Favori di San Josemaría nel 2005

Un nuovo lavoro, la nascita di un bambino, la fine di una dipendenza: una raccolta dei favori fatti da San Josemaría nell'anno 2005.

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Non ho più ricominciato a bere

Bevevo molto, finché, a sessant’anni, mi venne il desiderio di cambiare, anche se mi sembrava impossibile. Un giorno mi sentii spinto a chiedere a S.Josemaría la sobrietà, benché a stento sapessi che cosa significasse questa parola. Dopo meno di una settimana, ero sicuro che la mia preghiera era stata esaudita; e così avvenne, attraverso una serie di passi, di cui il primo fu assistere a un corso di ritiro quel fine settimana. Con la grazia di Dio, dopo quindici anni sono una persona sobria, che da quel giorno non ha più ripreso a bere.

E. M., USA

28 dicembre 2005

Un lavoro: se prima della fine dell’anno… molto meglio

Non riesco ancora a credere a ciò che mi è successo. Ero disperata, perché non riuscivo a trovare lavoro. I primi giorni di dicembre, mi chiamarono per un colloquio a Lima (io abito a Piura) e decisi di andarci. Dopo due colloqui, decisi di tornare a Piura, perché non mi avevano richiamata per i successivi colloqui di selezione. Nel viaggio di ritorno, decisi di cominciare subito una novena a S.Josemaría. Sentivo che davvero mi avrebbe aiutato, perché qualche anno fa ho ottenuto, per sua intercessione, un miracolo per mia sorella. Ad ogni modo gli dissi che, se mi procurava un lavoro prima della fine dell’anno…molto meglio. Sapevo che era impossibile, perché era già dicembre e i colloqui di selezione durano normalmente molto tempo.

Ero al settimo giorno della mia novena, quando un cugino mi chiamò, per parlarmi. Mi disse che stava aprendo un’azienda di telecomunicazioni e che aveva bisogno di una persona di assoluta fiducia per l’amministrazione. Aveva chiesto dei curricula e aveva visto il mio tra quelli che gli erano arrivati… non aveva bisogno di cercare nessun altro: il lavoro era mio. Nei giorni in cui io ero a Lima, mio padre aveva visto l’annuncio sul giornale e aveva spedito le mie carte.

Da due settimane sto lavorando per mio cugino e ho ricevuto una telefonata dal lavoro per cui mi ero presentata a Lima. Mi chiedono un esame medico dettagliato…e se lo supero…sono assunta.

Due settimane fa non avevo nessuna speranza di lavoro, oggi posso scegliere fra due buoni impieghi; devo tutto all’intercessione di S. Josemaría.

K. B., Perù

27 dicembre 2005

Un aiuto per “riempire le tasche”

Lavoro nella pubblica amministrazione del mio paese. Da quando è arrivato il nuovo capo, ho avuto una serie di problemi che non vale la pena stare a spiegare e per i quali, se non fosse per la fortezza spirituale che mi ha trasmesso l’Opera di S. Josemaría, sarei crollato e probabilmente mi sarei ammalato.

Dopo una serie di problemi economici, conseguenza di ciò che ho detto, e dopo aver letto in queste pagine delle testimonianze su don Alvaro del Portillo, gli ho chiesto di aiutarmi a “riempire le tasche”; dal nulla sono spuntate due richieste di tenere dei corsi e questo mi allevierà i debiti di fine anno.

Ringrazio S. Josemaría per la fortezza e la speranza che trasmette e don Alvaro per la tregua che mi ha concesso; spero che in questo mese di Maria, con l’intercessione di lei e quella loro, abbiano fine i problemi contingenti e io possa attestare l’amore e la compassione di nostro Signore.

Alejandro, Cile

30 novembre 2005

Per un’urgenza

Alla fine di alcuni giorni di ritiro in Baviera, volevamo andare alla stazione, molto presto. Era nevicato per vari giorni e pensai che avremmo dovuto togliere dall’auto una cappa di neve, ma mi resi conto che faceva anche molto freddo. Solo quando cercai di aprire la porta dell’auto, la situazione fu chiara: non si riusciva ad aprirla. Provammo con dell’acqua calda, senza risultato, e intanto il tempo passava: bisognava partire per non perdere il treno. Pensai: ”Padre, devi sbloccare la situazione ora, se no non serve. Fa’ qualcosa perché le svizzere possano prendere il treno”.

(…) All’istante vidi arrivare in auto il custode della casa. Lo chiamai e gli chiesi se poteva darci una mano. Caricarono le valigie sulla sua auto, che ripartì con le due passeggere. Un po’ più tardi, l’acqua calda aveva fatto effetto e potemmo riaprire la porta.

Angelika S., Germania

Dio tarda, ma non viene meno

Conobbi il lavoro dell’Opera nel 2004, quando un cugino ci regalò l’immaginetta di S.Josemaría. Mi interessò molto la santificazione attraverso il lavoro e le attività quotidiane di ciascuno. Tutti possiamo percorrere il cammino della santità, attraverso le piccole cose di tutti i giorni: è magnifico essere consapevoli di questa realtà, poiché molte volte crediamo che il cammino della santità sia solo nelle grandi imprese e per ciò non ci sentiamo chiamati ad essere santi.

Al tempo in cui ricevetti l’immaginetta, stavo per cominciare il secondo anno di università e avevo bisogno di un lavoro. Dice un proverbio che Dio tarda ma non viene meno ed è vero! Oggi, dopo molta, molta lotta, sto lavorando, grazie a Dio e all’intercessione di S. Josemaría. Ho trovato un buon lavoro, che mi dà l’opportunità di crescere e che posso conciliare con lo studio, cosa che prima mi sembrava impossibile. Ogni giorno vedo che Dio mi benedice, ogni giorno imparo sempre di più e ciò mi rende molto felice e riconoscente.

Renata, Brasile

9 dicembre 2005

Casualità o causalità

Il 9 gennaio di dieci anni fa sono entrati in casa i ladri, grazie a Dio nel momento in cui nessuno di noi c’era. Prima di raccontare, devo premettere che pochi mesi prima avevo perduto mio padre, il quale, morendo, aveva proferito tre parole: il nome di mia madre, Maria Ausiliatrice e Opus Dei.. Casualmente, i due sacerdoti che lo assistettero erano un salesiano e uno dell’Opus Dei. Tornando al giorno del furto, sempre casualmente, sul letto matrimoniale spiccava –in mezzo a carte, biancheria e altri oggetti, tutti buttati alla rinfusa- un’immaginetta di S. Josemaría e un disegno fatto dai miei figli.

Passarono gli anni e confesso che nella mia mente (e anche in quella di mio marito) si presentava ogni tanto l’idea di avere un figlio maschio. Non avevamo mai avuto problemi; semplicemente, non arrivava. Non me ne proccupavo, né ci siamo mai sottoposti ad esami medici. Tuttavia, mi venne l’idea di chiedere all’allora beato Josemaría di far arrivare un bambino. Fu così che arrivò, quando avevo 41 anni, tutto ok. Naturalmente, feci una piccola promessa: uno dei suoi nomi sarebbe stato Josemaría.

Devo anche raccontare che “casualmente” mi sto avvicinando di più ai Sacramenti e alla Messa. E dimenticavo di dire che un ritiro spirituale mi è servito enormemente.

Inoltre, è come se all’improvviso mi sia venuto un grande desiderio di diffondere dappertutto la mia fede cattolica. C’è sempre un’opportunità per rinascere, no? Credo anche di sentirmi maggiormente chiamata a servire: mi costa, ma meno di prima. Ringrazio Dio, la Madonna (sono nata il 7 ottobre), l’angelo custode, che ho scoperto di recente, e S. Josemaría. E anche l’anima di mio padre, da cui mi sento sempre accompagnata. GRAZIE! AUGURI! E…AVANTI! Vi chiedo di pregare per me, perché non mi lasci andare.

M. S., Argentina

3 dicembre 2005

Un tassista di Roma

Sono un tassista di Roma, ed ho frequentato negli anni ottanta il centro di formazione professionale ELIS, Roma. Qualche giorno fa' casualmente ho incontrato il responsabile attuale del centro, sul mio taxi, e vengo a scoprire che ricorreva il 40° anniversario della fondazione del centro ELIS......è per me un miracolo !! Per tanti motivi. Per tanti motivi che poi un giorno vi racconterò ... Grazie a voi di esistere!

Enzo, Italia

15 dicembre de 2005

Non mi è mai mancato un lavoro

Sono ingegnere civile e lavoro in Comune. Anche se non sempre c’è lavoro, grazie a Dio da cinque anni non mi è mai mancato. Quando stavo per terminare un lavoro, recitavo quella meravigliosa preghiera di Josemaría e quasi subito mi venivano proposti dei progetti o interventi tecnici. Sono grato a Dio che ci ha dato un santo così semplice, che ci ha aperto orizzonti nella vita quotidiana come papà, marito, fratello, figlio. Grazie.

Eduardo Vega, Perù

23 novembre 2005

Minacciava di abbandonare il gruppo

Faccio il dottorato all’Istituto Tecnico Superiore. Qualche settimana fa ci fu un problema con il mio orientatore, che minacciò di abbandonare il gruppo e pertanto tutti gli alunni, a causa di dissapori sorti fra i dottorandi del gruppo, in una riunione del venerdì (tutti i dottorandi del gruppo si riuniscono il venerdì per definire strategie di lavoro).

Quando mi resi conto che lui voleva abbandonare questo lavoro, cominciai immediatamente a pregare San Josemaría. Passai tutto il fine settimana a pregare e il lunedì l’atmosfera era un po’ più tranquilla; il mio orientatore non aveva ancora comunicato a nessuno che se ne andava. Tuttavia, convocò una riunione con tutti per il mercoledì successivo. Allora continuai a pregare San Josemaría e non solo la riunione non si fece, ma alla fine della settimana lui era molto più sollevato e pieno di nuove idee.

Sono molto grato a San Josemaría, perché, altrimenti, il mio dottorato avrebbe avuto un grande danno e ritardo e inoltre avrei dovuto cambiare linea di ricerca.

P.V., Portogallo

15 novembre 2005

Nella Chiesa Cattolica

Attraverso l’intercessione di san Josemaría Escrivá, penso di aver ricevuto un amore profondo e duraturo all’Eucarestia, grazie alle sue preghiere per me. Ora mi sto preparando ad essere ricevuto nella Chiesa Cattolica, in gran parte per l’aiuto dello Spirito Santo e di san Josemaría.

A.K., Stati Uniti

10 novembre 2005

Lo chiedevo tutte le sere

Da molto tempo aspettavo ciò che è successo a mio padre: lui l’aspettava da anni e glielo rifiutavano sempre; non c’era sera in cui non chiedessi a Josemaría Escrivá di aiutarmi a rendere meno dura la vita di mio padre e di fare in modo che arrivasse ciò che da anni aspettava. Fino a che lo informarono che avrebbe ricevuto la pensione. Da quel giorno ringrazio sempre Josemaría per la gioia e la tranquillità che ha ora mio padre.

Ringrazio per ogni minuto di vita che Dio ci dà e prego che mio padre sia felice, perché davvero se lo merita.

Grazie, San Josemaría Escrivá!

S.M.B., Perù

6 novembre 2005

Oggi sono avvocato

Salve! Vorrei raccontare un favore ottenuto per intercessione di san Josemaría Escrivá, che mi ha dato molta fede nel cammino che ho dovuto percorrere.

Avevo studiato tre anni per ottenere l’ammissione all’albo degli avvocati del Brasile, ma non riuscivo a superare l’esame e, di conseguenza, a lavorare come avvocato. Ero disperato e ho persino pensato di lasciar perdere. Fu allora che l’orizzonte si schiarì: una persona mi diede la preghiera al fondatore dell’Opus Dei. Cominciai a pregare senza sosta, mi rimisi a studiare con impegno e dedicazione e oggi sono riuscito a superare l’esame e sono avvocato. Ringrazio tutti i giorni il Padre, che mi ha fatto questa grazia.

Rodrigo, Brasile

6 novembre 2005

Sono ricomparsi i 53 assegni

Nella sede locale della ONG in cui lavoro si era persa una busta con 53 assegni per un valore di 3180 euro… Fatti di questo genere pregiudicano qualunque istituzione che vive solo di donativi privati e la mia ha una fama riconosciuta di onestà e trasparenza.

La persona che li aveva persi non si dava pace e ormai non sapeva più dove cercare. Gli assegni erano tutti intestati all’istituzione e corrispondevano al pagamento di lezioni private.

Poiché per un mese non se ne trovò traccia, pensammo di sporgere denuncia, per sistemare tutto. Questo passo ci sarebbe costato molto: indagini, perquisizioni, pubblicità negativa, sospetti.

Dopo aver votato, come tutti, a favore di questa misura nel Consiglio di Amministrazione, cominciai a pensare che S. Josemaría doveva avere un’altra idea al riguardo. Convinsi il presidente a non andare ancora al commissariato. Potevamo semplicemente dichiarare lo smarrimento, recuperare l’originale della dichiarazione e rivolgerci a cinquantatre uffici postali, chiedendo ai titolari degli assegni di bloccarli e di mandarcene un altro. L’avrebbero fatto tutti? Che impressione avremmo fatto? E soprattutto, quanto lavoro! Mi misi a pregare S. Josemaría perché ricomparissero gli assegni e lo dissi a chi li aveva persi.

Parlai con il presidente e con i membri del comitato: non avremmo sporto denuncia. Frattanto, il presidente, che aveva assistito alla benedizione della statua di S. Josemaría in una chiesa della città, mi disse che sarebbe andato ad un matrimonio nella stessa chiesa. Approfittai per suggerirgli di pregare anche lui S. Josemaría.

Al ritorno dal matrimonio, mi disse che aveva pregato S. Josemaría. Gli assicurai: “A me, che l’ho conosciuto, concede tutto quello che gli chiedo… ma, se tu ti sei lanciato, non ci sono più dubbi. Gli assegni ricompariranno”.

Però toccava a me il lavoro sgradevole di scrivere ai titolari. Passavano i giorni. Il presidente mi chiese copia della bozza… io ero riluttante a scrivere quelle lettere. Mi sembrava una mancanza di fede in S. Josemaría. Non lo feci.

Cinque giorni dopo la preghiera del presidente, questi mi chiamò: “Sono ricomparsi gli assegni! E la cosa più incredibile è come sono arrivati alla sede. E’ un miracolo! Una busta nella posta di stamattina: da M a J - come ci aveva detto la persona che li ha persi-, ma con un’etichetta con il nostro indirizzo (aggiunta da qualcuno)”.

Gli spiegai che, quando stavo per mettermi a scrivere ai titolari degli assegni,mi ero ricordato di quegli indigeni peruviani, che chiesero a S. Josemaría di far piovere e andarono nei campi con l’ombrello… e piovve. Il mio ombrello era non scrivere quelle lettere. Penso che S. Josemaría avrà visto che avevamo agito nel miglior modo possibile: fiducia nei nostri collaboratori, serenità di fronte a misure drastiche, difesa della nostra buona fama…e si è messo dalla nostra parte. Il presidente non smetteva di meravigliarsi.

