Ti è mai capitato di arrivare in un posto e non conoscere nessuno? Un amico ti invita, vai con lui e appena arrivati, lui sparisce tra la folla e tu rimani da solo. Senza sapere con chi parlare, se restare o andare via, aspettarlo o seguirlo... insomma, confuso.
Finché miracolosamente arriva uno sconosciuto, simpatico. Si presenta, chiede di te, cosa ti piace fare, come sei arrivato in quel posto, ti fa sentire parte del gruppo. E passi il pomeriggio o la serata intera sentendoti coinvolto da quella persona. È come se ti avesse “salvato”. Inoltre, è una persona molto buona, gradevole e la si nota davvero preoccupata e interessata a ciò che ti succede. In qualche modo, senti la sua bontà e il desiderio di farti del bene.
Quindi, passiamo da essere persi, sconcertati, come chi viaggia in auto di notte, a sentirci capiti, importanti (o, meglio, che almeno a una persona importa di noi).
Una tale esperienza, piccola ma che sicuramente tutti abbiamo avuto almeno una volta, aiuta a capire una caratteristica di Gesù, la persona che vorremmo presentare in questo testo.
A Dio importa di te. Dio vuole che, anziché sentirti solo e perso, ti senta capito, importante. Lui più di chiunque altro desidera vederti felice, sorridente, con il cuore pieno, e che tu davvero ti sappia amato.
Ho letto di recente un post che diceva qualcosa del genere: “Se pieghi questo pezzo di carta 206 volte, diventerà più voluminoso dell’intero universo”. Cioè, se lo pieghi 206 volte a metà, il suo spessore sarà più grande delle dimensioni dell’universo conosciuto, circa 88.000.000.000.000.000.000.000 km.
Questo dato, che potrebbe facilmente comparire in un video di “30 cose che non sapevi fino a 5 minuti fa”, serve a condividere un’idea: se pieghi un foglio di carta 206 volte, le sue dimensioni non potranno superare l’amore che Dio ha per te. È davvero difficile mostrare in poche parole quanto Dio ti ami ma, per darti un’idea, ti ama più delle dimensioni dell’intero universo... te lo possiamo assicurare.
Sappiamo quindi che Dio ti ama più dell’universo e ha un grande desiderio di accompagnarti e starti vicino. Capito questo, prima di continuare vogliamo darti un consiglio: diventa ateo.
Ma diventa ateo di quel Dio noioso che hai in mente (Pérez Villahoz, Antonio. A Dios le importas). Perché, oltre al fatto che non esiste, nessuno potrebbe innamorarsi di Lui. Hai mai visto qualcuno innamorato di una persona noiosa?
Diventa ateo di quel Dio controllore, poliziotto, che tiene un registro millimetrico di tutti i tuoi peccati e di tutte le tue azioni. Diventa ateo di quel Dio da cui devi andare solo la domenica per soddisfare il requisito minimo indispensabile. Diventa ateo di quel Dio insipido. Ti assicuriamo che quel Dio davvero non esiste.
Invece ti invitiamo a conoscere Gesù.
A conoscere un Dio vero, che è vivo, e ha sofferto il dolore della croce affinché tu, che stai leggendo, possa sorridere ed essere felice. A conoscere Cristo, che desidera essere il tuo miglior amico, un confidente a cui raccontare le cose più insignificanti e anche le cose più significative. Le cose cattive che ti fanno male e le cose buone che ti fanno bene. Quando ti senti felice e quando ti senti triste. Quando sei orgoglioso e quando sei deluso.
Ti invitiamo a conoscere questo Cristo, che ti ama e si è sacrificato affinché tu non sia mai solo.
Sembra difficile conoscere Gesù, perché non possiamo vederlo fisicamente. Non è come quell’amico che ci ha “salvato” alla festa, che possiamo vedere e ascoltare quando parla. Gesù è piuttosto silenzioso. Se ne sta tranquillo nel Tabernacolo, in attesa.
San Tommaso d’Aquino scrive - in una preghiera chiamata “Adoro te devote”, che inizia con la frase «Ti adoro devotamente, Dio nascosto, che sotto questi segni a noi ti celi» - che in qualche modo Gesù «inganna i sensi». Perché non possiamo vederlo, sentirlo, toccarlo... ma è lì, davvero, nel Tabernacolo in forma Eucaristica, e nella Messa.
Una volta un sacerdote chiese a un gruppo di studenti delle elementari quale fosse la differenza tra un’immagine di Cristo crocifisso e un Tabernacolo, e uno dei ragazzi rispose: «Che sulla Croce sembra che ci sia, ma non c’è. E nel Tabernacolo sembra che non ci sia, ma c’è».
L'invito è quindi a conoscere questo Dio silenzioso, che inganna i nostri sensi, ma è davvero lì, nel Tabernacolo, desideroso di ascoltarci e di parlare con noi. Di raccontargli della nostra vita e di farlo realmente parte del nostro quotidiano, di tutto ciò che ci accade.
Conoscerlo davvero è un’avventura affascinante che attraversa tutta la vita. È vivere una vita d’amore, di gioia, di una felicità indescrivibile perché sei accompagnato da chi ti ama più di ogni ogni altro al mondo.
Vogliamo che tu ricordi una sola cosa. Che a Dio tu importi. A Dio davvero interessa ciò che fai, ciò che ti succede; gli interessa ogni piccola cosa della tua giornata. E gli importa così tanto che vuole farne parte, ogni giorno.
E non solo gli importa tanto: ti ama, follemente. Perché nessuno morirebbe per te su una croce se non ti amasse follemente.
Vivere una vita intera accanto a chi è morto per te, e che per te si preoccupa così tanto è... davvero affascinante, e non basterà una vita per godere della gioia che Dio vuole darci.