Arese ha dedicato una via a san Josemaría

Arese è una città residenziale di 20.000 abitanti, per lo più giovani, che si trova appena fuori Milano. Negli ultimi anni il numero di “aresini” che apprezzano la figura e gli insegnamenti del fondatore dell’Opus Dei è decisamente cresciuto.

Di recente, un buon numero di cittadini di Arese ha promosso una raccolta di firme, felicemente conclusasi con la dedicazione di una via a san Josemaría il 17 maggio.

La via si distingue per la quiete in cui è immersa e conduce al piccolo cimitero della città. Per valorizzare queste caratteristiche e per dare rilievo alla devozione mariana di san Josemaría è stato realizzato un percorso di cinque piccole cappelle. La prima ospita un pensiero del santo sul Rosario e le altre quattro sono dedicate ai Misteri Gloriosi, Luminosi, Dolorosi e Gaudiosi, rappresentati in medaglioni scolpiti da artigiani peruviani di Chiacas, gemellati con i salesiani di Arese.

La mattina del 17 maggio nella villa settecentesca di Arese, circa trecento persone hanno partecipato a un incontro con l’ing. Giuseppe Corigliano, portavoce dell’Opus Dei in Italia. Durante la conferenza sono emersi numerosi episodi relativi alla vita di san Josemaría e allo sviluppo apostolico dell'Opus Dei, molti dei quali erano “ritratti” nella mostra fotografica su san Josemaría, allestita nel cortile della villa. Dopo l’incontro, si è celebrata la Santa Messa con la presenza del vescovo, Mons. Gaetano Galbusera, già parroco di Arese e ora vescovo di Puchalpa in Perù. Infine, alla presenza del vescovo, del sindaco di Arese, Gino Perferi, e di tante persone è stata inaugurata la via e il percorso con le cappelle del Santo Rosario.

Dal 2002 la nostra città ospita una vetrata dedicata a san Josemaría nella chiesa di Valera. Tuttavia si sentiva il desiderio di fare qualcosa di più. Quindi dopo la raccolta di firme e la delibera comunale per l’intitolazione, è iniziato il lavoro della costruzione delle cinque cappelle. I progetti erano pronti con anticipo, ma c’era bisogno dei permessi edilizi, che si sono ottenuti il 22 aprile 2009: in un mese si doveva realizzare tutto. L’evento di inaugurazione infatti era già fissato per il 17 maggio, anniversario della Beatificazione di san Josemaría.

Mentre si stavano facendo le tracce sul terreno, è venuto un anziano del posto contento di quell’opera e ha detto: “Quando ero piccolo, gli uomini della frazione alla domenica pomeriggio andavano su questo vialetto verso il cimitero, pregando il rosario; così ricomincia la tradizione”.

Alla costruzione delle cappelle hanno collaborato molte persone, per lo più volontari, ognuno con un compito preciso: qualcuno si è messo a disposizione per coordinare i lavori, altri hanno steso i progetti e hanno prestato le attrezzature necessarie ai muratori per realizzare l’opera. Un pittore, dopo aver visto un filmato su san Josemaría, ha detto che per la Madonna era disposto a lavorare gratuitamente. Un medico si è offerto per qualsiasi incarico servisse. Uno studente ha messo da parte i libri d’ingegneria per dedicarsi a portare carriole di malta. Il lavoro è finalmente terminato il 14 maggio. Gli ultimi due giorni è piovuto, ma il 17 maggio il sole splendeva esattamente con l’intensità del 17 maggio 1992 a Roma.

Nei giorni immediatamente successivi all’inaugurazione, percorrendo la strada delle piccole cappelle, si sono potute notare quasi sempre varie persone sedute sulle panchine, che contemplavano le scene del Rosario.