Lucia: Prendere il largo

Lucia è una studentessa di medicina fuorisede. In questa testimonianza racconta del suo sogno di diventare neuropsichiatra e delle amicizie che ha stretto nella residenza in cui vive.

Lucia è nata a Paliano, un paese in provincia di Frosinone, ma per studiare medicina si è trasferita a Napoli.

«Era ottobre, le lezioni all’università stavano per iniziare e cercavo casa con urgenza. - racconta Lucia - Per una serie di "Dio-incidenze", come mi piace chiamarle, sono stata messa in contatto con la zia di un mio amico che viveva a Villalta, una Collegio Universitario di Napoli, e dopo un breve colloquio ho ottenuto un posto in residenza».

Quello che sembrava un semplice trasferimento per motivi di studio si è rivelato per Lucia l’inizio di un percorso di crescita, non solo accademica ma anche personale.

«Da piccola guardavo la serie TV Un medico in famiglia, e c’era un personaggio, Maria, che diventa neuropsichiatra. - racconta Lucia - Rimasi affascinata da quel lavoro, e nonostante fossi ancora una bambina, decisi che da grande avrei voluto diventare come Maria.

Tuttavia, è stata Maria Montessori a farmi innamorare davvero di questa professione.

Non molti lo sanno, - aggiunge Lucia - ma la Montessori aveva una formazione in medicina e, anche se ai suoi tempi la neuropsichiatria non esisteva ancora come disciplina, possiamo considerarla una pioniera in questo campo».

«Il percorso in medicina è stato duro. - rivela Lucia - Il secondo anno in particolar modo è stato molto difficile: dovevo preparare l’esame di anatomia, ma avevo un blocco e non riuscivo a studiare.

A Villalta, però, si sono dimostrati tutti molto comprensivi. Le residenti, ma anche il sacerdote che curava le attività spirituali della residenza mi hanno aiutata e accompagnata, senza farmi sentire sbagliata».

«In residenza organizzavano anche attività di formazione cristiana. -racconta Lucia - Io desideravo continuare a coltivare la mia fede, così ho iniziato a partecipare alle meditazioni, ai circoli e alle attività di volontariato che proponevano.

Prima di allora non avevo mai sentito parlare dell’Opus Dei, ma il messaggio di san Josemaría mi piacque moltissimo. - aggiunge Lucia - Era una qualcosa che si adattava al 100% a me, e infatti qualche anno dopo chiesi di farne parte come soprannumeraria».

«Mi considero una persona molto ansiosa, - conclude Lucia - ma quando sono in difficoltà mi ricordo della frase che Gesù dice a Pietro: Duc in altum, “prendi il largo”. Ma se adesso, che ho finalmente iniziato l’internato per la tesi in neuropsichiatria infantile, ho “preso il largo” è anche grazie alle ragazze con cui ho condiviso gli anni in residenza; senza di loro non sarei la persona che sono».