Inga, una cooperatrice dell’Opus Dei in Lituania

Inga Gebrauskiené vive in Lituania. È una madre di famiglia, laureata in economia e cooperatrice dell’Opus Dei. In questa testimonianza racconta come ha incontrato l’Opera e in che modo ha scoperto il senso autentico della vita.

Fin da bambina sono stata credente, anche se non praticavo la mia fede cattolica. Della chiesa mi ricordavo soltanto quando dovevo affrontare qualche particolare difficoltà della vita, quando non mi sentivo nel pieno delle mie forze..., allora mi ricordavo che lì potevo chiedere aiuto.

Mi sembrava che Dio stesse in un luogo lontano..., e che recitare il Rosario o assistere regolarmente alla Messa fosse adatto a persone di età avanzata...; pensavo che per i giovani non fosse di moda andare in chiesa o parlare di Dio.

Mi consideravo cattolica, anche se in realtà non sapevo di che cosa si trattasse: in verità sapevo ben poco intorno alla fede cattolica e ai nostri impegni come battezzati, non sapevo che cosa il Signore si aspetta da noi, giovani o meno giovani.

Per la prima volta sentii parlare dell’Opus Dei dal mio futuro marito, Paulius. Sei anni fa egli mi parlò di questa istituzione, della sua attività di catechesi in tutto il mondo e del suo fondatore, san Josemaría Escrivá.

Riconosco che la mia prima reazione nell'apprendere che il ragazzo che mi piaceva era un soprannumerario dell’Opus Dei fu di paura, una paura dovuta all’ignoranza. Malgrado questo, la sincerità e la naturalezza di Paulius fece svanire ogni mio timore. Ora sono molto felice e ringrazio Dio di aver potuto conoscere una persona come lui.

"Quando ho capito che il lavoro più importante della mia giornata è il mio incontro con Dio, mi sono resa conto che, ordinando bene la mia giornata e facendo prima di tutto le cose più importanti, utilizzo meglio il tempo".

Per me mio marito è stato sempre un esempio di buon cristiano. I suoi sforzi quotidiani per trovare tempo per Dio, per l’orazione, per la Santa Messa, a prescindere da dove ci trovavamo, hanno lasciato in me un segno profondo.

Inoltre questo buon esempio creava in me stessa una quantità di domande: qual è il mio rapporto con Dio, che posto occupa nella mia vita? Naturalmente certe volte mi tranquillizzavo convincendomi che non era il caso che io approfondissi tali questioni, che non avevo tempo per queste cose.

Tuttavia, ora so che in un primo momento non m’interessava molto trovare questo tempo; ma quando ho capito che il lavoro più importante della mia giornata è il mio incontro con Dio, mi sono resa conto che, ordinando bene la mia giornata e facendo prima di tutto le cose più importanti, utilizzo meglio il tempo.

La cosa più importante è vedere con chiarezza qual è il nostro fine ultimo sulla terra, ed essere convinti che tutto il resto non sono che semplici mezzi per raggiungere questo fine.

In gennaio ho compiuto un anno dacché sono cooperatrice dell’Opus Dei. E sono molto contenta. L’Opera mi aiuta a utilizzare le conoscenze necessarie della fede cattolica e i consigli pratici per crescere nella vita interiore. Mi aiuta anche a capire che Dio lo possiamo incontrare in qualunque circostanza della vita normale, ma che la cosa più importante è cercarlo.