La felicità c’è se la condividi

Maria e Rolando Silvestri, coniugi lucchesi, parlano in questa intervista della loro vita familiare e spiegano perché vogliono essere presenti al Family Day del 12 maggio.

Maria e Rolando Silvestri sono sposati da ben 36 anni. Dal loro matrimonio sono nati tre figli (Federico, Veronica, Ludovico), due dei quali sposati e con bambini piccoli. Le tre nipotine (Sofia, Anna e Sara, ma quest’ultima è in arrivo!) sono l’espressione più gioiosa della loro famiglia. Da anni, sia Rolando che Maria sono fedeli della Prelatura dell'Opus Dei.

Vivono nei dintorni di Lucca. Rolando è amministratore di una azienda. Attività che lo prende moltissimo. “Maria - dice Rolando - è anch’essa amministratore, amministra l’azienda più importante e irrinunciabile della nostra vita, quella che abbiamo costruito le “azioni” giorno per giorno, con gioie e sacrifici, a volte con difficoltà ma sempre al centro del nostro cuore: la famiglia!”

L'occasione di questa intervista è nata per capire che cosa muove la famiglia Silvestri a recarsi a Roma, il prossimo 12 maggio, per partecipare al Family Day.

“Io e Maria abbiamo deciso di partecipare al Family Day perché riteniamo sia una occasione splendida per testimoniare con gioia e riaffermare davanti a tutti il valore della famiglia nella società attuale. Abbiamo sempre creduto nella famiglia dove abbiamo, come dire… investito la maggior parte delle nostre forze, del nostro impegno, ogni tipo di risorse e… ne siamo stati ripagati!” 

“C’è da dire – aggiunge Maria - che se oggi abbiamo una bella famiglia di tre figli allargata a genero e nuora e a tre piccole nipotine, dove ognuno si sforza di dare il meglio di sé, dove tutti siamo presenti…, c'è da dire che non è stato facile, abbiamo dovuto lottare contro tante realtà, quelle esterne dove sembrava tutto indirizzarci al di fuori della famiglia (carriera, impegni di lavoro), e quelle personali, dove ormai ci eravamo incagliati in modi e logiche fuorvianti… Se non ché…”.

“Se non ché?…”

“… Se non ché - interviene Rolando - un giorno, all’orizzonte è apparso, come dono meraviglioso, l’Opus Dei, nelle vesti di un amico…”.

E come ha inciso la conoscenza dell’Opus Dei nella tua vita familiare?”.

“Molto. Prima di conoscere l’Opera io era un uomo da ricostruire perché la mia umanità si stava sfilacciando un po’ ovunque, strada facendo… Grazie all’Opera (per la verità, grazie a Dio), giorno dopo giorno c’è stata in me una trasformazione:dalla conversione personale alla vocazione…”

“Quale è stata la scoperta più bella?” “Vivere con gioia la consapevolezza di essere – di sentirmi – figlio di Dio, di sentirmi “amato”, di sentirmi “suo”… E come conseguenza immediata il desiderio di trasmettere questa scoperta a mia moglie, per irradiazione e non con ragionamenti… E Maria, con l’enorme capacità di amare che hanno le donne,ha subito compreso il messaggio e lo spirito dell’Opus Dei, diventando ben presto, anche lei, fedele della Prelatura.

“Sì, è così – afferma Maria – da una parte era evidente la trasformazione avvenuta in mio marito, dall’altra il messaggio di cercare e di trovare Dio nella vita di ogni giorno, e nelle mie attività ordinarie, magari cucinando oppure riordinando la casa, beh!, mi ha aperto il cuore…e la mente!”

 “Poi - continua Rolando - si è verificato il traboccare della vita interiore cui si riferiva san Josemaría: contatti con persone che la mia professione mi metteva davanti… con gli amici, lo spirito dell’Opera si è diffuso… in noi e intorno a noi… 

“Scusi se la interrompo, ma tutto questo che c’entra con il Family Day?”

“Molto! Vede, per noi, la famiglia ha sempre avuto i connotati di indispensabilità e di essenzialità… Non trovando sempre questo riscontro nella realtà sociale che ci sta davanti o nel cercare di prevenirne i disagi, capendo che la famiglia era (ed è) l’urgenza maggiore della società di oggi, abbiamo deciso di muoverci, non potevamo più essere indifferenti. Per cui, insieme ad altre famiglie amiche della nostra città e di altre città limitrofe abbiamo deciso di costituire una associazione che si preoccupasse della Famiglia, che avesse a cuore il bene della Famiglia… Così sono nati “I Baluardi”.

“Dunque, un'associazione per la famiglia…"

"Sì. Vede, che la famiglia sia molto importante per il messaggio cristiano - continua Rolando - ce lo dice la fede e l'esempio meraviglioso della famiglia di Nazaret, dove volle nascere e crescere il Figlio di Dio fatto Uomo. Ma la famiglia è importante non solo dal punto di vista della fede, ma anche dal punto di vista antropologico, fisico, psicologico, non è possibile l’assenza della famiglia…Dirò di più, anche sotto altri aspetti, filosofici, sociologici, anche pedagogici,è impossibile fare a meno della famiglia…”. “Per cui…”

“Per cui vorrei chiedere a quanti sono contrari alla famiglia, a quanti le sono ostili (e lo si può essere direttamente o indirettamente, comprende?, con enormi danni anche quando sembrano cose di poco conto): “Ma tu, con il tuo nome, con la tua storia, nella tua realtà, per quello che sei e per quello che fai, dimmi: qual’ è stata la tua prima autentica vera esperienza?… La prima di tutte le tue esperienze?..”

“E che cosa pensa che risponderebbero?”

“Quella di… essere figlio! Ognuno di noi, prima di essere sé stesso, prima di parlare, prima di pensare, prima di gestire la propria libertà… è stato figlio!.Prima di tutto e prima di ogni altra cosa siamo stati figli, figli…capisce?. Nati da una padre e da una madre ben precisi: da mio padre e da mia madre!”…È una esperienza unica, irrinunciabile, irrevocabile…

 “E che cosa farete il 12 maggio?"

La nostra Associazione “I Baluardi”, ha deciso di organizzare 2 pullman per poter essere presenti al Family Day; ma, oltre alla manifestazione, che ci sta molto a cuore, volevamo però dare un’impronta decisamente più apostolica andando a pregare davanti alla tomba di San Josemaría, e lì assistere alla Santa Messa Abbiamo tante grazie da chiedere, tantissime… Una per ognuno dei partecipanti!”.

E così termina Rolando: “La famiglia ha bisogno di tanti aiuti, certo di politiche sociali, di persone che si preoccupino di essa, ma abbiamo anche bisogno di aiuti dal Cielo, abbiamo bisogno di intercessori potenti e graditi agli occhi di Dio… E, se pensiamo ai focolari luminosi e lieti di cui parlava San Josemaría, se pensiamo alla famiglia come Chiesa domestica, come non andare da lui, prima di scendere in piazza?…” 

Maria e Rolando, dopo questa lunga chiacchierata, si rituffano nelle attività della loro vita ordinaria, nel loro mare senza sponde diventato luminoso e lieto, augurandosi in cuor loro e pregando e offrendo, che sempre più persone possano scoprire la bellezza e la grandezza della famiglia…In definitiva il messaggio che vorrebbero far passare è questo: la vita di famiglia può essere fonte di vera gioia, a condizione che se ne abbia consapevolezza, come dire: “La felicità c’è se la condividi!”…”.

Lucca, maggio 2007.