In un periodo in cui mi trovavo senza alcuna speranza di potermi fare una famiglia a causa di delusioni e inganni che avevo subito in passato, cominciai a rivolgermi a san Josemaría, ma senza fede. In poco tempo, recuperai la fede e la speranza che avevo perduto. Sono una fedele devota di san Josemaría perchè mi ha ascoltato quando più ne avevo bisogno e gliene sono profondamente grata. Mi affido ogni giorno a lui, affinchè illumini la mia vita nello stesso modo in cui ha illuminato molti cammini qui sulla terra. Grazie mille san Josemaría.
M. N., Messico
20 dicembre 2004
Ricominciare di nuovo!
Ho perso il lavoro otto mesi fa. Ho 53 anni, ed è difficile riaverne un altro. Attualmente sto inizando un’attività in proprio. Non avevo concretato ancora alcuna vendita. Questo fine settimana mi sono scoraggiato. In questo stato d’animo ho aperto oggi la pagina web di san Josemaría e mi sono imbattuto in queste parole: “Hai avuto un insuccesso! Noi non abbiamo mai insuccessi. Hai posto la tua fiducia in Dio. – Non hai tralasciato alcun mezzo umano. Convinciti di questa verità: il tuo successo – adesso – era avere un insuccesso. – Ringrazia il Signore e ricomincia di nuovo!”.
Ancora una volta, ho percepito la sua presenza e mi sento privilegiato di ricevere direttamente un suo messaggio.
Guillermo Silva, Messico
14 dicembre 2004
“Ricordai quell’immaginetta che avevo conservato”
Moltissimi anni fa, non so come o almeno non ricordo, mi capitò tra le mani un’immaginetta dell’allora beato Josemaría. Aveva una preghiera sul retro per cui non la scartai ma la conservai. Poco più di un anno fa, partecipando a una riunione di cattolici, feci amicizia con una persona spagnola, molto simpatica, che mi parlava continuamente in modo speciale di san Josemaría. Questo mi sorprese e mi ricordai di quell’immaginetta che avevo conservato. La cercai e mi resi conto (con l’aiuto di questo amico) di quanto fosse antica, perchè nella preghiera si chiedeva la sua canonizzazione. Da quel giorno, il mio amico cominciò ad informarmi per lettera sull’Opus Dei e su san Josemaría. Un giorno, mi mandò l’indirizzo di un parrocchia del mio Paese affidata alla Prelatura dell’Opus Dei. La mia più grande sorpresa fu che era una chiesa (situata a meno di quattro miglia da casa mia) nella quale non ero mai entrata, ma nel passarci vicino mi dicevo che prima o poi ci sarei dovuta entrare. A poco a poco mi invogliai a conoscere di più l’Opera e questo santo meraviglioso. Cominciai a distribuire immaginette, lessi Cammino e finalmente visitai la chiesa della Sacra Famiglia, dove mi sentii come in casa e diffusi tra parenti e amici la sua devozione. Oggi, ogni giorno, lo prego con fede. Quando mi sento depressa, o sento che qualcosa non va, prendo il libricino Cammino e leggo qualche frase. Mi sembra di averlo davanti, che mi sta parlando direttamente, infondendomi più coraggio e riempendomi di molta fede e speranza.
Ringrazio Dio che mi ha messo sul cammino qulla persona che si è convertita in un grande amico a distanza, perchè grazie a lui ho conosciuto il “santo dell’ordinario” e lui mi ha fatto vedere con altri occhi la grandezza di nostro Signore. Posso dire con tutta sicurezza che ho aperto il mio cuore e la mia vita a Dio e che vivo per fargli piacere in ogni istante della mia vita, pensando sempre che tutto quello che faccio è per la sua gloria… “tutto per amore a Lui”.
F.D.B., Venezuela
11 dicembre 2004
Un fine settimana stupendo
Sí. Posso dire che è stato così. Avevo appena assistito, qualche giorno fa, all’ordinazione di diacono di mio fratello a Roma e ritornavo alla mia attuale residenza nel Regno Unito. Dovevo prendere due aerei, ma sono arrivato tardi all’aereoporto di Fiumicino; solo 25 minuti prima che l’aereo decollasse.
Avevo il biglietto, ma mi mancava la carta d’imbarco, che viene consegnata non oltre 40 minuti prima del decollo. Nonostante questo, e grazie al fatto che avevo avvisato telefonicamente del mio ritardo, mi hanno lasciato passare senza alcun controllo. Ma una volta dentro la zona d’imbarco mi posero difficoltà ad assegnarmi il posto: il volo tecnicamente era chiuso, e non si poteva fare più nulla. Era un guaio, perchè così avrei perso la coincidenza con il secondo volo.
In quel momento, mi restava solo da pregare l’immaginetta con la preghiera a San Josemaría: doveva aiutarmi. Così presi coraggio e andai direttamente alle porte dell’aereo. Chiesi collaborazione a una gentile hostess, anche lei passeggero che stava aspettando. Dopo un’attesa estenuante e qualche immaginetta, mi permisero l’imbarco. Grazie san Josemaría.
Pablo D-C, Spagna
6 dicembre 2004
Non è questo un miracolo?
Mio figlio Sebastián, che ha dodici anni, è nato con una cardiopatia congenita. Abbiamo consultato vari medici anche nella capitale. Lì ci hanno confermato che la soluzione era un’operazione a cuore aperto. Ci consigliarono comunque di aspettare, perchè esisteva una piccola probabilità che la malattia potesse risolversi con il tempo. Trascorsero vari anni, finchè il suo cuore cominciò a dilatarsi e fu necessario operarlo d’urgenza. Ero angosciata e disperata, mi domandavo perchè era successo proprio a noi (...). Mi capitò tra le mani la stampa dell’allora beato Josemaría. Pregai molto insieme a tutta la famiglia. Mio figlio fu operato da un medico straniero, che sarebbe stato a Santiago un solo giorno e coincideva proprio con la data dell’operazione di mio figlio. Il giorno dopo tornavamo a casa con nostro figlio già operato. Non è questo un miracolo? Per me lo è stato.
Mabel Venegas Gutiérrez, Cile
4 dicembre 2004
Così rapidamente
Mi trovavo in una brutta situazione economica. Avevo avuto tre figli, uno dietro l’altro e vivevo in Oaxaca. Tornai nella mia regione d’origine per cercare lavoro. Lo cercavo senza successo, fino a quando mia sorella mi diede la preghiera di san Josemaría; la pregai e immediatamente mi chiamarono da una scuola nella quale avevo fatto richiesta di lavoro. Sono logopedista e ho trovato lavoro così rapidamente grazie a quella preghiera. In seguito, rimasi un’altra volta senza lavoro: ne ottenni un altro. Tornai a pregare l’immaginetta e immediatamente fui assunta e ottenni un buon successo professionale. Attualmente, sto molto bene, ma mio marito aveva difficoltà a trovare lavoro. Così ho chiesto a san Josemaría un lavoro per lui e lo ha ottenuto nello stesso giorno in cui aveva fatto richiesta in un certo posto. Gli siamo molto grati per tutti i suoi favori.
Oralia Avendaño Ramírez, Messico
2 dicembre 2004
Si affidò a don Álvaro del Portillo
Il sacramento dell’allegria
Quando stavo cominciando il mio lavoro sacerdotale, appena ordinato, si scatenò quello che è stato chiamato “lo spirito del Concilio”, facendo riferimento al Concilio Vaticano II che si era appena concluso. Furono anni di grande confusione, perchè molti degli insegnamenti del Concilio erano di carattere pastorale e di applicazione immediata nella vita dei cristiani. In mezzo a questa situazione, cercavo un appoggio fermo e lo trovai in Josemaría Escrivá, in cui ho sempre visto un modello di sacerdote per la mia vita. Non l’ho conosiuto personalmente, ma credo di conoscerlo molto bene grazie ai suoi insegnamenti e all’esempio impagabile della sua vita. L’ho sempre considerato come un maestro e un Padre spirituale, ma non avevo mai fatto ricorso a lui come intercessore. Mai, fino ad ora. Trascorro molto tempo nel confessionale, sperando che i fedeli si avvicinino a ricevere il “sacramento dell’Allegria” (come lo chiamava san Josemaría). La mia presenza qui è come una testimonianza del fatto che il Signore è sempre stato disposto a perdonarci. Il problema era che ogni volta si presentavano sempre meno persone. Fu in una di queste circostanze che decisi di ricorrere a san Josemaría come intercessore presso Dio. Cominciai a dedicare buona parte del tempo che passavo in confessionale a chiedergli che arrivassero “penitenti” e l’intercessione di questo mio padre spirituale non si fece attendere. Nel giro di pochi giorni arrivarono diverse persone che nemmeno conoscevo. Il numero andava aumentando giorno dopo giorno. Adesso, ogni volta che vedo qualcuno entrare in chiesa recito la preghiera dell’immaginetta affinchè il Signore lo avvicini al Sacramento della Penitenza. San Josemaría è un vero regalo, un potente intercessore davanti al Trono di Dio.
E. R. P., Spagna
28 novembre 2004
Ho trovato la fede
Ho pregato e ho trovato la fede grazie all’intercessione di san Josemaría Escrivá.
P. D. T., Italia
24 novembre 2004
Mi sono serviti sei mesi
Ho scoperto San Josemaría poco più di un mese fa. Stavo passando davvero un brutto momento, perché avevo interrotto i rapporti con un mio carissimo amico per una questione di scarsa importanza. Ho passato sei mesi a cercare di ricucire il nostro rapporto andato in pezzi a causa di una lite stupida. Sono molto affezionato a questo amico e l’idea che lo avevo allontanato per sempre mi stava logorando. Un giorno casualmente ho letto il libro di Piero Vigorelli Nuovi miracoli in cui si parlava del fondatore dell’Opus Dei e la cosa mi colpì molto; feci delle ricerche che mi portarono in questo sito web! Incominciai a pregarlo con amore e devozione e ora le cose si stanno sistemando, sono davvero “miracolosamente” migliorate! Ho ristabilito un piccolo dialogo con il mio amico che prima non mi degnava neanche di uno sguardo, e sono sicuro che le cose continueranno a migliorare!
Grazie padre! Grazie di cuore!!!
R.P., Italia
24 novembre 2004
Non avevo più scuse
Ho condotto una vita piuttosto lontana da tutto ciò che “sa di sacrestia”, ma questo santo mi ha completamente disarmato dicendo – e non solo nel dirlo, ma anche nel metterlo in pratica – che essere cattolico non è una cosa che allontani dal mondo. Non avevo più scuse. Fin dalla mia infanzia avevo cominciato ad aborrire tutto ciò che avesse a che fare con le vesti talari.
Adesso questa non è più una scusa. Però, non pensiate che ho cambiato parere soltanto perchè mi è piaciuta una persona o una dottrina. Poco tempo fa, un amico a me molto caro morì in un ospedale. Abbiamo condiviso ogni cosa ma poi mi sono ritrovato senza di lui. Non aveva niente a che fare con la religione, ma chiese di confessarsi e così fece. Un’ora dopo era morto. Tutto ciò perchè alcuni suoi vicini erano dell’Opus Dei e negli ultimi istanti della sua vita di ricordò che esistevano i sacramenti. Andai a ringraziare queste persone per quello che – senza saperlo – avevano fatto per questo mio amico, in quanto, dopo essersi confessato, si mise tranquillo, come se stesse aspettando proprio la confessione per poter morire sereno. Mi dissero che avevano chiesto a Dio che se fosse morto, si riconciliasse prima con Dio, e per questo devo dire grazie a loro e a Josemaría Escrivá.
A. F. Bolivia
7 novembre 2004
Ho pregato per migliaia di persone
Mentre andavo a scuola, alla fine degli anni settanta, qualcuno mi diede un’immaginetta di san Josemaría. Quando me ne andai da casa per diventare infermiera, la portai con me. Imparai a memoria la preghiera e la ripetevo tutte le volte che visitavo un paziente. Per molti anni ho pregato per migliaia di persone diverse, chiedendo all’allora beato Josemaría che intercedesse per le loro necessità. Venticinque anni dopo, vidi la mia vocazione e mi incorporai all’Opus Dei. Pregavo per “convertire tutti i momenti e le circostanze della mia vita in occasioni per amare e servire la Chiesa, il Romano Pontefice e tutte le anime”. Credo che l’immaginetta abbia aiutato non soltanto molte altre persone, ma che sia servita anche a me tutte le volte che ne ho recitato la preghiera. Grazie a Dio, grazie a Maria Santissima, a san Giuseppe e a san Josemaría. Sono una sposa felice e madre di una famiglia numerosa, oltre ad essere una capo infermiera, che si sforza ogni giorno “di cominciare e ricominciare”.
D. P., Australia
5 novembre 2004
Mio figlio è sano
Sono immensamente grata a san Josemaría Escrivá per il miracolo che ha operato nei confronti di mio figlio Sebastiano di appena un anno. Da circa un mese e mezzo i suoi globuli bianchi erano arrivati ad un numero molto elevato. Sin dal primo momento ho pregato san Josemaría affinchè il numero si normalizzasse, perchè altrimenti avrebbe dovuto sottomettersi a uno studio di midollo per eliminare l’ipotesi di leucemia. Miracolosamente così è successo e, secondo l’ematologo e il suo pediatra, mio figlio è sano e non riescono a spiegarsi a chi si deve tutto ciò. Per me è chiaro che si è trattato di un miracolo di san Josemaría e per questo gliene sono inifinitamente grata. Vorrei condividere con voi questa manifestazione del suo amore.
Sandra Netto de Sena, Paraguay
12 novembre 2004
Me lo ricordo come se fosse oggi
Un giorno d’inverno nel mio paese. Erano circa le 5 del pomeriggio e si avvicinava l’ora dell’uscita dallo studio di Ingegneria dove lavoravo. La sera era buia e molto fredda. Don Fernando, che riposi in pace, mi disse: “Hector, andiamo: ti porto a casa mia”. “Grazie”, gli dissi e alle 6 di sera eravamo a casa sua. Poi mi invitò a una riunione nel Collegio Tabancura e io accettai. Onestamente, non avevo idea del motivo della riunione, ma queste sono le sorprese che riserva il destino. C’era un gruppo di persone nel cortile del collegio, alcune sedute altre in piedi. Improvvisamente, cala il silenzio e vedo che dal lato destro del corridoio appare una figura imponente, un sorriso raggiante, con le sue lenti chiare e il suo abito sacerdotale. Era niente meno che Monsignor Escrivá. Non ci potevo credere!
La mente è molto rapida e mi ricordai dei tanti insegnamenti contenuti nel piccolo libro rosso Cammino che mi aveva regalato don Fernando, e cominciai ad ascoltare la sua voce.
