"Alcune chiavi per la direzione degli uffici di comunicazione della Chiesa"

V Seminario Professionale sugli Uffici Comunicazione della Chiesa dal tema: "Direzione strategica della Comunicazione nella Chiesa. Nuove sfide, nuove proposte".

Tre giorni di riflessioni sul lavoro della comunicazione nella Chiesa a cui hanno partecipato circa 300 persone, provenienti da 43 Paesi del mondo e in maggioranza responsabili degli uffici di comunicazione della  Chiesa ma anche accademici e giornalisti.  

Il convegno si è aperto con l'intervento del prof. Juan Manuel Mora, docente di Comunicazione e management presso la Santa Croce. La sua relazione, intitolata "Alcune chiavi per la direzione degli uffici di  comunicazione della Chiesa", ha sottolineato come la comunicazione deve "fare in modo che l'immagine pubblica rifletta fedelmente la realtà della Chiesa; nei suoi aspetti essenziali, non in questioni secondarie;  in modo stabile, non sporadico; con l'attiva partecipazione di quanti appartengono all'istituzione".  

Nel pomeriggio sono intervenuti mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'Ufficio di Comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana, e  mons. Francis Maniscalco, Direttore di Comunicazione della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti.  Il Direttore dell'Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI ha offerto una valutazione del programma di comunicazione adottato  dalla Chiesa italiana di fronte al referendum 2005 sulla fecondazione assistita. Occasione in cui "tutto il mondo cattolico si è sentito interpellato".  Mons. Francis J. Maniscalco ha offerto uno spaccato  della "Chiesa statunitense dopo la crisi".  A seguire il direttore di Zenit, Jesus Colina, ha moderato una tavola rotonda sul tema: "Prendere l'iniziativa. Esperienze di uffici di comunicazione di diocesi e conferenze episcopali" alla quale sono  intervenuti la dott.ssa Maria Hasselgren dell'ufficio stampa della Diocesi di Stoccolma, il prof. Victor Khroul dell'ufficio stampa della Conferenza Episcopale della Russia e il dott. Jan-Willem Wits, portavoce della Conferenza Episcopale Olandese.   

Mons. Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha aperto il secondo giorno del Seminario con un intervento sul tema: "La presentazione del Magistero della Chiesa nel mondo dei  media". "Magistero e comunicazione sono in stretta relazione, dal momento che spetta al Magistero interpretare con fedeltà e comunicare con autorità ai fedeli la Parola di Dio", ha esordito mons. Amato. La  sfida si trova "nella formazione, che implica una agenda creativa, di alta qualità culturale e soprattutto di profonda educazione alla fede".  A seguire, è intervenuto il prof. Diego Contreras, docente di Analisi  dell'Informazione presso la Santa Croce, il quale ha affrontato il tema: "framing e news values nell'informazione sulla Chiesa cattolica". "Forse è inevitabile un certo livello fisiologico di sospetto reciproco  tra il giornalista di un mezzo di comunicazione e il comunicatore istituzionale - ha affermato Contreras- ma è preferibile sottolineare quello che unisce. Per esempio, l'esistenza di un nemico comune: l'ignoranza del pubblico".   

Il secondo Case studies del Seminario ha visto la partecipazione del dott. Austen Ivereigh, direttore degli Affari pubblici dell'arcivescovo di Westminster (Londra), su "Rispondere alle notizie in un ambiente  post-cristiano" e del dott. Marco Tosatti, Vaticanista de La Stampa, su "L'agenda dei media e l'agenda della Chiesa. Una prospettiva giornalistica". "La Chiesa ottiene 'citazioni ed elogi' quando quegli interventi  convergono con le posizioni degli interessi laici, silenzio e critiche aspre fino al motteggio quando la dottrina della Chiesa e la cultura da essa ispirata non possono essere piegate a quelle posizioni o interessi  - ha affermato Tosatti -. Ciò che desiderano i giornalisti che bussano alla porta di un ufficio comunicazione della Chiesa è: affidabilità, sincerità e disponibilità".  Nel pomeriggio sono intervenute Maria Grazia Murru e Patricia Thomas,  Vaticaniste dell'Associated Press Television News che hanno affrontato il tema "La religione nei media secolari" e Gennaro Ferrara di Sat2000, che ha letto la relazione del direttore di Avvenire, Dino Boffo, su la  "religione nei media cattolici". "I media cattolici dovrebbero parlare di tutto, assolutamente di tutto tenendo presente e lasciando trapelare che credere è moderno - ha affermato Boffo . "Bisogna parlare anche  delle notizie più scomode. Parlarne con prudenza ma senza reticenze o timori, perché Dio è più grande dei nostri peccati". 

La giornata conclusiva dei lavori, sabato 29 aprile è iniziata con una Santa Messa in onore di S. Caterina da Siena nella ricorrenza del X  Anniversario della Facoltà di Comunicazione. La celebrazione è stata officiata da Mons. John Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, presso la Basilica di S. Maria sopra Minerva.   L'intervento conclusivo del Seminario è stato affidato al Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro-Valls. Navarro ha parlato lavoro svolto dalla Sala Stampa nel periodo di transizione dal  pontificato di Giovanni Paolo II a quello di Benedetto XVI. Ha sottolineato l'importanza nel lavoro del comunicatore "di creare una struttura informativa e una strategia comunicativa adeguate".  "Voglio  che resti chiara una cosa - ha detto a conclusione del suo intervento- si tratta di un fattore assolutamente previo, imprescindibile per un comunicatore della Chiesa: l'accesso ai fatti e alle persone. Se il comunicatore stesso non è sicuro di quello che sta per trasmettere, non trasmetterà mai sicurezza a chi è lì ad ascoltarlo".