Gli universitari, "cercatori della verità"

Il prelato dell'Opus Dei ha inaugurato il nuovo Anno Accademico della Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Ha invitato i professori e gli alunni a "non disgiungere mai la ricerca della verità dall'amore per gli altri".

"Coltivare la carità per gli universitari vuol dire esercitarsi premurosamente nel lavorare con gli altri, perché è nel dialogo e nello scambio di pareri ed esperienze che si matura come persone e come ricercatori della verità”, ha detto monsignor Javier Echevarría, Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce e Prelato dell'Opus Dei, inaugurando lunedì l'anno accademico dell'Ateneo pontificio.

"Nella vita universitaria – ha proseguito secondo quanto reso noto in un comunicato – l'armonizzazione fra la definizione della verità e la dedizione allo sviluppo di coloro che ci stanno accanto è un imperativo irrinunciabile”.

"Con la sua parola e con il suo esempio San Josemaria predicava costantemente questo messaggio: che gli altri possano iniziare il loro compito dal punto in cui noi siamo arrivati – ha aggiunto il Prelato dell'Opus Dei –. Un dovere, se si vuole, strategico, ma soprattutto manifestazione della preoccupazione per il bene delle anime e del futuro della società".

Riferendosi alla prima Enciclica di Papa Benedetto XVI, “Deus caritas est”, monsignor Echevarría l'ha definita "un appello a tutti noi per non disgiungere mai la ricerca della verità dall'amore per gli altri", partendo dal "programma del cristiano: un cuore che vede. Questo cuore vede dove c'è bisogno di amore e agisce in modo conseguente".

L'atto di inaugurazione, che ha avuto luogo nella nuova Aula Magna dedicata alla memoria di Giovanni Paolo II e al quale hanno partecipano alcuni rappresentanti diplomatici presso la Santa Sede di ben 12 Paesi, e il Presidente emerito della Repubblica Italiana Francesco Cossiga, è stato introdotto dai saluti augurali del Rettore Magnifico, monsignor Mariano Fazio.

"Iniziamo un nuovo anno accademico pieno di potenzialità, a continuazione dell'anno scorso in cui abbiamo visto crescere il numero di studenti, di paesi rappresentati e di nuovi indirizzi di studio e di ricerca", ha esordito il Rettore.

"Tenteremo di continuare su questa via – ha quindi aggiunto –. Ma ai dati numerici si aggiungono tante sfide culturali che fanno sì che il lavoro della Pontificia Università della Santa Croce, e di tutte le Università pontificie romane, diventi indispensabile e pieno di responsabilità”.

"Viviamo in un mondo ricco di valori umani e cristiani dove migliaia di persone offrono la loro vita al servizio degli altri, spesso in modo nascosto ma non per questo meno fecondo: queste persone sono il sale della terra!”, ha poi continuato monsignor Fazio.

“Allo stesso tempo, non possiamo chiudere gli occhi davanti ai molteplici problemi che affliggono la cultura contemporanea e minacciano il rispetto della persona umana”, ha però tenuto a sottolineare.

È, dunque "in questo crocevia della storia” che "noi tutti, cattolici, cristiani e persone di buona volontà, abbiamo un punto di riferimento chiaro e sicuro: il magistero del nostro beneamato Romano Pontefice, Benedetto XVI”.

Per quanto riguarda il numero degli studenti iscritti, "sono stati 1.467, di cui 930 iscritti alle quattro Facoltà e 537 iscritti all'Istituto Superiore di Scienze Religiose all'Apollinare. Sono da considerare anche 106 studenti attualmente iscritti ai corsi di Licenza dell'Istituto di Diritto Canonico San Pio X di Venezia, aggregato alla nostra Facoltà di Diritto Canonico. La Facoltà ha rilasciato, attraverso il suddetto Istituto, i primi quattro titoli di Licenza".

Gli stessi studenti "provenivano da 76 paesi dei cinque continenti, distribuiti in 21 paesi africani, 13 asiatici, 23 europei, 17 americani e 2 dell'Oceania".

    ZENIT.org