DEL BAJO Un servizio ed una nuova prospettiva

Il piccolo ambulatorio, che nel 1980 aprì le sue porte nel Bañado de Sajonia, è oggi un centro assistenziale con più di 6.800 pazienti, provenienti dalle zone soggette a inondazioni vicine al fiume Paraguay.

Con la forza della corrente

La città di Asunción sorge sulle sponde del fiume Paraguay, che in talune epoche dell’anno inonda le abitazioni di coloro che abitano più vicini alla riva. Vedendosi portar via la casa dalla corrente costoro non hanno altra soluzione che emigrare nelle zone più alte. Nascono così immensi quartieri periferici, nei quali certe zone diventano veri agglomerati, senza acqua potabile né servizi igienici adeguati, creando situazioni dannose per la salute.

Dinanzi a questa realtà, un gruppo di giovani professionisti e di studenti in medicina si sentirono spinti a prestare assistenza medica alle famiglie bisognose e misero le basi dell’Ambulatorio.

La Dottoressa Sara Florentín - una delle pioniere -, ci racconta di quei primi passi. “Nel 1979, con un gruppo di colleghe di facoltà, frequentavo un Centro dell’Opus Dei dal quale partivamo tutti i fine settimana per fare catechesi a El Bajo, una zona periferica della città nel distretto di San Vicente della Chacarita. Durante i nostri spostamenti nacque l’idea, stimolata dalla formazione cristiana che noi stesse ricevevamo, di travasare le nostre conoscenze mediche in quei rioni periferici. Il rapporto con le persone del quartiere ci ricordava quel pensiero del Beato Josemaría Escrivá, Fondatore dell’Opus Dei, raccolto in Cammino: “- Bambino. - Malato. - Nello scrivere queste parole, non senti la tentazione di usare la maiuscola? È perché, per un’anima innamorata, i bambini e i malati sono Lui.” (Cammino, n. 419). Spinte da queste parole e incoraggiate da coloro che ci erano vicini, installammo il nostro consultorio, che chiamammo spontaneamente Del Bajo”.

Al racconto della collega, la Dottoressa Marcia Melo Martins aggiunge simpaticamente: “Veramente non si poteva proprio chiamare consultorio quell’angoletto di casa che ci procurò, con gran generosità, la signora Elvira Moreno, un’abitante di quel quartiere. Disponevamo di un letto che faceva le veci di lettino da ambulatorio. Fu lei a fare da punto di contatto, informando i vicini dei giorni in cui prestavamo cure sanitarie”.

Crescere fra le ristrettezze

Nel 1983 ci fu una grande inondazione del fiume Paraguay e l’ambulatorio provvisorio, come tutte le case dei pazienti, fu sommerso dall’acqua. Si rese necessario cercare un’altra casa in una zona al sicuro dalle inondazioni, e nel 1985, con un sostanzioso aiuto economico, fu possibile acquistare l’immobile attuale. Da lì il raggio d’azione si allargò abbracciando una popolazione molto più ampia: Bañado Tacumbú, Sajonia, Itapytapunta, Chacarita, Limpio...

Attualmente l’Ambulatorio dispone di una struttura adeguata e di attrezzature di buona qualità. Mette a disposizione della comunità la possibilità di usufruire di consultori per visite mediche specialistiche di Pediatria, Prevenzione dalle malattie infettive tra i bambini, Ginecologia, Clinica medica, Malattie reumatiche, Neurologia, Cardiologia, Oftalmologia, Odontoiatria e Psicologia. Sono funzionanti anche un laboratorio di analisi cliniche e un servizio di pronto soccorso e vaccinazioni. Dispone anche di una farmacia per distribuire medicine ai più bisognosi. Ci sono inoltre apparecchiature per le ecografie e gli elettrocardiogrammi.

Per le visite si fanno pagare cifre simboliche. Fin dai primi passi abbiamo ottenuto degli aiuti economici: sia da pazienti riconoscenti sia da aziende internazionali o paraguaiane, che con i loro donativi incoraggiano la prosecuzione del progetto. D’altra parte, i medici che collaborano lo fanno senza alcun interesse personale, ma con professionalità. Sono convinti che valga la pena lavorare in questa iniziativa.

Indice di questa crescita è lo schedario dei pazienti, che raccoglie già 6800 nomi.

Casi particolari

Oltre che di ricevere cure mediche, le persone che venivano in ambulatorio erano desiderose di migliorare umanamente e di farsi strada nella vita imparando un lavoro. Per questo, fin dall’inizio, si sono svolti vari corsi di formazione professionale; ad esempio: corsi per sarte, fornaie, cuoche, operaie tessili, parrucchiere.

La segretaria dell’ambulatorio, Magdalena Machuca de Ostoic, si incarica di cercare la collaborazione di aziende e di privati, che possano fornire le attrezzature necessarie per tenere i corsi.

María Venancia Forte, ad esempio, ha seguito un corso di cucina. “Sto già lavorando – racconta -, mentre prima non facevo nulla. Le cose mi vanno bene, perché quando c’è un compleanno o qualche festa dei miei familiari, tutti si rivolgono a me”. Asunción Colman, invece, ha imparato a diversificare il suo commercio di alimentari. “Faccio fritture, sformati al formaggio, cornetti salati, e organizzo pranzi di lavoro. Ricevo ordinazioni di panini e torte dalle aziende”.

