Qualche anno fa, attraversai un periodo economicamente difficile: non riuscivo a trovare un'occupazione e la tipografia dove lavorava mio marito era fallita.
Una mattina, poiché dovevo incontrare una mia cara amica a Como, decisi di fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Parcheggiai la macchina vicino alla chiesa di San Giuseppe, che conosco bene. Sono da sempre una fervente cattolica, ma in quel momento non avevo in programma di fare una visita alla chiesa. Eppure, una volta giunta lì, ne sentii l’impellente bisogno.
San Giuseppe è una chiesa molto caratteristica: esternamente per via della particolare architettura, ma anche internamente dove un pavimento interamente rivestito di moquette, arredi inusuali e un'atmosfera profondamente contemplativa accolgono il fedele.
A sinistra dell'altare c’è una scultura della Sacra Famiglia: mi avvicinai e chiesi l'intercessione di san Giuseppe presso Gesù affinché mi aiutasse nella ricerca di un lavoro.
Pregai ad alta voce, ignara che nella penombra ci fosse una signora in preghiera. Mi girai per uscire, ma la donna mi si avvicinò e mi porse un'immaginetta, consigliandomi di pregarla con fiducia.
Una volta rientrata a casa, la lasciai su una mensola. Per settimane intere me ne dimenticai, fino a quando un giorno, vedendola, la presi e con decisione chiesi al beato Álvaro, al quale era dedicata l’immaginetta: "Ti prego, aiutami a trovare un lavoro adatto a me!".
Pochi giorni dopo, mi recai alla Villa S. Benedetto per visitare alcune suore mie amiche. Attraversando un corridoio, incontrai suor Anna: stava al cellulare, ma quando mi vide mi afferrò il braccio e mi bloccò. Era in chiamata con don Raffaele, il quale le aveva appena chiesto se conoscesse un signore disponibile ad assistere don Giuseppe, un sacerdote ospite dell'istituto. Prontamente suor Anna rispose: “Non conosco nessun signore, ma una valida signora sì, ed è proprio qui con me!”.
Questo è stato il mio primo e straordinario contatto con l'Opus Dei, che mi ha accolto a braccia aperte e che reputo ormai una seconda famiglia.
Solamente qualche tempo dopo, frequentando don Giuseppe, ho conosciuto meglio chi fosse il beato dell'immaginetta al quale mi ero affidata. Negli anni ho ripensato spesso a quanto accaduto e no, non può essere stata una semplice coincidenza, bensì un vero miracolo operato da monsignor Álvaro del Portillo. Un regalo che mi ha stravolto positivamente l'esistenza e per il quale sarò per sempre grata e devota.
D.A.