Laurearsi con San Josemaría Escrivá? Ecco la storia di Laura, che ha discusso una tesi proprio sulla filiazione divina nella predicazione del fondatore dell'Opus Dei. Il suo percorso accademico è stato diverso da quello della maggior parte degli studenti: Laura ha 58 anni, è moglie, mamma, nonna e aveva già una laurea.

«Da giovane ho studiato Economia - racconta Laura - e mi sono laureata nel ‘92, lo stesso anno in cui mi sono sposata. Subito dopo, per motivi di lavoro di mio marito, ci siamo trasferiti a Parigi, dove abbiamo vissuto per due anni. Pochi mesi dopo il nostro arrivo ho scoperto di essere incinta della mia prima figlia, Lucia. Sono stati anni ricchi di cambiamenti e grandi novità - aggiunge Laura - e per questo non è stato semplice mettere a frutto la mia laurea».
Dopo Lucia, che oggi è mamma di una bimba, nella famiglia di Laura e Angelo sono arrivati Anna, sposata con una bambina di otto mesi, Giacomo, 24 anni, studente di ingegneria matematica, e Benedetta, che frequenta il quinto anno di liceo.
«Ho fatto la mamma a tempo pieno per un po’ di anni. - spiega Laura - Dopo Parigi, abbiamo vissuto a Milano, a Brescia, e nuovamente a Milano. Insomma, ci siamo spostati parecchio.
A un certo punto, io e Angelo abbiamo attraversato una profonda crisi coniugale. – continua Laura – A Brescia c’era un consultorio di ispirazione cristiana, così ci siamo rivolti a loro. Ci hanno aiutato tantissimo. Era il 2000, l’anno del Giubileo: io chiesi una grazia. Oggi posso dire con gioia di averla ricevuta».
Una nuova avventura e solo la passione come bagaglio
«A Milano feci amicizia con una mamma della parrocchia, Antonella, che allora non sapevo fosse una soprannumeraria dell’Opus Dei. - racconta Laura - Fu lei a parlarmi delle scuole FAES e, poiché nella scuola comunale non ci trovavamo particolarmente bene, decidemmo di seguire il suo consiglio e iscrivere lì le nostre due bambine».
Al FAES mancava un professore di religione, e Laura, desiderosa di mettersi in gioco, decise di proporsi: «Mi sono buttata – dice sorridendo – in modo un po’ incosciente e inconsapevole, pur con l’impegno di integrare quanto prima la mia formazione specifica anche con un titolo». Così, con la passione come solo bagaglio, è iniziata una nuova avventura.
«Per poter insegnare mi sono dovuta iscrivere alla Facoltà di Teologia. - spiega Laura - Non è stato facile: per dieci anni ho seguito le lezioni, sostenuto esami, e spesso ho dovuto mettere da parte la mia famiglia. Nonostante le difficoltà – aggiunge Laura – è stato bellissimo. Ho scoperto una nuova vita che mi piace, e mi piace proprio tanto».
Una tesi sul messaggio di san Josemaría
«C’è una frase di san Josemaría Escrivá, tratta dal suo libro Forgia che recita: Riposa nella filiazione divina. Dio è un Padre — tuo Padre! — pieno di tenerezza, di infinito amore.
Io sono una persona passionale, - dice Laura - entusiasta, ma anche impulsiva, precipitosa, e dal giudizio facile. Per questo motivo, quella frase è diventata per me una bussola: riposa nella filiazione divina mi aiuta a ricentrarmi, a ritrovare pace nei momenti di confusione».
«Ho scelto di dedicare la mia tesi proprio al tema della filiazione divina in san Josemaría Escrivá – racconta Laura –. Quello che mi ha colpito è che la santificazione dell’ordinario, per lui, non è la ricerca di una perfezione astratta, ma è una risposta a un dono.
Ho cercato quindi di far emergere, attraverso i suoi scritti, il modo in cui parla della filiazione divina. Questo mi ha permesso anche di collegare il tema all’esperienza del tram, quando san Josemaría sperimentò con una forza sconvolgente, la realtà della paternità di Dio e il senso della sua filiazione».

«La prima parte della tesi è di tipo biografico, - continua Laura - ma non nel senso classico del termine: non volevo semplicemente raccontare la sua vita, ma mettere in luce quelle esperienze che l’hanno segnato profondamente e che hanno contribuito a delineare il carisma che ha poi trasmesso».
L’idea di fondo era proprio questa: mostrare che il cuore del messaggio di san Josemaría è la scoperta di essere figli di un Padre. E che a questo dono si può solo rispondere. È una consapevolezza che dona libertà, dà prospettiva, speranza, coraggio, anche quando si attraversano momenti di difficoltà.
«Ora che mi sono laureata e ho raggiunto il mio obiettivo, - conclude Laura - posso finalmente dirlo: sono profondamente grata per il cammino che ho fatto».