M. R., Francia

31 ottobre 2005

La valigetta smarrita

Salve! Vi scrivo per informarvi di un favore speciale di S. Josemaría. Venerdì 28 ottobre abbiamo ricevuto una telefonata da mia figlia, che abita a New York: stava accompagnando all’aeroporto il marito, che è scienziato e doveva andare in Argentina per un congresso. Nella telefonata, chiedeva un aiuto da Lima, molte preghiere, perché la valigia di mio genero Antonio, contenente documenti, passaporto, faldone con la sua conferenza e i suoi lavori, si era smarrita. Appena l’ho saputo, ho invocato il nostro amato Padre, chiedendogli di fare “l’impossibile”, perché ritrovassero tutto in tempo: che Lui ricorresse alla Madonna e a S. Giuseppe, insieme a don Alvaro, e che loro trovassero la valigetta prima di decollare. Oltre a ripetere molte volte la preghiera dell’immaginetta, ho offerto digiuno e mortificazione. Ero così sicura di essere esaudita che ho detto a S. Josemaría che avrei scritto il FAVORE e ora lo faccio. Dopo due ore di ricerche ininterrotte, trovarono tutto ciò che avevano smarrito: era rimasto su un pullman dell’aeroporto, che nel frattempo aveva fatto molti viaggi e portato altri passeggeri. Grazie, caro S. Josemaría, di questo favore! Ora lo preghiamo per il lavoro di questo nostro genero, che desidera lavorare in Spagna: non dubitiamo che nostro Padre e don Alvaro lo aiuteranno. Resta in sospeso la testimonianza di questa nuova grazia che aspettiamo da loro.

Maria del Pilar Torres Lima, Perù

31 ottobre 2005

Ho trovato un’immaginetta per terra

Non conosco nulla dell’Opus Dei. Sono cattolica non praticante, ho trovato un’immaginetta di S. Josemaria Escriva per terra e qualcosa mi diceva di raccoglierla: l’ho messa in borsa e da quel giorno tutto è cambiato. Ora lo prego e mi concede tutto quello che gli chiedo, non potete immaginarvi quanto mi abbia aiutato. Qualcosa in me è cambiato, mi sforzo di essere ogni giorno migliore e di aiutare gli altri; lui mi premia, lo so. Per favore, scrivete la mia testimonianza.

A.L., Spagna

22 ottobre 2005

Gli angeli custodi

Grazie agli insegnamenti di San Josemaría, ho imparato ad avere un bel rapporto con gli angeli custodi.

Specialmente quando mi ritrovo in macchina, chiedo loro che mi aiutino a guidare con prudenza, a trovare parcheggio, a fare un buon viaggio quando è lungo...

L’altro giorno, non ho chiuso la macchina a chiave perchè mi ero distratta nel sistemare bene lo specchietto retrovisore e mentre stavo pregando il mio angelo custode, a soli venti passi dalla macchina – in una zona tra l’altro un pò pericolosa – mi sono girata e, come se fossero stati loro a “strattonarmi”, sono tornata alla macchina e l’ho chiusa.

Grazie per avermi insegnato come avere un bel rapporto con gli angeli custodi: continuate a prendervi cura dei miei figli e di mio marito.

Rocío, Spagna

27 ottobre 2005

Da Tunisi

Ci scrivono da Tunisi, dove lo scorso 26 giugno è stata celebrata la prima Messa nel giorno della festa di San Josemaría.

Cari amici

Il Signore ascolta le nostre preghiere. La Messa che abbiamo organizzato il 26 giugno scorso è andata bene. San Josemaría è stato il santo del giorno nella nostra parrocchia in questo 26 giugno.

Per tutta la Messa, nell’omelia e nella preghiera universale, il padre Moises Koumakpai ci ha fatto scoprire un pò di più «questo nuovo santo della Chiesa Cattolica», insistendo sulle caratteristiche principali dello spirito del fondatore, che ha diffuso il messaggio della chiamata universale alla santità per tutti i battezzati. Ci ha anche detto che pregassimo per l’Opus Dei e per tutti i suoi fedeli. Al termine della celebrazione, abbiamo avuto modo di vedere esposti immagini di san Josemaría e opuscoli sull’Opera e sul fondatore. I parrocchiani sono rimasti incantati da ciò che veniva loro mostrato, perchè ha permesso loro di conoscere meglio lo spirito della Prelatura dell’Opus Dei.

Grazie mille per il sostegno e le preghiere di tutti .

Uniti nell’orazione.

M.G., Tunisi

Voglio cambiare vita

I fatti che sto per narrare sono successi ormai da tre anni, ma finora non mi ero deciso a raccontarli per iscritto.

Nel settembre del 2002, mentre mia moglie ed io ci stavamo preparando per andare a Roma alla canonizzazione dell’allora Beato Josemaría Escrivá, ricevo una telefonata dal mio capo, che mi comunica di avermi affidato un progetto in Sudafrica. Dovevo partire quanto prima e ritornare per Natale.

Dopo qualche trattativa, i capi mi permisero di posticipare la partenza a dopo la cerimonia del 6 ottobre.

Prima di partire per Roma una persona, che conosceva bene la mia situazione professionale e familiare, mi domandò: “Hai già pensato che cosa chiedere a S. Josemaría, a Roma?”. Non gli risposi, perché veramente non avevo ancora pensato a nulla.

La ditta in cui lavoravo all’epoca era una multinazionale di servizi di consulenza, con una filosofia aziendale molto forte e molto competitiva. Io mi trovavo a una svolta professionale: ero arrivato a un certo punto della carriera, in cui dovevo avanzare a un livello molto superiore, per non essere messo in disparte e costretto ad abbandonare l’azienda a breve termine. Per di più, in quel periodo le vendite erano scarse e la concorrenza era forte.

Dunque, all’inizio pensai di chiedere a S. Josemaría di aiutarmi ad ottenere la promozione, assicurandomi così il lavoro e la stabilità economica. Ma, allo stesso tempo, pensavo che, continuando a lavorare in quell’azienda, non avrei potuto avere, nei confronti della famiglia e degli amici, quella dedicazione che desideravo e che già all’epoca era scarsa. Allora pensai di chiedere di trovare un altro lavoro; però sapevo che il mio stipendio era molto al di sopra della media di mercato e che in un’altra azienda non avrei potuto guadagnare a sufficienza per garantire il minimo di sicurezza e di istruzione che volevamo dare ai nostri figli.

Allora chiesi a S. Josemaría: “Vedrai tu che cosa è meglio: io voglio cambiare vita”.

Mia moglie –che era incinta del nostro ottavo figlio- e io partimmo per Roma, dove abbiamo vissuto dei giorni indimenticabili. Al ritorno, partii immediatamente per il Sudafrica.

Le settimane passarono rapidamente e io ritornai in Spagna alla fine di novembre. Il progetto in Sudafrica era andato molto bene, io tornavo contento e pieno di speranze riguardo alla mia carriera. Fu allora che, il primo giorno in cui ritornavo nell’ufficio di Madrid, mi comunicano che sono licenziato, che nel giro di un mese devo lasciare l’azienda, e che cominci a cercare un altro lavoro. Ho subito pensato: ”Bene, sembra che S. Josemaría si sia mosso, perché di fatto la mia vita sta cominciando a cambiare”.

Passarono due o tre settimane di trattative con l’azienda, grazie alle quali ho ottenuto un indennizzo economico rilevante. Nello stesso tempo, cominciai a muovermi per trovare un altro lavoro.

Dopo vari colloqui di selezione, ricordo come, poco prima dell’ultimo colloquio in quella che sarebbe diventata la mia nuova azienda, stavo prendendo un caffè e, mentre andavo a pagare, trovai un’immaginetta di S. Josemaría. Sul retro lessi quello che avevo già letto molte altre volte, ma che in quel momento acquistò per me un significato molto attuale: “Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria…”.

Allora mi affidai a lui con molta intensità, chiedendogli. “ Dobbiamo portare a termine il lavoro: questo è l’ultimo colloquio, per concludere il cambiamento di vita”.

Il colloquio fu lungo e duro, ma fu un successo e, nel giro di un mese, stavo già lavorando nella attuale azienda, in cui ho potuto fare una vita molto più equilibrata fra la professione e la famiglia, e per giunta a condizioni economiche migliori di quelle dell’azienda precedente.

Effettivamente, avevo cambiato vita.

J.J.R., Spagna

25 ottobre 2005

Una richiesta molto particolare

Vorrei dare la mia testimonianza perchè sono stata ascoltata da san Josemaría Escrivá in una richiesta molto speciale. Non ho alcun dubbio che si tratti di un suo miracolo.

Davvero grazie!

Susana Hill de Ortega, Messico

23 ottobre 2005

Grazie

Vorrei ringraziare in primo luogo Dio Onnipotente per averci dato san Josemaría in questi tempi così difficili. Grazie particolarmente a san Josemaría per tutte le volte che mi ha aiutato e protetto. È davvero un grande intercessore presso Dio. Che sia sempre la nostra guida spirituale.

D. M., Malta

19 ottobre 2005

Ora ne aspettano due

Mia sorella ha una malattia detta endometriosi, per la quale ha avuto molte difficoltà ad avere figli. Dopo molte operazioni e terapie, lei e il marito hanno deciso di avere un figlio con la fecondazione assistita. Dopo vari tentativi, sono riusciti ad avere mia nipote. Poiché volevano avere altri figli e non lasciare senza fratelli la loro figliola, hanno continuato ad utilizzare lo stesso metodo, però senza successo e a prezzo di molti aborti.

Una volta, parlando con lei, ho cercato di spiegarle che i metodi che stavano seguendo non sono accettati dalla Chiesa, per la dignità che la persona umana possiede; però lei, di fronte alle pressioni della famiglia del marito e all’impossibilità di chiedere l’adozione, per il loro dissenso, continuava ad accettare di sottomettersi ai trattamenti di fecondazione assistita.

Un giorno, le dissi che l’avrei affidata al fondatore dell’Opus Dei, perché desse un fratello a mia nipote; sapevo infatti che S. Josemaría aveva interceduto presso Dio per donne con la sua malattia e che Dio aveva concesso dei miracoli.

Cominciai a pregare, chiedendo a S. Josemaría di ottenerle il miracolo e, soprattutto, di non farmi fare una brutta figura. Mio marito e io siamo dell’Opera, abbiamo sei figli e molti problemi economici. Mia sorella e suo marito, invece, hanno solo una figlia, gli affari vanno molto bene, permettendo loro un tenore di vita molto al di sopra del nostro.

Dopo tre mesi che sto pregando per lei, Dio le ha concesso il miracolo e ora stanno aspettando DUE GEMELLI!!!, senza aver utilizzato metodi artificiali. Il suo medico stenta a crederci: vedeva impossibile che restasse incinta di uno, date le condizioni delle sue tube, e ora ne aspetta due. Dio non si fa battere in generosità. Ora mio cognato e mia sorella sono felici; rimane solo da pregare per la loro conversione.

Sto anche chiedendo con insistenza a S. Josemaría che mio marito trovi lavoro, dato che, da gennaio di quest’anno, non ce l’ha e noi ce la stiamo passando davvero male; però so che tutto è per il bene e che, da questa esperienza, possiamo trarre molto profitto per la vita spirituale della nostra famiglia.

Dio è davvero molto buono.

D.L., Messico

19 ottobre 2005

Ci ha uniti di più

Ho conosciuto San Josemaria attraverso mio marito, che ha avuto la grande fortuna di vederlo e ascoltarlo durante i viaggi che fece in America latina prima della sua morte. Mio marito mi ha regalato Cammino e mi è bastato leggerlo per apprezzarne l’autore. Sono passati vent’anni e ora m trovo a chiedergli aiuto per me e mio marito perchè stiamo attraversando un brutto momento. Pian piano, tutto si sta sistemando... proprio quando ogni porta sembrava chiusa. E la cosa più importante è che ci sta regalando un santo matrimonio, e ci sentiamo sempre più uniti: questo è stato il nostro desiderio sin dall’inizio. Grazie San Josemaria.

J. G. R., Cile

17 ottobre 2005

Ho trovato un’immaginetta in un centro dell’Opus Dei

Sono stata per caso a lavorare in un centro dell’Opus Dei e ho trovato un’immaginetta di Josemaría Escrivá de Balaguer; l’ho messa in borsa e da allora ne recito la preghiera. Mi ha aiutato ogni volta che gliel’ho chiesto. Mi sono successe tante cose incredibili: sono una giovane madre di famiglia che non pensava che potessero succedere cose simili. Sono passata attraverso cambi importanti sia nella vita personale che in quella professionale, e non credo affatto che sia una casualità. Sono certa che c’è qualcuno al mio fianco, qualcuno che sta proteggendo e aiutando la mia famiglia. Ogni giorno credo con più fede e sono davvero felice.

B. B., Spagna

14 ottobre 2005

Un ordinativo

Circa due anni fa, a causa del mio diabete, mi sono dovuta licenziare dal lavoro. Da allora siamo vissuti nell’austerità, seguendo i consigli di S. Josemaría, che non conoscevo: l’Angelo Custode mi ha fatto incontrare una persona molto speciale, che mi ha raccontato la storia del diabete di S. Josemaría.

Difficile? Sì, perché ho cominciato contemporaneamente una nuova mini azienda e una nuova vita.

Le cose andavano avanti “miracolosamente”, però mi sono trovata di fronte alla probabilità di dover chiudere.

Incomprensibilmente, ho affidato a S. Josemaría una visita a Madrid, da un possibile cliente, che poteva permettere all’azienda non solo di salvarsi, ma di risollevarsi. Ho potuto fare il viaggio in aereo (a credito) e durante il viaggio mi sono affidata a lui, con l’immaginetta in borsa.

Il cliente mi ricevette e inspiegabilmente mi ascoltò (lui era un elefante e io una pulce). Mi disse che gli sembrava difficile, ma che avrebbe cercato di fare qualcosa. Veramente mi scoraggiò un po’.

Ciononostante, mentre aspettavo l’aereo di ritorno, all’aeroporto di Madrid, entrai in una cappella. Entrai a ringraziare Dio per tutto e con mia grandissima sorpresa trovai nella cappella un quadro di S. Josemaría, con quel suo sguardo sorridente. Allora mi emozionai e lo ringraziai.

Ieri, dopo tre mesi, mi hanno telefonato e mi hanno fatto l’ordinativo, che permetterà alla nostra azienda di restare sul mercato e di poter funzionare normalmente. Ringrazio Dio per quel ritiro a cui mi ha mandata, all’inizio della mia malattia, e lo ringrazio anche per la malattia.

Pilar, Spagna

14 ottobre 2005

Vorrei fare meglio quello che faccio per l’Opus Dei

La mia è solamente la gratitudine che voglio esprimere per San Josemaría. Sono un cooperatore e vorrei fare meglio quello che faccio per l’Opus Dei. Ma non sono mai stato lasciato solo; nonostante mi siano capitate tante piccole sventure, ho trovato tra gli amici dell’Opus Dei di Palermo e Roma sempre un riparo e sostegno. Voglio dirlo.

