Opus Dei

Scrivo per rendere un milione di grazie a Montse Grases. Per me è la “mia bambina Montse”. 11 anni fa ho subito una bruttissima frattura al piede. Trascorsi alcuni mesi dopo l’operazione non mi ristabilivo pienamente, al punto che mi hanno detto che non mi sarei mai rimessa del tutto.

Il secondo dei miei figli è nato dopo sette mesi di gestazione e pesava soltanto due chili e mezzo. Poche ore dopo la nascita gli hanno diagnosticato una emorragia cerebrale che gli aveva provocato una situazione di insufficienza respiratoria molto grave.

Gli appunti di Montse Grases, negli ultimi mesi di vita, mostrano come lottava per migliorare giorno dopo giorno.

Lavoro in una grande agenzia di viaggi. Un giorno, appena arrivato in ufficio, mi hanno comunicato che la cassaforte, dove sono conservati i biglietti, non si poteva aprire.

Per grazia del Signore, Montse accettò con serenità e vera pace la sua malattia, vedendo in essa la Volontà di Dio

Mi piacerebbe esprimermi molto bene perché la mia gratitudine a Montse Grases sia un piccolo aiuto alla causa della sua beatificazione.

Era un po’ difficile avere rapporti con mia figlia. Ho nove figli e lei è l’unica che sorride raramente. Quando le se rivolge la parola, a mala pena risponde alla domanda.

Circa due anni fa mia figlia ha cominciato a sentire qualche dolore.

Mia figlia, di nove anni, aveva la malattia di Werhloff, che provoca la continua distruzione delle piastrine del sangue, che si erano ridotte a 80.000 per mm3 dal valore medio normale di 250.000.

Il 10 luglio si compie un nuovo anniversario della nascita di Montse Grases. Ricordare qualche episodio della sua vita può essere un buon modo di festeggiare il suo compleanno e di imparare da questa giovane serva di Dio la gioia di vivere con Dio e di servire gli altri con semplicità e con un bel sorriso.