Calabria, terra di santi

Al Santuario di S. Francesco di Paola giungono ogni anno moltissimi pellegrini e non c’è calabrese che non vi sia legato e non vi ritorni spesso. Al santo di Paola era devoto anche san Josemaría Escrivá perché, dal 1920 al 1924, seminarista prima e poi giovanissimo rettore, aveva frequentato il Seminario diocesano di Saragozza, intestato proprio a S. Francesco

Paola, città della costa tirrenica cosentina, è conosciuta ovunque, specie lì dove c’è una comunità di calabresi, per il Santuario dedicato a San Francesco, Fondatore dell’Ordine dei Minimi e Patrono della Calabria e della Gente di mare, vissuto in pieno Rinascimento e morto in Francia nel 1507.

Al Santuario di S. Francesco di Paola giungono ogni anno moltissimi pellegrini e non c’è calabrese che non vi sia legato e non vi ritorni spesso.

Al santo di Paola era devoto anche san Josemaría Escrivá perché, dal 1920 al 1924, seminarista prima e poi giovanissimo rettore, aveva frequentato il Seminario diocesano di Saragozza, intestato proprio a S. Francesco, famoso per il motto ‘Charitas’.

Poco dopo essersi trasferito in Italia, il Fondatore dell’Opus Dei, dal 18 al 23 giugno del 1948, aveva intrapreso assieme a don Alvaro e altri tre compagni – tra questi la giovane vocazione reggina Luigi Tirelli – un viaggio per il Sud d’Italia destinato a dare frutti nel tempo. La Calabria ha profonde radici religiose e vi cresce oggi impetuosa la devozione a San Josemaría come attestano le numerose intitolazioni di questi anni. I suoi figli calabresi hanno voluto celebrare in maniera speciale i sessant’anni del viaggio in Calabria e in Sicilia con una serie di celebrazioni, culminate il 22 giugno 2008 proprio al Santuario di Paola, dove San Josemaría e don Alvaro, celebrarono la santa Messa.

Grazie alla disponibilità dei Padri Minimi del Santuario – che conservano con orgoglio il libro dei visitatori illustri con la firma, inusuale, ‘Josemescrivá de B.’ seguita da quella di don Alvaro e preceduta da quella dell’allora presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi - gli è stata dedicata una targa marmorea che recita così: “ D(eo) O(ptimo) M(aximo) / Il 19 giugno 1948 / San Josemaría Escrivá / sacerdote (1902-1975) / nel suo primo viaggio apostolico / nell’Italia del Sud / celebrò la Santa Messa / in questo Santuario di / San Francesco di Paola / e pregò per la Calabria / Nel LX anniversario / Paola, 22 giugno 2008”

In alto, vi è un medaglione in bronzo con il profilo di san Josemaría e la scritta “Iosephmaria Escriva a Ioanne Paulo II PP. die VI octobris MMII inter sanctos adnumeratus”. In basso, il motto ‘Charitas’. La stele è la prima di una serie che ricorderà i vari santi che hanno sostato e pregato nel Santuario di San Francesco.

La bella e storica giornata del 22 era iniziata nella Sala Convegni con l’inaugurazione di una Mostra fotografica di trenta pannelli dedicati alla vita e alle opere di San Josemaría ed è culminata nella Santa Messa celebrata nella Nuova Chiesa – ampia e luminosa - costruita di recente accanto all’antica. Celebrante principale è stato l’Arcivescovo di Cosenza, Salvatore Nunnari. Hanno concelebrato con lui il Padre Provinciale dei Minimi, Rocco Benvenuto; don Normann Insam, Vicario della Delegazione di Roma della Prelatura dell’Opus Dei e vari altri sacerdoti. Numerosissimi i fedeli. L’orario coincideva con quello della Messa festiva principale. Davanti all’immagine di San Josemaría sul presbiterio, una sua reliquia, venuta da Vibo Valentia, circondata di fiori.

All’inizio della Messa il Provinciale dei Minimi ha rivolto un breve saluto all’Arcivescovo e ai numerosi presenti, ricordando San Josemaría – pioniere della santità dei laici – “pellegrino silenzioso” al Santuario assieme a don Alvaro. Ha ringraziato l’Opus Dei per aver scelto di celebrare l’evento nel luogo simbolo di una Calabria chiamata alla santità ed ha chiesto preghiere. Si è infine augurato di vedere presto sugli altari anche don Álvaro del Portillo: “Con la targa di San Josemaría – ha detto – inauguriamo una serie di ricordi di pellegrini divenuti poi santi. I santi non passano per caso.”

Mons. Nunnari nell’omelia ha insistito sull’idea che ‘la fedeltà è santità”: San Josemaría nel 1928 vide l’Opus Dei proprio come un forte richiamo alla santità per tutti. Dopo il 1948 quest’invito ha messo radici anche in Calabria dando frutti nel tempo. Ha ringraziato l’Opus Dei per averlo invitato al Santuario per la felice ricorrenza ed ha invitato tutti i presenti a rivolgersi anche all’intercessione dei santi – San Francesco e San Josemaría innanzitutto – per risolvere i problemi della Calabria.

Alla fine della Messa, i celebranti si sono recati processionalmente davanti alla targa – posizionata felicemente in un porticato tra la Basilica vecchia e la Chiesa nuova – per scoprirla, benedirla e incensarla. Tra le autorità presenti anche l’Assessore regionale Mario Maiolo e l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Paola, Ferrigno. Don Normann ha preso la parola per un ultimo saluto all’Arcivescovo, a p. Rocco e ai presenti ricordando come entrambi i santi “nella loro infanzia subirono una grave malattia che solo la fede incrollabile dei loro genitori permise di superare, offrendo rispettivamente San Josemaría alla Madonna e San Francesco al santo di Assisi”. I due santi – ha aggiunto – ci parlano di “unità e diversità. Nella varietà dei carismi e delle circostanze concrete in cui si può manifestare la santità, ciò che unisce è avere per modello Gesù Cristo e noi dai santi dobbiamo imparare ad amare Gesù e cercare di imitarlo”.

Grande la gioia dei presenti.