Dietro le pagine, le persone

Il 14 febbraio 1930, mentre san Josemaría celebrava la Messa, il Signore gli mostrò che l'Opus Dei era anche per le donne. Filomena, avvocato e canonista, ci racconta come lo spirito dell'Opus Dei ha influito sulla sua vita.

Il 14 febbraio 1930, mentre san Josemaría celebrava la Messa, il Signore gli mostrò che l'Opus Dei era anche per le donne. Filomena, avvocato e canonista di Napoli, ci racconta come lo spirito dell'Opus Dei ha influito sulla sua vita.

Nel mio lavoro professionale come avvocato, trattando soprattutto il diritto di famiglia ed entrando nelle situazioni familiari le più diverse, quando devo redigere gli atti per il tribunale mi consola molto, secondo l’insegnamento di san Josemaría, vedere dietro le pagine, i fogli che ho tra le mani, le persone: i protagonisti infatti sono i miei assistiti legali e così posso raccomandare le loro vite a Dio.

Molte volte ci sono dei drammi familiari, per cui potrei correre il rischio di essere giustamente appesantita dal dolore dell’umana sofferenza, ma per fortuna partecipando quotidianamente alla Santa Messa posso portare tutti con me e affidarli direttamente al Santo Sacrificio dell’altare. Molte volte quando vedo un quadro della Madonna con Gesù Bambino Le chiedo di prendersi cura Lei di tutti così come sta facendo con il Bambino che vedo tra le Sue braccia.

C’è un punto di Solco che preferisco più di tutti che dice a proposito dell’orazione: “la prima udienza per Gesù Cristo” (n. 450). Così al mattino i minuti dedicati all’orazione già mi immettono nel mio lavoro e poi successivamente nel mio lavoro sono già immessa in Dio, in quella che san Josemaría chiamava un’unità di vita semplice e forte!!

Che bel regalo ho ricevuto con la vocazione all’Opera! E la bellezza di tutto ciò è che posso trasmettere, vivendo nella normalità della vita quotidiana, ad ogni persona che incontro, partendo dalla mia famiglia, ai colleghi, agli amici, a tutti, questa straordinarietà della coerenza di vita, di una vita cristiana dal tratto gentile e allegro, un sorriso per tutti, per far cogliere innanzitutto una grande umanità, un voler bene che ha la finalità di voler bene, per il bene in sé e per poter far poi quel salto in più, come suggerisce san Josemaría, di essere divini: di essere molto umani per essere divini!

Filomena nel suo studio

Ho conosciuto lo spirito dell’Opus Dei a 24 anni partecipando ad un Corso di giornalismo in cui conobbi persone dell'Opera. Fino a quel momento non conoscevo né chi fossero i membri dell’Opera, né l’Opera e ne avevo sentito parlare in modo negativo. In questo corso di giornalismo rimasi colpita dalla normalità delle persone. Iniziò così un’amicizia leale e sincera. Poi mi fu chiesta una mano per aiutare a organizzare per l’anno successivo un altro corso di giornalismo; accettai volentieri e lì scoprii come questa persona dell’Opera trasformava il suo lavoro in orazione, vidi in maniera chiara come riusciva a santificare il proprio lavoro! Fu proprio la coerenza e l’unità di vita che vivevano nelle realtà ordinarie e nel lavoro professionale che mi affascinò, ma più di tutto vidi che il Signore aveva nei suoi piani questo per me e così a 26 anni chiesi l’ammissione all’Opera.