La fede tra le pagine di un racconto del mistero

Josefina Caprile vive in Argentina, è vedova e madre di otto figli. Nel trambusto della vita familiare trova il modo di scrivere, con una idea di fondo: i libri devono essere divertenti, altrimenti, chi li leggerebbe?

San Josemaría ci ha insegnato ad avere una dottrina da teologi e una pietà da bambini. Le sue parole, fedelmente tradotte nella sua vita, mi hanno incoraggiato a diffondere un messaggio cristiano nei più diversi angoli della terra.

Ma, come trasmettere le verità della fede a molte persone e, allo stesso tempo, rimanere a casa con la mia famiglia? Ho otto figli.

La risposta è arrivata un po’ alla volta. I miei primi figli erano nati da poco quando ho scritto il primo libro durante la loro siesta: “Parlo di Dio ai miei figli”. In seguito, all’allegro ritmo di una famiglia numerosa, ho pubblicato altri titoli.

Scrivere libri è un’attività quanto mai flessibile. Non si deve osservare un orario preciso. Permette di partecipare alle riunioni nella scuola dei figli, di fare visita ai parenti e alle amiche o di rimanere in casa negli orari convenienti. Non c’è neanche bisogno di un ufficio; occorre solo un piccolo computer per la fase finale. Nella borsa tengo un quaderno e, quando viaggio in treno, nella sala d’attesa di un medico o nel silenzio della biblioteca popolare, mentre i miei figli sono a scuola, all’università o al lavoro, cerco di dare una forma letteraria allo scritto che ho tra le mani.

Ultimamente ho cominciato a scrivere racconti per bambini, nei quali il mistero e l’avventura hanno per fondale uno scenario cristiano: i personaggi pregano, vanno a messa la domenica, si sforzano di praticare le virtù umane e di fare un uso adeguato della tecnologia che ci abbaglia: TV, internet, ecc.

In ogni caso faccio in modo che i racconti siano divertenti al massimo. Altrimenti, chi li leggerebbe? In questo modo posso arrivare lontano.

Certe volte costa scrivere. Costa mescolare questi messaggi trascendenti in una bella trama, che sia anche divertente. Comunque, il legato di San Josemaría, che considerava il dare dottrina una passione dominante, è la luce e il motore per fare in modo che, tra le pagine di un racconto del  mistero, si possa assaporare in modo naturale e attraente il messaggio della fede.