Parlò per primo, poi lasciò la parola affinché i vari genitori facessero le loro domande. Sembrava davvero di stare in compagnia di un padre, veramente buono, sicuro, forte, deciso, con buon umore. In tutto ciò, all’epoca io stavo completando i miei studi di Ingegneria Civile presso l’Università del Cile e don Fernando era mio consigliere per alcuni temi che avevano relazione con la mia tesi di laurea.
Racconto questo aneddoto successo ormai 29 anni fa, ma me lo ricordo proprio come fosse oggi.
Fraternamente,
Héctor Muro, Cile
5 novembre 2004
Lo hanno guarito una seconda volta
Salve. Spero che stiate molto bene. In luglio vi ho mandato una testimonianza nella quale vi raccontavo che Dio Nostro Signore, per intercessione del Padre Josemaría Escrivá, aveva guarito mio padre dalla cirrosi. Ora, mi trovo a raccontare un altro miracolo, perchè avevano trovato a mio padre un tumore cancerogeno ai polmoni. Pregai con tutto il mio amore e con tutta la mia fede affinchè la malattia trovasse una cura: adesso mio padre ha già concluso con la chemioterapia e deve andare a farsi visitare solo una volta al mese. I dottori sono sorpresi dal suo rapido recupero e io sono molto grato a Dio Nostro Signore, al Padre Josemaría Escrivá e alla Vergine, perchè io so che sono stati loro a guarirlo anche questa seconda volta. Sono molto felice e ringrazio di questo. L’unico problema è che mio padre non vuole smettere di fumare, ma io nutro molta fede che Dio Nostro Signore, il Padre Josemaría Escrivá e la Vergine lo proteggeranno affinchè non gli ritorni il male e a poco a poco smetta di fumare. Ringrazio per la vostra attenzione.
M.D.M. E., Messico
5 novembre 2004
Tutte le mie aspettative sono state realizzate
Attraverso queste righe, desidero far sapere il favore che ho ricevuto da san Josemaría. Grazie alla sua intercessione, ho avuto l’opportunità di trovare un lavoro che mi rende molto felice. Mi hanno offerto tutte le garanzie che speravo di ottenere: sicurezza, stabilità, protezione, rispetto, valorizzazione nel lavoro, preoccupazione che tutti gli impiegati abbiano ogni giorno una miglior qualità di vita, competenze... La cosa migliore di tutte è l’ambiente professionale, dal momento che tutte le persone si sforzano di aiutare coloro che ne hanno bisogno e si vive davvero un buon clima. Il mio capo è una gran persona, valorizza molto il mio lavoro e mi motiva affinchè io sia ogni giorno migliore, realizzando in questo modo tutte le mie aspettative professionali ed economiche.
D. L. H., Colombia
2 novembre 2004
Erano smarriti
Nell’ultimo mese chiesi a san Josemaría che mi aiutasse a ritrovare alcuni oggetti di valore sentimentale che avevo smarrito. Sono felice di poter dire che li ho ritrovati, con grande sollievo mio e di mio marito. Grazie, san Josemaría!
Y.C.R. Messico
1 novembre 2004
Ogni giorno parlo a qualcuno di san Josemaría
Questo racconto è per testimoniare quanto ci ama san Josemaría e come ci vuole avvicinare a Dio; ora spiego il perchè. Molti anni fa, una mia figlia mi portò un opuscolo che gli avevano dato a scuola. Ricordo bene che sulla copertina c’era la scritta “Opus Dei” e una fotografia di san Josemaría di cui all’epoca era ancora in corso il processo di canonizzazione. Lo misi in fondo ad un cassetto, perchè non sapevo chi fosse e tantomeno cosa significasse la scritta Opus Dei. Rimase in quel cassetto per anni e anni. Ogni volta che cercavo o tiravo fuori qualcosa da quel cassetto lo vedevo: vedevo velocemente il suo viso sereno con quello sguardo dolce, tranquillo...
Alla fine, intervenendo in un forum cattolico, chiesi appoggio nella preghiera e un amico di questo forum mi scrisse, mi inviò l’immaginetta con la preghiera a san Josemaría e mi invitò a conoscerlo. Certo che l’ho conosciuto: me ne sono “innamorata”, per la sua bontà, il suo lavoro, per ciò che significa l’Opus Dei. Lo pregai con molta fede, con molto amore e compì il miracolo!: l’occhio sinistro di mio figlio, che in seguito ad un’operazione chirurgica era ridotto male, andò migliorando, tutt’ora migliora in un modo che ha dell’incredibile, perchè aveva quasi perso la vista. Da quel giorno non ho mai smesso di pregare, con sempre più fede e non passa un solo giorno senza che io parli a qualcuno di san Josemaría e dell’Opus Dei.
Racconterò altre due cose: conversai un giorno con una signora su san Josemaría. Il giorno dopo, mi chiese qualche notizia in più, le raccontai ancora qualcosa, le diedi un’immaginetta e poi volle venire da me con la sua famiglia affinchè spiegassi a tutti loro cosa fosse l’Opus Dei. Adesso, questa signora diffonde la devozione a san Josemaría.
L’altro racconto è questo: qualche settimana fa ho dovuto noleggiare una macchina con conducente: poco prima di arrivare alla destinazione che avevo indicato pagai l’autista e notai che si faceva il segno della croce e sottovoce diceva qualcosa. Lasciai che terminasse e gli chiesi che cosa e perchè aveva fatto. Mi rispose che si stava mettendo nelle mani di Dio e di tutti i santi, perchè negli ultimi giorni non aveva guadagnato granchè per sè e molto poco per il suo capo (proprietario della macchina); così gli chiesi se conosceva san Josemaría Escrivá. Mi rispose di no. Potete immaginare che di fronte a questa affermazione non sono rimasto in silenzio e continuai a parlargli fino a quando scesi dalla macchina. Alla fine gli dissi: “Se vuole altre immaginette e vuole saperne di più mi venga a trovare a casa (dove mi aveva portato), in qualsiasi momento. E io le darò più informazioni e più immaginette”.
Pochi giorni dopo, una notte, qualcuno bussò alla mia porta. Era l’autista e quando chiesi chi era mi disse: “Sono io... il “suo” autista, che vuole altre immaginette e tutto quello che voglia darmi su san Josemaría Escrivá”. Gliele diedi e mi raccontò che dal momento in cui aveva pregato l’immaginetta che gli avevo dato, aveva cominciato a guadagnare molto di più che in qualsiasi altro giorno e che il suo capo era stato molto contento e lo ringraziava molto. Ma che lui gli aveva risposto: “No, non deve ringraziare me, io faccio soltanto il mio dovere. I ringraziamenti li faccia a San Josemaría".
Ho scritto per invitarvi a condividere con me la gioia per il nostro intercessore: san Josemaría. Condividiamo questo tesoro con tutti coloro che abbiamo al nostro fianco! San Josemaría e l’Opera di Dio sono due regali divini, per tutta l’umanità.
Y. C. Z., Messico
30 ottobre 2004
La fedeltà alla Chiesa ci ha lasciato meravigliati
Penso che un cattolico del XXI secolo non debba rimanere estraneo alla persona di san Josemaría Escrivá, in quanto che – per volontà divina – ci ha indicato che tutti possono essere santi in mezzo al mondo. Senza questo regalo della Provvidenza, staremmo come abbandonati in un luogo dove non potremmo amare Dio: il mondo. Appartengo all’Azione Cattolica da molti anni, ma non avevo mai capito prima d’ora quale fosse il mio compito come cattolico, fino a quando ho scoperto gli insegnamenti di questo santo.
Nella sede dell’Azione Cattolica qualcuno lasciò alcune immaginette di san Josemaría e un opuscolo accompagnato da una lettera molto affettuosa, che diceva che voleva fare con ciò un regalo alla nostra associazione. Questo regalo arrivò in un momento molto opportuno, perchè stavamo attraversando una situazione difficile e di disorientamento. Ho conservato la busta con le immaginette e le ho mostrate in una riunione. La fedeltà alla chiesa di questo santo ci ha lasciato meravigliati. Colpì il cuore di ognuno di quelli che erano lì e cominciammo a lavorare e pregare sul serio. In tutte le città ci sono baracche, quartieri poveri dove bisogna andare ad evangelizzare, perchè i poveri sono i prediletti del Signore. Andammo lì un buon numero di persone, per un certo periodo. Occhio a quello che ci disse una zingarella di otto anni: "Io sono povera, però ho imparato da Padre Escrivá che si può vivere la povertà con allegria. Sono contenta ".
Non poteva trattarsi di un caso. Da allora lavoriamo con una visione nuova, più ampia. Questa ragazzina e san Josemaría sono l’aiuto che il Signore ci ha inviato in momenti difficili.
A. P. L., Spagna
30 ottobre 2004
Grazie Padre
Salve, scrivo da Siviglia, in Spagna, perchè voglio comunicare alcuni miracoli: due dovuti all’intercessione di nostro Padre e un altro di Isidoro Zorzano. Quello di nostro Padre è avvenuto molti anni fa nel 1977, ma non lo avevo mai scritto. Fu uno dei primi che fece san Josemaría ed è il seguente. Sono salvadoregna di nascita e ho studiato Magistero in Guatemala, con molti sforzi economici. Quando ero in procinto di laurearmi, le suore del mio collegio mi dissero che era impossibile che mi laureassi perchè non avevo la convalida degli esami precedentemente fatti in San Salvador; dovevo pertanto ripetere tutto il percorso di studi dal principio. Questo supponeva grandi spese economiche oltre che una perdita di tempo. Per questo mi suggerirono che andassi al Ministero dell’Educazione a risolvere il problema. Dal momento che due anni prima era morto san Josemaría, cominciai a pregarlo nella chiesa della Madonna del Rosario, dato che eravamo nel mese di ottobre. Gli raccomandai il mio problema ogni giorno. Passai per molte persone, ma tutte mi dicevano che non c’era soluzione. Chiesi allora un appuntamento con il ministro dell’Educazione del Guatemala e continuavo a pregare san Josemaría. Il giorno dell’appuntamento, quando entrai nell’ufficio del ministro, la prima cosa che mi disse fu: “Non so perchè sto facendo questo, (firmando l’autorizzazione a laurearmi). Vattene prima che ci ripensi!”. Attribuisco il miracolo a san Josemaría perchè il problema era grande e perchè tutto era stato causato da esami che non avevo mai sostenuto. Lo scrivo 28 anni dopo essermi laureata e lo ringrazio: grazie Padre!
L’altro miracolo di san Josemaría fu molto piccolo ma mette in luce l’affetto che il Padre ha per noi anche nelle cose piccole. Andò così: una domenica tutta la famiglia stava lavando la macchina. Il lavaggio era manuale, per cui si fa molta confusione nel farlo. Mentre mio marito teneva la canna, la pressione dell’acqua fece sì che gli saltasse una lente a contatto. Il terreno era pieno di acqua, sapone e pietruzze. Tutti ci mettemmo a cercarla, ma la prima cosa che feci fu pregare il Padre. Avevo appena terminato la preghiera dell’immaginetta che trovai la lente. Anche se il miracolo è piccolo è un dettaglio di san Josemaría.
Il terzo miracolo lo attribuisco a Isidoro Zorzano ed è questo. Mio marito aveva un problema nel computer che aveva tentato di sistemare giorni prima, finchè si stancò e si arrabbiò. Decisi di andarmene dalla stanza e pregai l’immaginetta di Isidoro Zorzano – primo fedele dell’Opus Dei del quale si è aperto il processo di canonizzazione – perchè era un ingegnere e quindi “se ne intendeva” di pc. La pregai con molto fervore e collocai l’immaginetta accanto a mio marito, vicino al computer. In quello stesso istante si risolse il problema e tutti rimanemmo molto tranquilli ma sorpresi per l’aiuto così immediato da parte di Isidoro. Scrivo questi miracoli perchè ogni giorno ci sono cose nuove di san Josemaría e sono sicuro che questi miracoli, grandi o piccoli, servono perchè le persone si rendano conto che è un santo molto vicino a noi e quello di Isidoro per il suo processo. Grazie mille.
R. S. U., Spagna
29 ottobre 2004
Un “distributore” di immaginette
Io non sono dell’Opus Dei e non ho niente a che fare con l’Opus Dei. Voglio “protestare” perchè il suo Fondatore mi ha complicato la vita. Lavoro nella portineria di una Casa di Cura. In una certa occasione, circa un paio d’anni fa, una persona lasciò alcune immaginette del recente canonizzato Josemaría Escrivá. Le aveva appoggiate sulla mensola della finestrella attraverso la quale ricevo le persone che arrivano. Sparirono immediatamente. Allora, il personale della Casa di Cura (medici, infermieri...) mi dissero di volerne una anche loro. Come se le avessi messe io lì! La cosa però “peggiorò”, perchè un mese dopo trovai di nuovo un mucchietto di immaginette nello stesso posto. Le aveva portate una monaca che viene a fare dei controlli nelle Casa di Cura periodicamente e che noi conosciamo bene. Spaririono immediatamente un’altra volta. Tutta la settimana successiva fu un rosario di richieste da parte dei pazienti che chiedevano l’immaginetta di san Josemaría, ma la storia non finisce lì. Vivo vicino alla Casa di Cura in cui lavoro, mi conoscono nel quartiere... e mi chiedevano le immaginette addirittura per la strada! Insopportabile.
Ad un certo punto, ricompare la persona che aveva lasciato la prima volta le immaginette, perchè era venuto per accompagnare suo padre che doveva sottoporsi ad alcune analisi. Non so come feci a riconoscerlo, ma lo fermai e gli chiesi che portasse altre immaginette. Adesso abbiamo opuscoli su san Josemaría e ogni altra cosa nella portineria. Ci sono persone che entrano nella Casa di Cura, mi chiedono l’immaginetta, indico loro dove si trovano, ne prendono un pò e se ne vanno. Bene... ci siamo “convertiti” in un distributore di immaginette! Problemi? Nessuno. La direzione della Casa di Cura è meravigliata. Il Signore ha voluto mettermi in questo gioco e io sono molto contento di “giocare” per la Sua Gloria.
Iñaqui A. S., Spagna
22 ottobre 2004
Richiamò immediatamente la mia attenzione
Due anni fa mi capitò tra le mani una rivista nella quale si parlava di una persona che immediatamente richiamò la mia attenzione. Questa persona era san Josemaría Escrivá e ciò che più mi impressionò fu la vitalità e la semplicità del suo messaggio. In quegli stessi giorni, fui operato d’urgenza per una peritonite. Il mio recupero fu rapido e soddisfacente, ma – ed è la cosa più importante – mi servì per avvicinarmi di più al mio Creatore e fondare la mia felicità e quella dei miei cari nelle cose piccole e semplici della vita. In casa mia ho ancora la foto e la preghiera che ritagliai da quella rivista, che mi ha permesso di conoscere un buon uomo, un santo di Dio e l’importanza della sua opera.