La maggioranza delle alunne porta a termine i corsi e ottiene il corrispondente attestato ed un libretto professionale, emesso dal Ministero Nazionale della Giustizia e del Lavoro.

Emilce de Otarola, una donna costretta a muoversi con le stampelle a causa di un infortunio, venne a frequentare le lezioni del corso di cucina. Adesso i suoi cornetti salati sono rinomati in tutto il quartiere e lei vende ogni giorno senza difficoltà tutto quello che riesce a produrre. In questo modo mantiene la propria famiglia, e con un po’ di risparmi è riuscita a comprarsi l’attrezzatura per avviare un laboratorio in proprio. Un’altra signora che ha tratto benefici è Concepción. Partecipò al corso di sartoria per fare abiti in maschera, ed ora ha iniziato una piccola attività in proprio. “Ho cominciato a vendere parrucche in vari negozi vicini al mio quartiere e i miei figli, vedendomi lavorare tutti i giorni, hanno imparato anche loro. Una mattina perdetti i sensi e mi portarono in ospedale. Rimasi paralizzata al lato destro per vari mesi, ma i miei figli hanno proseguito il lavoro. Coi soldi guadagnati hanno potuto pagarsi le spese dei loro studi”. Oggi Concepción è ben conosciuta come decoratrice di feste per bambini.

Chi più ne ha, più ne metta

Man mano che aumentano le necessità, per fortuna aumentano anche le braccia disposte a dare una mano. Benita, maestra in pensione, cominciò a collaborare al doposcuola ed ora, una volta alla settimana, si occupa della segreteria dell’ambulatorio. Selma, una del luogo, tiene la contabilità; Antonia dà lezioni di alimentazione infantile e catechesi.

La catechesi consiste in una serie di lezioni sulla fede cristiana. Per i bambini, di solito, si fa in preparazione alla ricezione dei Sacramenti della Confermazione o della Prima Comunione. Per gli adulti, si propone di dare un aiuto nell’approfondimento della conoscenza della fede. Con parole del Fondatore dell’Opus Dei, la catechesi è volta a formare “veri cristiani, uomini e donne integri, capaci di affrontare con spirito aperto le diverse situazioni della vita, capaci di porsi al servizio dei loro simili, di contribuire alla soluzione dei grandi problemi dell'umanità, e di testimoniare Cristo nella società a cui domani apparterranno.” (È Gesù che passa, n. 28).

Rosalía de López, infermiera ostetrica e dirigente della Maternità Nazionale, si occupa del Programma di Orientamento Familiare. Fa anche da supervisore di un gruppo di studentesse di infermeria che vengono in ambulatorio a fare pratica. “Sono contenta che qui le mie alunne abbiano la possibilità di ricevere lezioni di etica professionale, vedano messi in pratica i principi cristiani del rispetto della vita, e si rendano conto che col loro lavoro, collaborano in modo diretto alla salvaguardia del dono divino della vita”.

Tutti coloro che cerchiamo di coinvolgere in questo progetto sociale, scoprono di avere qualcosa da offrire: il proprio tempo, un contributo economico, le loro conoscenze professionali... In questo modo il fiume abbondante della generosità va aumentando. Giorno dopo giorno le cose da fare aumentano di volume, come l’ampia corrente del fiume che a El Bajo ha dato origine a questo progetto così ambizioso e che – ormai da anni – è diventato realtà.

DATI GENERALI

L’ambulatorio medico-dentistico DEL BAJO si trova a JUAN de GARAY 1073 fra l’8° e la 9° strada, in SAJONIA, ASUNCIÓN (PARAGUAY)

• Data d’inizio: 1980

• Numero di pazienti con assistiti in questi anni : 6.800

• Cartelle cliniche attive: 3.550

• Visite a famiglie bisognose: 2.500 all’anno

PROGETTI IN CORSO Progetto Materno-Infantile di assistenza Medica, Educazione Sanitaria e Sostegno Alimentare per la madre e il bambino. Attualmente ne usufruiscono 45 donne, che partecipano settimanalmente a corsi pratici di Nutrizione e Stimolazione precoce e ricevono una razione di 800 gr. di latte per donna in gravidanza e per figli fino ai due anni.

Progetto “Integra 2000 educazione e sviluppo”. Segue 90 donne delle zone periferiche più povere, che si riuniscono una volta alla settimana per studiare Educazione Sanitaria e Igiene, Sviluppo Personale, Autostima, Relazione fra genitori e figli. Attualmente la Lega contro l’Epilessia collabora con l’Ambulatorio e segue 60 pazienti che soffrono di questa malattia.

Area di formazione professionale Corsi di cucina, panetteria, pasticceria, manicure, parrucchiere, tessitura e sartoria industriale. Grazie ad una convenzione col Servizio Nazionale di Promozione Professionale (SNPP) del Ministero della Giustizia e del Lavoro, si svolgono corsi per mettere in grado queste donne di svolgere autonomamente un lavoro. Si tengono anche corsi di Contabilità per consentire loro di amministrare bene la loro micro impresa.

Area di sostegno allo studio

I bambini poveri con specifiche difficoltà di lettura/scrittura sono oggetto di speciale attenzione, sia scolastica che alimentare. Nella mensa infantile vengono assistiti quotidianamente 25 bambini, a cui viene fornito un servizio igienico e alimentare completo.

Esther Bel