Dopo la GMG: le voci di sei giovani che sono stati a Lisbona

La Giornata Mondiale della Gioventù ha avuto luogo a Lisbona dall’uno al sei agosto 2023. Il motto di quest’anno è stato "Maria si alzò e andò in fretta". In questo articolo abbiamo raccolto le testimonianze e i racconti di sei ragazzi provenienti da varie parti d’Italia che hanno partecipato alla GMG di Lisbona.

“Non è stata la GMG che mi aspettavo per quello che ho ricevuto e per come sono tornata a casa - racconta Marica, originaria di Caserta e studentessa di ingegneria biomedica a Roma -: “è stata completamente travolgente, mi ha travolto e ha stravolto molte cose della mia vita".

è stata completamente travolgente, mi ha travolto e ha stravolto molte cose della mia vita.

Qualche settimana prima della partenza per la Giornata Mondiale della Gioventù avevamo intervistato Giacomo, Alessia, Federico, Lidia, Andrea e Marica, sei ragazzi dai 18 ai 26 anni che stavano per partire per la loro prima GMG. Tornati dall’esperienza ci hanno raccontato alcuni dei ricordi più belli e dei momenti più emozionanti che hanno vissuto.

Lisbona in fermento

Nei giorni che hanno preceduto l’arrivo del Papa Lisbona si è riempita giorno per giorno, come ricorda Alessia, studentessa di Psicologia dello sviluppo all’Università Cattolica di Milano: “Man mano che si avvicinavano i giorni dell’accoglienza del Papa, della via Crucis, della Veglia e della Messa si vedevano sempre meno cittadini e sempre più pellegrini di qualsiasi età, accompagnatori e gruppi più o meno grandi. L’aria che si respirava era di gioia e di entusiasmo”.

 le barriere sociali normali erano totalmente abbattute: ci si urlava cori oppure ci si incitava a vicenda.

Federico, milanese di venticinque anni, continua: “Lisbona era in fermento, c'era tanta voglia di incontrare il prossimo da tutto il mondo. Oggettivamente le barriere sociali normali erano totalmente abbattute: ci si urlava cori oppure ci si incitava a vicenda qualsiasi tipo di incoraggiamento, e lo si faceva anche con persone di Paesi diversi”.

L’emozione della Veglia

Lidia, studentessa di economia all’Università Bocconi che è andata a Lisbona come tutor insieme a un gruppo di liceali, racconta uno dei momenti clou della GMG: la veglia. “Sicuramente è stata un’esperienza unica, quando mai capita di dormire con 1.5 milioni di persone e di andare a messa con loro la mattina dopo? Mi è piaciuto conoscere i miei vicini, che erano dei ragazzi napoletani simpaticissimi. Poi l’arrivo del Papa è stato accompagnato da uno spettacolo bellissimo con i droni che hanno formato la scritta Alzati in tutte le lingue e che coinvolgeva proprio nel tema della GMG: era una vera chiamata. Citando le parole usate da alcune liceali del mio gruppo: Ti bastava poco per essere felice. Dall’acqua sulla testa per il caldo a due parole con il vicino nell’attesa”.

Anche Andrea, diciottenne che ha appena concluso l’ultimo anno di liceo scientifico a Roma, ha raccontato la sua esperienza: “Alla veglia il tempo è volato, forse perché ero molto preso. È durata troppo poco. Ho provato un misto di serenità e fiducia rispetto al mio futuro imminente, ai cambiamenti che ci saranno, all’inizio dell’università… e ho pensato che andrà tutto bene. Il silenzio assoluto percepito appena il Santissimo è arrivato sul palco è stato impressionante. Me ne avevano parlato, ma sperimentarlo è un’altra cosa”.

Il silenzio assoluto percepito appena il Santissimo è arrivato sul palco è stato impressionante. Me ne avevano parlato, ma sperimentarlo è un’altra cosa.

Per Giacomo, ingegnere milanese di 26 anni, “è stato stupendo condividere queste celebrazioni con così tanta gente, con tutti i miei amici e con il Papa, che ci ha ricordato le parole di san Giovanni Paolo II: No tengan miedo!”. Federico ha aggiunto: “Anche per me questo è un argomento molto pressante, quest’idea di avere paura di dire quello che si pensa o di aver paura in generale nella vita. Mi ha rincuorato sentirmi dire dal Papa che non è il caso che io tema per la mia vita”. E Alessia ha concluso: “Fin dai giorni prima era chiaro che noi fossimo tutti lì per il Papa ma in quella occasione ho davvero sentito che anche lui era lì per noi”.

Emozioni, incontri e ricordi della GMG

“Il momento che mi è piaciuto di più e che porterò nel cuore - racconta Alessia - è stata la via Crucis: mi sono emozionata nel sentire come fossero stazioni molto vicine a noi giovani e che davvero eravamo protagonisti insieme a Cristo. Non era solo spettacolo: il momento di preghiera che ho vissuto insieme al mio gruppo di amiche è stato molto toccante”.

“In termini di incontri è stato bellissimo il momento al termine della via Crucis - le fa eco Federico -: nel giro di un quarto d’ora ho incontrato tutta una serie di persone che conoscevo, si è formata una piccola isola italiana ed è stato divertente”. Andrea ha aggiunto: “Anche noi ci siamo riuniti con i gruppi partiti da Milano, Genova e Palermo e sono riuscito addirittura a incontrare mia sorella. Ecco: in quel momento ho capito cosa significa fraternità”. Giacomo ha descritto alcuni dei momenti più epici che ha vissuto: “Ce ne sono stati tanti, ma due in particolare: il concerto di sabato con il gruppo di sacerdoti rock e il momento della sveglia di domenica mattina con Padre Guilherme - sacerdote DJ - alla consolle”. 

abbiamo cominciato a ballare e a divertirci tutti insieme mentre il sole sorgeva.

Riguardo a questo Lidia ammette: “Erano le sei di mattina quindi in un primo momento abbiamo pensato tutti Ma chi ha organizzato questa cosa? Ma che abbiamo fatto di male? Il bello è che poi siamo alzati ed è stato divertente perché abbiamo cominciato a ballare e a divertirci tutti insieme mentre il sole sorgeva”.

Consigli per chi vuole partecipare alla prossima GMG

Stai pensando di andare alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù ma l’esperienza ti spaventa? “Come direbbe il Papa - afferma Giacomo -, non avere paura! L’esperienza sarà sicuramente memorabile”. Secondo Marica, per partire è fondamentale avere “Il cuore libero per osservare più dettagli, per notare la GMG delle piccole cose e non solo dei grandi eventi”. 

orecchie aperte alle buone luci che arriveranno!

Infine, Andrea consiglia di armarsi “di tanto spirito di adattamento: non sarà una vacanza comoda ma proprio questo la renderà ancor più bella. Vivila senza troppi schemi, spensierato: lascia parlare Dio. E anche nei momenti di stanchezza, sicuramente Lui ti dirà qualcosa di utile per te, che faccia proprio “al caso tuo”! Vivila a 360° e dopo ripensa a tutte le avventure vissute come a dei bei ricordi. Per cui: molto spirito di avventura e orecchie aperte alle buone luci che arriveranno!”.