Desideravo qualcosa, ma non sapevo cosa

A Medjugorje Costanza pregava di incontrare qualcuno o qualcosa che la aiutasse a iniziare un percorso di vita, ma “non sapevo bene cosa”. Poi ha conosciuto l’Opera attraverso le parole di una sua cara amica.

La casa di Costanza, a Modena, è sempre aperta per i suoi amici e per gli amici dei suoi figli: tutti attratti dal suo amore per la buona tavola e per l’ospitalità che si percepisce entrando. “Mio marito Giorgio e i miei due figli, Ludovico Maria e Edoardo Aldo Maria, sono l’amore della mia vita. Ho ancora la mia mamma di 92 anni”.

"Il mio lavoro è molto impegnativo - racconta Costanza, che è direttrice del personale di un’azienda - e mi assorbe moltissimo. Non è sempre facile di fronte a certe situazioni mantenersi sulla strada della giustizia, dell’equità e del rispetto, ma rivolgersi al cielo aiuta tanto a non deragliare”.

Da quando ha conosciuto l’Opus Dei Costanza ammette di essere cresciuta nella consapevolezza di sé e di aver compreso molto di più quale sia il senso profondo della sua vita. “Sono molto devota alla Madonna. Sono tanti anni che vado a Medjugorje perché lì mi sento a casa. Alcuni anni fa, ho pregato sul monte Podbrdo con grande intensità chiedendo a Maria di farmi incontrare qualcosa, non sapevo bene cosa, che mi aiutasse a stare più vicina a Dio. Lo stesso anno - prosegue Costanza -, ad una cena, mi si avvicinò una cara amica che mi ha proposto di partecipare ad un incontro di formazione cristiana”.

Non conoscevo l'Opus dei. Da lì a poco sono diventata cooperatrice, e la mi avita è cambiata decisamente in meglio.

“Non conoscevo l’Opus Dei. Da lì a poco sono diventata cooperatrice, e la mia vita è cambiata decisamente in meglio. Il solo fatto di conoscere persone vicine a Dio con cui condividere momenti preziosi e avere un comune sentire, mi ha fatto crescere e capire che l’amicizia benedetta da Dio è più vera, più profonda. Le amiche nel Signore sono un dono meraviglioso per cui ringraziare ogni giorno. Conoscere l’Opera mi ha consentito di avvicinarmi molto di più alla dottrina della Chiesa. La formazione che ho ricevuto e che ricevo mi ha cambiata”.

Anche il marito di Costanza, Giorgio, è un cooperatore. I due hanno messo a disposizione un appartamento che è diventato un bel punto di ritrovo per i ragazzi di Modena che adesso possono frequentare il club: “Essere cooperatori - spiega Costanza - per noi è un dono al quale il Signore ci ha preparato lungo tutta la vita. Dovevamo solo accettarlo”.

La vita ordinaria di Costanza ha un nuovo andamento, un nuovo ritmo.

Un nuovo ritmo.

Anche se si è sempre dedicata agli altri, per esempio prendendo parte attivamente ad associazioni che aiutano persone in situazioni difficili, o partecipando a campagne in favore della vita, adesso riesce a trovare molti momenti di intimità sola con il Signore. 

“Poter partecipare ai momenti formativi, ai circoli, ai ritiri, alle catechesi e alle meditazioni - conclude Costanza -, è una grande grazia che lascia il segno. L’Opus Dei mi ha insegnato ad offrire a Dio e a Maria le gioie ma anche i momenti difficili della mia vita. In questo modo il peso diventa più lieve. Le piccole rinunce per il bene di una causa che mi sta a cuore, l’orazione e la preghiera: sono pezzi di un puzzle che ho messo insieme grazie all’Opera”.