Messaggio del prelato (20 settembre 2025)

Il prelato dell’Opus Dei invita ad approfondire la formazione come cammino di identificazione con Cristo.

Carissimi, Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!

Il prossimo 2 ottobre festeggeremo un nuovo anniversario della fondazione dell’Opus Dei. Sarà un giorno speciale di ringraziamento e, come penso desideriamo tutti, l’occasione di rinnovare il proposito di portare avanti l’Opera per servire meglio Dio, la Chiesa e la società.

San Josemaría spiegava frequentemente che tutto il lavoro dell’Opus Dei si riassume nell’offrire formazione. Una formazione che «non riguarda soltanto una parte della persona, ma tutto il suo essere: deve giungere in ugual misura all’intelletto, al cuore e alla volontà» (Lettera 15, n. 91). Per questo motivo si impartisce formazione umana, spirituale, dottrinale religiosa, professionale e apostolica.

Anche la prossima festa dei santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, alla cui intercessione affidiamo tutto il lavoro formativo, ci può aiutare a riconsiderare la finalità ultima di tale impegno: l’identificazione con Cristo.

I diversi mezzi di formazione (lezioni, meditazioni, conversazioni personali, ecc.) hanno per fondamento ciò che ci conduce più direttamente a identificarci con il Signore: i sacramenti, specialmente l’Eucaristia e la Penitenza, e la preghiera, alimentata soprattutto dal Vangelo.

Forse, col passare del tempo, i mezzi di formazione non ci diranno nulla di sostanzialmente nuovo. Tuttavia, potranno servire a tener vivi nel nostro cuore i temi che propongono. Pertanto, è molto importante conservare l’atteggiamento di ascolto attivo: confrontare ciò che riascoltiamo in ogni mezzo di formazione con la nostra situazione attuale, coltivando, come ci suggeriva nostro Padre, «l’entusiasmo della prima volta». Al tempo stesso, com’è logico, chi li impartisce si sforzerà di trasmettere sempre meglio la bellezza della vita in Cristo, tenendo presente le persone alle quali si rivolge e le loro circostanze.

Nella misura in cui la formazione tenderà più efficacemente alla progressiva identificazione con Cristo, ci condurrà anche a sentire sempre più nostre le gioie e le pene di tutto il mondo. Come scrive san Paolo: «Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio» (1Cor 3,22-23).

Continuiamo a pregare per il lavoro di revisione degli Statuti, la cui fase finale, come vi ho già riferito, è nelle mani della Santa Sede.

Con grandissimo affetto vi benedice

vostro Padre,

Roma, 20 settembre 2025