“Vi voglio ribelli, liberi da ogni legame, perché vi voglio – Cristo ci vuole! – figli di Dio”. (San Josemaría)
San Josemaría, senza mai stancarsi, invitava le persone che incontrava ad avere il coraggio di essere liberi e a far uso di questa libertà senza aspettare che venga concessa da altri.
Ma che cosa significa essere liberi?
Il Catechismo definisce la libertà come “il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate”.
La libertà comporta la possibilità di scegliere tra il bene e il male. Man mano che una persona accresce il bene che fa, diventa anche più libera.
“La libertà non vuol dire godersi la vita, considerarsi assolutamente autonomi, ma orientarsi in base alla verità e al bene, per essere alla fine, in tal modo, noi stessi, autentici e buoni”. (Benedetto XVI)
Esiste un legame inscindibile tra libertà e rispetto.
“Nell’esercitare i propri diritti i singoli esseri umani e i gruppi sociali, in virtù della legge morale, sono tenuti ad avere riguardo tanto ai diritti altrui, quanto ai propri doveri verso gli altri e verso il bene comune”. (Cfr. Conc. Ecum. Vat. II)
Ogni persona umana, creata a immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta come un essere libero e responsabile.
La Sacra Scrittura considera la libertà umana dalla prospettiva della storia della salvezza. A causa della prima caduta, la libertà che l’uomo aveva ricevuto da Dio è rimasta sottoposta alla schiavitù del peccato.
Attraverso la Croce, Cristo ha ottenuto la salvezza per tutti gli uomini. Li ha riscattati dal peccato e per questo possiamo godere della “libertà dei figli di Dio” (Rm 8, 21).
“Cristo crocifisso rivela il significato autentico della libertà, la vive pienamente nel dono totale di sé e chiama i discepoli a prendere parte alla sua stessa libertà”. (Giovanni Paolo II)
La grazia di Cristo ci aiuta a vivere pienamente liberi, in conformità al senso della verità e del bene che Dio ha messo nel cuore dell’uomo.