Il centro delle attività dell’ELIS: il tabernacolo

Ogni anno centinaia di studenti, professionisti, donne e uomini di tutte le età frequentano l’ELIS per formarsi in vari ambiti della propria vita, da quello professionale a quello spirituale. Il centro di questo impegno è il tabernacolo, che dovrà essere rinnovato nei prossimi mesi insieme alla cappella del centro ELIS.

Questo dipinto arricchirà una delle pareti laterali della nuova cappella dell'ELIS: san Josemaría insieme ad alcuni allievi.

Quando san Paolo VI partecipò all’inaugurazione del Centro ELIS nel 1965, dopo aver visitato le strutture e aver incontrato gli studenti e i formatori, disse a san Josemaría che lì tutto era Opus Dei.

Per celebrare il 55° anno della fondazione dell’ELIS e rilanciare la pastorale giovanile legata alla sua missione, l’ELIS sta portando avanti il progetto di ristrutturazione della Cappella del Santissimo. L’ELIS è promosso da persone dell’Opus Dei, insieme a tanti altri che non sono dell’Opera. Alcuni non sono neppure cristiani, ma aderiscono a un progetto formativo che coinvolge la persona nella sua interezza. Tutto questo affonda le radici nel messaggio cristiano ed è filo conduttore di tutte le attività e iniziative.

San Josemaría paragonava l’ELIS a un reattore nucleare, dal cui nocciolo si scatena l'energia necessaria per svolgere con amore e passione il lavoro quotidiano

La Cappella del Santissimo del Centro ELIS

I primi cenni storici della Cappella del Santissimo del Centro ELIS risalgono a lunedì 28 settembre 1964: il sole sorge su un palazzo ancora incompleto nel quartiere Tiburtino di Roma, e sveglia otto uomini chiamati a dare vita all'opera apostolica voluta da san Giovanni XXIII.

Hanno dormito all'interno del Centro ELIS per occupare la struttura: era necessario sollecitare l’andamento dei lavori e presidiare in prima persona i cantieri per evitare di perdere l'anno scolastico 1964-1965 e dare subito il via alle attività.

Celebrazione della Messa nella Cappella dell'ELIS nell'aprile del 1965

Al mattino, devono affrontare operai e capocantiere per giustificare il loro gesto ma prima di farlo decidono di chiedere a don Mario, l'allora parroco dell'adiacente parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino, di celebrare la Santa Messa. Predispongono un piccolo altare portatile allestito in modo semplice: fanno il segno della croce e così nasce la prima Cappella del Santissimo.

Ogni spazio nell’ELIS è curato per favorire l'incontro tra le persone che lo frequentano, ma il luogo più importante, discreto e intimo è la Cappella del Santissimo. San Josemaría paragonava l’ELIS a un reattore nucleare, dal cui nocciolo si scatena l'energia necessaria per svolgere con amore e passione il lavoro quotidiano.

Il nocciolo, il centro delle attività dell’ELIS, è il tabernacolo, in cui Cristo è realmente presente: si trova in un luogo accessibile e di passaggio per tutti, in cui viene custodito il segno vivo della fede che ci guida nel nostro lavoro. È per questo motivo che si sta realizzando una nuova Cappella.


Per contribuire economicamente alla realizzazione della nuova cappella dell’ELIS, ecco I dati:

Associazione Centro ELIS

UBI Banca

IT87T0311103220000000030247

Causale: Donativo di NOME-COGNOME per attività istituzionali


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