Vincenzo Scalia, Italia

26 de octubre de 2005

Un corso di ritiro

La settimana scorsa mi è successa una cosa, secondo me, incredibile: volevo fare un corso di ritiro, ma non riuscivo a trovare la data giusta, perchè la settimana successiva sarebbero ripartite le lezioni all’università e non ne potevo perdere nemmeno una. Il 27 settembre mi telefonò un’amica, per dirmi che c’era un corso di ritiro tra il 29 settembre e il 2 ottobre. Sono sicura che è stato San Josemaría a intercedere affinchè io potessi andarci, dal momento che lo desideravo con tutte le mie forze e quella data era l’unica possibile.

È stato il miglior ritiro di tutta la mia vita: è cominciato in un giorno importante (29 settembre, festa degli arcangeli) ed è terminato in un altro giorno importante: 2 ottobre, fondazione dell’Opus Dei.

Grazie San Josemaría!

M.A., Spagna

8 ottobre 2005

Il 7 ottobre 2002

La mia storia è un vero miracolo dovuto all’intercessione di san Josemaría. Durante il parto della mia seconda figlia Juanita, mi diagnosticarono un’eclampsia, ma sia io che mia figlia ci siamo salvate. La bimba nacque il 7 ottobre 2002 e il giorno prima san Josemaría era stato canonizzato. In genere, dopo un’eclampsia sono molto poche le donne che sopravvivono. Voglio ringraziare san Josemaría per la sua intercessione davanti a Dio: ci ha dato un’opportunità di vivere.

8 ottobre 2005

La richiesta di mio padre

A mio zio fu diagnosticato un cancro all’esofago e nel giro di pochi mesi si aggravò molto arrivando ad una situazione di irreversibilità. Quando capii che gli rimaneva davero poco da vivere, cercai un sacerdote affinchè lo aiutasse a prepararsi per andare in Cielo. Due giorni prima della sua morte, in un momento di lucidità, mio zio decise di ricevere il sacerdote dell’ospedale e ricevette gli ultimi sacramenti. L’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, mio zio se ne andò in Cielo.

Mesi dopo, mio padre, che amava molto suo cognato, ed è molto devoto di san Josemaría, mi disse che aveva pregato molto il fondatore dell’Opus Dei, perchè mio zio tornasse ad avvicinarsi a Dio.

Pilar Alfonso Álvarez, Spagna

7 otobre 2005

"Se credete in Dio..."

Gemma stava attraversando sulle strisce pedonali a Oviedo, ma un macchina non la vide e la investì. All’ospedale di Oviedo l’operarono d’urgenza, perchè aveva il midollo spinale seriamente danneggiato. I medici fecero tutto il possibile, ma comunicarono alla sua famiglia che Gemma sarebbe rimasta tetraplegica e avrebbe per sempre dovuto far ricorso alla respirazione assisitita. Quando suo padre chiese se non ci sarebbero state possibilità di recupero, un medico gli rispose: “se credete in Dio...”.

Pochi giorni dopo, Gemma cominciò a muovere le gambe e le braccia. I medici non se lo spiegavano: era chiarissimo che si trattava di un miracolo.

Qualche mese dopo, mio padre mi disse che il miracolo di Gemma era opera di San Josemaría, perchè dal momento in cui aveva saputo dell’incidente non aveva smesso un momento di chiedere il suo aiuto. Mio padre ritiene che durante l’intervento chirurgico c’erano anche san Josemaría e il suo “assistente” Don Álvaro del Portillo.

Gemma ora è guarita completamente e conduce una vita normale.

Pilar Alfonso Álvarez, Spagna

7 ottobre 2005

Una strizzatina d’occhio di San Josemaría

Stavo facendo la spesa con mio figlio di un anno e mezzo quando mi hanno rubato la borsa. Ho chiesto a San Josemaría che mi aiutasse a recuperare i documenti. Dopo un paio d’ore mi ha chiamato a casa un signore, dicendo che aveva trovato la mia borsa con varie oggetti e tutti i documenti. Nel pomeriggio mio marito è andato a ritirare la borsa, dove, oltre alle mie cose c’era anche un asinello. Quando mio marito fece presente che quello non poteva essere mio, il signore rispose che invece anche quello si trovava nella borsa: “Forse lo ha comprato sua moglie per metterlo nel Presepe”.

Quando ho visto l’asinello sono stata sicura che fosse una strizzatina d’occhio di San Josemaría [gli piacevano molto gli asinelli]. Prima di andare a fare la spesa ero stato con mio figlio in un centro dell’Opera e lo avevo visto giocare con l’asinello, ma non mi ero accorta che lo aveva infilato nella borsa... nemmeno so perchè lo ha fatto il mio piccolo Luca.

P. A. A., Spagna

7 ottobre 2005

Una lettera di ringraziamento a san Josemaría

Caro san Josemaría,

Ti scrivo questa lettera di ringraziamento per la tua intercessione, perchè ho celebrato le mie nozze l’1 ottobre scorso nella parrocchia di san Francesco Saverio.

Il 6 gennaio 2004 ti ho ringraziato perchè ci eravamo di nuovo riuniti il 26 giugno 2003, giorno della tua festa, dopo essere stati separati per quattro anni e mezzo. Il primo gennaio 2005 John e io ci siamo finalmente fidanzati. Oggi, vigilia dell’anniversario della tua canonizzazione, è molto opportuno che scriva per ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Grazie perchè ci hai guidati in questi anni di preparazione al matrimonio. Davvero “tutto è per il bene di coloro che ripongono la loro speranza nel Signore”. Il sacerdote che ci ha seguiti durante la preparazione al matrimonio ci ha dato tutto il suo appoggio e ci ha incoraggiati ad andare a Messa durante la settimana, come preparazione spirituale al matrimonio. Tutti i mercoledì andavamo a messa insieme. Questo ci ha aiutato a superare tutte le difficoltà che sorgevano. Il sacerdote ci ha anche insegnato a pregare affinchè nulla sia per noi ostacolo nel corrispondere alla nostra vocazione matrimoniale. Per favore, continua ad intercedere per il nostro matrimonio perchè sia santo e felice. Guidaci con sapienza nella nostra vita insieme. Che il Signore ci benedica presto con il dono di un figlio.

Invio un piccolo donativo per le necessità apostoliche dell’Opus Dei.

Con affetto

Y. T., Singapore

5 ottobre 2005

I miei amici dicono che è un miracolo

Studiavo in Nuova Zelanda, con permesso di soggiorno come studente. Sono dell’India, e sia i miei genitori che me abbiamo sopportato molti sacrifici per la mia formazione accademica. Ho sempre desiderato andare a lavorare in Nuova Zelanda. Ma quando i miei studi stavano volgendo al termine, mi accorsi che la quota di immigrazione in vigore non mi avrebbe permesso di stare altro tempo in quel Paese. Nel luogo dove lavoro part time, il titolare è cattolico. Un giorno mi diede un’immaginetta con la preghiera di san Josemaría e mi invitò a recitarla. La pregai una notte, e il giorno successivo, di buon’ora, seppi attraverso un amico che stava per uscire una nuova polizza sull’immigrizione, che dava un permesso di lavoro di sei mesi agli studenti che erano in procinto di terminare i loro studi. Ero davvero felice, e sentii che questa era la risposta alle mie preghiere.... e che rapidità, meno di dodici ore!

Così cominciai a cercare disperatamente un lavoro che avesse a che fare con i miei studi – stavo prendendo un diploma nel campo dell’imprenditoria – affinchè mi estendessero il permesso di lavoro a due anni. Non trovando nulla, decisi di fare la domanda per il permesso per il lavoro part time che già avevo, dove erano disposti a offrirmi un lavoro full time. Il problema era che non ero convinto del tipo di offerta, perchè era un impiego come venditore e il mio diploma era nel campo imprenditoriale. Fu così che tornai a pregare san Josemaría e nel corso di una settimana ottenni il permesso di lavoro fino a due anni, così che tutto il problema si risolse in pochissimo tempo. Molti dei miei amici mi dicono che è un miracolo che io abbia ottenuto il permesso di lavoro di due anni per questo tipo di impiego. So che si tratta della risposta alle mie preghiere. Lo stesso perito dell’ufficio immigrazione mi ha detto che sono stato molto fortunato ad aver raggiunto il permesso per due anni con questa offerta. Io so solo che il miracolo è avvenuto dopo aver pregato questo santo. Adesso ho inoltrato la mia richiesta di residenza permanente: sto pregando e sono sicuro che anche questa volta il risultato sarà positivo. Posso solo ringraziare e credere ancora di più nella sua intercessione.

A.P., Nueva Zelanda

6 ottobre 2005

Da Cuba

Desidero condividere con voi la gioia che ho dentro per l’Opus Dei e per il suo fondatore. A Cuba non ci può essere l’Opera, per vari motivi, ma sono sicuro che quando meno ce lo aspetteremo San Josemaría farà in modo che l’Opera arrivi anche nel mio Paese. Abbiamo bisogno di conoscere e frequentare Gesù continuamente e l’aiuto spirituale che offre l’Opera in questo senso è davvero grande. Da parte mia, prego l’immaginetta di san Josemaría affinchè questa grazia sia concessa al mio Paese.

L.E., Cuba

22 settembre 2005

Grazie

Da molti anni leggo, praticamente tutti i giorni, Cammino, Solco e le biografie di San Josemaría e vado scoprendo ogni volta cose nuove che mi aiutano nella mia vita cristiana di tutti i giorni. Sono cooperatore e sono molto grato all’Opus Dei per la formazione che ho ricevuto.

F. M., Spagna

18 settembre 2005

6 ottobre 2002, un giorno è presente in me ogni istante che vivo

La grazia che ottenni fu a Roma 6 ottobre 2002. Al tempo dei fatti ero studente ed avevo 24 anni. "Chiesi" di poter assistere alla canonizzazione del Santo da un punto in cui non avrei avuto distrazioni. Avevo deciso di concentrarmi in quell'occasione perché non mi sarebbe più capitato di assistere alla canonizzazione del Santo fondatore. Mi ero prefisso di fissare là tutte le mie intenzioni, professionali, la famiglia che avrei fondato io, etc. Tutto.

Tutti i giorni che sarebbero seguiti fino al mio funerale, tanto per esser chiaro.

6 ottobre 2002.

E chi se lo scorda più, direte voi..

Beh io pregai perché volevo vedere bene e da vicino il Santo Padre e i concelebranti. Di questa mia intenzione, non ne avevo fatto parola con nessuno, ovviamente. Ebbene un mio amico romano, un bel giorno del settembre 2002, mi telefona da Roma per dirmi che ha per me un biglietto per la canonizzazione: nel Settore 4.

Chi è stato alla canonizzazione sa della calca che c'era e sa anche che valore aveva un biglietto del genere per quel giorno. Ero già felice: lassù mi avevano ascoltato. Iniziai a pregare per ringraziare. Ma il bello doveva ancora venire.

In ultimo, quando arrivai da Milano a Roma il 5 ottobre mattina andai ospite a casa del mio amico. La mattina dopo saremmo andati insieme alla canonizzazione e già avevo avvisato tutti i miei conoscenti che sarei stato nel Settore 4, uno posto d'eccezione. Già mi avevano espresso in molti lo stupore: un posto al Settore 4 era una rarità assoluta, "quasi" impossibile. C'era addirittura chi sostenne che mentivo.

La mattina del 6 ottobre 2002, il mio amico mi portò in automobile fino a dietro la basilica di S. Pietro. Passammo un posto di blocco e, sorpresa: mi ritrovai in Vaticano. Gli chiesi cosa ci facessimo. Non mi disse nulla e io non replicai.

Attesi.

Il mio amico, senza anticiparmi nulla, aveva rimediato due biglietti per lui e per me fra le autorità massime, fra il coro e il Santo Padre. Quando lo scoprii mi venne la pelle d'oca.

Praticamente seguii tutta la celebrazione posso dire "da dentro", perché ero alle spalle del Santo PAdre, che si rivolgeva ai fedeli in piazza fino a tutta Via Conciliazione. Ero nella fila dietro i Cardinali, dove il servizio di sicurezza era fatto dai Cavalieri dell'Ordine di Malta.

Non c'è dubbio che il Santo abbia ritenuto opportuno intercedere fino a farmi ottenere la grazia che chiedevo all'Altissimo.

Quel giorno, in ogni minimo particolare, è presente in me ogni istante che vivo.

E da allora non ho smesso di ringraziare e di credere ancora più fermamente.

Federico Leone Italia

7 de septiembre de 2005

Un Master all’Università

Vorrei riportare brevemente la mia testimonianza. Da alcuni anni volevo frequentare un Master in Spagna e scelsi l’Università di Navarra. Quando venni a sapere che era stato san Josemaría a fondare quest’Università, decisi di chiedergli questo favore.

Adesso, rientrata in Perú, posso dire che il santo mi ha fatto il miracolo di concedermi la possibilità di frequentare un Master presso la sua Università, grazie ad una borsa di studio del Programma Alban. Inoltre, lui ha permesso pure che lo “andassi a trovare” a Roma (nella Chiesa di Santa Maria della Pace) grazie al convegno UNIV 2005. Gli sono eternamente grata per tutte le benedizioni ricevute durante il mio soggiorno a Pamplona.

Julianna Paola Ramirez Lozano, Perú

12 settembre

In seminario

Da quando ho conosciuto la vita e l’opera di san Josemaría Escrivá, non ho smesso di pregare Dio per la mia vocazione sacerdotale. In questo momento frequento il quarto semestre di teologia del seminario e tutti i giorni mi affido a Dio attraverso l’intercessione di san Josemaría.

Ho scoperto il vero amore che provo per la Chiesa e quanto è grande l’impegno di essere un santo sacerdote per far conoscere Cristo in questo mondo, tanto bisognoso di Dio. Grazie alla testimonianza di san Josemaria, tutti i giorni della mia vita sono focalizzati ad essere: in primo luogo sacerdote, in secondo luogo sacerdote, e in terzo luogo ancora sacerdote, e la mia famiglia ha scoperto il grande valore di essere famiglia attraverso la mia vocazione e la mia donazione a Dio.

Oscar Javier Chicuazuque Gil, Colombia

9 settembre

Mi accompagna sempre

Sono una persona che ricorre molto spesso all’intercessione di san Josemaría Escrivá. Per me, è come un angelo che mi accompagna sempre. Mi aiuta a correggere i miei errori e a vedere la vita in modo diverso. Ringrazio per tutti i momenti della mia vita, sia felici che tristi, perchè anche da quelli difficili si può imparare molto. Grazie Signore, grazie “angelo mio” (come mi piace chiamarti).

Perú

5 settembre 2005

Per la salute di mia figlia

Avevamo notato che la nostra bambina di quattro mesi stava perdendo sempre di più l’appetito e le sue urine avevano un cattivo odore. Anche se non aveva la febbre, decidemmo di portarla in un ambulatorio medico, nel caso si fosse trattato di un’infezione. Lì, le fecero un primo esame che diede esito positivo, tanto che ci dissero di andare in ospedale dove le avrebbero fatto un secondo esame. Anche questo diede esito positivo. Il medico ci disse che la piccola poteva avere un’infezione o un problema ad un rene e che il giorno successivo le avrebbero fatto l’esame definitivo. Mia moglie e io eravamo molto preoccupati. Quella notte non riuscii a dormire e decisi con determinazione e fede di pregare una novena a san Josemaría per la salute di mia figlia. La mattina successiva le fecero l’esame. Dopo tre ore di attesa, ci chiamò la pediatra per dirci che il risultato era stato negativo e che potevamo tornarcene a casa.