J. J. R., Perú
26 ottobre 2004
Soltanto un inizio
Vorrei esprimere il mio ringraziamento a san Josemaría. Mi sta aiutando da più di vent’anni, sia nelle cose grandi come in quelle piccole di ogni giorno. Un mese fa, e in un modo del tutto inaspettato, mi ritrovai ad avere a che fare con due problemi davvero complessi. Uno di questi si riferisce alla mia vita privata e l’altro, sia alla mia vita privata che a quella professionale. Non riuscivo da solo a trovare una soluzione per nessuno dei due problemi, perchè in entrambi i casi erano implicate altre persone. Fu così che intensificai la mia preghiera a san Josemaría e gli chiesi che mi aiutasse. Oggi, finalmente, ha cominciato a risolversi un dei miei problemi. È soltanto un inizio, ma si è aperto un possibile cammino per la soluzione completa e sono assolutamente sicuro che sia merito di san Josemaría, che devo ringraziare tanto. Sto continuando a pregare per la soluzione completa di entrambi le situazioni. Scriverò non appena sarà avvenuta.
A. A., Portogallo
25 ottobre 2004
Non ci siamo arresi
Due settimane fa, decisi insieme a mio marito di sollecitare il visto dei nostri due figli per poter attraversare l’America nel viaggio in Colombia che realizzeremo nel mese di novembre. Dopo cinque giorni abbiamo ricevuto il visto per la figlia più piccola, ma non quello per il figlio maggiore, perchè aveva bisogno di un documento impossibile da trovare. Non ci siamo arresi e siamo andati di persona all’ambasciata senza aver fissato previamente un appuntamento per farci ricevere. Pregai continuamente la preghiera di san Josemaría, chiedendogli che ci facesse trovare grazia e favore davanti ai cuori di coloro che lavorano presso l’ambasciata. Abbiamo parlato con circa otto persone che ci hanno mandato da una parte all’altra. Alla fine, ci hanno concesso un appuntamento in quello stesso momento e in meno di un’ora Dio ci aveva concesso il visto per il nostro figlio maggiore, grazie all’intercessione di san Josemaría. Voglio condividere questo favore, perchè per me si è trattato di un miracolo e lo devo a san Josemaría. Grazie a Dio, grazie a san Josemaría.
M. M., Corea del Sud
19 ottobre 2004
Un uomo sorridente
Era il 1989 e stavo disperatamente cercando lavoro. Lottavo contro il tempo perchè dovevo pagare l’affitto e altre fatture, quando mi capitò tra le mani una piccola rivista sulla cui copertina era riportata l’immagine di un uomo sorridente. Mi chiesi: “Chi è questo santo?”. Nel leggere la sua biografia venni a conoscere che quell’uomo sorridente era in processo di beatificazione. Nell’ultima pagina c’era la sua preghiera, anche se solo per la devozione privata, perché ancora non era stato beatificato. Allora cominciai a chiedergli la sua intercessione. In meno di ventiquattrore mi chiamarono dicendomi di presentarmi subito per una possibilità di lavoro. Pensai: “L’intercessione di questo santo è molto potente davanti a Dio”. Volevo inviare la mia testimonianza alla direzione dell’opuscolo per contribuire al processo di beatificazione, ma alla fine non lo feci, perché pensai che il mio favore era semplice perché fosse preso in considerazione e la gente forse non ci avrebbe creduto. Quando vidi la canonizzazione riconobbi immediatamente il suo viso e mi dissi: “Questo è l’uomo che mi ha aiutato a trovare lavoro”. Fino ad allora, però, lo conoscevo solo col nome di “Josemaría de Balaguer”, e mi chiedevo se si trattava dello stesso. Riconobbi il suo viso sorridente e dissi: “Non dimenticherò l’opera buona che ha realizzato per me, e un giorno ne renderò testimonianza”. Dio ci ha benedetto dandoci l’intercessione di Monsignor Escrivá alla quale ricorrere.
J. G., Bronx, New York, USA
15 ottobre 2004
Una fonte di aiuto nei momenti difficili
Sono molto grata a san Josemaría Escrivá per gli innumerevoli miracoli che ha operato nella mia vita. È sempre stato la mia fonte di aiuto nei momenti difficili.
Due mesi fa, avevo appena comprato un appartamento completamente nuovo, con la speranza che mio marito e io andassimo presto a trasferirci lì, ma mio marito cambiò idea e decise che voleva continuare a vivere nel vecchio appartamento. Questo mi spezzò il cuore. Mi era davvero impossibile riuscire a convincerlo a lasciare l’appartamento. Diceva che non poteva vivere in quello nuovo perchè faceva parte di un blocco di case dove c’era molto rumore da tutte le parti. Pregai con intensità Josemaría Escrivá. Il quarto giorno della novena i nostri vicini di casa comprarono una coppia di cani. Essi abbaiavano senza tregua dalla mattina alla sera. A mio marito ciò procurava così tanto fastidio, che mi disse che non poteva più vivere lì e che “era disposto a traslocare” con me. Dio opera miracoli, e questo è stato un puro miracolo grazie all’intercessione di san Josemaría Escrivá.
Carolyn, Stati Uniti
15 ottobre 2004
Dei giorni particolarmente felici
“Questi giorni, mi commentavi, sono stati felici come non mai. E ti ho risposto, senza incertezze: perchè “hai vissuto” un pò più donato agli altri di quanto tu non faccia di solito”. Queste parole di san Josemaría riflettono quello che ha sperimentato un gruppo di studenti canadesi e messicani, durante la nostra permanenza nei villagi di Toxché, Bonxhí e El Comal in Messico, della quale inviamo alcune foto. E il primo punto di Cammino “Sii utile...” è stato senza dubbio per alcuni di noi la spinta a metterci in moto.
Durante questi giorni abbiamo dato lezioni di dottrina cristiana, fatto scuola ai bambini e incontri per le madri su nutrizione e igiene. Abbiamo fatto fuochi per preparare “tortillas” e riscaldare il pranzo, imbiancato pareti e dipinto banchi, ma soprattutto abbiamo imparato qualcosa dalla loro generosità e allegria. Quando siamo andati a salutare le persone del villaggio, queste ci hanno sorpreso con una “taquiza” (diverse pietanze messicane che sono accompagnate da “tortillas” di mais). A ciascuno era toccato portare un piatto differente, perchè i canadesi e noi godessimo di quelle meraviglie. Da questo e altri mille particolari ci siamo resi conto che non siamo stati noi a insegnare loro qualcosa, ma che abbiamo imparato da loro molte cose importanti. Che cosa dire del fatto che il poco che hanno da mangiare quel giorno lo hanno dato tutto a noi?
M.A.N, Messico
Non lo mandarono in carcere
Sono molto devota della preghiera a san Josemaría, che recito ogni mattina e ogni sera da quindici anni. Vorrei farvi partecipi di un miracolo che Dio ha concesso oggi alla nostra famiglia per intercessione di san Josemaría. Nel maggio di quest’anno mio figlio ha avuto un incidente d’auto, dopo aver bevuto, provocando anche gravi ferite a un amico che viaggiava con lui. Potevano dargli sette anni di carcere. Ha solo 19 anni e non ha mai commesso alcun crimine. Una volta in tribunale, l’avvocato di mio figlio ci disse che ci saremmo trovati davanti ad un giudice noto per la sua intransigenza. Venne fuori in realtà che il giudice era in vacanza e il suo sostituto era un uomo invece molto clemente. Per le preghiere e la devozione che nutro nei confronti di san Josemaría (mi portavo sempre in tribunale l’immaginetta), mi concesse la grazia che gli chiedevo. Mio figlio dovette scontare quattro mesi in un centro di riabilitazione e non lo mandarono in carcere. L’avvocato disse che si trattava di un miracolo, dato il caso, e che non aveva mai visto una cosa simile in tanti anni di cause. Tutto ciò lo devo a san Josemaría Escrivá. Credo, infatti, che è un santo davvero potente e che concede favori se uno lo prega tutti i giorni. Mi piacerebbe che questo favore fosse pubblicato. Grazie.
M. R., USA
9 ottobre 2004
Un cambio radicale
Sono poco propenso a sentimentalismi e ad esaltazioni di ogni genere. Voglio testimoniare quello che mi è successo tempo fa, concretamente il 6 ottobre 2002. Non me la prenderò se qualcuno riterrà che quello dico sembra inverosimile o soltanto una sciocchezza da anziano. Metà della mia vita l’ho dedicata al mondo dell’arte, concretamente l’Arte Coloniale Ispanoamericana. Ho visto migliaia di immagini di soggetto religioso e centinaia di chiese. Mai mi hanno suscitato devozione e neppure mi hanno fatto cambiare disposizioni d’animo. Non mi emoziono al vedere l’immagine del “Cristo che raccoglie i suoi vestiti dopo la flagellazione”, molto poco conosciuta fuori dai paesi latinoamericani, ma di impatto davvero forte. Quel giorno mi trovavo a Madrid (capitale della Spagna), nella Basilica Pontificia di San Michele. Mi interessava soltanto l’architettura, opera di Bonavía, architetto del tardo Barocco. Dico questo perchè nessuno pensi che quello che è successo era dovuto ad una allucinazione artistica, o a qualcosa di simile. Percorsi le cappelle e mi soffermai in quella dedicata al fondatore dell’Opus Dei. Ho visto come si sono diffuse in tutta l’America le immagini di questo santo, soprattutto nei posti più umili, nelle chiese frequentate da gente di campagna. Immagini semplici senza alcun interesse artistico. Tornai a percorrere la navata e mi accingevo ad uscire. In quel momento diedi l’ultimo sguardo al presbiterio e – come un lampo – il Tabernacolo richiamò la mia attenzione per alcuni intensissimi istanti, che mi lasciarono sfinito, perplesso e confuso. Mi diressi lì e il mio corpo si piegò con impeto davanti alla cappella del santo, Josemaría Escrivá. Ero in ginocchio. Cominciai a piangere senza freno. In poche pennellate rividi tutta la mia vita. Rimasi stordito, come se mi stessero colpendo. Questa situazione (che non ho voluto raccontare a nessuno fino ad ora e che paradossalmente condivido con chi voglia leggerla), la raccontai al mio medico di fiducia e dopo una serie di controlli concluse che non avevo nulla (nè da un punto di vista fisico, nè da un punto di vista psicologico) che giustificasse – in me – tale reazione. Uscii dallo studio medico senza sapere cosa pensare, qualcosa mi sfuggiva. Qualche giorno più tardi tornai alla Basilica di san Michele e una volta lì capii ciò che dovevo fare: un cambio radicale nella mia vita, che qui non racconto. Grazie.
R. G. H., España
8 ottobre 2004
Si sono sposati una settimana fa
Ho chiesto a lungo a san Josemaría, recitando più volte la preghiera della sua immaginetta, che una persona a me molto cara si sposasse, perchè non voleva farlo e viveva in una situazione irregolare. Mi ha fatto il miracolo, perchè un mese fa mi diedero la notizia che si sarebbero sposati ed ora lo sono da una settimana. Questo lo devo a nosro Padre.
M. E. A. S., Perú
6 ottobre 2004
Non riusciva a farlo tornare al suo posto
Ricevetti alcuni notiziari informativi sul fondatore dell’Opus Dei. Mi interessarono molto e mi impressionarono le testimonianze delle persone che avevano ricevuto favori da san Josemaría Escrivá. Cominciai allora a pregare tutti i giorni la preghiera riportata sulla sua immaginetta.
Un giorno ero molto preoccupato per mio padre, che deve respirare con la laringe e utilizza un apparecchio d’argento per tenere aperto il canale respiratorio. Si era spostato l’apparecchio e non riusciva a farlo tornare al suo posto. Mi angosciava così tanto che cominciai a recitare la preghiera a san Josemaría, trovata sull’immaginetta. Subito dopo sentii mio padre dire “è tornato al suo posto!” e lo trovai con gli occhi pieni di lacrime, per il dolore che aveva sofferto, ma allo stesso tempo felice. Visto ciò che è successo, ringrazio san Josemaría per la sua intercessione.
Olga Padrão, Bragança, Portogallo
30 settembre 2004
Si risolse del tutto
Nelle ultime settimane affidai a san Josemaría un problema familiare, perchè si risolvesse del tutto. Sono felice di far sapere che questa faccenda si è risolta, senza dubbio grazie all’intercessione di san Josemaría.
Grazie.
Rebecca Oloo, Sud Africa
“Padre, che si stacchi in fretta”
La settimana scorsa ero dal dentista perchè mi dovevano estrarre un molare. La verità era che mi dava una certa preoccupazione. Mi fecero l’anestesia, attesero il tempo opportuno, poi si misero a lavorare. Sebbene io non sentissi niente a motivo dell’anestesia, sentivo che il molare non voleva saperne di staccarsi. Divenni nervosa e dissi a nostro Padre, “Per favore, che il dente si stacchi in fretta, perchè non possiamo star qui per sempre”. A parte il fatto che io ero la prima interessata alla rapidità dell’intervento, gli disse: “La persona che mi ha accompagnato ha un appuntamento importante alle 3 del pomeriggio e anche la dottoressa e la sua assistente stanno cominciando ad innervosirsi, come me”. Recitai una volta la preghiera dell’immaginetta di nostro Padre, ma non successe niente. La recitai di nuovo, ma questa volta con maggior fede in Dio e nell’intercessione di nostro Padre: non ero ancora arrivata all’Amen che il mio molare si staccò. Alla fine, la dottoressa mi disse che aveva una radice davvero robusta e profonda, ma che avevo collaborato molto bene. In realtà, chi aveva davvero collaborato era stato san Josemaría.
C. P., India
29 settembre 2004
Favori grandi e piccoli
Desidero raccontare alcuni favori che san Josemaría ha concesso a me e alla mia famiglia. Verso la fine dello scorso luglio, mandarono mio marito a lavorare a Bangkok. Lo accompagnai per cercare una casa che potesse prendere in affitto. Desideravo che si trovasse vicino ad una chiesa – in modo che potesse andare a messa tutti i giorni – e alla scuola dei nostri figli. La ricerca andava per le lunghe, perchè i prezzi nella zona che avevo scelto erano molto alti. Pregai una novena a san Josemaría. Prima del nono giorno mi venne in mente un’idea: cercare una casa vicino all’hotel dove mio marito e io stavamo alloggiando in quel periodo (si trovava vicino all’ufficio di mio marito). Capii che mi era stato concesso il favore quando scoprii che in questa zona c’è una cappella dove si celebra la Messa tutti i giorni. È anche più vicina alla scuola dei miei figli rispetto alla zona che avevo scelto in precedenza, dove il traffico è molto intenso. Inoltre, mio marito può passare più tempo con noi, perchè siamo abbastanza vicini al suo ufficio.
