Quando educare nella fede è divertente

Siamo Evaristo (i miei amici mi chiamano Varis) e mia moglie Josefina (Fina). Viviamo e lavoriamo a Vigo. Dio ci ha regalato 7 figli. Fina e io siamo molto contenti di appartenere all’Opus Dei. Quando ci siamo sposati eravamo d’accordo su un progetto: volevamo essere felici educando nella fede i nostri figli.

A Castros de Baroña- Ribeira.

Come riuscite a portare avanti una famiglia con 7 figli, dato che padre e madre lavorate fuori casa e non avete altri aiuti in casa?

Organizzandoci bene. Una famiglia è molto simile a un’azienda: nella logistica, nelle risorse umane, nella gestione della tesoreria, nella capacità di adattarsi ai cambiamenti, ecc.

Fina va a lavorare prima di me: si alza, va a Messa e poi al lavoro. Io rimango con la truppa e preparo la prima colazione col pane che facciamo in casa. Abbiamo una macchina per fare il pane che programmiamo la sera precedente, e quando ci alziamo il pane è appena fatto. È squisito e anche molto economico, perché con 14 € compriamo un sacco di farina da 25 kg. e con un euro compriamo dal panettiere un cubetto di lievito che basta per parecchi pani.

La mattina, prima di uscire, lasciamo la casa in ordine: ognuno rifà il proprio letto e mette in ordine la camera. Se abbiamo tempo, tiriamo fuori dalla lavastoviglie quello che abbiamo messo a lavare la sera prima e mettiamo dentro le stoviglie della prima colazione. Poi comincio il mio giro: lascio le bambine nella scuola Le Acacie e i bambini nella scuola Montecastello, poi mi fermo dove lavora Fina – ch’è molto vicino – e faccio il cambio di macchina. Abbiamo sempre bisogno di due chiavi delle macchine per ciascuno: infatti, nel pomeriggio lei esce prima e perciò ha bisogno della monovolume per riprendere i bambini.

 

Gita a Madulas-Ponferrada

Riuscite a stare tutti insieme per alcuni momenti? Che vantaggi ne avete?

I bambini mangiano a scuola e noi là dove lavoriamo, quasi sempre quello che abbiamo nel portavivande, come loro; sicché l’unico momento che abbiamo per stare insieme è quello della cena, e lo sfruttiamo bene. È un momento molto importante perché, oltre a permetterci di educare i bambini e insegnare loro alcune norme di comportamento, serve per ascoltarli perché raccontano molte cose della giornata: episodi della scuola, preoccupazioni, desideri, paure, ecc.; e se presti attennzione, questo ti aiuta molto nella loro formazione.

Con Newton Lee a casa

Finita la cena, leggiamo il vangelo della Messa del giorno e lo commentiamo, così andiamo conoscendo sempre meglio la vita di Gesù per poterlo imitare. Poi recitiamo il Rosario e rimangono quelli che ne hanno voglia. In famiglia, ai bambini piace molto partecipare: si distribuiscono i misteri, le litanie, le preghiere finali, ecc. Ne approfittiamo per raccomandare persone che attraversano un brutto periodo, con malattie, con qualche situazione difficile, ecc.

 

In che modo utilizzate le gite e le vacanze per continuare a educare i vostri figli?

Ci piace molto viaggiare e fare gite, e, secondo le nostre possibilità, ne facciamo molte.

Gita in bici

La prima colazione e la cena le facciamo sempre in casa, mentre il pranzo suole essere a base di panini, perché cerchiamo di fare gite durante la giornata. Possediamo una ghiacciaia, che riempiamo di salumi, yogurt, formaggio, frutta e molti filoni di pane.

Di solito durante la Settimana Santa siamo sempre in viaggio; ne approfittiamo per trascorrere una Settimana Santa in famiglia partecipando alle processioni e alle funzioni, vegliando il Santissimo il Giovedì Santo e, contemporaneamente, facendo qualche gita per conoscere i dintorni. L’anno scorso siamo stati in un paese nei pressi di Granada e quest’anno siamo andati a Játiva.

In estate usiamo molto la bicicletta, ci divertiamo un mondo ed è molto economico. Da casa nostra si può fare una passeggiata molto bella lungo la costa fino alla cittadina di Bayona.

 

Ogni figlio accetta facilmente le attività in casa che gli vengono affidate?

Quello che cerchiamo di trasmettere loro è che sentano la soddisfazione personale di fare le cose bene e per gli altri, non tanto come un obbligo di routine. Qui credo che il nostro esempio sia estremamente importante.

Viaggio a Lourdes

I bambini ci aiutano molto, soprattutto nei fine settimana: ognuno ha un incarico, ma dal lunedì al venerdì siamo poco esigenti affinché possano studiare. Nei fine settimana ci comportiamo come una vera squadra: apparecchiare e sparecchiare la tavola, lucidare le scarpe, stendere la biancheria, caricare la lavastoviglie, ecc., sono alcuni incarichi abituali.

 

Invitate a pranzo o a cena in casa altre coppie di coniugi?

Ci piace molto invitare a pranzo o a fare merenda in casa alcuni genitori che hanno figli, allo scopo di scambiare qualche esperienza o di cercare di fare apostolato con l’esempio della famiglia.

A casa, quando non era ancora nata Carmen

Io dico spesso ai miei figli che il vero lusso consiste nell’avere dei fratelli e nel poter condividere alcune cose con loro, e non nell’avere una Play Station. Fina e io facciamo anche molti corsi di formazione per genitori, ai quali di solito partecipiamo come coppia incaricata, avendo così l’opportunità di fare le riunioni di gruppo in casa nostra con diverse altre coppie, e questo arricchisce molto.

 

In che modo cercate di formare i vostri figli alla sobrietà, alla temperanza.

La crisi economica è un’occasione eccellente. Abbiamo eliminato il servizio domestico e un canale televisivo a pagamento, e ci siamo dimessi da soci di un club sociale. Fina è molto brava a fare la spesa e approfitta sempre delle offerte. Riguardo al cibo, facciamo in modo che i figli siano contenti di quello che c’è da mangiare, senza crearsi necessità. Per esempio, se compriamo i vasetti di yogurt, ci accertiamo che siano prodotti naturali e di gusti diversi, ma non di tutti i gusti, strutture e forme. Compiliamo un foglio-spese in excel e lo rivediamo ogni mese per controllare eventuali sforamenti negli acquisti.

 

Nel monastero di Leyre

Vi sono di aiuto gli insegnamenti del Magistero della Chiesa sulla famiglia?

Consideriamo la famiglia come l’istituzione basilare nella quale s’impara tutta l’esperienza religiosa. Nella famiglia si prega e s’impara a vivere la fede. Crediamo che la famiglia si possa considerare come il luogo dove si trasmette, si conserva e si perfeziona la vita di pietà e si vanno formando quei modelli culturali ed etici che poi plasmeranno la società. Un episodio per finire: in occasione della festa della Sacra Famiglia del 2011 siamo andati a una Messa per le famiglie nella cattedrale di Santiago. Caterina, che allora stava per compiere 2 anni, aveva chiesto ai Re Magi “una piccola cucina”; quando vide che l’Arcivescovo che distribuiva la comunione la benedisse sorridendo, esclamò: “Sì, va bene, ma non dimenticare la piccola cucina”.