Manuel Ramos Gomez, Spagna

29 agosto 2005

Chiedere con fiducia

Sono una ragazza di vent’anni e un pò alla volta sto conoscendo l’Opus Dei. Posso dire che San Josemaría è una persona molto intelligente e che ama profondamente la Chiesa. Dobbiamo chiedere molto a Dio, con fede e amore. Dio non abbandona chi ripone in Lui ogni speranza.

Olga Raquel Tenreiro Teixeira, Portogallo

25 agosto 2005

Due valigie di vestiti

Una volta mi hanno regalato una foto di San Josemaría, così gli ho chiesto che qualcuno mi regalasse dei vestiti, perché non ne avevo a sufficienza ed ero arrivato da poco in Spagna. Nel giro di due giorni, la signora presso cui lavoravo mi regalò due valigie di vestiti e mi andavano bene tutti! Ringrazio Dio che, attraverso san Josemaría, mi ha concesso questo favore.

M.R., Perú

16 agosto 2005

Un intervento chirurgico

L’impiegato della società per la quale lavoro come amministratore soffrì di una grave complicazione di tipo cardiaco mentre era in attesa che si liberasse una sala operatoria per cominciare un trattamento di emodialisi.

Non è credente, ma in una visita che mi permisero di fargli all’Unità di terapia intensiva gli suggerii che tenesse sotto il cuscino un’immaginetta di San Josemaría, ed egli accettò. Io pregai per lui e chiesi a mio fratello, sacerdote dell’Opus Dei, che offrisse la Santa Messa per lui, cosa che fece il giorno seguente. Con grande gioia di tutti, in ventiquattrore fu sottoposto con esito positivo ad un cateterismo (che i medici avevano detto sarebbe stato molto delicato) e cominciò il suo processo di dialisi. Ora è in convalescenza, ma conduce la stessa vita che aveva prima di questa complicazione di salute. Benedetto sia Dio Nostro Signore che, per l’intercessione di san Josemaría, ha aiutato questa persona.

Julián, Spagna

16 agosto 2005

Questo sì che è un miracolo!

Mia madre ha avuto all’improvviso un’aneurisma. Ho pregato tutti i giorni per la sua guarigione. Grazie a Dio e a san Josemaría, ha recuperato la salute senza alcuna conseguenza. Questo sì che è un miracolo.

Marthe D., Francia

3 agosto 2005

Ho continuato a lavorare senza alcun problema

Voglio scrivere il favore che mi ha concesso san Josemaría. Sono diabetico e devo farmi quotidianamente iniezioni di insulina. Nella mattinata di ieri, mi sono accorto che la mia glicemia era alta e che mi dovevo fare rapidamente una doppia dose di insulina. Appena terminato, mi sono accorto di aver fatto un errore: mi ero iniettato una dose tre volte superiore a quella di cui avevo bisogno. Ho chiesto a Dio attraverso San Josemaría che facesse in modo che l’eccessiva quantità non mi creasse complicazioni sul lavoro. Ad ogni modo, ho preso molte zollette di zucchero, nel caso mi fosse subentrata una forte ipoglicemia. Ho portato con me al lavoro il glucometro (che misura la quantità di glucosio presente nel sangue) e nell’ora prevista ho fatto la dose di iniezione necessaria per il resto del giorno.

In nessun momento della mattina, come della notte, ho notato una qualche alterazione: ho continuato a fare ciò che stavo facendo, questo sì, con una scorta di zollette a portata di mano, nel caso avessi dovuto neutralizzare un calo di zuccheri. Davvero ieri san Josemaría è stato il garante della mia attività: ho lavorato senza alcun problema, per questo ringrazio lui e Dio.

Oscar Gomez Cantero, Spagna

29 luglio 2005

Il certificato di Battesimo

Scrivo questo favore come ringraziamento a san Josemaría. Sono professore a Tajamar, opera corporativa dell’Opus Dei a Vallecas (Madrid). Durante l’anno ho aiutato diversi alunni a prepararsi a ricevere il sacramento della Cresima. Quando mancavano circa due mesi al giorno fissato (venerdì 3 giugno), li ho incoraggiati a procurarsi i certificati di battesimo nelle parrocchie dove erano stati battezzati. Roger, nato in Bolivia, iniziò i traffici attraverso un familiare. Tutti ottennero i loro certificati, solo quello di Roger non arrivava. Bisogna dire che in queste settimane la Bolivia sta attraversando un brutto periodo di agitazione sociale. Roger, di natura un tipo tranquillo, incominciò ad innervosirsi quando si rese conto che i giorni passavano e il certificato non arrivava. Il giorno precedente la Cresima, facemmo l’ultima lezione di preparazione. Parlai loro dell’affetto di san Josemaría per Tajamar, delle volte in cui si trovò in questi luoghi, e dei suoi viaggi per Vallecas negli anni ’30. Così ci affidammo a lui perchè arrivasse il tanto atteso certificato. Il giorno stesso della Cresima, nelle prime ore della mattina, e con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, Roger mi consegnò il certificato di battesimo!

Roberto González, Spagna

19 luglio 2005

Incontro con un amico

Sono argentino, ma vivo a Roma. Un amico del mio paese d’origine doveva arrivare nella capitale italiana il 26 giugno. È pilota d’aereo e si sarebbe fermato in città solo per tre giorni. Purtroppo, io dovevo lasciare Roma il giorno dopo il suo arrivo. A causa di alcune complicazioni di lavoro, non eravamo riusciti a trovare un momento buono per vederci. Sapevo appena a che ora sarebbe arrivato. Inoltre, io in quel momento mi trovavo fuori casa. Dal momento, però, che ci tenevo molto a vederlo, quando ritornai a casa affidai la faccenda a san Josemaría. Pochi minuti dopo, suonò il telefono e tutto si sistemò. Devo precisare che sono avvantaggiato... perchè vivo a fianco della parrocchia di San Josemaría e quello era il giorno della sua festa!.

S. C., Italia

19 luglio 2005

L’aria condizioanta nell’estate romana

questo non è un favore, sono due! Entrambi sono avvenuti a due settimane di distanza. Avevo già deciso di scrivere il primo, ma si verificò il secondo, “della stessa specie”. Tutto ha a che fare con l’aria condizioanta centrale che abbiamo in casa. Come si sa, il mese di luglio a Roma è molto caldo. Uno dei primi giorni del mese, tutto ad un tratto il sistema di aria condizionata ha smesso di funzionare. Dal momento che vivo vicino alla parrocchia di San Josemaría, mi sembrò logico affidargli la faccenda: “Padre, sa già che è impossibile lavorare con questo caldo”. Alla fine, il problema si risolse il giorno successivo, quando il sistema di condizionamento si rimise a funzionare nel momento previsto. Due settimane dopo, l’aria condizionata cessò di andare in una parte della casa. Dissi a san Josemaría che non poteva essere che proprio di fianco a “casa sua” ci fossero questi problemi! Anche questa volta abbiamo dovuto aspettare soltanto fino al giorno successivo – erano già le otto di sera – quando il sistema si rimise in funzione all’ora prevista, rinfrescando tutta la casa.

S. C., Italia

19 luglio 2005

Favore di San Josemaría

Una mia amica, agente immobiliare, aveva alcuni problemi nel chiudere un affare: l’affittuario aveva fatto il pagamento, ma il proprietario non voleva saperne di accordare il mobilio richiesto.

Il problema durava ormai da un pò di tempo, così andai a trovare la mia amica quel sabato che era il giorno clou. Era molto preoccupata, perchè c’era la possibilità che l’affittuario volesse indietro il versamento e il proprietario si rifiutasse di darglielo. In questo caso, la mia amica si sarebbe vista obbligata a devolvere la sua quota di tasca propria, per soddisfare l’affittuario.

Stava già pregando San Josemaría, e quando arrivai mi chiese di pregare con lei. Mi resi conto della serietà e dell’urgenza della questione, oltre al fatto che mi sentii responsabile che San Josemaría l’aiutasse, affinchè non venisse meno la fede della mia amica nella sua intercessione, dal momento che ero stata io a farle conoscere il santo.

Così mi misi a pregare intensamente San Josemaría, perchè le concedesse la soluzione del problema, che sembrava insuperabile. A giudicare dalle conversazioni che ci furono tra la mia amica, l’affittuario e il proprietario, mi sembrava impossibile che si potesse arrivare ad un accordo tra l’affittuario e il proprietario, a meno che non si fosse verificato un miracolo. Dovetti lasciarla sul più bello a causa di alcune faccende che dovevo sbrigare. La settimana successiva, mi disse che era riuscita a convincere il proprietario ad affittare i mobili di cui aveva bisogno l’affittuario, e in quel modo si era risolto il caso. Alla mia amica quanto a me non vennero dubbi: il felice risultato era stato ottenuto attraverso la potente intercessione di San Josemaría.

S. O., Singapore

18 luglio 2005

Un vuoto di un metro e mezzo

Nostra figlia di dieci mesi e mezzo ci scappò via e se ne andò a gattoni fino alla scala. Passò attraverso le sbarre e cadde nel vuoto, fermandosi in un buco di un metro e mezzo.

Pensammo al peggio quando la trovammo stesa sul pavimento. Chiamammo i pompieri e mentre arrivavano la prendemmo in braccio. Piangeva. Recitammo diverse volte la preghiera di san Josemaría perchè la proteggesse e le appoggiammo sopra una reliquia che possediamo. Quando arrivarono i soccorsi, non piangeva quasi più. Tutto sembrava normale. La portarono all’ospedale per verificare che non ci fosse stato un trauma cerebrale. Il dottore che la visitò comprovò che il suo esame clinico era completamente normale e nemmeno ritenne utile che la bimba rimanesse una notte in osservazione. Oggi sono tre giorni che la piccola è caduta, ma riporta soltanto un piccolo livido sulla guancia. Non abbiamo il minimo dubbio che san Josemaría abbia ascoltato le nostre suppliche.

Bénédicte, Francia

11 luglio 2005

Un impiego

Sono rimasto recentemente senza lavoro, ma non riuscivo a trovarne un altro. Cominciai a pregare San Josemaría. Il giorno dopo, fui contattato da un mio amico. Aveva bisogno che qualcuno gli sbrigasse alcuni lavori di segreteria per un periodo di tempo, così si era rivolto a me.

Sono grato a san Josemaría per la sua intercessione e continuo a pregarlo perché mi aiuti a trovare un lavoro fisso.

Robert, USA

3 luglio 2005

Cammino mi ha sempre dato forza e coraggio

Ho 40 anni. Quando ne avevo 18, e facevo il liceo, arrivò un professore di Storia che era dell’Opera. Facemmo amicizia e cominciammo a fare sport insieme e soprattutto molte chiacchierate. L’anno successivo, questo professore fu destinato ad un’altra città e per colpa un pò mia perdemmo i contatti, ma mi lasciò due cose che mi sono portato dietro in tutti questi anni: da un lato il suo ricordo (la sua forza interiore e la sua allegria), che mi ha fatto riflettere a lungo e mi ha aiutato in molte occasioni, ma, soprattutto, un regalo che mi fece e mi segnò dentro, condizionandomi per tutto questo tempo: il libro di San Josemaría, CAMMINO. La verità è che la mia vita in questi anni è stata un pò disordinata e ho avuto molti problemi, ma ogni volta che ne ho avuto bisogno ho fatto ricorso a Cammino e, non so per quale ragione, ma mi ha sempre dato forza e coraggio. In questi tempi sto cercando di recuperare la mia vita interiore e credo di cominciare a capire quale è il mio cammino. Questa è la mia testimonianza e il mio piccolo miracolo. Grazie San Josemaría

F. R., Spagna

14 luglio 2005

Non mi hanno più trovato il tumore!

Per il 24 giugno era stata fissata l’operazione con cui mi avrebbero asportato un tumore maligno. Le analisi indicavano che il tumore era spesso circa 6 cm. Mi procurava grandi dolori ed ero molto depressa: tutto faceva pensare che si trattasse proprio di un tumore cancerogeno e il 4 luglio avrei cominciato la chemioterapia.

Continuavamo a pregare San Josemaría, perchè temevamo di non riuscire a pagare le chemioterapie: erano 24 in tutto, con una costo intorno ai 30 mil mensili, per cui pregavamo intensamente...Nelle settimane precedenti stavo restaurando con molto amore un’immagine di san Giuseppe e del Bimbo Gesù per la mia parrocchia. Lavoravo giorno e notte perchè sapevo che poi non avrei potuto dedicarle il tempo necessario. Il giorno prima dell’intervento entrai in Chiesa e chiesi molta forza per poter affrontare con coraggio e fede ciò che stava per succedere. Ho 38 anni e due figli, mio marito è meraviglioso e mi ha sempre incoraggiato molto. Il 24 giugno sono entrata in sala operatoria... molte preghiere... NON MI TROVARONO NULLA. Era sparito tutto... non c’era più il tumore, niente che indicasse qualcosa di maligno. MIRACOLO, nemmeno i medici riescono a spiegarsi come mai, nonostante tutte quelle analisi, non mi hanno più trovato il tumore.

R. C. Messico

27 giugno 2005

Gli chiedo molte cose

Sono devota di Josemaría sin dalla mia gioventù, anche se non faccio parte dell’Opus Dei. Prego Josemaría che aiuti a perseverare nella fede e nel lavoro sia me che mio marito e i miei figli. Gli chiedo, inoltre, che li aiuti a studiare e a trovare un lavoro degno e onesto con cui potersi sostenere. Prego per la mia Patria che ha bisogno di pace. Grazie amici, per gli sforzi con cui realizzate questa pagina e comunicate al mondo la fede e la forma di santità “espressa” da Josemaría Escrivá de Balaguer.

Riconoscente, Rosario.

R. S., Argentina

27 giugno 2005

Due taxi

Il 24 giugno è morto un sacerdote dell’Opera. Mia madre voleva recarsi nella camera ardente nel tardo pomeriggio del 25, ma non sapevamo come fare a raggiungerla. Pensammo allora di prendere un taxi, ma davanti a noi c’era una signora con due bambini, carica di pesi, che pure voleva prendere il taxi. Così cominciai a pregare san Josemaría, chiedendogli che per favore ci facesse giungere due taxi, e che lo facesse in fretta e non ci deludesse, visto che il giorno dopo era la sua festa. Non avevo ancora terminato di recitare la preghiera dell’immaginetta, quando arrivarono due taxi.

Spagna

25 giugno 2005

Non mi separerò mai da Cammino

Da quando ho conosciuto Cammino, volevo comprarne a tutti i costi una copia, finchè un bel giorno ce l’ho fatta, ma con grande dispiacere a motivo del prezzo molto alto. Si trattava, infatti, di un’edizione originale spagnola, ma quel denaro mi serviva per mantenermi. Tornando a casa, trovai una banconota dello stesso valore del prezzo del libro. Non mi separerò mai dalle sue riflessioni quotidiane. Inoltre, San Josemaría mi ha sicuramente fatto uno dei suoi regali, nel darmi l’opportunità di averlo...gratuitamente!