Ho molti altri piccoli favori che mi sono stati concessi grazie all’intercessione di san Josemaría, come quello di ritrovare una cosa che avevo smarrito, trovare parcheggio, l’arrivo di mia figlia quando è in ritardo, etc. Penso però che non occorre scriverli perchè sono molti. Tutti i giorni san Josemaría intercede per me nelle cose grandi e piccole. San Josemaría sta aiutando me e la mia famiglia da tanti e tanti anni. Grazie a Dio e a san Josemaría.
Gay Tanchuling-Salazar, Tailandia
28 settembre 2004
Con pazienza e allegria
Sono venuto a vivere in Canada, e qui ho scoperto, grazie a san Josemaría, come santificarmi e santificare gli altri attraverso il mio incontro quotidiano con la Croce. Ho imparato a riporre una fiducia totale in mio Padre Dio che non perde battaglie e che è sempre al mio fianco nelle difficoltà. Tutto ciò mi ha aiutato tantissimo a portare avanti le mie croci di ogni giorno con pazienza e allegria. Ho compreso che le mie sofferenze hanno un valore redentore e che attraverso esse posso fare del bene agli altri e alla Chiesa, mia Madre. Grazie san Josemaría!
Ben Ontuca, Canada
26 settembre 2004
Il nono giorno
Tutto cominciò quando ero molto piccola e mia madre, che è una fedele devota di san Josemaría, ha insegnato a me e alle mie sorelle la sua preghiera. Da un anno mio marito è andato in Canada alla ricerca di migliori opportunità di lavoro, dal momento che la situazione economica nel mio Paese è molto difficile. Mio marito è partito all’avventura, senza conoscere nessuno e con appena 300 dollari in tasca. Stava per rimanere a corto di denaro e ancora non aveva trovato il lavoro. In questa situazione, gli ricordai che gli avevo messo tra i suoi documenti l’immaginetta con la preghiera a san Josemaría e gli suggerii che facesse una novena affinchè lo aiutasse a risolvere il suo problema. La cosa sorprendente fu che non appena ebbe finito la novena, proprio il nono giorno, trovò lavoro e – incredibile! - trovò una busta per terra che conteneva 700 dollari. Non ci poteva credere. San Josemaría vide la necessità e la difficoltà per la quale stava passando mio marito e lo aiutò. Non finirò mai di ringraziarlo per tutto ciò che ha fatto per noi, perchè è stato il nostro intercessore presso Dio in moltissime occasioni.
Hanely Sanchez, Messico
26 settembre 2004
Tornare il prossimo anno con un bambino
Nel marzo del 2003 fui operata per alcune cisti dovute ad una endometriosi. Il mio ginecologo mi commentò che questo tipo di malattia si risolveva, o per lo meno migliorava con una gravidanza, ma a volte l’endometriosi rendeva difficile questa possibilità.
Il 26 giugno, mio marito e io andammo alla Messa di san Josemaría e nell’omelia il sacerdote parlò della comunione dei santi. Raccontò il caso di una coppia che non aveva figli. Il marito aveva chiesto a san Josemaría di tornare alla Messa in suo onore l’anno successivo con un bambino. Mi sentii così identificata con quella vicenda che anch’io chiesi lo stesso: tornare l’anno dopo con un bambino. Siamo quasi in ottobre e sono incinta. Così come lo chiesi a san Josemaría, se Dio vuole, andrò con mio figlio alla Messa del 26 giugno.
P. Villegas, Spagna
24 settembre 2004
Dio ci benedisse con un figlio Down...
E non è l’ultimo di molti fratelli....ma, al contrario, il primo di quattro.
Quando nacque, un genetista ci disse che sarebbe stato prudente prendere precauzioni prima di pensare ad avere un altro figlio, perchè nel nostro caso c’era una forte predisposizione genetica rispetto alla sindrome di Down (io ho due sorelle Down). Ci eravamo sposati con il desiderio di avere molti figli, quindi questo “consiglio” ci rattristò molto. Nonostante ciò raccomandavamo questo nostro desiderio a san Josemaría.
Il tempo trascorreva e i figli non arrivavano. Passarono cinque anni fino a quando dopo varie gravidanze non arrivate a termine, nacque la seconda figlia, totalmente sana. Quindici mesi più tardi nacque il terzo, anche lui sano, con le stesse condizioni, e venti mesi dopo il quarto. Tutti sani. Fino ad ora, il Signore non ha disposto un’altra cosa, per cui la nostra famiglia numerosa è composta da quattro bei figli che sono tutti “piccoli” grandi miracoli di San Josemaría.
Li amiamo tutti nello stesso modo, e senza paura di esagerare posso dire che il maggiore è quello che mi dà più soddisfazioni, oltre ad insegnarci in ogni momento che cos’è l’amore.
Marisa de Antonucci, Argentina
Mi avevan detto di no
Aspettavo di poter chiudere un contratto al quale stavo lavorando da gennaio. Ieri, nel consegnare gli ultimi documenti, l’azienda partner mi ha fatto sapere che non desiderava firmare il contratto. Decisi di continuare i tramiti necessari, ma me ne tornai a casa sconsolato. Recitai la preghiera dell’immaginetta di san Josemaría chiedendogli che intercedesse perchè si firmasse oggi il contratto, se era la volontà di Dio. Questa mattina ho terminato l’invio di tutti i documenti e poco dopo mi è stato recapitato per fax il contratto firmato. Sono sicuro che san Josemaría ha interceduto per me, tenendo presente il modo deciso con cui mi avevano prima comunicato che non avrebbero mai firmato.
Grazie san Josemaría!
Antonio Carlos Laus, Brasile
23 settembre 2004
Vendette ad un giusto prezzo
C’è una situazione economica davvero preoccupante nel nostro Paese. Il mio amico Jorge ha un panificio, che comprò con la liquidazione che gli diedero quando lasciò l’azienda in cui lavorava; ma aveva molti debiti con le banche e attinse anche al capitale della moglie. Così decise di venderlo. Quelli che si fecero avanti per comprarlo offrivano troppo poco. Gli suggerii di pregare l’orazione dell’immaginetta di san Josemaría e, nel giro di poco tempo, spuntò un acquirente che lo comprò per un giusto prezzo e in condizioni favorevoli. Siamo entrambi consapevoli che si tratta di un favore di san Josemaría e per questo gliene siamo grati.
L. S. G., Venezuela
13 settembre 2004
Un altro figlio
Ogni volta che chiedo un favore a Dio attraverso l’intercessione di san Josemaría me lo concede. In quest’occasione gli chiesi che aiutasse mia cugina perchè potesse avere un altro figlio. Ne aveva perso uno l’anno scorso e, per motivi di salute, il medico le aveva detto che sarebbe stato molto difficile per lei restare incinta un’altra volta. Qualche giorno fa mia sorella mi ha detto, molto emozionata, che mia cugina era nuovamente incinta. Grazie, san Josemaría, per la tua intercessione.
G. Evans, Inghilterra
10 settembre 2004
Nessun favore spettacolare, però sì molti piccoli
San Josemaría mi ha concesso molti favori, nessuno spettacolare, ma molte piccole cose che mi occorrevano nel corso di ogni giornata. Quando ho bisogno di aiuto, ricorro a lui e sempre mi risolve tutto! È davvero un grande santo! Inoltre, con la testimonianza della sua vita e i suoi insegnamenti è più facile essere una buona cristiana, vivendo ogni giorno tanti piccoli dettagli, guadagnandosi il cielo con le cose ordinarie di ogni nostra giornata. Grazie san Beppe!
Mª Teresa, Spagna
6 settembre 2004
Dalla Russia
Sono russa, mi chiamo Katarína, ho 26 anni e vivo a Mosca. Sono disegner e sono cattolica.
Ho conosciuto san Josemaría Escrivá nel 2000, quando lessi il suo libro Santo Rosario, che mi aiutò molto nella mia orazione. Dopo lessi anche Cammino e Amici di Dio, e più tardi altri suoi libri e alcune biografie. Negli insegnamenti di san Josemaría ho trovato un cammino che cercavo da molti anni.
Da quando ho trovato il website www.josemariaescriva.info, lo visito tutte le volte che posso. Gli articoli sul fondatore dell’Opus Dei e le testimonianze dei miracoli che le persone ricevono grazie alla sua intercessione mi aiutano molto. Mi piace soprattutto la sezione “Accadde oggi”.
Nutro una grande devozione nei confronti di san Josemaría e mi rivolgo a lui con la preghiera che si trova sulla sua immaginetta e con parole mie. Desidero raccontare due piccoli miracoli che mi ha concesso. Entrambi sono successi durante un viaggio in autobus verso la Repubblica Ceca, nel febbraio scorso, con un gruppo di gente giovane.
Durante il tragitto, il nostro pullman ebbe un’avaria in una stretta strada tra le montagne polacche, proprio mentre passavamo tra profondi burroni ricoperti di neve da entrambi i lati. Ci trovavamo in una situazione molto pericolosa. Sembrava che da un momento all’altro ci saremmo scontrati con una macchina o saremmo caduti nel burrone, ma non successe nè l’una nè l’altra cosa: l’autobus si fermò all’improvviso. Ero sicura che fosse stato san Josemaría a proteggerci in quel momento di pericolo, perchè gli avevo chiesto che non ci succedesse niente di brutto.
L’altro “piccolo miracolo” riguarda il viaggio di andata, durante il quale il mio posto a sedere si trovava nella parte finale dell’autobus. In questo modo sentivo di continuo il cattivo odore del motore diesel, che mi nauseava e mi procurava mal di testa. Alla fine del viaggio, giunta a Praga, mi sentivo davvero male. Non lo dissi a nessuno. Prima del viaggio di ritorno, chiesi a san Josemaría che mi aiutasse perché non mi disturbasse nuovamente l’odore del diesel. Quando risalimmo sull’autobus, mi assegnarono un nuovo posto, davanti, in quarta fila, con un sacco di aria fresca!
K. T., Russia
Sono stati accolti nella Chiesa Cattolica
Circa due anni fa ho cambiato casa. Pochi giorni dopo, in ascensore, un vicino mi salutò e mi regalò un opuscolo sulla chiesa evangelica. Io sono da sempre cattolico e gli feci capire che non avevo alcun interesse a riguardo. Con il passare del tempo siamo diventati amici e abbiamo affrontato anche temi relativi alla fede. Ha sette figli e ora è cattolico.
Tutto è successo da poco. Una volta, quasi senza dirmi niente, mi mostrò un’immaginetta di Josemaría Escrivá de Balaguer. Il mio vicino era sempre stato tra coloro che più avevano contribuito al mantenimento della chiesa evangelica ed era convinto difensore di questo credo che aveva ricevuto dai suoi genitori. Un giorno mi raccontò quello che era successo: sua moglie stava aspettando il settimo figlio, ma quando era arrivato il momento del parto tutto si era complicato e gli avevano detto che il bimbo era morto. Questa penosa situazione si era prolungata per qualche tempo. Avevano fatto nascere il bambino morto e lo avevano poi messo da parte: tutti gli sforzi allora si erano concentrai sulla madre, che stava molto male. Al mio amico, dopo avergli comunicato che il bimbo sarebbe nato morto, qualcuno, non si ricorda più chi, gli aveva dato l’immaginetta di san Josemaría e senza pensarci lui aveva cominciato a recitare la preghiera lì riportata. All’improvviso il bimbo cominciò a piangere davanti all’incredulità di tutti. Per questo motivo lui e sua moglie sono stati accolti nella Chiesa Cattolica. L’indirizzo di questo sito web l’ho trovato sull’immaginetta. Gli ho detto che volevo scrivere questo miracolo e mi ha dato il permesso di farlo.
Pablo Gil, Spagna
6 settembre 2004
Avevamo in mente la stessa idea
Quest’estate ho trascorso alcuni giorni in montagna, con la mia famiglia. Sono stato a mangiare in una località poco conosciuta, che mi è sembrata meravigliosa. La bellezza del paesaggio era tale da allargare il cuore. Mentre stavamo mangiando, pensavo a cosa potevo conservare come ricordo di quella gita, e proprio in quel luogo vidi una cosa che richiamò la mia attenzione: l‘immagine di un sacerdote e sotto un testo illeggibile. Ho saputo poi che questo luogo non è così sconosciuto come pensavo. Quell’immagine mi colpì molto, irradiava una pace che potevo accostare solo alla bellezza del paesaggio che stavo ammirando. Spinto dalla curiosità, il giorno seguente andai alla chiesa del paese dove eravamo alloggiati. Mi avvicinai ad un religioso e gli mostrai ciò che avevo trovato. La guardò e sorrise, poi cominciò a cercare tra le sue cose e tirò fuori una foto con la stessa immagine nella quale si leggeva "San Josemaría Escrivá, Fondatore dell’Opus Dei". Allora, nel sagrato della chiesa, mi parlò a lungo di questo santo, di tutto il bene che aveva visto fare attraverso la sua dottrina e la sua intercessione. Quello che io avevo trovato era un’immaginetta di san Josemaría, in giapponese. Quel giorno assistetti alla santa Messa, per la prima volta dopo molti anni. Poi mi fermai, raccolto, a guardare l’immagine di san Josemaría.
Nel tornare a casa, passai dal barbiere e parlando con lui venne fuori la scoperta che avevo fatto in montagna. Lui mi disse che da molti anni aveva il libro Cammino a casa sua e che ricorreva ad esso ogni volta che si sentiva giù di tono. Ebbene, quello stesso giorno mia moglie arrivò tutta contenta con la stessa immaginetta, ma in castigliano. Lei aveva fatto ricerche per suo conto e aveva raccontato la storia ad un sacerdote che aveva incontrato alla fermata dell’autobus: al termine della chiacchierata il sacerdote le aveva lasciato l’immaginetta.
Dopo una settimana - insieme ad altri amici - andammo a Madrid per fare turismo. Io non sono un grande appassionato d’arte, quindi, una volta arrivati alla cattedrale della Madonna dell’Almudena, mi sono seduto dove capitava, lasciando che gli altri continuassero il giro turistico. Di fronte a me c’erano varie persone che rimanevano in piedi in silenzio davanti ad una cappella. Mi avvicinai e mi accorsi che era dedicata a san Josemaría e che queste persone recitavano proprio la preghiera dell’immaginetta. Ne presi varie e quello stesso giorno comprai Cammino. Adesso ho tutti gli scritti di san Josemaría e mia moglie si è comprata una medaglia del santo che porta sempre con sè. La cosa più bella è che tutti e due avevamo in mente la stessa idea, che però non avevamo mai esplicitato. E cioè che era arrivato il momento di sposarci in chiesa, di battezzare i nostri figli e di tornare a praticare la fede.
