“Siate uomini e donne del mondo, ma non siate uomini e donne mondani”. Con queste parole, l’8 ottobre 1967, Josemaría Escrivá si rivolgeva a 25.000 fedeli riuniti per assistere alla celebrazione eucaristica nel campus dell'Università di Navarra a Pamplona.
“San Josemaría aveva preparato con cura ogni parola dell'omelia, - ha raccontato a Studi cattolici Mariano Fazio, vicario ausiliare dell'Opus Dei - facendola oggetto della sua meditazione personale, affinandola fino a quando non era soddisfatto del suo lavoro. [...] Voleva trasmettere un messaggio chiaro e sonoro che rendesse evidente nei cuori e nelle menti degli ascoltatori l'essenza del suo messaggio, in un contesto mondiale ed ecclesiastico segnato dalla confusione”.
Il mondo è il nostro luogo di santificazione, per questo dobbiamo amarlo.
Ma “amare appassionatamente il mondo - ha spiegato mons. Mariano Fazio - non significa amare la mondanità. Il mondano è colui che assolutizza il terreno: non ha orizzonti trascendenti e ripone tutte le sue speranze nei successi che può ottenere quaggiù. Il cristiano mondano è talmente assimilato alla logica di questo mondo che finisce per perdere la sua identità. Non dà più calore né luce, né condisce l'ambiente in cui vive con il sale della sua fede”.
“San Josemaría, con le parole di questo elaborato testo, - ha continuato mons. Mariano Fazio - ci conduce per mano a scoprire che nostro Signore ci chiama alla pienezza della vita cristiana nelle circostanze ordinarie di questo mondo che amiamo con passione”.
Durante l’”omelia del campus”, infatti, il fondatore dell’Opus Dei ha riferito: «Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un'università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è "un qualcosa" di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire».
Sono passati cinquantasette anni da quando l’omelia, successivamente pubblicata in italiano con il titolo “Amare il mondo appassionatamente”, venne pronunciata a Pamplona.
Oggi come allora, il messaggio di san Josemaría è sempre attuale: “Una rilettura dell'omelia alla luce del magistero conciliare e successivo può gettare nuova luce su un testo già di per sé luminoso - ha affermato mons. Mariano Fazio -, perché trasmette chiaramente un carisma destinato a dare vita cristiana a questo mondo, afflitto dal peccato, ma che noi amiamo per restituirlo a Cristo”.
La nuova edizione di “Amare il mondo appassionatamente”, arricchita dal prologo di mons. Javier Echevarría e accompagnata da altre due omelie del fondatore dell'Opus Dei, è ora disponibile in tutti gli store digitali e sul sito delle edizioni Ares.