Jorge

J. B. F., Argentina

23 giugno 2005

Il primo miracolo

In questi giorni intorno alla festa di San Josemaría, mi è venuto in mente il primo miracolo che mi ha concesso. Mi avevano invitato a prendere parte ad un progetto di volontariato rurale che veniva organizzato da un Centro dell’Opus Dei. Il campo di lavoro sarebbe durato più di una settimana, senza alcuna possibilità di comunicare con la mia famiglia. A quel tempo ero già universitario, ma mia madre è abbastanza “rigidina” e dal momento che questa sarebbe stata la mia prima volta fuori casa con un gruppo di miei amici per un periodo di tempo più lungo di un fine settimana, sapevo che non avevo alcuna speranza di farcela. Inoltre, dovevo chiederle i soldi per il viaggio, ma allora non li avevamo. Pregai San Josemaría. Mia madre ricevette una rendita che non si aspettava, me ne diede una parte e mi accordò il permesso di andare. Da allora, non smetto di aver fiducia in San Josemaría, perchè può concedere qualsiasi favore!

J. A., Filippine

18 giugno 2005

Una settimana dopo

Pregai per ottenere la mia patente di guida con tutta la documentazione ufficiale per quando mi fossi trasferita negli Stati Uniti. Una settimana dopo l’ho ricevuta.

Grazie mille.

G. B. G., Stati Uniti

18 giugno 2005

Si è ripresa completamente

Una persona mi ha dato in parrocchia un’immaginetta di San Josemaría. Tutte le notti per tre mesi ho pregato nella mia camera chiedendo la sua intercessione per la guarigione di mia moglie, che aveva avuto un’emorragia cerebrale gravissima. Si è ripresa completamente. Sia lodato il gran Dio che ci ha beneficato con un così grande santo.

A. A. J., Spagna

16 giugno 2005

Un fidanzamento cristiano

Stimati signori: sono enormemente grato per la grazia di aver incontrato una ragazza straordinaria come fidanzata, attraverso l’intercessione sicura di san Josemaría Escrivá.

Mi chiamo José Antonio e ho 27 anni. Sono già passati più di due anni, erano i tempi della canonizzazione di san Josemaría, quando gli chiesi che per favore si facesse mediatore davanti a Dio nostro Signore, insieme alla Madonna, affinchè mi cercasse una compagna adatta a me, una ragazza con la quale io potessi formare una famiglia cristiana e vivere un previo fidanzamento cristiano, che sembra tanto difficile oggi. Finalmente l’ho trovata.

È eccezionale, mi ha aiutato molto e io desidero fare altrettanto. Adesso prego Dio perchè, attraverso l’intercessione di san Josemaría Escrivá, continui a crescere il nostro amore (un amore “in” Cristo), lo faccia crescere giorno dopo giorno tra noi e ci aiuti a superare le difficoltà e a restare sempre uniti. Il minimo che posso fare come ringraziamento è comunicare questa grazia ricevuta attraverso la sua intermediazione e chiedere che sia pubblicata. Molto fraternamente, José Antonio.

J. A. J. R, Spagna

13 giugno 2005

Sí, la porta era ancora aperta

Il 17 marzo 2005 stavo viaggiando da Manila a Los Angeles con mia figlia Vina. Nello scalo di 40 minuti a Hong Kong, lessi un messaggio in cui mi veniva chiesto di recarmi all’ingresso dell’areoporto. La lettera mi era molto familiare: si trattava della mia grande amica Peggy!

Anche se sapevo che non avevo molto tempo per vederla, ci precipitammo al luogo convenuto. Ci abbracciammo di corsa, tra le lacrime. Avevamo provato più volte a incontarci, ma non ci eravamo mai riuscite. Fu una grande sorpresa vederla quel giorno!

Immaginatevi quanto velocemente passano 40 minuti per due amiche che condividono una profonda amicizia, da molti anni, e che non si vedono da più di dieci. I minuti stavano volando e Peggy insistette perchè tornassimo all’aereo. Allora mi resi conto che il mio aereo sarebbe partito cinque minuti dopo. L’addetto della Cathay (la compagnia aerea) chiamò l’equipaggio dell’aereo, ma si sentì rispondere che non potevano promettere che ci avrebbero aspettato.

Ero molto nervosa, e pure la mia amica. Lei, comunque, mi disse di aver fiducia e mi disse di insistere, e ce l’avremmo fatta. Pregai, mentre con mia figlia correvamo di gran fretta verso il portone d’ingresso. Sí, la porta era ancora aperta e c’era anche un altro compagno di viaggio oltre a noi; subito dopo la porta si chiuse.

Nel prendere posto sull’aereo, ringraziai Dio. Io sapevo che la mia amica Peggy aveva pregato con tutte le sue forze perchè non perdessimo quel volo, chiedendo l’intercessione di San Josemaría Escrivá. E tutto quello che potevo dire era grazie San Josemaría Escrivá, per la tua intercessione e per aver ascoltato la mia preghiera!

Severina S. Parayaoan, Bermuda

11 giugno 2005

Qui è successo qualcosa di grandioso

Affidai mio padre a San Josemaría, perchè soffriva di una pancreatite acuta e i dottori ci dissero che non c’era niente da fare, perchè l’emorragia era stata massiccia; inoltre, aveva già 74 anni.. Chiamai molte amiche perchè mi sostenessero con la loro orazione, accettando la volontà di Dio, ma chiedendogli che potesse confessarsi e ricevere l’unzione degli infermi. Si sistemò tutto, anzi, riuscii a godere ancora un poco di lui. Quando fu il momento di dimetterlo dall’ospedale il medico mi disse: “Non credo nei miracoli, ma qui è successo qualcosa di grandioso”. Grazie San Josemaría, oggi mio padre riceverà la Comunione, perchè ora può ingerire qualcosa di solido. Grazie.

E. S. O. Perú

8 giugno 2005

Domenica scorsa

San Josemaría mi ha concesso molti favori, perchè gli chiedo molte cose nel corso della giornata. Domenica scorsa, per esempio, mi ha concesso quanto segue:

Un’amica e io avevamo il biglietto per un’opera; dissi ad un’altra amica che venisse con noi, ma quando arrivò alla biglietteria non c’erano più biglietti. Temevo che sarebbe potuto succedere e per questo avevo già recitato due volte la preghiera a San Josemaría e gli avevo chiesto insistentemente che la mia amica trovasse un biglietto e si potesse godere con noi l’opera. La mia amica si tranquillizzò e aspettò per capire se si trovava un altro biglietto e, alla fine, successe proprio così. Anche se questa persona inizialmente non voleva farselo rimborsare, la mia amica insistette tanto che riuscì a pagarglielo.

L’opera ci piacque tantissimo.

Mará Emilia Cebrián Hernández, Spagna

31 maggio 2005

San Josemaría è veramente tra noi

Circa un anno fa ho cominciato un nuovo lavoro. Facevo molta fatica a rapportarmi con una signora con cui dovevo lavorare. Pregai san Josemaría perchè migliorasse la situazione e il giorno successivo il suo comportamento cambiò in modo notevole. Lo ringraziai tanto.

In un’altra occasione mia moglie, che era in attesa del nostro secondo figlio, aveva una grandissima paura del parto. Voleva che le facessero il cesareo, e si erano già fatti tutti i preparativi. Alla fine, tutto fu così rapido che ebbe un parto naturale, senza nessuna delle complicazioni che le avevano pronosticato.

Un altro favore che non dimenticherò: recentemente ero molto stressato, perchè un affittuario non aveva pagato l’affitto e non voleva farlo (è una storia molto più complicata). Ero esausto, al punto di arrivare ad una crisi nervosa. Pregai san Josemaría e il Papa perchè facessero qualcosa. Quello stesso giorno, arrivando mio ufficio, trovai un messaggio del mio affittuario, che mi diceva che era stato fuori.... e che prometteva che avrebbe pagato gli affitti che mancavano il giorno seguente. Josemaría è veramente tra noi e ascolta le nostre preghiere e le nostre preoccupazioni.

I. F., Stati Uniti

25 maggio 2005

Il nostro primo figlio

La sera del 16 novembre 1986 trascorreva particolarmente tranquilla. Quel giorno, mia moglie doveva entrare in ospedale per far nascere il nostro primo figlio. Data la precarietà della nostra situazione economica, il parto sarebbe stato in un ospedale di modeste condizioni. L'annuncio dell'arrivo di un nuovo essere umano arrivò alle 20.20 e per nostra disgrazia il cambio di turno in ospedale era alle 21.00. Alle 21.10 il tempo per il parto era ormai superato. Un medico onesto, rendendosi conto della situazione, incoraggiò mia moglie e l'infermiera a fare un primo e ultimo sforzo prima di ricorrere al forcipe. Tra il personale medico, però, non c'era ottimismo: sarebbe stato un paralitico cerebrale. Mia moglie, ricordandosi dell'immenso aiuto di Josemaría Escrivá, gli chiese la sua intercessione e la misericordia di Dio rempì quel luogo. Oggi, il mio ragazzo è sano, buon figlio ed eccellente studente; inoltre, manifesta una certa inclinazione per la vita religiosa. Vi chiedo di pregare per lui perchè, se è la volontà di Dio, mio figlio possa trovare il suo cammino nella vita consacrata.

Luis Avalos, Messico

11 maggio 2005

Non lasciarci soli ora!

Mia figlia piccola stava giocando in bici con i suoi fratelli e un'amica, quando le fecero prendere uno spavento e cadde a terra, colpendo la testa. Non perse conoscenza, ma continuava a dire che aveva nausea e si sentiva male. Non riuscivamo a capire dove si fosse fatta male, perchè si toccava tutta la testa quando le chiedevamo dove le faceva male. Il centro medico più vicino era un ambulatorio; mentre la portavamo in macchina cominciò a rimettere e continuò mentre mio marito guidava verso l'ambulatorio. Io gridai "Padre, non lasciarci soli ora!". L'ospedale più vicino era a 100 km. In ambulatorio si intravide il bernoccolo e la bambina cominciò a tranquillizzarsi. Da lì ci portarono su un'ambulanza in ospedale, dove la visitarono e non riscontrarono alcun deficit, e ci rimandarono a casa. Il giorno successivo, il bernoccolo era sparito e mia figlia aveva soltanto un leggero mal di testa.

M.R., Spagna

6 maggio 2005

Un lavoro fisso

Mia sorella Liliana non aveva lavoro e la sua famiglia stava attraversando un brutto momento. Recitai una preghiera a San Josemaría e la misi nelle mani di Dio, pregai per la sua vita, la sua famiglia e il suo lavoro. Grazie all’intercessione di San Josemaría, mia sorella risolse la sua situazione professionale e ora ha un lavoro fisso. Ringraziamo Dio per l’intercessione dei suoi santi.

Oscar Javier Chicuazuque Gil, Colombia

5 maggio 2005

Alla fine mi liberai dalla droga

Quando avevo 18 anni, mio padre mi regalò l’immaginetta per la devozione al servo di Dio Josemaría Escrivá, e così feci la sua conoscenza. In seguito, trovai il libro Cammino, e insieme al Vangelo furono i due libri che mi cambiarono la vita, poichè in quegli anni ero caduto schiavo della droga e dell’alcol. Nel 2003, mentre mi confessavo il giorno del mercoledì delle ceneri, Dio mi ascoltò e alla fine mi liberò dalla droga.

Così è stata la mia vita e quando ogni girono recito il rosario, alla fine recito sempre anche la preghiera a San Josemaría Escrivá e quella Monsignor Alvaro del Portillo. Ora lavoro con i malati terminali di cancro e porto loro la preghiera a Monsignor Alvaro del Portillo, e chiedo a Dio che per intercessione di nostro Padre, ottenga che Don Alvaro sia santo.

V. H. R. C., Messico

4 maggio 2005

Ho conosciuto san Josemaría in areoporto

Carissimi signori: sono un uomo di 55 anni, sposato con una soprannumeraria. Ho conosciuto San Josemaría all’aereoporto di Aurora in Guatemala nel 1974. Originario di Castilla (Spagna), ho conosciuto lo spirito dell’Opus Dei nel 1957, quando, ho partecipato al programma di TVE del padre Jesús Urteaga.

Più tardi ho ricevuto molte informazioni da una zia, Concha Aycinena, del Guatemala. Ogni volta che l’andavo a trovare mi leggeva punti di Cammino, e mi dava informazioni di un ritiro spirituale, cui partecipai per diversi anni, ad Altavista, (...).

Nel 1973 conobbi coluei che adesso è mia moglie, Maria Eugenia. È soprannumeraria ed è stata per me un sostegno, un aiuto nei momenti di difficoltà (...).

Negli anni ottanta ebbi occasione di ricevere formazione come cooperatore nel centro Balanyá, avendo anche il privilegio di conoscere lì il Dr. Ernesto Cofiño Ubico, di cui ora è in corso il processo di beatificazione (...). ho avuto inoltre l’opportunità di ricorrere alla direzione spirituale con sacerdoti dell’Opus Dei. Tutti i filmati, le tertulie, i libri di San Josemaría ci sono familiari.

Cattolici tutti d’un pezzo, con alti e bassi, con lo sguardo al cielo e i piedi per terra, nonostante le difficoltà, le malattie... Santificando il lavoro di ogni giorno, santificando gli altri e non perdendo occasione di parlare di Dio e di difendere la Chiesa e il Papa. Tutto questo, grazie ad un’educazione ricevuta dai Padri Escolapi a Donoso Cortés, Madrid, tra i gesuiti, Liceo Javier e Università Rafael Landívar, ispirata agli insegnamenti di Sant’Ignazio. Con il desiderio che questo contributo sia utile per la diffusione del lavoro dell’Opus Dei nel mondo.

I. F. J. Sagone Aycinena, Guatemala

29 aprile 2005

Io lo sapevo già che era un uomo di Dio

Sedici anni fa vidi per la prima volta il notiziario informativo sul fondatore dell’Opus Dei grazie ad un amico. Mi piaceva leggerlo e vedere le testimonianza, tramite le quali conoscevo più a fondo l’Opera e i suoi ideali. Ma il mio contatto con l’Opera finiva qui, perchè non conoscevo nessuno dell’Opus Dei, dal momento che nemmeno il mio amico sapeva come gli arrivavano i notiziari. Anche se sono una persona adulta, ad un certo punto ho avvertito la spinta a frequentare una facoltà universitaria. Il giorno del test di ingresso portai con me una fotografia di San Josemaría Escrivá, perchè sentivo che averlo con me mi avrebbe dato conforto in quei momenti in cui mi sentivo così insicura, dato che erano più di vent’anni che avevo lasciato gli studi. Sono certa di aver superato il test grazie alla sua intercessione e con il suo aiuto ho terminato gli studi. Quando fu canonizzato fu per me un giorno di grande allegria, perchè io lo sapevo già che era un uomo di Dio... Grazie Padre Josemaría, quello che sono ora e i risultati che ho raggiunto li devo a te.

Leda Emilia, Messico

28 aprile 2005

Non successe nulla

Più di due anni fa, io e un mio amico, a bordo di un auto, stavamo attraversando un passaggio a livello, a tarda notte, quando ci fermarono dei individui completamente armati. Ci fecero uscire dall’auto, ci minacciarono e ci insultarono. In quei frangenti tutti e due, anche se in diversi parti del veicolo, pregavamo San Josemaría, perchè quel pomeriggio avevamo cercato alcuni suoi libri che volevamo comprare. Io ero terrorizzata, ma mi tranquillizzò l’idea delle orma sulla neve... Non trascorserò più di dieci minuti e non ci successe nulla. Ci restituirono anche la macchina.

