Il prelato dell’Opus Dei invita i cristiani a mettersi al servizio degli altri

Ha celebrato a Pamplona la Santa Messa per l’anima di Monsignor Álvaro del Portillo, in occasione del XV anniversario della sua morte.

Il Gran Cancelliere dell’Università di Navarra, Monsignor Javier Echevarría, ha celebrato lo scorso 23 marzo una Santa Messa, nella struttura sportiva dell’Università di Navarra, in suffragio dell’anima di Monsignor Álvaro del Portillo, in occasione del XV anniversario della sua morte.

Il prelato dell’Opus Dei ha sottolineato le qualità umane e spirituali di Monsignor Álvaro del Portillo: “egli amò molto la terra navarra, il suo popolo e, in modo speciale, l’ Università di Navarra”. Ha aggiunto che era un uomo che aveva una grande intimità con Dio. Per esempio “per mezzo della sua condotta e delle sue parole, molti uomini e molte donne ritrovarono la felicità di una fede vissuta”.

Nella sua omelia Monsignor Javier Echevarría ha fatto riferimento alla Quaresima, l’attuale tempo liturgico in cui la Chiesa invita i cristiani a vivere di preghiera, elemosina e digiuno.

Ha messo in evidenza che queste azioni hanno un significato che va ben al di là della loro pratica esterna; infatti presuppongono una decisione personale di darsi con generosità e di “identificarsi” con Cristo, modello per ogni uomo e per ogni donna.

Riguardo al senso dell’elemosina, il prelato dell’Opus Dei ha affermato che non si riferisce solo a un aiuto economico – anche se questo è sempre necessario –,   ma a un suo senso più ampio. “Dobbiamo saper dare il nostro tempo, la nostra preparazione umana e intellettuale, la nostra disponibilità a servire gli altri, e tutto questo sempre, senza chiedere nulla in cambio”.

Inoltre ha applicato questo insegnamento alla relazione che intercorre tra la persona e Dio. “Dio non ha bisogno della nostra elemosina, però desidera aver bisogno della nostra risposta da cristiani, per farci addentrare nella sua amicizia e per trasmetterla agli altri”.

Mons. Javier Echevarría ha anche posto in evidenza che, in alcuni momenti, dalla vita ci vengono messe davanti situazioni in cui si soffre e che possono sconcertare; ha ricordato che, in queste occasioni, l’amore può aiutare a sopportare questi pesi o meglio a dare loro il senso più pieno. “Dobbiamo imparare e ricordare ogni giorno che l’affetto passa attraverso il sacrificio e il dolore, nelle loro manifestazioni grandi e piccole”. In questi momenti, ha sottolineato, “il buon amico non lascia mai solo il prossimo”.