Il battesimo dell'ambasciatore di Taiwan presso la Santa Sede

Il Prelato dell'Opus Dei, mons. Javier Echevarría, ha impartito il 17 aprile il sacramento del battesimo ad un catecumeno d'eccezione: l'ambasciatore di Taiwan presso la Santa Sede, Chou-sent Tou.

L'Ave Maria in cinese rompe il silenzio di Sant'Eugenio, la chiesa dell'Opus Dei a Valle Giulia. All'altare, sotto la grande statua di bronzo del santo, il Prelato monsignor Javier Echevarría ha appena impartito il sacramento del battesimo a un catecumeno d'eccezione, l'ambasciatore di Taiwan presso la Santa Sede Chou-sent Tou che da oggi e' entrato a far parte della famiglia cristiana. Tou ha voluto prendere il nome di Cristoforo Josemaría. Accanto a lui c'e' la moglie emozionatissima (cattolica come i figli) e come madrina l'ambasciatrice delle Filippine.

Si prega in latino ma le letture e anche il Vangelo sono in cinese. Padre Giovanni Chiu direttore della comunità cinese romana, colui che ha seguito passo passo il cammino di avvicinamento a Cristo del diplomatico, si avvicina al microfono per ringraziare i presenti per l'evento.

Tra le prime file si riconosce Gustavo Selva, presidente alla commissione esteri della Camera, mescolato tra non pochi ambasciatori. Al termine, tra gli applausi, viene distribuito un santino-ricordo che da solo dimostra quanto sia radicata la fede cristiana in Oriente: Madonna e Bambino con occhi a mandorla, vestiti con la seta scarlatta e gialla degli imperatori, su un trono regale di legno istoriato.

Al rito hanno preso parte, concelebrando o assistendo, i vertici della seconda sezione della Segreteria di Stato: il ministro degli Esteri del Papa, Giovanni Lajolo e il sottosegretario, Pietro Parolin. Segno dell'importanza attribuita in Vaticano all'evento religioso. A fare gli onori di casa e' toccato al Prelato dell'Opus Dei che durante l'omelia si e' scusato per ''non potere dire nulla, nemmeno una parola nella bella lingua cinese''. Ha parlato di Cristo risorto e della gioia della fede. ''Una gioia che non dipende da fattori esterni, e che nessuno può togliere'' neanche ''le persecuzioni, o le difficoltà materiali''. Tuttavia, ha aggiunto, ''esiste un nemico che si deve allontanare, ed e' il peccato. Il peccato ci fa perdere l'amicizia con Dio''.

L'ambasciatore Tou appare molto contento e a chi lo avvicina racconta che i suoi figli hanno commentato la scelta del padre con un: ''Finalmente! Ora facciamo parte della stessa famiglia''.

L'Eco di Bergamo