Vanessa Ron

26 aprile 2005

Si è risolto tutto in 20 giorni

Come cattolico, ho sempre saputo che la luce del nostro Santo Padre avrebbe illuminato la mia strada. Ad un certo punto, però, i problemi si sono fatti ogni giorno più frequenti. Un amico mi avvicinò all’Opus Dei e da quel momento san Josemaría Escrivá, allora Beato, cominciò a orientare la mia rotta. Fu nelle sue mani, insieme a quelle del nostro defunto Giovanni Paolo II, cui ho lasciato il mio problema professionale: me lo hanno risolto in venti giorni. Stimati fratelli, abbiate fede, moltissima fede, perchè san Josemaría è sempre attento alle nostre necessità e sa intercedere davanti al nostro Signore Gesù Cristo.

Uniti nel cuore di Gesù e di Maria.

Con molto affetto, Walter.

Walter Alejandro Flores Saraiva, Argentina

22 aprile 2005

Intercede sempre per noi dal Cielo

Ho conosciuto l’Opus Dei e le opere del fondatore quando avevo 14 anni. Avevo bisogno di un buon voto all’esame di Storia e chiesi a Dio che lo ottenessi, per intercessione di san Josemaría (che ancora non era stato canonizzato) e lo ottenni.

In seguito, mi sono laureato in Ingegneria e ho trovato lavoro, anche grazie alle preghiere continue al Signore, per intercessione di san Josemaría.

Ora, vivo in pace e con molta gioia, perchè so che san Josemaría intercede sempre per noi dal Cielo.

Mi piacerebbe ricevere informazioni sui passaggi necessari per diventare fedele della Prelatura, e portare gli insgenamenti di san Josemaría alle persone a me vicine.

Che Dio vi benedica tutti, ricoprendovi di grazie. Andate sempre avanti con la missione di san Josemaría, portando la luce di Cristo in ogni luogo.

Rodrigo Oliveira da Silva, Brasile

16 aprile 2005

Un taxista mi regalò un’immaginetta

Un giorno stavo tornando a casa dal lavoro e un taxista mi regalò l’immaginetta di Josemaría Escrivá. Il mio nipotino Leonardo si ammalò di una grave broncopolmonite e ci dissero che poichè era caduto e aveva sbattuto la testa, gli sarebbe anche potuta venire la meningite.

Il bambino aveva 7 mesi, e io gli chiesi che per favore non peggiorasse la sua malattia. Scomparve il rischio della meningite e sta migliorando la sua broncopolmonite. Deve ancora stare in cura, ma ringrazio san Josemaría perchè ora sta meglio e mi ha fatto il miracolo.

Maria de la Luz

10 aprile 2005

Ho visto un filmato su San Josemaría

"Fatti forte dinanzi agli ostacoli. —La grazia del Signore non ti mancherà..."- Cammino, 12 -

Sono una psicologa dell’Università Cattolica dell’Argentina. Ho visto per la prima volta l’immaginetta della preghiera a San Josemariá nel 1977, quando l’Opera si stava espandendo in Argentina. Mi ero portata alcune riviste nella mia residenza universitaria a caso. Senza sapere niente di lui, recitai la sua preghiera e imparai a memoria Cammino nel corso degli anni di Psicologia; gli affidai i miei studi. Non solo mi ascoltò facendomi superare numerosi ostacoli – stavo studiando a San Giovanni mentre la mia famiglia viveva a Buenos Aires – ma mi fece anche ottenere una specializzazione all’UCA di Buenos Aires. Adesso sto frequentando per corrispondenza un corso in ammininistrazione per IUA (Istituto Universitario Aeronautico), schivando altri ostacoli molto grandi, perchè mi ammalai di un mioma-fibroma gigante e mi salvai in seguito ad una rischiosa operazione che avvenne con successo. In ogni circostanza della mia vita, da quando avevo 18 anni, adesso ne ho 43, San Josemaría è sempre stato presente. È il mio primo testimone. Non ho mai dubitato della sua efficacia. Non avevo mai visto un filmato su di lui. A motivo della morte del nostro amato Papa Giovanni Paolo II, la televisione trasmise un filmato su di lui. Non potevo crederci: SAN JOSEMARIA!!!

Così ho cercato subito la pagina web per scriverci e ora voi mi accompagante virtualmente. Questo segna la fine di una lunga giornata per me, o forse l’inizio! Grazie!

Lili, Argentina

11 aprile 2005

Si è preso cura del mio portafoglio

Oggi San Josemaría mi ha fatto un favore. Ero con la mia famiglia in un mercato a fare spese, stavamo scegliendo quello che volevamo comprare quando, al momento di pagare ci rendemmo conto che non avevo il portafoglio nella borsa. Subito ho pensato che me lo avessero rubato, il che era tra l’altro molto probabile, data l’enorme quantità di gente che c’era al mercato. Poi ho pensato che forse mi era caduto mentre uscivo dall’auto, e se davvero fosse stato così...avevo pochissime possibilità di ritrovarlo. Ricorsi immediatamente al Padre e sì, San Josemaría me lo aveva tenuto d’occhio durante tutto quel tempo: infatti era proprio lì, appena vicino alla mia auto. Stava solo aspettando che fossimo noi a raccoglierlo. Porto sempre dentro al portafoglio una medaglietta del Padre. Grazie, San Josemaría!!!!!!!!!

Marisa Antonucci Argentina

10 aprile 2005

Mi aiuta nelle cose grandi e nelle cose piccole

Il 18 dicembre 2004 mi scoprirono un mioma nell’utero, e ciò mi gettò nello sconforto. Il medico che mi prese in cura sin dall’inizio mi disse che mi avrebbe dovuto operare per togliermi l’utero e, se fosse stato necessario, le ovaie. Non avrei mai potuto avere figli. Così passarono due mesi, i primi giorni di febbraio cominciai ad avvertire forti dolori, che duravano per tutto il giorno, così tornai nuovamente dal medico. Dissi a mia madre che bisognava ricorrere all’operazione, ma il costo era molto elevato e non avevamo i soldi. Decisi, allora, di andare alla clinica di previdenza sociale dove mi fecero alcuni esami (ultrasuoni, ed esami di base) l’8 febbraio. Dagli ultrasuoni si videro quattro miomi, così il medico della clinica decise di sottopormi ad altri esami, programmati per l’11 maggio.

Mia madre e io ci preoccupammo tantissimo e decidemmo di consultare un altro medico ancora. Io intanto pregavo da dicembre nostro Signore. E lo feci attraverso l’intercessione di San Josemaría che aveva già concesso molti favori a me e alla mia famiglia. Il 4 marzo realizzai un ultimo ultrasuono, dopo averne fatti quattro, ma la diagnosi fu sempre la stessa: miomatosi uterina. In quest’ultimo ultrasuono, nostro Signore è intervenuto! Non mi trovarono nemmeno un mioma!

Finito l’esame il medico mi si avvicinò e mi chiese cosa era stato riscontrato. La persona che mi aveva fatto l’esame disse: nulla. Mi chiesero di uscire un momento e nel giro di pochi minuti mi diedero il risultato, mentre fuori si trovava anche mia sorella Anna. Quando uscii, tutto quello che le dissi fu: “non ho più miomi” ed essa rimase sorpresa. Dai risultati dell’ultrasuono, in effetti, i miomi erano davvero spariti. Tutto ciò lo attribuisco all’intercessione di San Josemaría Escrivá, cui voglio tanto bene e che tante volte mi aiuta nelle cose grandi e in quelle piccole.

María Teresa Fuentes Salinas, Messico

9 aprile 2005

Vittima di un truffatore professionista

Ho un piccolo negozio che ho gestito per molti anni con un grande sforzo. Qualche mese fa, sono stata vittima di un truffatore professionista, che si impossessò di quasi tutti i miei soldi senza alcuna possibilità da parte mia di recuperarli. Avevo dato tutto per perso, a quel punto la rovina economica era inevitabile. Pregai San Josemaria. Mi ascoltò e recuperai tutti i soldi nel giro di pochi giorni in un modo del tutto insperato.

Federico Bravo, Spagna

8 aprile 2005

Il nostro Papa, pastore e padre

Spero che questa Pasqua possa essere tempo di resurrezione per tutti gli uomini. Che questo tempo pasquale sia segno di rinascita di tutto ciò che nel corso della vita tendiamo a dimenticare: amore, pace, speranza, generosità, gratitudine, donazione al prossimo...

Purtroppo abbiamo perso il nostro Papa, pastore e padre; ma dobbiamo ricordarlo come un grande figlio di Dio che ha portato a compimento la sua missione.

Confesso che, nel vedere Giovanni Paolo II, ho potuto constatare il suo lato più umano: donazione, cooperazione, dialogo, ma senza tralasciare le sue debolezze, le sue sofferenze, i suoi momenti di tristezza. Prego perchè in questo momento in cui il mondo segue con attenzione questa nuova tappa della Chiesa, possiamo tutti essere seminatori di pace, messaggeri di speranza e portatori di amore. Che la nostra Madre Santa Maria possa intercedere per il Papa in cielo. Che lo Spirito Santo possa distribuire i suoi doni sui nostri cardinali che sono chiamati a cercare un nuovo uomo come nostro padre spirituale. Che Dio possa sempre accoglierci a braccia aperte. Amen.

Tiago Cardoso da Silva, Brasile

5 aprile 2004

In situazioni difficili

Circa 15 anni fa, un amico dell’Opus Dei mi diede un’immaginetta con la preghiera a san Josemaría Escrivá. In tutti questi anni, ogni volta che mi trovo in situazioni difficili e senza speranza, ricorro a questa preghiera. Oltre alla consolazione che sento dopo aver pregato, le mie preghiere vengono sempre ascoltate da san Josemaría Escrivá, che mi ha concesso molte grazie in questi anni.

Mauro Augusto Gomes, Brasile

7 aprile 2005

Sono cambiata moltissimo

Ogni giorno che passa San Josemaría mi aiuta. Sembrano passati anni-luce da quando ho conosciuto il Suo messaggio. Sono cambiata, quanto sono cambiata! Il bene genera bene. San Josemaría mi ha insegnato a vivere la mia vita professionale con lo sguardo rivolto al Signore, con affetto verso i fratelli- tutti i fratelli- e gli anni dello stress disperato, dell’insoddisfazione, del senso di vuoto appartengono al passato. Avevo la soluzione dei miei problemi sotto gli occhi e non la vedevo: la soluzione era Cristo, San Josemaría mi ha preso per mano e mi ha fatto “vedere”.

Maria, Italia

3 aprile 2004

Fui ammessa alla facoltà di Medicina

Sono una persona di umili condizioni e vengo dall’interno del Paese. Cominciai gli studi di medicina in un’Università della capitale nel 2002. Un giorno, navigando in internet, mi imbattei in questa pagina che mi diede la spinta a cercare nell’orazione l’alimento necessario per continuare nella “lotta” per ottenere un posto all’università, dal momento che eravamo 2500 candidati con solo 200 posti. Grazie a queste preghiere, ho ottenuto uno dei posti e mi chiamarono da Entremares, una residenza per studenti dell’Opus Dei. In quel momento, non sapevo che a Panama esistesse l’Opera. Anzi, all’inizio lo presi come uno scherzo, ma ci andai e trascorsi lì i due anni più belli della mia vita. Ebbi anche la grandissima fortuna di poter partecipare alla canonizzazione del nostro fondatore. Adesso, lo visito spesso. Questo per quanto riguarda l’orazione che ho trovato su internet e il contatto con la residenza. Non lo avevo mai raccontato prima d’ora, perchè nel colloquio di ammissione non volli soprendere il direttore, ma nel mio cuore sono davvero certo che è solo grazie all’intercessione di san Josemaría che sono riuscito ad entrare all’Università e frequentare così una Facoltà che mi piace tantissimo.

Carlos, Panamá

2 aprile 2005

Non si separò dall’immaginetta nemmeno per un istante

Circa un anno fa, mio marito ebbe un infarto cerebrale (24 marzo). La diagnosi fu terribilmente brutta, avrebbe avuto gravi difficoltà a parlare. Una mia amica mi regalò l’immaginetta di Monsignor Escriva che aveva appoggiato sulla sua tomba. Fernando, mio marito, non se ne separò nemmeno per un istante e anche i bambini cominciarono a recitare la preghiera a san Josemaría. Ad un anno dall’incidente, il recupero di Fernando è al 100%, tale e quale a prima dell’incidente. I medici dicono che non si tratta di un miracolo, ma per noi e per le persone che erano con lui, sì. La prossima settimana si sottoporrà ad una risonanza magnetica per valutare lo stato della lesione e preghiamo san Josemaría che tutto vada bene.

Magdalena Walker Mena, Cile

1 aprile 2005

Dire sempre di sì al Signore

Vorrei scrivere la mia testimonianza, il mio immenso ringraziamento a San Josemaría, grazie al quale oggi nel mondo migliaia e migliaia di persone si dedicano instancabilmente a coloro che hanno a fianco e a curare ogni piccolo dettaglio della vita quotidiana. Ti aiutano a sorridere, ad essere felice, ad avvicinarti a tuo Padre Dio e ad amarlo sempre di più. Ho 17 anni, ho trascorso una preziosa settimana Santa nel Santurario di Torreciudad, dove con tanti sacerdoti al servizio dei fedeli e questo grande ambiente di famiglia ho potuto avvicinarmi di più a Dio. Sono stati alcuni giorni indimenticabili: se San Josemaría non avesse detto di sì alla chiamata di Dio, non avrei vissuto nulla di tutto ciò e niente di ciò esisterebbe. Per questo motivo gli dobbiamo tanto, e ricorro a lui perchè ci aiuti ad essere aperti al soffio della grazia, a sapere dire sempre di sì al Signore e a compiere la nostra missione nella vita. Grazie San Josemaría .

Matt, Spagna

31 marzo 2005

I miei giorni universitari

Conobbi l’Opus Dei durante gli anni dell’università, quando ebbi modo di partecipare a bellissimi incontri con giovani, di cui ricordo omelie straordinarie che mi sono rimaste molto impresse. Per un certo periodo di tempo, “mi allontanai” da San Josemaría, perchè mi trasferii in un’altra città, dove cominciai la mia carriera professionale e mi formai una famiglia. Nel 1994 mi scoprirono una lesione che poteva sfociare in un cancro all’utero e mi disperai. Per caso, o meno, mettendo le mani tra cose vecchie, mi imbattei nella preghiera a san Josemaría e gli affidai la mia salute. Nei tre mesi di cura che avrebbero definito il mio futuro lo pregai con molta fede e la lesione si cicatrizzò. Da allora prego l’immaginetta tutti i giorni, chiedendogli specialmente di intercedere per la salute della mia famiglia e dei malati che conosco, come anche tanti altri favori. In questo momento testimonio l’aiuto ricevuto, che mi auguro si unisca a quelle migliaia di favori che hanno contribuito alla canonizzazione di Mons. Escrivá. Nei 2 o 3 anni passati, ho sofferto un pò, anche per alcuni dolori seri. Ho sempre affidato la mia salute a San Josemaría, e sono sicura al 100% di essere guarita grazie alla sua intercessione. Posso inoltre dire che gli ho chiesto luci per risolvere situazioni difficili e mi ha aiutato. Oggi, che attendo di sapere l’esito di alcuni controlli medici per i quali sono molto preoccupata, sento la necessità di scrivere questa testimonianza. Non ho dubbi sul suo intervento e mi propongo di continuare a pregare la sua immaginetta tutti i giorni della mia vita.