Raul F. A., Spagna
5 settembre 2004
Per essere più disponibile
Sono sul punto di chiamare san Josemaría il “il santo degli autisti”. Ho superato l’esame di guida grazie all’intercessione di san Josemaría, come ho già raccontato in questo sito. Il fratello di un mio amico seminarista era stato bocciato 5 volte, fino a quando non cominciò a pregare l’orazione dell’immaginetta e superò l’esame. Questa settimana una suora che studia con me ha sostenuto l’esame. Ha chiesto aiuto al fondatore dell’Opus Dei e lo ha superato. Con la patente di guida ci auguriamo di essere più disponibili. Con la grazia di Dio il mio motto come sacerdote sarà: “servite il Signore con allegria”, come ha fatto san Josemaría nei suoi cinquant’anni di sacerdozio.
Gilberto Lombardo Júnior, Brasile
5 settembre 2004
Il terzo giorno
Sei mesi fa, cominciai una novena a san Josemaría, chiedendo che il mio terzo figlio, Bruno, che studia Comunicazione all’Università, trovasse un luogo dove fare pratica. Aveva bisogno di avere il suo tempo e i suoi talenti occupati in modo migliore. Il terzo giorno della novena ne aveva già trovato uno, però non retribuito. Proseguii con la novena e dissi scherzando a san Josemaría che forse non mi aveva capito bene, perchè avevamo bisogno anche di un aiuto finanziario: una famiglia con cinque figli è impegnativa da portare avanti. Subito un vecchio professore chiamò mio figlio per un lavoro retribuito. Ringraziamo per l’intercessione del fondatore dell’Opus Dei e della Madonna. L’effetto del lavoro si nota già nella sua personalità.
Maria Teresa Valente Serman, Brasile
1 settembre 2004
Un appartamento
Dopo aver chiesto e pregato san Josemaría, sono riuscito a comprare un appartamento per mia figlia. Ci sono stati momenti di forte tensione, che sono finiti soltanto ieri con la firma del contratto.
Regina Viveiro, Brasile
29 agosto 2004
Il mio miracolo si chiama Josemaría.
Mi avevano detto che non avrei mai potuto avere un figlio. E oggi, 27 agosto, proprio un anno fa, mi ritrovai incinta. Avevo passato tanto tempo a pregare per questa intenzione, ma confesso che c’erano molte persone che pregavano per la stessa intenzione con maggior intensità di me. Dicevo sempre a Dio che accadesse quello che voleva Lui, che se mi avesse dato un bambino sarei stata felice, ma se ciò non fosse accaduto, che mi desse luci per capire se adottarne uno era la strada giusta. Poco dopo aver saputo che ero incinta, il ginecologo mi disse che dovevo essere operata d’urgenza, perchè altrimenti avrei corso dei gravi rischi. Mi operarono immediatamente. Durante l’operazione qualcosa li guidò affinchè non pregiudicassero la mia gravidanza, ancora invisibile. Avevo una reliquia di San Josemaría e il giorno dell’operazione la portai in sala operatoria. Da quel giorno l’ho sempre avuta con me, fino a quando ho dato alla luce Josemaría, che ora ha cinque mesi. È nato il 27 marzo all’ottavo mese di gravidanza, completamente sano: anche se è nato prematuro non ha avuto bisogno di particolari cure. Ringrazio Dio e San Josemaría per la sua intercessione.
Ana Lucía Guinea de Cota, Messico
28 agosto
A 98 anni... cammina
Attraverso la presente testimonianza voglio ringraziare San Josemaría per tante grazie ricevute. Una di queste ha a che fare con la salute della mia nonna cinese, che a 97 anni si è rotta l’anca a causa di una caduta. Sappiamo dei rischi di un intervento chirurgico a questa età e delle scarse possibilità che aveva di tornare a camminare. In pena per le sue sofferenze, e dopo aver ricevuto altre grazie, da parte di Escrivá de Balaguer, le regalai un’immaginetta e insieme ci mettemmo a pregare con fede perchè tutto andasse secondo la volontà di Dio. L’intervento riuscì perfettamente, e dopo tre giorni dall’operazione poteva già camminare in ospedale. Adesso ha 98 anni e tutti i giorni ringrazia san San Josemaría perchè è ancora viva e cammina!!! Noi ringraziamo il Padre per avere con noi la nonna, che ci contagia con la sua vitalità e la sua gioia di vivere.
Azucena Z. M. , Argentina
28 de agosto de 2004
Era stato avvocato come me
Nel 2002 avviai le pratiche per cominciare ad esercitare come avvocato, dopo aver terminato i miei studi di Legge presso l’Università della mia città. Per una questione legale relativa alla mia cittadinanza, non mi fu dato il permesso di cominciare subito. Ero disperata al pensiero che 5 anni di studi giuridici non mi servivano a nulla e che mi ritrovavo così senza un lavoro. Il Tribunale mi disse di preparare argomenti validi per perorare la mia causa. Cominciai a farlo con grande impegno. Pregai moltissimo S. Josemaría. Mi incoraggiava e mi attirava il fatto che era stato avvocato come me. Quando fu analizzato il mio caso, sette mesi dopo, tutto andò a gonfie vele. Lo esaminò un giudice di grande rispetto e mi concesse il permesso di cominciare a praticare come avvocato forense, aggiungendo alla legge vigente una speciale clausola per le persone che si trovavano nella mia situazione. Sarò per sempre riconoscente a san Josemaría. Incoraggio tutti coloro che cercano lavoro a chiedere il suo aiuto. Se il lavoro è il nostro mezzo di santificazione, indubbiamente S. Josemaría ci aiuterà a ottenerlo dal cielo.
Elizabeth, Botswana
27 agosto 2004
Alla fine ha trovato il suo cammino
Scrivo per ringraziare san Josemaría per la sua intercessione e anche per condividere con il mondo intero i favori che ha ricevuto da lui una delle mie migliori amiche dell’università. Da tanto tempo sto pregando per la sua conversione alla fede cattolica. Circa sei anni fa aveva cominciato a frequentare lezioni di catechismo, ma aveva smesso dopo alcuni mesi perchè, sebbene avesse affetto per la fede, non era completamente sicura di voler essere cattolica. Quest’anno, come ogni anno, l’ho invitata alla Messa in onore di san Josemaría. Durante la celebrazione ho continuato a raccomandare che guarisse da una malattia molto dolorosa da cui è afflitta. Ho pregato inoltre il santo perchè le facesse vedere che vale la pena fare parte della Chiesa Cattolica. Terminata la Messa abbiamo parlato un pò e le ho dato un notiziario informativo da leggere. Una settimana dopo mi chiama per dirmi che era decisa a saperne di più sulla fede cattolica e che, per cominciare, voleva leggere la vita di qualche cattolico famoso. Ho cominciato a pensare a libri classici di santa Teresa o di qualche altro santo conosciuto. Allora, senza perdere un secondo, lei stessa mi mi chiede di prestarle un libro su san Josemaría Escrivá, perchè dopo aver visto la sua immagine sul notiziario aveva pensato che doveva avere qualcosa di speciale. Ho acconsentito con allegria e le ho dato la breve biografia che era stata pubblicata in occasione della sua canonizzazione. Quindici giorni dopo mi chiama per dirmi che aveva passato una settimana molto difficile per motivi professionali e per poco non era caduta in depressione. Una notte aveva cominciato a piangere senza riuscire a controllarsi e si era messa a pregare. Ad un certo punto aveva visto il libro che le avevo lasciato: cominciò a leggerlo e, immediatamente, le lasciò una profonda pace e si sentì molto meglio. Per puro caso, la pagina che aveva aperto raccontava un periodo molto difficile della vita di san Josemaría. La mia amica sentì allora che lui l’aveva aiutata ad affrontare i suoi problemi. Inoltre, mi ha raccontato poi che i dolori di cui soffre frequentemente sono molto più leggeri e gli analgesici, che prima non erano molto efficaci, adesso invece lo sono. Allora, le ho raccontato il favore che avevo chiesto a san Josemaría. L’aspetto più bello della sua storia è che finalmente ha trovato il suo cammino: la Chiesa Cattolica. Adesso, attende solo il momento opportuno per frequentare le lezioni di catechismo. Come lei stessa dice: “da quando ho assistito alla Messa di san Josemaría e ho visto la sua immagine, si sono compiuti molti miracoli.” Ringrazio Dio e san Josemaría per il favore e le bellissime disposizioni della mia amica.
Dayenne Sipaco, Macau SAR, Cina
L’avremmo amata anche se non fosse stata sana
Il 13 agosto nacque la mia quarta figlia, Blanca. Durante il quinto mese di gravidanza, da un’ecografia i medici si accorsero di un’edema di 6,5 mm di spessore. Chiesero, allora, a me e mio marito se volevamo fare la prova dell’amiocentasi, per verificare se si trattava di un problema cromosomatico, se sarebbe nata con la sindrome di down o con altre sindromi. Dal momento che l’amiocentasi comporta un rischio di aborto del 2%, decidemmo che non mi sarei sottoposta alla prova e avremmo accettato la bambina anche se non fosse stata sana. Cominciammo a pregare molto Don Alvaro e san Josemaría e, nel giro di qualche mese, l’edema si ridusse a 3,5 mm. Quando nacque la bambina, l’edema si era riassorbito totalmente; mia figlia è normale, gode di ottima salute ed è bella cicciottella. Ringraziamo molto Don Alvaro del Portillo per il favore che ci ha concesso, perchè sia la mia famiglia che quella di mio marito lo hanno pregato con molte novene.
Rocio Molina León, Spagna
14 agosto 2004
Tutto si è concluso molto bene
Salve, sono Jose Ángel, di Saragozza e ho 29 anni. Ho deciso di scrivere queste righe per raccontare una storia che ha visto protagonista me e la mia famiglia. Ero una persona davvero sovrappeso. I medici parlavano di “superobesità morbida”. Pesavo infatti 225 kg e sono alto più o meno 1 metro e 85 cm. Dopo aver provato molte diete, decisi di rivolgermi alla Clinica Universitaria di Navarra e mi misi nelle mani dei medici che lavorano lì. Dopo aver fatto un’infinità di esami, si decise che il trattamento più opportuno era un intervento chirurgico. Più questo si avvicinava, più la tensione e l’agitazione aumentavano in me in modo significativo.
Entrai il giorno prima per prepararmi e decisi di andare nell’oratorio della Clinica dove mi sentii subito protetto. Fino ad allora, avevo ricevuto un’educazione cattolica sia a scuola sia in famiglia, ma la vedevo in un modo un pò scettico. Non me ne importava niente (o almeno così credevo). Andavo ogni tanto a Messa, ma senza fervore, tanto per fare. La verità è che in quella cappella mi misi a pregare e lo feci come non lo avevo mai fatto prima. Quando me ne andai da lì, mi sentivo molto sereno e sicuro. Salii nella mia camera dove mi prepararano per “l’intervento”. Arrivò il mio endocrinologo per vedere come stavo e quando si congedò mi disse una frase che ancora mi risuona dentro: “Pregherò per te”. Arrivò anche il cappellano della clinica. Fu il momento dell’operazione e mi portarono in sala operatoria. Mia madre e la mia fidanzata (ci sposeremo felicemente il prossimo 31 ottobre) mi erano vicine in queste ore. Durante l’operazione infatti rimasero in oratorio a pregare, chiedendo in special modo a san Josemaría che mi aiutasse in quel frangente e nel mio successivo recupero.
L’operazione si complicò e arrivò a durare cinque ore. Quando mi risvegliai, mi trasferirono nel reparto di terapia intensiva dove rimasi più o meno mezza giornata. Il ricovero durò per cinque giorni, difficili per me e la mia famiglia. Ricordo perfettamente l’immagine della Madonna che presiedeva la mia stanza e che mi accompagnò in questi momenti. Ho saputo soltanto dopo che mia madre aveva fatto due promesse a san Josemaría nel caso l’intervento fosse riuscito: la prima consisteva in un pellegrinaggio a Torreciudad nel giorno della festa del santo e la seconda in un viaggio a Roma, per pregare sulla sua tomba.
Tutto è andato davvero nel migliore dei modi, perchè oltra a riprendermi bene dopo l’operazione e aver già perso più di 100 kg, mi sono “ritrovato” con me stesso e con gli altri. Devo riconoscere che sono maturato in modo indescrivibile, che ho cambiato la concezione della mia vita e che mi sono avvicinato definitivamente a Dio. Le promesse fatte da mia madre pensando a me le ha mantenute e io stesso l’ho accompagnata. Proprio lo scorso fine settimana, insieme ai miei genitori e a mia sorella siamo stati a Roma. Ci hanno segnalato dove si trovava la chiesa di Santa Maria della Pace e una volta lì abbiamo potuto vedere l’urna nella quale riposano i resti di san Josemaría, sotto l’altare e a mia madre hanno dato pure una sua reliquia.
Per tutto questo ho scritto queste righe: per raccontare ciò che mi è successo e per ringraziare dal più profondo del mio cuore per tutto ciò che il Signore ha fatto per me.
José Angel Equiza Lopez, Spagna
25 luglio 2004
Un miracolo è un miracolo
Qualche giorno fa sono andata in banca con una collega di lavoro. Dovevamo fare un trasferimento di capitale dal conto dell’azienda in Messico al conto di un’ente spagnolo. Tornando in un ufficio, ci siamo rese conto che c’era stato un errore sul numero di conto corrente. Oltre al fatto che dovevamo pagare altre commissioni bancarie per ripetere il trasferimento, l’errore comportava un ritardo di alcuni giorni di un pagamento che era già urgente e inoltre ci sarebbero state altre conseguenze. Controllai varie volte il numero e chiesi alla mia collega di fare ugualmente, ma non c’era alcun dubbio: era sbagliato. Inizialmente pensavo che non fosse opportuno ricorre a san Josemaría perchè l’errore era evidente. Alla fine mi rivolsi a lui, pensando che un miracolo è un miracolo! Questa mattina ho ricevuto tramite posta elettronica dalla Spagna la comunicazione che il pagamento era stato ricevuto.
Un altro favore. Il 23 giugno ricevetti un messaggio di posta elettronica che diceva nell’oggetto: Grazie a Dio. Quando vidi chi era il mittente, capii di cosa si trattava e non mi sbagliai. Il 9 gennaio 2002 assistetti con un’amica alla Messa per il centenario della nascita di san Josemaría. Quel giorno chiedemmo che lei e suo marito potessero avere figli. Diedi un termine al favore ed esso fu concesso entro il termine. Nel novembre dello stesso anno nacque la loro prima figlia. Poco tempo dopo la mia amica mi disse che si era rivolta a san Josemaría perchè facesse “crescere” presto la sua famiglia. Era già il mese di giugno e io pensai: Padre, prima del 26. E fu così. Adesso stiamo chiedendo a san Josemaría che interceda per questo nuovo figlio.
Anche se è molto probabile che la mia amica scriva il favore, mi sono portata avanti...
