Figli di Dio: lo siamo e il Vangelo lo proclama, anche se purtroppo non pochi lo ignorano. La filiazione divina, la chiamata di Dio a essere suoi figli in Gesù Cristo, è un tesoro che non ha paragone, per la sua ricchezza, neppure con il bene più prezioso della terra. Se gli uomini fossero consapevoli di questa realtà, il nostro mondo sarebbe ben diverso: sarebbe un mondo senza odio e senza discriminazioni; scomparirebbero le mormorazioni e le calunnie, e si farebbe strada la verità semplice e chiara; non ci sarebbe posto per abusi e manipolazioni, e crescerebbe la solidarietà, perché il sapersi figli di Dio Padre comporta come conseguenza immediata la fraternità (...)
Dio è Padre: ci comunica la vita, si occupa con infinito affetto di tutto quello che ci riguarda, ha cura di noi in ogni momento, ci segue giorno per giorno con una provvidenza le cui strade a volte rimangono per noi nascoste e persino incomprensibili, ma sulla quale ci dobbiamo appoggiare sempre con fiducia. Sostenuta da questa luce, la vita ordinaria, la nostra vita di uomini e donne comuni, si rivela nel suo autentico e profondo significato, traboccante di ricchezza soprannaturale e umana.
Scompaiono la banalità, la monotonia, la considerazione delle attività quotidiane come necessità inevitabili, ma ripetitive e prive di valore. La vita di famiglia, l’andirivieni di ogni giornata, il lavoro e le diverse occupazioni ci si presentano, invece, come un dono divino, che ci si assume con piacere a titolo di servizio. Allora non c’è più spazio per l’atteggiamento freddo e rattrappito, tra il farisaico e il puritano, che riduce la religiosità a un mero cercare di essere in regola con un Dio severo. E neppure per la superficialità e la ripetitività nel rapporto con Dio.
"Dio è Padre: ci comunica la vita, si occupa con infinito affetto di tutto quello che ci riguarda, ha cura di noi in ogni momento, ci segue giorno per giorno con una provvidenza le cui strade a volte rimangono per noi nascoste".
Per chi assimila in profondità la realtà della filiazione divina, per chi è consapevole della costante e sollecita vicinanza di Dio, quello schema di religiosità è privo di significato. La nostra biografia personale si intreccia armonicamente con l’amorevole provvidenza di Dio nostro Padre. In realtà, nessuna creatura umana è transitata da sola nel corso della storia, perché Dio è sempre rimasto accanto dei suoi figli.
Esistono certamente situazioni difficili che non possiamo capire con la nostra intelligenza. Ma neppure allora si può dubitare dell’amore di Dio; in quelle circostanze, con la sicurezza che ci dà la fede, è necessario guardare Gesù. Dio ha inviato nel mondo il Figlio suo perché fossimo anche noi suoi figli nel Figlio; e affinché, contemplando Lui, conoscessimo quanto grande è il suo amore.
Il Padre manifesta la sua paternità attraverso le parole e la vita del Figlio eterno, entrato nella storia umana quando assunse la nostra natura. Gesù Cristo, con le sue opere e le sue parole, ci rivela il Padre e ce ne fa conoscere l’amore infinito.