N. F., Argentina

31 marzo 2005

Radio Horizonte

Scrivo da Radio Horizonte, www.radiohorizonte.org, una radio cattolica che trasmette esclusivamente on-line e lavora 24 ore su 24 per diffondere il Vangelo. Desidero raccontare che il 4 settembre 2004 siamo andati a Torreciudad per consacrare alla Vergine del posto questa nuova emittente e che nella nostra programmazione quotidiana c’è Cammino, il primo libro di San Josemaría. Il programma “Cammino" viene trasmesso ogni giorno dal vivo dalle 12:15 alle 12:30, e dalle 6:15 alle 6:30. Cammino ha uno stile diretto, di dialogo sereno, e il radioascoltatore viene messo di fronte alle esigenze divine in un ambiente di fiducia e amicizia. Confidiamo sul fatto che il nostro lavoro sia di grande beneficio spirituale per tutti i nostri visitatori e radioascoltatori.

Martha e Paco Arreola, Spagna.

Un buon fidanzato

L’anno scorso un’amica mi regalò l’immaginetta di San Josemaría. Cominciammo una novena perchè San Josemaría ci aiutasse a trovare un buon fidanzato, cattolico, celibe, lavoratore, di buoni costumi; tutte e due abbiamo molta devozione alla Vergine di Guadalupe. Poi, il 12 dicembre, conobbi colui che adesso è il mio fidanzato: sono sicura che sono stati la Vergine e San Josemaría a mandarmelo. Cominciai con una novena e ora è la mia preghiera quotidiana. Sono certa che San Josemaría e la nostra Virgencita di Guadalupe manderanno al più presto un fidanzato anche per la mia amica.

EVL, Messico

24 marzo 2005

Mio padre era in coma

Nel 2002, mio padre soffrì per un’aneurisma cerebrale, che culminò in un accidente vascolare cerebrale. Il caso era grave, e fu ricoverato nell’Ospedale Paulistano. I medici prepararono la mia famiglia al peggio, ma noi non perdemmo la fede. Cheisi ad un sacerdote del centro culturale del Itaim che venisse a trovarlo presso il reparto di terapia intensiva. Quando mio padre si trovò in coma, padre Carlos pregò chiedendo l’intercessione di San Josemaría Escrivá, affinchè fosse ascoltata la nostra richiesta e il nostro papà si riprendesse. Già dal giorno successivo, tutte le notizie furono buone, e si arrivò al pieno recupero. Entro un mese era già tornato a casa e nemmeno tre mesi dopo era tornato al lavoro. non so se si può dire che fu un miracolo, ma credo fermamente che se chiediamo con fede attraverso l’intercessione di San Josemaría, sembra proprio che la nostra richiesta venga immediatamente esaudita.

Paulo Eduardo Nunes e Silva Brasile

22 marzo 2005

Una situazione familiare difficile

Nella mia famiglia conosciamo San Josemaría da molti anni e soprattutto io lo avevo pregato in diverse occasioni precedenti. Ad un certo punto si presentò una situazione familiare molto difficile. Per coincidenza (che forse non è tanto una coincidenza...) trovai per caso un’immaginetta nel mio ufficio e decisi di fare una novena in questo tempo di quaresima: miracolosamente si sistemò la situazione attraverso cui stavamo passando e in un modo davvero sorprendente. Avevo promesso di inviare la testimonianza e d’ora in poi regalerò le immaginette del santo a tutte le persone che hanno bisogno di consolazione spirituale.

Grazie a San Josemaría che ora sta facendo molti miracoli, soprattutto nella vita quotidiana.

L.A., Messico

20 marzo 2005

Lezione di spagnolo

San Josemaría ha interceduto per me in tutto ciò che gli ho chiesto. L’ultima volta che lo ha fatto, fu quando gli chiesi che potessi continuare a dare lezioni di spagnolo a un gruppo con cui avevo lavorato già un paio di volte. Pregai una novena a San Josemaría perchè potessi continuare a dare queste lezioni, e perchè mi desse più ore di lavoro e più alunni. La volta successiva che vidi questo gruppo c’era un’alunna in più e mi fecero sapere che volevano continuare con me e aumentare le ore di lezione. Una devota di San Josemaría.

Maria Luisa Silva Torres, Enschede, Paesi Bassi

19 marzo 2005

Il nostro secondo figlio

Lo scorso mese di novembre è nato il nostro secondo figlio. Stava andando tutto bene, fino al momento del parto, quando si verificarono complicazioni molto serie. Il medico fece tutto ciò che era nelle sue capacità, ma l’impotenza di fronte alla situazione era evidente. Sono medico e consapevole delle complicazioni e del pericolo di morte presi una Croce e cominciai a chiedere l’intercessione di san Josemaría.

Poco a poco la situazione andò migliorando e nel giro di qualche ora tutto era tornato alla normalità. Grazie a san Josemaría perchè mi ha aiutato ad andare avanti con la mia famiglia e dare testimonianza nella vita di tutti i giorni.

J. G. O., Colombia

13 marzo 2005

Carriera professionale

In questo ultimo periodo ero abbastanza scoraggiato, perchè non riuscivo a trovare opportunità per andare avanti nella mia carriera professionale. Ad un certo punto decisi di chiedere a Dio, attraverso la preghiera a San Josemaría per questa intenzione concreta. Nel giro di poco tempo ricevetti un’offerta per dare lezioni nella stessa facoltà universitaria in cui mi ero laureato.

Da allora, continuo a ringraziarlo per il favore che mi ha concesso e gli chiedo il suo costante aiuto nella mia vita professionale.

J.P, Argentina

13 marzo 2005

Si realizzò l’impossibile

Salve! Ho conosciuto san Josemaría Escrivá facendo un pò d’orazione davanti al Santissimo Sacramento durante il mio orario di pausa pranzo. Quando l’ho terminato, ho notato una signora con sua figlia sedute su un banco della chiesa. Lei era argentina, residente in Brasile, mi si avvicinò e mi diede un’immaginetta con la preghiera a san Josemaría e mi disse che mi aveva visto pregare con tanta devozione che le era venuta l’idea di lasciarmi l’immaginetta.

Mi raccontò che quando erano nate le sue due figlie gemelle, una delle due era molto debole e quando la sua vita fu in pericolo trovò questa preghiera e si mise subito a pregare san Josemaría Escrivá, perchè aiutasse la sua bambina. La piccola si riprese bene, grazie a Dio. Coincidenza o meno, anche io sono madre di due gemelle.

In quel momento, dovevo superare un esame per un master, per il quale mi ero già sottomesso a tre prove di inglese senza successo. Quel giorno, con l’immaginetta del santo in mano, sentii che mi potevo affidare a lui e decisi che avrei fatto la prova di spagnolo, anche se mi ero preparata per quella d’inglese. Grazie a Dio, si realizzò l’impossibile e superai l’esame. Grazie, vorrei condividere questa grazie e altre quando si realizzeranno.

Cristiane Pessoa, Brasile

8 marzo 2005

Alla fine dei nove giorni

Alla fine di settembre del 2004, mi operarono per la frattura del tendine. Nonostante il successivo trattamento e la riabilitazione prevista, non riuscivo a muovere il braccio e avevo un costante dolore all’omero. A gennaio, il medico mi disse che se in 15 giorni non avessi recuperato parte della mobilità, avrebbe dovuto operarmi di nuovo. L’idea di una nuova operazione mi scoraggiò abbastanza, così decisi di cominciare una novena a S. Josemaría chiedendogli la mia guarigione, e se non fosse stato possibile, che accettassi la volontà di Dio. Alla fine dei nove giorni, se ne andò il dolore e cominciò una guarigione rapidissima. Vorrei ringraziare per questo favore in cui ho chiaramente visto la sua intercessone.

Aurora Bellas, Spagna

1 marzo 2005

Ero alla deriva

Nonostante i miei genitori da tempo tentassero di farmi capire l’importanza della fede e dell’intercessione di San Escrivá, ero piuttosto scostante sull’argomento. Poi, un giorno, è scattata la scintilla. Ho letto e riletto Cammino, ho pregato intensamente il Padre e la Madonna, e da allora mi sento forte, forte per la consapevolezza di non essere mai solo: il mio lavoro e la mia vita professionale risentono costantemente dell’aiuto divino. Grazie all’orazione ed allo sguardo benevolo di San Escrivá, che mi guarda come un padre buono, so che non mi manca più nulla. E’ come ci ha insegnato... la Madonna accorre verso il figlio più debole, più storpio, più alla deriva. Perché ha più bisogno di coccole e di aiuto.

A. P., Italia

15 febbraio 2005

Abbiamo firmato l’atto di vendita

Favore ricevuto da San Josemaría:

Avevo bisogno di vendere la mia casa per ridurre l’ipoteca. Arrivò un acquirente che nel giro di poco ci ripensò. Ce la stavamo passando piuttosto male dal punto di vista economico. Una notte, insieme a mia moglie cominciai a pregare l’orazione del Padre. Il girono dopo, una signora che vide il cartello “in vendita” sulla finestra, venne per vedere l’appartamento perchè poteva interessare a suo figlio. Venerdì scorso abbiamo firmato l’atto di vendita. Siamo convinti che sia stato un favore del Padre.

Rafael Carrillo Pozo, Spagna

14 febbraio 2005

A pochi minuti dalla morte

Il dicembre 2004 mia figlia di 5 anni, Rachel Ashley, ebbe una sindrome da shock tossico, a causa di una tracheite (infiammazione della trachea) batteriologica. I medici del dipartimento d’urgenza impiegarono sei ore a diagnosticare quello che aveva, mentre la bambina peggiorava sempre di più.

Sono cooperatrice dell’Opus Dei, ma nell’ultima mezz’ora prima della diagnosi non riuscii a pregare, così chiesi a San Josemaría e alla Madonna che pregassero per me, perchè non ero capace di farlo in un momento così difficile. Alcuni minuti dopo, un medico dell’Unità di Cure Intensive ci disse che si trattava di uno shock tossico.

Una volta fatta la diagnosi, i medici cercarono di capire cosa fare. Nelle successive dodici ore mia figlia rimase in uno stato molto precario. Ci informarono che il suo fegato e i suoi reni stavano lentamente smettendo di funzionare, e che avrebbero dovuto metterle un ventilatore. Con l’aiuto di molti amici, per Rachel stava pregando una scuola intera: l’Aquinas Academy di Pittsburg, il cui direttore spirituale è un sacerdote dell’Opus Dei. Fecero anche moltissime “catene di preghiere”. Soprattutto quelle di Grandvue, un centro dell’Opus Dei a Pittsburg, pregavano per lei San Josemaría Escrivá.

Rachel superò quella notte e i suoi organi non smisero di funzionare, e la mattina successiva i medici mi dissero con enorme allegria che ogni organo funzionava al 100% (perfettamente). Poi sono venuta a sapere che una mia amica dell’Opus Dei aveva pregato specificatamente San Josemaría perchè Rachel guarisse al 100%, senza alcuna complicazione. E questo fu quello che avvenne. Almeno tre medici diversi mi dissero che si trattava di un miracolo, non solo perchè si era ripresa così rapidamente, ma soprattutto perchè non ci fossero state conseguenze. Dal momento che era molto vicino il Natale, pregai San Josemaría, con l’orazione sull’immaginetta, che se fosse stato possibile ce la facesse tornare a casa per Natale. Ci avevano detto che sarebbe rimasta in ospedale per almeno una settimana. Invece, è tornata a casa la vigilia di Natale, alle 4 di notte. Ora è felice e sta bene e sono sicura che anche se adesso non può rendersi conto del miracolo enorme che le è stato fatto, quando sarà grande lo capirà. Non ho alcun dubbio che tutto ciò è stato possibile grazie all’intercessione di San Josemaría, che l’ha presa da dove si trovava, a pochi minuti dalla morte, e l’ha riportata qui dove è ora. Non ho parole per esprimere la mia gratitudine.

Terri Urvash, EEUU

Ringrazio san Josemaría Escrivá

Un giorno ho ricevuto da un’amica l’immaginetta di san Josemaría Escrivá. Da quel momento ho cominciato a chiedergli piccole grazie che mi sono state concesse immediatamente. La mia richiesta speciale era per mia figlia, che non trovava lavoro: poco dopo aver concluso la novena, mi è stata concessa la grazia. Da allora faccio sempre una novena e ringrazio san Josemaría Escrivá.

Silvia Gomez, Argentina

Era un uomo di Dio

Dopo aver letto il libro “Il fondatore dell’Opus Dei”, di Andrés Vázquez de Prada, mi ha colpito il suo modo di stare nel mondo, senza lasciarsi corrompere da esso perchè era un uomo di Dio.

Adesso lo considero mio modello di santità. Intendo essere santo nella mia vita, so che è difficile, ma in questi momenti ricorro a lui e alla Madonna, che seppero superare tutti i loro limiti.

Tiago Cardoso da Silva, Brasile

4 febbraio 2005

Lontani da casa

Sono paraguayana, ma è da un pò di tempo che vivo in Brasile, dove mi sono sposata e ora ho anche un figlio. Ho una devozione enorme per San Josemaría, ma questa devozione è aumentata in seguito ad un grave problema di salute. Mi hanno scoperto un tumore alle ossa a motivo di una caduta dalle scale, con cui mi sono fratturata la base del femore. In quel periodo mio figlio aveva tre mesi e non era in ottima salute. Fu molto difficile per me e mio marito affrontare questo problema, anche perchè viviamo molto lontani dalle nostre famiglie. Ma sin dal primo momento mi sono affidata a San Josemaría, e in qusta stessa settimana, attraverso il lavoro, mio marito ha ottenuto che mi portassero in un eccellente ospedale, totalmente gratuito. Il tumore era benigno e mi hanno messo un chiodo. Il mio bambino, grazie a Dio, non ha sofferto per la mia assenza, mia suocera se ne è presa cura molto bene. Ora mi trovo in una fase di recupero, ma con la certezza che senza l’intercessione di San Josemaría, ora non sarei qui a raccontare questa storia. Credo che Dio ci mandi sempre delle prove, ma mai senza la fortezza necessaria per poterle affrontare.

Alice Aranda Peres, Brasile

Ciascuno ha la sua missione

Attraverso Internet ho potuto toccare con mano ogni settimana la vita, gli insegnamenti, gli scritti e le testimonianze di San Josemaría Escrivá.

Sapevo molto poco di lui e poche persone lo conoscevano tra coloro che frequento. Ma è così che la grazia Divina e la Provvidenza si fanno presenti. Io stessa mi meraviglio di ciò che fa lo Spirito Santo: mi dà forza, parole e discernimento per parlare di questo Santo; in differenti luoghi lo ho comprovato: negli uffici pubblici e privati, nelle Case di Salute, nelle riunioni familiari, sull’autobus, in piazza, all’Università. Ovvero: non posso smettere di parlare e distribuire immaginette.