Adriana G., Messico
14 luglio 2004
Proprio 9 mesi dopo la canonizzazione
Ci siamo sposati più di tre anni fa, con la speranza e la certezza che i figli sarebbero arrivati subito. Cominciarono a passare le settimane e i mesi e la desiderata gravidanza non arrivava, così cominciammo a raccomandarla a san Josemaría. Intorno all’estate del 2002, un anno e mezzo dopo le nostre nozze, decidemmo di ricorrere ad una visita medica per accertare che non ci fossero problemi di tipo fisico. Dopo una prima visita, il medico consigliò a mia moglie che facesse vari esami, ma prima che mia moglie li iniziasse, siamo andati entrambi a Roma per la canonizzazione di san Josemaría. Approfittando di questa occasione unica, decidemmo di ricorrere alla sua intercessione. Lo abbiamo fatto intensamente, tanto nel momento in cui Giovanni Paolo II pronunciò la formula di canonizzazione, come in seguito davanti alla sua tomba, dove ci siamo fermati un pò pregando la sua immaginetta con l’orazione per questa intenzione.
Al ritorno a Madrid mia moglie doveva aspettare il momento preciso per poter fare gli accertamenti che gli erano stati prescritti. Continuavamo a raccomandare e dopo alcune settimane aspettavamo un figlio! Quando mia moglie fece la prima ecografia abbiamo chiesto per curiosità da quanto tempo fosse incinta... e quale sorpresa quando ci dissero che lo era da sei settimane e che la data probabile del parto era il 7 luglio, cioè esattamente nove mesi dopo la data della canonizzazione. Di fronte a questa “coincidenza” non abbiamo avuto alcun dubbio di attribuire il favore a san Josemaría.
Le attenzioni di nostro Padre non sono finite lì, perchè – trascorso ampiamente la gravidanza – la nostra piccola non sembrava aver fretta di nascere. Di fronte al ritardo, si presentò la necessità di un parto cesareo. Ci opponemmo, perchè poteva essere una difficoltà per eventuali altri gravidanze e chiedemmo all’equipe medica che facessero il possibile per evitarlo, purchè la nostra figlia stesse bene.
I medici decisero di tentare un’ultima possibilità. Per un’ora abbiamo fatto pregare tutta la famiglia chiedendo di raccomandare questa difficoltà a san Josemaría. Mia madre (tanto “insistente” quanto la vedova del Vangelo) pregò quello che lei chiama un rosario di immaginette. Cioè 50 volte l’immaginetta. Mia suocera fece lo stesso e così noi. Nel giro di un’ora le condizioni di mia moglie migliorarono in modo rapido e sorprendente e la nostra bambina nacque in meno di dieci minuti, con un peso di 3 kg e 700 gr. Tanto la gravidanza come il parto li attribuiamo all’intercessione di san Josemaría Escrivá.
Mi auguro che la diffusione di questo favore serva in qualche modo per estendere la devozione al fondatore dell’Opus Dei.
Carlos Alonso de Velasco y Cristina Palou, Spagna
13 luglio 2004
Ricevetti una terza proposta
Feci una novena a san Josemaría perchè mi aiutasse a trovare un buon lavoro e a sposarmi presto. Dopo nove giorni e ben due offerte di lavoro, ne ricevetti una terza che ci ha permesso di fissare la data del matrimonio per la fine di questo mese.
Marina Beatriz Haddad, Brasile
6 luglio 2004
È andato tutto bene
Mia madre dovette essere operata d’urgenza al cuore. Grazie Padre, tutto è andato bene.
John F. Ochoa Duque, Colombia
1 luglio 2004
Un ragazzo come me.
Conobbi l’Opus Dei attraverso la pagina spagnola del sito internet. Mandai una e-mail in Spagna chiedendo qualche informazione sull’Opera, certo che non mi avrebbero risposto male, come invece succede nella maggior parte dei siti che ci sono in rete. Il giorno dopo, nelle prime ore, mi arrivarono i dati della direzione di un centro dell’Opus Dei al quale avrei potuto rivolgermi se lo avessi desiderato e, una volta lì, fui accolto con molto affetto. Ho potuto conoscere san Josemaría tramite un video che un amico mi ha mostrato e ho cominciato da allora a partecipare ai mezzi di formazione spirituale e la mia vita è cambiata per sempre. Mi recai successivamente nella città più bella del mondo (Roma) alla Canonizzazione di san Josemaría come volontario. Non avrei mai pensato che un ragazzo di una provincia del Messico, come me, avrebbe potuto star così vicino all’Opera, che ha tutta questa ricchezza spirituale e, per mezzo di essa, scoprire a poco a poco che cosa Dio vuole da me. Adesso mi sono molto più avvicinato a Lui, grazie all’Opus Dei e soprattutto a san Josemaría.
Jorge Humberto Torres, Messico
29 giugno 2004
Un focolare luminoso e allegro
Circa sei anni fa, un 9 gennaio – non conoscevo l’importanza della data - mi fidanzai con la mia futura moglie Maria Delizia. Un anno dopo, lo stesso giorno, ci sposammo, senza sapere che il 9 gennaio è il giorno dell’anniversario della nascita di San Josemaría. Alcune ore prima del matrimonio andai a Messa e lo pregai tantissimo. Adesso che abbiamo due bambini (Antonella e Santiago) e speriamo che presto il Signore ci benedica con un altro figlio, chiedo a san Josemaría che la nostra casa sia “luminosa e allegra” e attribuisco alla sua intercessione l’avere questa bellissima famiglia che stiamo formando.
Javier U., Bolivia
28 giugno 2004
"Sempre e in tutto sacerdoti"
Sono un seminarista, desidero scrivere per lasciare testimonianza che questo 26 giugno è stato un giorno speciale per il nostro seminario. Nella cattedrale si è celebrata la festa di san Josemaría e noi – seminaristi – siamo stati invitati dal nostro caro Vescovo a partecipare alla celebrazione. Mi ha commosso la devozione che suscita questo santo, come tante persone che svolgono il loro lavoro nel mondo sappiano vedere Dio in mezzo alle occupazioni quotidiane. Alla celebrazione c’erano persone di tutte le età e condizioni; familie intere che vivono in una casa allegra, alla luce degli insegnamenti di san Josemaría. Mi impressionano le parole di san Josemaría sul sacerdozio ministeriale: "siate sempre e in tutto sacerdoti". Non posso esprimere quale gioia abbia significato questo giorno indimenticabile per me, per il seminario, per tutti i presbiteri della diocesi e per tutti i fedeli. Adesso vedo il ministero sacerdotale in un modo molto più ricco. San Josemaría sarà il modello di identificazione con Gesù, Signore nostro, che seguirò d’ora in poi: un sacerdote che crede molto nel sacerdozio, che crede molto nell’Eucarestia, che crede molto nella Confessione. Come ci parlava della bellezza del nostro ministero! Da questo giorno mi considero anch’io un figlio di san Josemaría e gli voglio bene come a un padre buono. Cercherò di essere anch’io un buon figlio servendo tutte le anime senza alcuna eccezione, vicine e lontane, conosciute o sconosciute. Voglio spendermi con gioia e interamente al servizio degli altri, specialmente dei più poveri e abbandonati, proprio come ha fatto questo fedele servo del Signore. Sono certo che il Signore non ci abbandona mai e nel corso dei secoli fa nascere santi in seno alla sua chiesa. Ho un debito di gratitudine con il Signore che ha voluto che io sia (per poco) un sacerdote quasi contemporaneo di san Josemaría.
Mario S. F., Spagna
28 giugno 2004
Ho trovato una sua immaginetta
Da tempo avevo sentito parlare di Josemaría Escrivá. Mi chiedevo che cosa avesse fatto di tanto eroico per diventare Santo. Seguii in televisione la sua canonizzazione ma, disinformata lo confesso, mi sembrava eccessivo quello che succedeva intorno a Lui. Una notte vidi un programma in tv che presentava la testimonianza di una professionista, donna in carriera, e, mentre mi dava un po' fastidio la sicurezza con la quale parlava, mi attiravano le immagini su Escrivá. Dopo un paio di settimane, nella cabina telefonica di una piazza del centro della città, trovai un’immaginetta di Josemaría Escrivá, un po' rovinata ma preziosa per me, perché mi sembrava un segnale del santo. La presi e telefonai immediatamente a una religiosa mia amica per raccontarle quello che mi era successo. Aggiungo che da qualche giorno avevo programmato di andare all'Istituto Austriaco per motivi di studio e mi resi conto che 30 numeri civici dopo c'era la Chiesa di Santa Maria della Pace e le spoglie di san Josemaría. Quale commozione, quale stupore, in un momento difficile della mia vita. A partire da allora assisto alla Messa prima di recarmi in biblioteca. Da allora Escrivá è al centro della mia preghiera, lo considero mio maestro e mi aspetto da Lui che continui ad aiutarmi. Sono stata a pregare da lui il 26 giugno scorso. Ringrazio il Signore per le belle creature che ci fa conoscere come testimoni della Sua Verità.
Chiara, Italia
28 giugno 2004
Scoprì la sua vocazione religiosa.
Ho 23 anni e sono studente universitario. Cominciai a frequentare un centro dell’Opus Dei circa tre anni fa. Lì ho ricevuto mezzi di formazione cristiana: lezioni di dottrina cattolica, direzione spirituale, ecc. Nel centro conobbi un altro sudente della mia età che assisteva agli stessi mezzi di formazione e diventammo molto amici. Entrambi curavamo di più (o meglio dire, abbiamo cominciato) una vita di rapporto con Dio e capimmo l’importanza dei sacramenti, del lavoro offerto a Dio con rettitudine d’intenzione, di servire tutti per amore di Gesù Cristo. Il 6 ottobre 2002 eravamo presenti alla canonizzazione di san Josemaría. A motivo di questa cerimonia (molto emozionante) il mio amico cominciò a chiedersi cosa voleva Dio da lui. Mi raccontò che era disposto a rispondere alla chiamata del Signore, così come gli avevano consigliato nella direzione spirituale. Rimanemmo d’accordo che a partire da quella data avremmo pregato san Josemaría tutti i giorni perchè capisse ciò che Dio gli stava chiedendo. Una settimana fa questo mio amico è entrato nei Gesuiti. È molto grato all’Opera e a san Josemaría per averlo aiutato a scoprire la sua vocazione religiosa
Guillermo Salinas, Spagna
21 giugno 2004
Trovai lavoro proprio il giorno della festa di san Josemaría
Avevo un lavoro del quale non ero soddisfatta. Il mio capo era dispotico e ci umiliava, ma io avevo bisogno di lavorare per sostenere la mia famiglia. Pregavo tutti i giorni san Josemaría che mi facesse trovare un altro lavoro. Ogni volta che tentavo una nuova ricerca, però, fallivo. Alla fine, mi concessero un colloquio per un lavoro che mi attraeva molto. Seppi che si avvicinava la festa di san Josemaría e pensai che quel giorno avrei avuto una risposta positiva. Nell’ufficio rimasi accanto al telefono durante tutto il giorno, aspettando quella telefonata. Non arrivò. Ritornai a casa un pò depressa, mi sedetti sul divano e mi addormentai... mi svegliò il suono del telefono! Sì, avevo il posto, e me lo avevano concesso proprio nel giorno della festa di san Josemaría. È un buon lavoro e gliene sono molto grata.
Monica, USA
21 giugno 2004
L’anno dopo
Ero una madre di famiglia con tre figlie. Dico ero perché il giorno della Canonizzazione di san Josemaría gli chiesi con tutto il mio cuore e con tutta la fede che per mezzo della sua intercessione Dio mi mandasse un figlio maschio, dal momento che sempre avevo avuto il desiderio di poter avere un maschio nella mia famiglia.
L’anno dopo, nel mese di ottobre del 2003, nacque Emilito Josemaría tanto atteso e desiderato e anche se adesso le cose con mio marito non vanno molto bene, sono sicura che presto questo miracolo si avvererà. Non mi stanco di ringraziare san Josemaría per il miracolo di avermi mandato un bellissimo maschietto che è venuto a portare molta allegria nella mia vita e in quella delle mie figlie; in questo modo, il dolore che proviamo per l’allontanamento di mio marito è stato alleviato. Secondo me, san Josemaría è un grande intercessore e lo ringrazio moltissimo, sia per le molte grazie e benedizioni che ho ricevuto da lui sia perché mi sto avvicinando di più a Dio ogni giorno.
M. C. R. K., Ecuador
16 giugno 2004
Salì sul mio autobus un sacerdote
Sono un conducente di autobus cittadini. Un giorno ero davvero contrariato perché avevano variato il mio tragitto ed ero così in ritardo di orario. Non stavo bene. Inoltre, avevo altri problemi a cui pensare: dovevano operare la mia figlioletta di due anni. Una signora salì sull’autobus e – al vedermi così inquieto – mi disse che mi lasciava l’immaginetta di un santo che mi avrebbe aiutato nel mio lavoro. Io la guardai con indifferenza, ma sorrisi un poco ugualmente per ringraziarla perché si era preoccupata per me. Quel santo era Josemaría. Operarono mia figlia e tutto andò molto meglio di quanto si sarebbe potuto immaginare. Era un intervento che si presentava complesso, ma riuscì bene.
Tengo l’immaginetta con me nella mia cabina di conducente. Una settimana dopo, salì la stessa signora e, in questa occasione, fui io ad interpellarla. La ringraziai per l’immaginetta e perché si era interessata dei miei problemi; poi le chiesi scusa per l’indifferenza che avevo mostrato quando me l’aveva data. Parlammo lungo tutto il tragitto. Le chiesi perché alcune persone si riferissero a san Josemaría come “nostro Padre” e le confessai che mi dava una certa invidia non poter utilizzare questa espressione dal momento che io non ero dell’Opus Dei. La signora mi disse che questo modo di riferirsi a san Josemaría si doveva alla gratitudine di milioni di persone. “Io lo chiamo ‘Padre’ – mi disse – perché mi ha generato alla vita dello spirito, ad un rapporto di amicizia con Gesù”. Rimasi di sasso. “Lui pregò e si mortificò – continuò a spiegarmi – per tutte le persone, di tutti i tempi, che si sarebbero avvicinati a Dio nella vita quotidiana. Per questo lo considero come un Padre e lo amo come tale”.
Le chiesi altre immaginette, ma ne aveva solo una. Passò un’altra settimana e la storia si ripetè. Questa volta, mi portò un pacchetto di immaginette. “Le ho portate con me nel caso ci fossimo rivisti”, disse. Adesso “nostro Padre” (mio Padre) e io guidiamo l’autobus insieme. Poco tempo fa ho avuto un incidente ad un incrocio. Dovetti dare una sterzata e frenare bruscamente. Non successe nulla. Ora ho buon umore anche quando c’è qualche problema. La mia cabina dell’autobus si è convertita in uno stupendo luogo per parlare di “nostro Padre”.
