Mons. Javier Echevarría era nato a Madrid il 14 giugno 1932. Era il minore di otto fratelli. Ha fatto i primi studi a San Sebastián, nella scuola dei padri marianisti, e ha continuato la propria formazione a Madrid nella scuola dei fratelli maristi.
Nel 1948, in una residenza di studenti, ha conosciuto alcuni giovani dell’Opus Dei. L’8 settembre di quello stesso anno, sentendosi chiamato da Dio a cercare la santità nella vita ordinaria, ha chiesto l’ammissione all’Opus Dei.
Ha cominciato gli studi di Giurisprudenza all’Università di Madrid e li ha continuati a Roma. Si laureò in Diritto Canonico presso la Pontificia Università di San Tommaso (1953) e in Diritto Civile presso la Pontificia Università Lateranense (1955).
Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 7 agosto 1955. Ha collaborato strettamente con san Josemaría Escrivá, del quale è stato segretario dal 1953 fino alla sua morte, nel 1975.
Nel 1975, quando Álvaro del Portillo è succeduto a san Josemaría, mons. Javier Echevarría è stato nominato segretario generale dell’Opus Dei e, nel 1982, vicario generale.
Nel 1994, dopo la morte del beato Álvaro, è stato eletto prelato dell’Opus Dei e, il 6 gennaio 1995, nella basilica di San Pietro, ha ricevuto dalle mani di san Giovanni Paolo II l’ordinazione episcopale.
Fin dall’inizio del suo ministero come prelato ha considerato prioritaria l’evangelizzazione in seno alla famiglia, alla gioventù e alla cultura. Ha promosso l’inizio stabile delle attività formative della prelatura in 16 paesi, fra i quali, Russia, Kazakistan, Sudafrica, Indonesia e Sri Lanka; ha fatto viaggi nei cinque continenti per dare impulso all’attività evangelizzatrice dei fedeli e dei cooperatori dell’Opus Dei. Ha incoraggiato l’avvio di numerose iniziative a favore degli immigranti, dei malati e degli emarginati. Seguiva con particolare attenzione vari centri di cure palliative per i malati terminali.
Nei suoi viaggi di catechesi e nel suo ministero pastorale sono stati temi ricorrenti l’amore a Gesù Cristo sulla croce, l’amore fraterno, il servizio agli altri, l’importanza della grazia e della parola di Dio, la vita familiare e l’unione con il Papa. Proprio nella sua ultima lettera pastorale, oltre a ringraziare per l’udienza che gli aveva concesso Papa Francesco il 7 novembre, chiedeva, come sempre, di accompagnare il Papa con preghiere per la sua persona e le sue intenzioni.
Ha scritto numerose lettere pastorali e parecchi libri di spiritualità, come Itinerari di vita cristiana, Para servir a la Iglesia, Getsemani, Eucaristia e vita cristiana, Vivere la Santa Messa e Creo, creemos. La sua ultima opera è una raccolta di meditazioni sulle opere di misericordia che porta il titolo Misericordia e vita quotidiana.
È stato membro della Congregazione per la Causa dei Santi e della Signatura Apostolica. Ha partecipato ai sinodi dei vescovi del 2001, 2005 e 2012 e a quelli dedicati all’America (1997) e all’Europa (1999).
È morto a Roma il 12 dicembre 2016, a causa di una insufficienza respiratoria.