San Josemaría desiderava che le attività dell’Opus Dei venissero realizzate in un “ambiente sereno e gioioso”, nel quale si respira un “clima di libertà e nel quale tutti si sentono fratelli, ben lontani dall’amarezza prodotta dalla solitudine o dall’indifferenza. Un clima nel quale si impara ad apprezzare e vivere la reciproca comprensione, la gioia di una leale convivenza tra gli uomini. Amiamo e rispettiamo la libertà, e crediamo nel suo valore educativo e pedagogico. Siamo pienamente convinti che in un clima siffatto si formano anime dotate di libertà interiore, e si forgiano uomini capaci di vivere responsabilmente la dottrina di Cristo (...), capaci di amare con tutto il cuore e con tutte le forze la Chiesa di Dio e il Romano Pontefice”.
Amiamo e rispettiamo la libertà, e crediamo nel suo valore educativo e pedagogico
Il prelato dell’Opus Dei Mons. Fernando Ocáriz ha sottolineato anche questo aspetto della vita spirituale e la necessità di formare persone “libere come gli uccelli”. Per questo, pochi mesi dopo essere stato eletto, ha scritto una lettera dedicata alla libertà, nella quale sottolinea: “la passione per la libertà, la sua esigenza da parte delle persone e dei popoli, è un segno positivo del nostro tempo. Riconoscere la libertà di ogni donna e di ogni uomo vuol dire riconoscere che sono persone: signori e responsabili delle proprie azioni, con la possibilità di orientare la propria esistenza. Anche se la libertà non sempre porta a dispiegare la parte migliore di ognuno, non potremo mai esagerare la sua importanza, perché se non fossimo liberi non potremmo amare”. «Non mi stancherò mai di ripetere, figli miei, che una delle più evidenti caratteristiche dell’Opus Dei è il suo amore per la libertà e per la comprensione». San Josemaría, Lettera 31-V-1954, n. 22.
La libertà deve essere unita a una solida formazione, che i fedeli dell’Opera debbono curare per esercitare la propria libertà in pienezza. San Josemaría lo spiega così: «il lavoro dei direttori dell’Opus Dei si sviluppa principalmente nel fare in modo che a tutti (...) arrivi lo spirito genuino del Vangelo – spirito di carità, di convivenza, di comprensione, assolutamente estraneo al fanatismo -, per mezzo di una solida e opportuna formazione teologica e apostolica. In seguito, ognuno agisce in piena libertà personale e, formando autonomamente la propria coscienza, fa in modo di cercare la perfezione cristiana e di cristianizzare il suo ambiente, santificando il proprio lavoro, intellettuale o manuale, in ogni circostanza della propria vita e nella sua famiglia».
Facendo crescere ambienti sani e sicuri: le Direttive del Prelato
La triste realtà degli abusi nella società e nella Chiesa ha spinto il Papa a dettare diverse norme dirette a investigare, sanzionare, prevenire i fatti che possano provocarli. Per quanto riguarda la prevenzione, gioca un ruolo importante la crescita della libertà personale, giacché, come ha spiegato mons. Fernando Ocáriz: «Lo spirito dell’Opera,come il Vangelo, non si sovrappone al nostro essere, ma lo vivifica: è un seme destinato a crescere nella terra di ciascuno». Lo stesso vale per le attività dirette a minori, nelle quali si curano una serie di aspetti per fare crescere un ambiente sano e la libertà di chi vi partecipa.
È in tale contesto che i protocolli per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili sono stati resi attuativi da alcune Direttive che il Prelato dell’Opus Dei ha scritto il 2 febbraio del 2020 per tutta l’Opera. Esse costituiscono una adattamento alla pastorale della Prelatura delle norme promulgate dal Papa - Linee guida per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili, del 26 de marzo de 2019, e del motu proprio Vos estis lux mundi, del 7 maggio 2019 –, allo scopo di rafforzare ancora di più l’impegno istituzionale e normativo della Chiesa per prevenire e combattere gli abusi contri i minori e le persone vulnerabili.
Prevenzione: un impegno di tutti
Le direttive sottolineano che nelle iniziative apostoliche che coinvolgono i minori dev’essere data priorità alla loro protezione. Per questo, accanto a tale programma di formazione e realizzazione dei protocolli, devono stabilirsi criteri di idoneità che devono possedere coloro che lavorano con i minori.
Sulla stessa linea sono state elaborate modalità per gli aspetti seguenti: gli ambiti di confidenza del minore; la comunicazione con i genitori affinché siano opportunamente informati sulle attività che vengono svolte; l’uso dei canali di comunicazione con i minori, con la massima prudenza nei social network; il dovere grave di informare su qualsiasi comportamento potenzialmente pericoloso o che possa essere percepito come tale, ecc.
Un aspetto importante dell’attività di prevenzione è stato il coinvolgimento dei genitori nello sviluppo delle attività con i minori, rendendoli partecipi del processo formativo che offre la Prelatura dell'Opus Dei. Proprio per questo verrà sollecitato, con il ritorno alle attività in presenza, il loro consenso scritto per la partecipazione dei loro figli ai mezzi di formazione che la Prelatura destina ai minori.
Ai genitori vengono illustrate le attività realizzate e li si invita a conoscere le strutture del centro. Inoltre si fa conto sulla loro collaborazione nell’organizzazione di passeggiate o escursioni con i più piccoli, alle quali partecipano sempre alcuni genitori. Vengono proposti colloqui personali e incontri con genitori per parlare della formazione dei loro figli. La presenza dei genitori è stata largamente considerata negli incarichi relativi ai club per ragazzi e bambini, che apprezzano molto i suggerimenti che vengono fatti e le collaborazioni concrete assicurate dalla presenza attiva dei genitori.