Voglio dire solo un’altra cosa; questa sì, bellissima. Un mese fa è salito sul mio autobus un ragazzo sui trentanni che mi chiese dove poteva trovare un ufficio di collocamento. Gli indicai dove trovarlo e gli dissi che la mia linea di autobus lo poteva avvicinare. Salì e cominciammo a parlare. Gli dissi la stessa cosa che mi aveva detto la signora che mi aveva regalato l’immaginetta: “So di un santo che può aiutarla nel suo lavoro”, e gli lasciai un’immaginetta. Due giorni fa (questo è ciò che mi ha spinto a scrivere) salì un sacerdote sull’autobus e mi salutò. Non avevo la minima idea di chi fosse. “Dio mio, pensai, è il ragazzo che mi aveva chiesto dell’ufficio di collocamento!”. Non capivo niente di quello che stava accadendo. Lui sorrise davanti al mio stupore e mi disse che aveva abbandonato la sua vocazione di sacerdote. Nell’imbattersi, però, con “nostro Padre” aveva riconsiderato tutte le cose cercando poi di fare in modo che gli venissero rinnovate le licenze sacerdotali perché voleva essere fedele come lo è stato san Josemaría.
R. A., Spagna
13 giugno 2004
E arrivò un pagamento insperato
Ho chiesto disperatamente aiuto a san Josemaría per un problema finanziario relativo al mio lavoro ed è arrivato un pagamento insperato in un momento assolutamente critico...
Grazie san Josemaría! Ti porto nel cuore.
Maria, Argentina
10 giugno 2004
Ricevette i sacramenti
Anche se mia suocera era una donna molto buona, non frequentava i sacramenti. Si ammalò gravemente di un cancro incurabile e gli fu dato poco tempo ancora di vita. Facemmo ricorso, in un primo tempo, con mia moglie, al Cappellano dell’ospedale dove si trovava, perchè l’aiutasse, ma lei si rifiutò. Decidemmo, allora, di ricorrere a nostro Padre, san Josemaría, pregando molte immaginette perchè la curasse e anche perchè si riaccostasse ai sacramenti. Dopo qualche giorno, per prima cosa ci chiese che collocassimo nella sua stanza un’immagine della Madonna – buon segnale – poi grande fu la nostra sorpresa quando si mise a pregare quell’imaginetta. Volle confessarsi, ricevette la Sacra Comunione, e tornò ad utilizzare il suo scapolare. Poichè la sua malattia si aggravava, volle ricevere l’Unzione dei malati: morì alcuni giorni dopo con una pace che affiorava e contagiava tutti. Ringraziamo Dio per questa intercessione di san Josemaría.
L. O. Y., Cile
5 giugno 2004
Grazie a lui ora sono cattolico
A Escrivá de Balaguer devo tutto ciò che riguarda la mia vita spirituale. Lui mi diede fiducia nella Chiesa. Nell’educazione che avevo ricevuto, il Cristianesimo veniva visto come un fenomeno storico basato su interessi politici ed economici. Nel corso della Storia – secondo quanto mi era stato insegnato – il Cristianesimo era stato, quasi esclusivamente, una macchina di potere. Ci era stata spiegata la religione in modo tale che non fossimo tentati a credere in nulla. Diventai un convinto razionalista. La Chiesa era per me un insieme di ipocriti che si dedicano a intrattenere la gente che vive una vita intellettualmente povera. Mi burlavo di coloro che praticavano la loro fede, disprezzandoli come gente inferiore, sottomessa ad un pensiero “medievale” oscuro e superstizioso, gente timorosa di tutto, paralitici mentali. Io – concludevo – non cadrò mai in questo abisso. Mi avvicinai alla figura di Escrivá durante un viaggio in Italia, dove mi imbattei in un gruppo di pellegrini che stavano andando alla Chiesa Prelatizia di Santa Maria della Pace, dove riposano i suoi resti mortali. Ero mosso dalla curiosità e dalla malizia di vedere che cosa potevo trovare lì di cui farmi beffa. In questa Chiesa non trovai nulla di cui beffarmi e pensai “qui credono a ciò che dicono e lo mettono in pratica”. Non avevo alcun interesse per Cristo, ma la figura di Escrivá ebbe un fortissimo impatto su di me e cominciai a informarmi sulla sua vita. All’inizio mi attrassero le sue formidabili virtù umane; un elenco di affascinanti di qualità molto difficili da uguagliare, tra tutte: l’intelligenza e il suo rispetto per la libertà. Dal momento che un santo è un riflesso di Cristo e, per la sua identificazione con Lui, risulta attraente, poco a poco mi andai avvicinando a Dio. Acquistai fiducia nella Chiesa. Escrivá mi trasmise il suo amore per la Chiesa e per il Papa fino all’ultimo battezzato. Anche se aveva un’intelligenza eccezionale, non la sfoggiò mai, obbedì – con docilità – ai vescovi di tutti i luoghi in cui si trova l’Opus Dei. Grazie a lui ora sono cattolico e amo sinceramente la Chiesa e il Santo Padre. Sono uno storico e, a mio modo di vedere, Escrivá è stata una delle personalità più celebri della chiesa dopo san Paolo e la sua canonizzazione un regalo che Dio ha fatto all’umanità del terzo millennio.
Antonio S. T., Spagna
4 giugno 2004
Gli chiesi di avere un figlio
Pregavo molto perchè mio marito sperimentasse il potere dell’intercessione di san Josemaría Escrivá. Andai con lui alla Messa del 26 giugno del 1999. Gli dissi di chiedere al Padre la grazia che desiderava, con fede. Avevo immaginato che avrebbe pregato per una necessità materiale che abbiamo. Appena cominciò la Messa, volli sapere ciò che aveva chiesto e mi rispose: un figlio. Lo chiedemmo con molta fede e dissi al Padre che l’anno dopo mi sarebbe piaciuto tornare a questa Messa con un bambino tra le braccia per ringraziarlo o almeno essere sul punto di averlo. Poco dopo, restai incinta. Fu una benedizione, e mio marito cominciò ad avere un profondo rispetto per il Padre e a sperimentare il valore dell’orazione. L’anno successivo, andammo a Messa con nostro figlio, Andrea, di tre mesi, per ringraziare Dio. Da allora, mio marito ricorre a san Josemaría in ogni momento difficile. E posso dire che ogni volta che vado alla Messa del fondatore dell’Opus Dei, me ne torno a casa con una nuova grazia concessa da san Josemaría.
M. E. S. B., Brasile
31 maggio 2004
Pregai migliaia di immaginette chiedendo la sua guarigione
Erano diversi anni che frequentavo i mezzi di formazione che mi offriva l’Opus Dei, ma mai li avevo presi con serietà. Un giorno, fu necessario ricoverare mio padre - di 77 anni – in ospedale per un’intossicazione. Arrivò l’ambulanza e fu in quel momento che realizzai la gravità della situazione. Cominciai a pregare un’immaginetta dietro l’altra con la preghiera a san Josemaría. Arrivati in ospedale ci dissero che era altamente probabile che non si potesse fare molto per salvargli la vita: era disidratato e ciò fece sì che si alterassero tutti i valori vitali. Lo ricoverarono nell’unità di terapia intensiva. Quella notte la passammo in bianco, sulla porta dell’unità, aspettando le notizie che ci davano ogni due ore. Io continuavo a pregare immaginette, mentalmente: migliaia! Le notizie erano ogni volta più brutte e a mezzanotte e mezza, vedendo come si evolveva la situazione, chiamai un centro dell’Opera per chiedere che venisse un sacerdote ad amministrare a mio padre gli ultimi sacramenti. Tutti nel centro cominciarono a raccomandare la sua guarigione. Sperimentammo così come l’Opera è veramente una famiglia, con infinite manifestazioni d’affetto. Restai dieci giorni nell’unità di terapia intensiva. A partire dal quarto giorno le informazioni mediche cominciarono a darci un pò più di speranza e, sempre pregando immaginette, passavo tutto il giorno e la notte in veglia. Ne venne fuori. A tutti questo avvenimento servì per avvicinarci di più al Signore. Mio padre, nell’apprendere come avevamo pregato san Josemaría, si emozionò molto e chiese anche lui un’immaginetta. A partire da allora, prega l’immaginetta ogni giorno e affida tutto a san Josemaría. Volle anche che comprassimo un’immagine della Madonna per metterla in casa – non ne avevamo nemmeno una – una statua molto grande e bella che mettemmo nella hall. L’immaginetta di nostro Padre si trova in tutta la casa e si è convertito così nel santo di famiglia. Mio padre si chiama José e mia madre Maria, così che insieme compongono il nome di Josemaría. Per me, questi dieci giorni di rapporto intenso con san Josemaría e con il Signore hanno significato un grande cambiamento. I miei genitori hanno voluto collaborare con gli apostolati dell’Opera. Nel caso della mia famiglia ci sono stati due favori in uno: quello materiale è venuto accompagnato da quello spirituale. Mi sembra giusto scrivere questo favore, per questo l’ho fatto. Grazie.
Luis G., Spagna
Una nuova opportunità
Sono venezuelana: mio marito, mio figlio e io ci troviamo adesso negli USA dove abbiamo attenuto asilo. Mi sono affidata a san Josemaría da quando ho lasciato il mio paese e ho motivi e dati certi ed evidenti che dimostrano che c’è stato concesso asilo grazie all’intercessione del santo. Sono successe molte cose davvero belle e incredibili e adesso le desidero raccontare. Per diverse ragioni politiche, sociali e personali abbiamo preso la decisione di andarcene dal nostro paese e sin dal primo momento mi sono affidata al fondatore dell’Opus Dei (...).
Sono rimasta da sola in Venezuela per sei mesi, quando mio marito è andato da solo in Canada a scoprire quale nuovo cammino intraprendere. Gli comunicai la mia intenzione di lasciare il paese e lui accettò, così ci preparammo per incontrarci negli USA il 25 gennaio (...).
Intorno al 24 febbraio abbiamo fatto partire la richiesta per sollecitare asilo politico. Pregai per queste pagine che contenevano la richiesta e ci appoggiai sopra per una notte la mia immaginetta preferita con la preghiera di san Josemaría. I giorni successivi passarono in un’angoscia terribile. Temevamo che ci negassero tutto il processo: mio marito è italo-venezuelano e c’erano molte possibilità che ci mandassero in Europa.
Una mattina, durante la quale ero andata ben tre a vedere nella buca delle lettere senza trovare alcuna corrispondenza, mi avvicinai al portaritratto che ho in cucina dove tengo la sua immagine e parlai con san Josemaría (mi rivolsi a lui come se fosse il mio migliore amico). Qualche minuto dopo tornai nuovamente alla buca delle lettere e trovai la ricevuta di ritorno della nostra domanda di asilo, che arrivò in una settimana e non in due come ci avevano detto. Tutto cominciò a sistemarsi quasi alla perfezione. Durante il colloquio mi ricordo chiaramente che chiesi a san Josemaría: “Illumina questo ufficiale perchè mi creda e si prenda a cuore il nostro caso”. Anche se inizialmente pensavamo che avremmo dovuto aspettare tre o quattro mesi, appena un mese dopo il colloquio arrivò la carta di Immigrazione, che ci comunicava che il diritto d’asilo ci era stato concesso al 100% con tutti i benefici della legge. La mia sorpresa fu poi ancora più grande quando mi accorsi che il giorno in cui era stata stabilita l’approvazione era il 16 aprile, giorno in cui ricordo di aver chiesto aiuto allo Spirito Santo attraverso l’intercessione di san Josemaría. L’asilo fu concesso nell’arco di quindici giorni: quasi impossibile se si pensa che ci sono migliaia di casi che aspettano almeno sei mesi e altri quasi due anni. So che il Signore vuole qualcosa da me e san Josemaría è stato lo strumento che mi ha aiutato. Il fondatore dellOpus Dei agisce in questo modo: ci dà anche i regali più piccoli, nelle cose ordinarie della nostra giornata, sia quelle piccole che quelle grandi. Questo è ciò che vuole da noi: aiutarci nelle piccole cose per farci essere grandi nel ringraziare, nell’amare e nel fare nel miglior modo possibile tutto ciò che ci spetta nella vita di ogni giorno. Questo mi ha aiutato a migliorare come madre, come sposa e come donna e a riconoscere che Dio ci ha dato una nuova opportunità nella vita e dobbiamo sfruttarla per essere cristiani migliori.
M. I. G., Stati Uniti
25 maggio 2004
Se è per il bene, che si faccia
Invio adesso questa testimonianza come ringraziamento a san Josemaría per la tante cose nelle quali mi aiuta ogni giorno e da sempre anche se io non gli sono stata tanto riconoscente. Ora, però, sto imparando a scrivere su internet e mi sto accorgendo che gli devo favori immensi.
Uno riguarda mio marito. Esattamente due anni fa lo hanno trasferito a Chiclayo, una provincia del dipartimento di Lima dove lavorava già come militare (nella marina). Viviamo separati per motivi di lavoro e sentivamo molta nostalgia, così abbiamo cominciato a pregare il Padre.
Sapevamo che sarebbe stato difficile – perchè per ragioni politiche non si concedono trasferimenti – ma non impossibile. Molte persone ci aiutarono pregando con noi. La cosa si protrasse un pò per le lunghe, ma questa prova ci unì, in primo luogo come famiglia e andai preparando mio marito perchè si rendesse conto che tutto si doveva all’intercessione del Padre. Nel giorno in cui meno ce lo saremmo aspettato, dopo che ci avevano detto che non ci sarebbe stato il trasferimento, fu concesso proprio quello di mio marito. Anche il suo capo rimase sorpreso, soprattutto per il fatto che i trasferimenti sono di solito in gennaio e quello di mio marito fu a maggio. Così è. Il Padre a volte si fa attendere perchè vuole che tutto sia fatto bene. Per questo, gli dico sempre: “Se è per il bene, che si faccia. Altrimenti, provvederai tu”. Lo ringrazio per i molti miracoli, anche per quello di una mia amica che presto racconterà. Grazie di tutto.
N. P. J., Perú
21 maggio 2004
Vado in ufficio fischiettando!
Sono un impiegato di banca, cooperatore dell’Opus Dei dal 1982. Per 12 anni ho avuto un capo che mi ha vessato, anche a causa della mia fede. Il novembre scorso ho recitato alcune immaginette di Nostro Padre, chiedendo che il capo se ne andasse, guadagnando molto di più. A gennaio di quest’anno il capo ci ha riuniti, dicendo che dava le dimissioni. Una settimana dopo è arrivato il nuovo direttore. Il nuovo capo mi vuole molto bene e… cosa posso dire? Adesso al mattino vado in ufficio fischiettando!
Devo questa grazia particolarissima all’intercessione di san Josemaría.
