Giubileo dei Giovani 2025: quattro ragazzi condividono le loro esperienze

In questo articolo Lorenzo, Gabriele, Benedetta e Chiara condividono le emozioni e sensazioni vissute durante il Giubileo dei Giovani a Roma.

Dal 28 luglio al 3 agosto 2025, a Roma, si è svolto il Giubileo dei Giovani, un momento unico a cui hanno partecipato più di un milione di ragazze e ragazzi di tutto il mondo. A raccontarcelo sono quattro studenti universitari, provenienti da diverse città italiane, che hanno vissuto l’esperienza a Roma.

Lorenzo, studente di Scienze Motorie a Cagliari, è arrivato a Roma dopo aver percorso la Via di Francesco con degli amici: «Siamo partiti da Spoleto il 29 luglio e siamo arrivati a Roma il 31. Il pomeriggio del 1° agosto è iniziata l’odissea: dopo tre ore di camminata e di spostamenti con i mezzi, siamo finalmente arrivati a Tor Vergata».

«Abbiamo seguito l’Udienza del papa con grande interesse e siamo stati travolti dall’emozione di vivere l’adorazione eucaristica con più di un milione di persone, in un silenzio assoluto. Quel momento mi ha fatto capire che le difficoltà del pellegrinaggio, la mancanza di sonno e la terra nel sacco a pelo avevano un senso».

Dopo una notte di preghiera e di raccoglimento, con appena due ore di sonno, Lorenzo e tutti i giovani riuniti a Roma hanno avuto l’opportunità di partecipare alla Santa Messa celebrata da papa Leone XIV. «Il bilancio è più che positivo. - conclude Lorenzo - La scomodità è stata ampiamente proporzionata alla bellezza e all’intensità delle giornate. Torno a Cagliari con tanti bei ricordi e un grande slancio per il futuro».

Per Gabriele, studente al Politecnico di Milano, il Giubileo dei Giovani è stato un’occasione speciale per ritrovare amici e famigliari: «A Roma ho incontrato amici che vivono in altre città d’Italia o all’estero. È stato bello anche perché, dopo mesi, ci siamo ritrovati tutti in famiglia: mio fratello, appena tornato da tre mesi in Spagna, e mia sorella, che vive a Roma e non vedo spesso».

«Uno dei momenti più forti e intensi è stata la Veglia: - aggiunge Gabriele - eravamo un milione di giovani che giocavano, ballavano, cantavano e pregavano tutti insieme. Poi, durante l'esposizione del Santissimo si è fatto silenzio e tutti si sono inginocchiati. Questo gesto mi ha dato molta speranza: noi giovani cattolici non siamo soli».

«È stata un’esperienza straordinaria. - racconta Benedetta, studentessa di Reggio Calabria che vive a Milano - L'atmosfera che si respirava all'arrivo a Tor Vergata, in attesa della Veglia, era qualcosa di incredibile. Quando, poi, è arrivato il papa, avevo la pelle d’oca. Non avevo mai visto così tanti giovani uniti dalla fede, e poter condividere tutto questo con le ragazze della Viscontea è stato un dono immenso».

«Poter partecipare al Giubileo è stata una vera grazia. - dice Chiara, studentessa di 25 anni originaria di Novara - Papa Leone ci ha lasciato un messaggio di speranza stupendo: in futuro pregherò spesso con queste sue parole, così forti e profonde. Essere lì mi ha fatto percepire la presenza di Dio, - conclude Chiara - come se ci stringesse tutti in un unico, grande abbraccio».

Lorenzo, Gabriele, Chiara e Benedetta, insieme a i milioni di giovani che hanno partecipato al Giubileo sono la dimostrazione che, come ha ricordato papa Leone durante la Veglia a Tor Vergata: “l’amicizia [in Cristo] può veramente cambiare il mondo. L’amicizia è una strada verso la pace”.


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