14. I doni della Sposa. I carismi, doni dello Spirito per l’utilità comune

In questa nuova udienza papa Francesco ha spiegato cosa sono i carismi e i talenti nella Chiesa.

Il testo dell’udienza è stato preso direttamente dal video YouTube pubblicato su Vatican Media.


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nelle ultime tre catechesi abbiamo parlato dell’opera santificatrice dello Spirito Santo, che si attua nei sacramenti, nella preghiera e seguendo l’esempio della Madre di Dio. Ma ascoltiamo cosa dice un testo famoso del Concilio Vaticano II. Dice così:

"Lo Spirito Santo, non solo per mezzo dei sacramenti e dei ministeri santifica il Popolo di Dio e lo guida e lo adorna di virtù, ma anche distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a Lui".

Anche noi abbiamo doni personali, che lo stesso Spirito dà a ognuno di noi. È giunto perciò il momento di parlare anche di questo secondo modo di operare dello Spirito Santo, che è l’azione carismatica. Una parola un po’ difficile, la spiegherò. 

Due elementi contribuiscono a definire cos’è il carisma:

  1. Il carisma è il dono dato per l’utilità comune, per essere utile a tutti. Non è, in altre parole, destinato principalmente e ordinariamente alla santificazione della persona, ma è destinato al servizio della comunità.
  2. Il carisma è il dono dato a uno o ad alcuni in particolare e non a tutti allo stesso modo. Questo è ciò che lo distingue dalla grazia santificante, dalle virtù teologali e dai sacramenti, che invece sono gli stessi e comuni a tutti.

Il carisma è a una persona o a una comunità speciale, è un dono che Dio ti dà. Anche questo ce lo spiega il Concilio:

"Lo Spirito Santo dispensa tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi opere e uffici utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa. A ciascuno, la manifestazione dello Spirito è data perché torni a comune vantaggio".

I carismi sono monili o ornamenti che lo Spirito Santo distribuisce per rendere bella la Sposa di Cristo. Si capisce perché il testo conciliare termina con l’esortazione seguente:

"Questi carismi, sono straordinari o più semplici e più comuni, siccome sono adattati alle necessità della persona, alle necessità della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazione."

Benedetto XVI ha affermato: “Chi guarda alla storia dell’epoca può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento che ha spesso assunto forme inattese, in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibile l’inesorabile vivacità della Santa Chiesa”.

E questo è il carisma di un gruppo di gente e carisma della persona. Dobbiamo riscoprire i carismi perché questo fa sì che la promozione del laicato, e in particolare della donna, venga intesa, non solo come un fatto istituzionale e sociologico, nella sua dimensione biblica e spirituale.

I laici non sono gli ultimi. I laici non sono una specie di collaboratori esterni o delle truppe ausiliari del clero. No, hanno dei carismi e dei doni propri con cui contribuire alla missione della Chiesa.

Aggiungiamo un'altra cosa: quando si parla dei carismi, bisogna subito dissipare un equivoco, quello di identificarli con doni, capacità spettacolari, straordinarie. Essi, invece, sono doni ordinari - ognuno di noi ha il proprio carisma - che acquistano valore straordinario se ispirati dallo Spirito Santo e incarnati nelle situazioni della vita con amore.

Una tale interpretazione del carisma è importante, perché molti cristiani sentendo parlare dei carismi sperimentano tristezza o delusione, in quanto sono convinti di non possederne nessuno e si sentono esclusi o “cristiani di serie B”. No, non ci sono i “cristiani di serie B”. Ognuno ha il proprio carisma, personale e anche comunitario.

A costoro rispondeva già al suo tempo Sant'Agostino con un paragone assai eloquente: “Se ami - diceva al suo popolo - quello che possiedi, non è poco. Se, infatti, tu ami l'unità, tutto ciò che in essa è posseduta da qualcuno, lo possiedi anche tu”.

Soltanto l'occhio, nel corpo, ha la facoltà di vedere. Ma è forse soltanto per se stesso che l'occhio vede? No, l'occhio vede per la mano, per i piedi, per tutte le membra.

Ecco svelato il segreto per cui la carità è definita dall'apostolo “la via migliore di tutte”. Essa mi fa amare la Chiesa, mi fa amare la comunità in cui vivo e nell'unità tutti i carismi, non solo alcuni, sono miei, i miei carismi, anche se sembrano poca cosa.

I carismi sono di tutti, per il bene di tutti. La carità moltiplica i carismi, fa del carisma di uno, del carisma di una sola persona, il carisma di tutti.

Grazie! 


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Papa Francesco