A. G., Italia
19 maggio 2004
Come una benedizione del fondatore dell’Opus Dei
Ho fatto una novena a san Josemaría e il giorno dopo averla terminata ho ottenuto quello che desideravo da più di un anno: avere risposte positive alle mie fatiche nel lavoro. Sono intermediaria nella vendita di immobili, ma non ero ancora riuscita a portare a termine alcun contratto, nonostante tutti i miei sforzi per lavorare bene. Ero sul punto di lasciare questo lavoro, ma non lo feci per necessità economiche. Quando conobbi san Josemaría, lo pregai con molta fede e, come se fosse una benedizione, cominciai a stipulare contratti di vendita, e questo mi diede più fiducia sul lavoro. Adesso “mi sto mettendo in moto”, felice perchè questo è un lavoro degno e onesto, oltre al fatto che posso aiutare la mia famiglia.
Solange Faria Silva, Brasile
18 maggio 2004
Ci sposeremo fra pochi giorni
E’ da molto tempo che voglio scrivere per raccontare il favore che ho ricevuto da parte di S. Josemaría e solo ora, a pochi giorni dal mio matrimonio, ci riesco. Ho conosciuto il mio futuro marito grazie all’intercessione di S. Josemaría. Erano anni che cercavo di conoscere e frequentare un ragazzo che avevo visto una sola volta e che mi era stato velocemente presentato da comuni amici... nonostante non lo conoscessi mi ero convinta che fosse lui la persona giusta per me e così ho iniziato a pregare S. Josemaría perché mi aiutasse a rintracciare questo ragazzo. E’ stato necessario aspettare molto tempo, ma un giorno, quando meno me lo aspettavo, lo incontro per strada e, non so con quale coraggio, lo saluto. Lui, sorridendo, ricambia il saluto e mi dice che si ricorda di me anche se era passato parecchio tempo da quando ci avevano presentato. Dal quel giorno abbiamo iniziato a vederci spesso e a conoscerci e tra pochi giorni ci sposeremo!
Io non ho mai dubitato che questo favore lo devo attribuire a S. Josemaría e la mia convinzione si e' rafforzata quando questo ragazzo mi ha confessato che il giorno in cui ci siamo incontrati aveva appena terminato un novena a S. Josemaría chiedendoGli di aiutarlo a trovare una ragazza giusta per lui.
Italia
12 maggio 2004
Fu trovata la diagnosi
Desidero che si conosca la risposta ad una richiesta che feci a San Josemaría. Lo pregai perchè mi aiutasse in una situazione di malattia fisica davvero molto dolorosa che i dottori non riuscirono a diagnosticare per circa un anno. Alla fine, dopo aver chiesto aiuto al fondatore dell’Opus Dei, mi diagnosticarono la malattia e ricevetti il trattamento medico adeguato. Che Dio benedica tutti come ha benedetto me attraverso l’intercessione di San Josemaría!
Brother Mark of Our Lady of The Most Blessed Sacrament, USA
2 maggio 2004
Superai l’esame per prendere la patente di guida grazie all’intercessione di San Josemaría
A marzo feci l’esame pratico di guida con altre sette persone della mia stessa scuola guida. Fui il primo ad essere esaminato e dopo aver recitato la preghiera a san Josemaría fui promosso. Raccontai questo episodio a due miei amici che dovevano anche loro sostenere l’esame. Chiesero aiuto al fondatore dell’Opus Dei e della nostra classe soltanto noi tre siamo stati promossi quel giorno. Uno di questi amici era un pò lontano dalla Chiesa e quella gli sembrò una buona opportunità per tornare a pregare. Grazie “Padre”.
Gilberto Lombardo Junior, Brasile
22 aprile 2004
Guarigione miracolosa di mio figlio Enrico
Nacque il 4 aprile del 2003. Sembrava che tutto fosse andato bene, fino a quando, il giorno dopo, la dottoressa mi venne a dire che il bambino aveva problemi respiratori ed era necessario internarlo in terapia intensiva pediatrica anche se le possibilità di sopravvivenza erano scarse (40-50%). Ogni giorno che passava era come un inferno, e la preoccupazione era sempre più grande. Ci informarono che i problemi respiratori di mio figlio si aggravavano sempre di più e che dovevamo usare un ventilatore di alta frequenza e alimentazione parenterale. Furono dieci giorni di intensa sofferenza e angoscia per me e mio marito che non potevamo tenere tra le braccia nostro figlio. La domenica di Pasqua andai a Messa e una persona mi diede un’immaginetta con la preghiera a san Josemaría. Mi disse che faceva tantissimi miracoli. Io non dubitai e cominciai a raccomandarmi a lui e a pregare tutti i giorni la sua preghiera, chiedendo che intercedesse per la salute di mio figlio. La settimana dopo mi informarono che il bambino era completamente fuori pericolo. Adesso Enrico ha un anno e la mia felicità è davvero grande.
María del Consuelo Hernández, Messico
16 aprile 2004
Un Miracolo
Mia cognata, sola in casa, ha avuto un ictus mentre cucinava. Soccorsa dai Vigili del fuoco, chiamati dai vicini per il fumo che si sprigionava dall’appartamento, è entrata in coma. Non dava segni di vita e i medici, dopo quattordici giorni, ci hanno fatto capire di prepararci al peggio. Così mio marito e io siamo andati nella sua casa per predisporre tutto per i funerali. Eppure in tutti quei giorni io guardavo l’immaginetta di san Josemaría Escrivá e mi pareva che mi sorridesse. Quella mattina, poi, sembrava che ridesse tra sé, tanto che gli ho detto: “Ma cosa c’è da ridere in un momento così tragico?”. Ebbene, proprio quella mattina, mentre preparavamo tutto per le esequie, ci è giunta la notizia che mia cognata si era risvegliata. Non solo: era semiparalizzata e si temeva che fosse ormai destinata alla sedia a rotelle. Dopo pochi giorni, invece, ha cominciato a camminare. E, ancora, tutti i valori del sangue, che erano estremamente alterati, si sono tutto ad un tratto normalizzati. I medici continuano a dire: “E’ un miracolo. Per noi era spacciata”. All’ospedale la chiamavano La Resuscitata e tutto il paese è accorso per visitarla, come una miracolata. Questo io lo attribuisco all’intercessione di san Josemaría Escrivá.
Maria Elena Picone, Italia
Preghiera per un amico
Chiesi a san Josemaría che ad un mio amico fosse rimesso in corso un assegno che gli era stato bloccato sul lavoro. Gli chiesi anche che gli facesse mantenere il posto e lo stesso giorno lo avvisarono che il suo assegno sarebbe stato sbloccato il giorno seguente, come in effetti avvenne. Oggi desidero pubblicarlo in ringraziamento.
Elena Alicia Robles Delgado, Messico
28 marzo 2004
Il “riscatto” del portafoglio
Un giorno presi un taxi per tornare a casa e nel tragitto regalai al taxista un’immaginetta di san Josemaría. Quando arrivai, mi resi conto di non avere più con me il mio portafoglio, con il denaro che avevo appena guadagnato: mi doveva essere caduto in macchina. Pensai: “il Signore di sicuro me lo troverà”. Ero molto preoccupata perchè avevo un paziente malato e dovevo comprargli le medicine. Passarono tre giorni ma non successe nulla. Uscendo dal centro medico dove faccio volontariato riuscii a scorgere lo stesso taxi su cui viaggiai in quell’occasione. Ovviamente lo fermai, il taxista mi riconobbe e io notai che conservava l’immaginetta sul cruscotto. Parlando con lui, mi riferì di non aver trovato niente. A metà del tragitto, mi resi conto che tra il freno a mano e il sedile dell’autista si era infilato il mio portafoglio. Lo recuperai sotto lo sguardo attonito dell’autista, che non riusciva a crederci, perchè lui stesso puliva la sua macchina e non lo aveva visto. Io gli sorrisi e dissi: “Grazie Padre, perchè questa è una tua grazia”. L’autista mi disse che pregava sempre san Josemaría e si dimostrò molto interessato a saperne di più sul suo conto.
Elizabeth Servan Olivares, Perú
17 marzo 2004
Attraverso Cammino
Grazie a Dio conobbi san Josemaría attraverso il libro Cammino... e da allora la mia fede – che era assai vacillante – si sta rafforzando. Grazie.
H. Costa, Brasile
17 marzo 2004
Aspirare alla santità
Mai avrei pensato che si potesse aspirare alla santità. I Santi, per me, erano solo quelli sugli altari. Con san Josemaría ho scoperto che si può: si può lottare per esserlo e la lotta quotidiana dà gioia, libera l'anima, aiuta a lavorare meglio e a vivere meglio. Affido a san Josemaría i miei pensieri e le mie preoccupazioni, le ansie per mio figlio, la percezione della mia fragilità. Lui non manca mai di aiutarmi.
Maria, Milano
3 marzo 2004
Problemi di salute
Nell’agosto del 2003 un mio collega di lavoro ebbe un grave problema di salute. Dovette sottoporsi ad un’operazione complicata, con forti possibilità di lesioni permanenti e pericolo di morte. Dal momento che dopo l’operazione la convalescenza non proseguiva come avrebbe dovuto, decisi di chiedere aiuto a san Josemaría Escrivá, pregandolo tutti i giorni. Il malato cominciò a migliorare e, trascorsi quattro mesi, i medici hanno finalmente detto che è guarito.
Octavio Dias, Portogallo
23 febbraio 2004
Lo zio manca a tutti noi.
Nel 2002 scoprimmo che mio zio aveva un melanoma al cervello. In poche settimane fu costretto a subire una delicata ed importante operazione per asportare il male. In quel periodo mi recai presso la tomba di san Josemaría a Roma per chiedere il suo aiuto, che arrivò. Con nostra profonda gioia mio zio superò questa operazione così delicata e tornò ben presto ad una vita normale, come quella che faceva prima. Ora, poco prima dello scorso Natale, mio zio è venuto a mancare, perché quel male è ritornato lo scorso anno, togliendogli man mano le forze, la capacità di camminare, a volte anche la memoria e la lucidità. Ho continuato a pregare san Josemaría durante la malattia e lo faccio tuttora. Lo ringrazio per la sua intercessione. Lo zio manca a tutti noi.
Claudio Rotunno, Italia
23 febbraio 2004
Un protettore lontano da casa
Prima di lasciare le Filippine (adesso mi trovo a New York) per venire a lavorare qui, decisi di prepararmi spiritualmente perchè sapevo che non sarebbe stato facile per me vivere lontano da casa. Stavo cercando un posto dove poter fare un ritiro e alla fine mi ricordai del Banilad Study Center (Cebu), così mi recai là. Chiesi l’intercessione di san Josemaría perchè mi aiutasse a superare l’esame e non si fece attendere: mi ha aiutato nella mia necessità. Adesso continuo a pregare per trovare un buon lavoro che mi permetta di crescere spiritualmente e professionalmente. Che Dio sia lodato.
B. C., Filippine
10 febbraio 2004
2 in 1 anche nel mio caso
Ho raccomandato all’intercessione di san Josemaría la salute gravemente inferma di mio suocero. Ora sta migliorando e io ho ricevuto una proposta di lavoro dirigenziale nello stesso ospedale dove é curato: che sia il “2 in 1” anche nel mio caso? Lode al Signore Gesù.
F. F., Italia
5 febbraio 2004
San Josemaría muove i cieli e la terra...
Prima di trasferirmi a Macao, collaboravo part time in una scuola materna diretta da una signora amica di mia sorella minore. Circa una settimana fa, ricevetti un messaggio SMS da mia sorella che mi diceva che avevano sequestrato la madre di questa signora. Il sequestro avrebbe potuto finire davvero male. Così, decisi di ricorrere all’intercessione di san Josemaría e degli altri santi, chiedendo che intervenissero davanti a Dio per una rapida e indolore risoluzione del sequestro. Due giorni dopo, lessi e ascoltai l’edizione internet di un giornale che annunciava che quella signora era stata rilasciata sana e salva. Chiamai subito l’amica di mia sorella che mi confermò la felice liberazione di sua madre. Le ricordai che come venni a sapere del sequestro avevo cominciato a pregare subito san Josemaría. Molte grazie quindi al santo fondatore dell’Opus Dei!
Z. U., Macao
28 gennaio 2004
I suoi libri mi hanno aiutato
Come prima cosa vorrei dire che ho conosciuto il padre Josemaría attraverso un’amica che ha per lui una grande devozione. Io non lo conoscevo, ma dalle sue omelie e grazie ai libri che ho letto sono interessato a saperne di più. Grazie.
Y. M. M.
19 gennaio 2004
Essere più fedele
A san Josemaría voglio molto bene, perchè mi ha insegnato a essere più fedele alla mia vita di cristiano. Credo che non sarà difficile volergli bene ogni giorno di più. Mi appello alla sua intercessione perchè il Signore mi conceda il favore che gli sto chiedendo ora. Grazie san Josemaría.
Juan, Perú
16 gennaio 2004
Gli sono molto grata
Ringrazio san Josemaría per la sua intercessione, perché da quando lo conosco e recito la sua preghiera la mia vita è cambiata tantissimo. Mi aiuta nel mio lavoro e nella mia crescita spirituale e mi ha aiutato a conoscere molta gente che ama Dio e che mi aiuta. Ancora grazie a san Josemaría che mi ascolta sempre. Gli sono davvero molto grata.
G. Evans, Inghilterra
9 gennaio 2004
Una capriola nell’aria
Quando mia figlia Aline aveva quattro anni, si arrampicò su uno scaffale che si trovava provvisoriamente vicino ad una finestra. Perse l’equilibrio e nell’appoggiarsi alla finestra questa si aprì per un difetto della serratura. Viviamo al primo piano. La bambina cadde seduta (dopo aver fatto una capriola nell’aria), da un’altezza di circa 4,5 metri, rimediando soltanto una piccola distorsione al tallone. Sono convinta che sono stati il suo angelo custode e san Josemaría a farla venire fuori così bene dall’incidente.
Hugo Hideo Kunii, Brasile
9 gennaio 2004
Un’altra volta insieme
Vorrei ringraziare san Josemaría perché mi ha riunito al mio fidanzato, dopo quattro anni e mezzo di separazione; è successo il giorno stesso della sua festa, il 26 giugno del 2003. Eravamo a Messa e ci siamo incontrati al termine della celebrazione. Adesso siamo di nuovo insieme da sei mesi e chiedo a san Josemaría che continui a benedire il nostro rapporto, portandoci al Santo Sacramento del matrimonio per la grazia di Dio.
Y. T., Singapore
6 gennaio 2004
Grazie all’intervento di san Josemaría
Vorrei far sapere che quattro settimane fa avevo cominciato a pregare tutti i giorni la preghiera di san Josemaría, perché mia figlia non entra in una chiesa da più di tre anni. Durante la settimana di Natale mi ha chiamato per telefono, per dirmi che aveva partecipato alla messa della domenica, si era confessata, e si stava preparando ad assistere alla cerimonia di Natale. Sono contentissimo e molto grato a san Josemaría per il suo intervento. Continuerò a pregarlo tutti i giorni. Desidero per tutti le benedizioni del Signore e vi auguro un felice anno nuovo.
D. M., Irlanda
1 gennaio 2004