio"; sui bambini battezzati, ha aggiunto, "si posa oggi il 'compiacimento' di Dio".

"Solo se i genitori maturano tale consapevolezza riescono a trovare il giusto equilibrio tra la pretesa di poter disporre dei propri figli come se fossero un privato possesso plasmandoli in base alle proprie idee e desideri, e l'atteggiamento libertario che si esprime nel lasciarli crescere in piena autonomia soddisfacendo ogni loro desiderio e aspirazione, ritenendo ciò un modo giusto di coltivare la loro personalità", ha spiegato.

Dall'altro lato, ha aggiunto, battezzando i bambini piccoli "non si fa loro violenza, ma si dona loro la ricchezza della vita divina in cui si radica la vera libertà che è propria dei figli di Dio", libertà che "dovrà essere educata e formata con il maturare degli anni, perché diventi capace di responsabili scelte personali".

Quanto all'educazione nella fede del bambino, il Pontefice ha comment ato che "se, con questo sacramento, il neo-battezzato diventa figlio adottivo di Dio, oggetto del suo amore infinito che lo tutela e difende dalle forze oscure del maligno, occorre insegnargli a riconoscere Dio come suo Padre ed a sapersi rapportare a Lui con atteggiamento di figlio".

Il Battesimo, inoltre, introduce i bambini "in una nuova famiglia, più grande e stabile, più aperta e numerosa di quanto non sia quella vostra: mi riferisco alla famiglia dei credenti, alla Chiesa, una famiglia che ha Dio per Padre e nella quale tutti si riconoscono fratelli in Gesù Cristo".

Affidando i bimbi "alla bontà di Dio, che è potenza di luce e di amore", questi "pur tra le difficoltà della vita, non si sentiranno mai abbandonati, se a Lui resteranno uniti".

"Preoccupatevi pertanto di educarli nella fede, di insegnar loro a pregare e a crescere come faceva Gesù e con il suo aiuto, in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini", ha esortato.

Zenit.org