Sto assaporando e meditando ora Cammino. È così intenso, pratico, pieno di saggezza che mi colpisce ogni giorno. Lo porto sempre con me per non perderlo un solo istante. Al numero 484 dice “Ognuno ha la sua funzione. Come nelle cose materiali: chi oserà dire che la sega del falegname sia meno utile delle pinze del chirurgo? — Il tuo dovere è d'essere strumento”. E nel numero 479: “Avanti! Audacia!”.

I. G., Panamá

In un punto morto

Due giorni fa ho sostenuto un rigoroso esame per diventare Professionista di Direzione di Progetti. Per un anno intero ho studiato con molta intensità per abilitarmi. Nonostante nei giorni precedenti l’esame ciò che sembrava una roccia ferma delle mie conoscenze si convertì dentro di me in un mare di insicurezze, confusione e dubbi. Ero in un punto morto. Penso che Dio mi abbia inviato questa prova per smantellare tutto il mio orgoglio e la mia autosufficienza. Senza dubitare mi affidai con intensità all’intercessione di San Josemaría e chiesi l’aiuto della preghiera di amici e familiari. All’esame le risposte sgorgarono soltanto una per una nella misura in cui andavano apparendo le domande. I risultati furono eccellenti, ma devo “tutto” a Dio e all’intercessione di San Josemaría.

H. R., Venezuela

Tutta la loro vita al servizio di Dio

Non credo sia giusto tacere un favore che ho ottenuto grazie all’intercessione di Josemaría Escrivá.

Il fatto è che due dei miei migliori amici – religiosi – mi hanno scritto per dirmi che avrebbero lasciato il loro ordine. Mi preoccupava molto che due servi di Dio volessero lasciarlo e soffrivo per loro, di fatto c’era davvero la possibilità che potessero lasciare la casa di formazione e l’ordine.

Non ricordo come entrai in internet e trovai un posto in cui la gente poteva scrivere chiedendo l’aiuto della orazione per un motivo personale e io lo feci per chiedere che questi due miei amici non lasciassero la vita religiosa. Giorni dopo mi scrive una persona che non avevo mai conosciuto, con la più incoraggiante delle notizie: avrebbe pregato per me, per la mia intenzione chiedendo l’intercessione di san Josemaría, perchè io non perdessi le speranze.

Da ciò è passato quasi mezzo anno, e in questi giorni con molta felicità ho ricevuto la notizia che quei due miei fratelli religiosi avevano rinnovato i voti e avrebbero perseverato nel loro ordine; non so se arriveranno fino alla fine come sacerdoti e saranno buoni religiosi fino alla morte. So soltanto che questi amici miei stavano per andarsene dal loro ordine e ora ne fanno ancora parte. Se si è riusciti ad ottenere che siano ancora lì per quest’anno, con la preghiera si può ottenere che continuino tutta la loro vita al servizio di Dio. Io non conoscevo Josemaría Escrivá, ma non ho dubbi che sia stato lui ad intercedere per i miei amici. Non ho mai lasciato una testimonianza, ma d’ora in poi lo farò più spesso, perchè non ho dubbi che si possano ottenere tanti favori mediante l’intercessione di san Josemaría.

J.Q.G., Bolivia

Un amore intenso per la Madonna

Ringrazio profondamente San Josemaría per l’aiuto che ho ricevuto grazie alla sua intercessione per ottenere un lavoro. Mi sono avvicinato all’Opus Dei, ho conosciuto la sua vita e la mia fede si è rinforzata. Uno degli insegnamenti più importnati che ho ricevuto da lui è stato l’amore intenso e l’ammirazione costante per la Madonna. Posso assicurare tutte le persone che stanno elggendo queste mie parole, credenti o meno, che la conoscenza, la devozione a San Josemaría e il suo inestimabile aiuto, sono in grado di trasformare radicalmente le nostre vite.

Alejandro Pineda Meneses Colombia

26 gennaio 2005

Animo!

È da un anno che Josemaría, il Padre, è nella testa mia e di mio marito. Le nostre sono migliorate, acquisendo il senso soprannaturale dell’ordinario. Credo che ci renda migliori con i suoi insegnamenti. Vi invito ad interessarvi a questo Saggio san Josemaría, coraggio!.

Raquel Torrado, Spagna

25 gennaio 2005

Adesso affido a san Josemaría la conversione della mia famiglia.

San Josemaría mi ha concesso il favore che gli ho chiesto tutti i giorni da due anni a questa parte. Nel novembre dello scorso anno, mio padre ebbe un’emorragia gastrointestinale e fu ricoverato d’urgenza. Nel frattempo io pregavo intensamente san Josemaría. Gli diedero l’immaginetta con una reliquia del fondatore dell’Opus Dei, mio padre la mise sotto il cuscino e gli chiese la sua guarigione. Si riprese in meno di una settimana e il “mio miracolo” si è realizzato: smise definitivamente di bere e fumare, un problema che affliggeva molto la nostra vita familiare. Adesso affido a san Josemaría la conversione della mia famiglia.

J.A. Filippine

25 gennaio 2005

In seguito ad uno spavento

Ho un collega di lavoro che è stato molto male perchè soffriva di aritmia. Si sentiva scoraggiato e senza forze per il lavoro. La moglie aspettava un bambino proprio in quei giorni. Aveva consultato il servizio sanitario di base e gli erano stati eseguiti due elettrocardiogrammi. La dottoressa che lo aveva visitato gli disse che c’era qualcosa che non andava, per cui decise di mandarlo da un internista perchè gli prescrivesse un esame più completo e gli diedero l’appuntamento per cinque giorni dopo. Lui notava che il polso gli si arrestava per poi ripartire con forza e rifermarsi nuovamente. Sua moglie lo chiamò chiedendogli di accompagnarlo all’ospedale e lui si mosse con la sua macchina. Io non ero tranquillo e cominciai a pregare san Josemaría che lo aiutasse perchè mi sembrava molto triste che venisse al mondo un bambino e suo padre potesse morire. Mentre il mio amico stava guidando vide un pedone attraversare la strada. Cominciò a frenare e a ridurre la velocità, ma il pedone – a metà strada – decise di tornare indietro. In quel momento il mio amico diede una forte frenata e ebbe lo spavento più forte della sua vita, perchè pensava di averlo investito. Grazie a Dio non successe nulla. Nel tornare a casa, volle misurarsi le pulsazioni, ma notò che erano normali e che il polso non si arrestava. Allo stesso tempo, erano scomparsi la stanchezza e il malessere che provava da diversi giorni.

Credo che la grande paura sia stata opera di san Josemaría affinchè il suo cuore si rimettesse a battere con regolarità. Due giorni dopo è nato Geronimo e suo padre è in perfette condizioni di salute.

Fabio Mejía Noreña Colombia

11 gennaio 2005

Un momento difficile per l’umanità intera

Salve sono R.P. dall'Italia e vi ho scritto in data 24 novembre 2004. Vi ho raccontato che dopo 6 mesi ero riuscito attraverso l'intercessione di San Josemaría a reinstaurare un piccolo dialogo con un amico che avevo perso per una futile lite. Oggi vi posso comunicare di aver ricevuto un altro miracolo da nostro Padre: la pace è diventata definitiva e la nostra amicizia sta ritornando bella come un tempo. Sono sicurissimo che senza l'aiuto di questo grandissimo Santo non mi sarebbe stato possibile far nulla perché l'orgoglio del mio amico unito ad altre spiacevoli circostanze non mi permetteva in alcun modo di riavvicinarlo. Ringrazio Dio Onnipotente e San Josemaría, perché, in questo momento così difficile per l'intera umanità, hanno dedicato un po' di tempo alla mia causa, che è sicuramente di scarsa importanza rispetto al dolore della gente del sud-est asiatico o di altre persone che muoiono in stupide guerre e subiscono l'ingiustizia dell'uomo. Grazie di cuore Padre, non dimenticherò mai quello che hai fatto per me. Ti voglio bene con tantissimo affetto. Rocco.

R.P. Italia

10 gennaio 2005

Dalla sera alla mattina

Davvero non so da dove cominciare. Conosco l’Opus Dei da quando ero ragazzo e ogni volta che ho un problema ricorro a san Josemaría e da un pò di tempo anche a Isidoro Zorzano. Scrivo queste righe per ringraziare con tutto il cuore per i molti favori che mi ha concesso il Padre. Ne racconterò uno molto grande. Ho un’azienda con un altro socio (mio fratello). Due anni fa attraversavamo una situazione problematica ed ero cosciente che se non avessi ottenuto un aiuto dal cielo non sarebbe migliorata: ciò avrebbe comportato la chiusura dell’azienda con il seguito di problemi economici e familiari che ne potevano derivare. In quel periodo mia moglie lavorava fuori casa e avevamo un figlio. Decisi allora di pregare il fondatore e chiedere aiuto per riportare a galla l’azienda. Dopo aver pregato con fede durante tre mesi, poichè vedevo che le cose non miglioravano, anzi peggioravano, mi scoraggiai e smisi di pregare con tanta forza. Nonostante questo, il 2 ottobre 2002, prima di andare a letto, mentre stavo pregando tre avemaria in ginocchio, mi resi conto che era l’anniversario della fondazione dell’Opus Dei. Così, senza pregare l’orazione dell’immaginetta, chiesi al Padre una cosa impossibile e lo ringraziai in anticipo. Il giorno 3, ricevetti una telefonata che fece sì che la situazione dell’azienda cambiasse totalmente, dalla sera alla mattina. Da quel giorno, ho nominato il Padre socio onorario dell’azienda. Voglio anche ringraziare Isidoro Zorzano per un favore che mi ha fatto ultimamente. Mia moglie non lavora più fuori casa e ha cominciato a inviare curricula ad aziende e, allo stesso tempo, a raccomandarsi a Isidoro. In meno di due mesi, ha trovato un lavoro molto buono con un orario fantastico che le permette di stare con i nostri due figli quasi tutti i pomeriggi. Inoltre, a partire da febbraio, lo farà compatibile con un altro lavoro, che le porterà via solo tre ore settimanali pomeridiane.

Juan González, Spagna

7 gennaio 2005

La macchina era distrutta

Il primo giorno dell’anno, mi alzai alle sette del mattino e andai in camera di mio figlio. Nel vedere che non era rientrato in casa dalla sera prima, lo chiamai sul cellulare, ma non mi rispose. Preoccupato, cominciai a pregare l’orazione a san Josemaría chiedendo la sua intercessione perchè mio figlio stesse bene. Alle 7.35, mio figlio mi chiamò, per dirmi che aveva avuto un incidente, ma che stava bene. Mi recai sul luogo dell’incidente. La macchina era completamente distrutta, ma miracolosamente mio figlio era illeso. Questo era successo dopo che io avevo chiesto a san Josemaría la sua protezione. Non è un miracolo?

G.S. Messico

7 gennaio 2005

Non avrei mai pensato che mi avrebbero licenziato

Sono filippino e vivo a Taipei (Taiwán) da vent’anni. Date le mie competenze professionali, non avrei mai pensato che mi avrebbero licenziato. Successe invece così nel maggio del 2003 e sperimentai per la prima volta che cosa significa essere disoccupati. Avevo 43 anni e molti debiti e la prova è durata più tempo di quello che mi aspettavo. Nei 14 mesi successivi ho lavorato per alcuni brevi periodi, finchè un mio precedente capo non mi contattò nuovamente nel giugno 2004. La prova più dura che mi ha mandato il Signore è stata veder mia moglie perdere la fede in me e in Dio. Si era convertita al cattolicesimo prima che ci sposassimo, nel dicembre del 1989, e le sue radici non erano molto forti. Due mesi dopo aver perso il lavoro, cominciò ad avere paura e a non trovare tranquillità fino a quando io non avessi risolto il mio problema di lavoro. Smise di andare in chiesa con la famiglia e pensava che non ci fosse più alcuna speranza.

Giorno dopo giorno io pregavo l’orazione di san Josemaría e anche quella di don Álvaro del Portillo. Ogni volta che avevo un colloquio di lavoro, chiedevo la loro intercessione, non solo per avere un’occupazione, ma pure per recuperare il rapporto con mia moglie.

A metà del mese di novembre del 2004, ebbi un colloquio con una banca europea che cercava qualcuno che scrivesse documenti tecnici. Riassuemendo i fatti, mi contattarono immediatamemente all’inizio di dicembre 2004 e potei così risolvere la situazione con mia moglie.

Senza dubbio, attribuisco tutto ciò al Signore e alle mie preghiere a san Josemaría e a don Álvaro del Portillo. Ringrazio Dio e loro per avermi aiutato a superare questi momenti difficilissimi della mia vita in Taiwán.

R. L., Taiwán

1 gennaio 2005

Una storia personale

Da quando qualcuno si è introdotto nella mia vita per mettermi davanti a Dio, grazie agli insegnamenti di San Josemaría ho un cammino chiaro da seguire e mete precise per la mia vita; sono felice e spero nella vita eterna.

Ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Guadalajara e dal 1994 lavoro come avvocato in uno studio legale con mio padre e altri suoi amici. Nel periodo degli studi, la zia di un mio compagno di università, mi invitò a fare catechismo nella periferia della città e mi fissò un appuntamento in un centro dell’Opus Dei. Anche se inizialmente mi ero pentita di esservi andata, perchè in quel momento non conoscevo nessuno, al vedere l’ambiente cordiale e di studio, cominciai ad andare tutti i sabati a catechismo, a una meditazione e alla benedizione eucaristica. Per preparare le lezioni di catechismo, Luzma, che conobbi allora, mi prestò il catechismo della Chiesa Cattolica e mi disse di leggere cominciando dalla parte relativa alla persona e che le manifestassi pure i miei dubbi. Anche se ero disposta a discutere e all’inizio scrissi molte domande, con mia sorpresa alla fine le avevo cancellate tutte. Nel catechismo ho trovato quello che avevo cercato in correnti ideologiche, che però non mi avevano convinto.

Ciononostante mi rimanevano molti dubbi sulla Chiesa, che derivavano dalla mia formazione familiare – i miei genitori non avevano fede – e dalla scuola. Parlai con il sacerdote del Centro dell’Opus Dei che, con molta chiarezza, pazienza e senso soprannaturale mi chiarì completamente tutti i dubbi. La cosa però più sorprendente fu vedere che le universitarie che frequentavano il Centro trattavano Dio con naturalezza, lottavano per conquistare il Cielo, curavano i particolari e vivevano come io pensavo vivessero i primi cristiani. Poteva arrivare a tanto l’ipocrisia con la quale – così mi avevano insegnato – si muovono i cattolici? Decisamente no. E neppure vedevo in giro ignoranti sottomessi. Così, nonostante a Guadalajara la popolazione sia in maggioranza cattolica, fu per me una novità scoprire il significato della fede; cercai da allora di praticare la fede, nonostante gli errori che vedevo in me e negli altri. L’affetto per il Santo Padre venne dopo, poco a poco, con la preghiera, la lettura di libri su di lui e grazie ai commenti che ascoltavo e che mi facevano bene senza che gli altri se ne rendessero conto.

Nel 1997, due giorni prima della mia laurea, morì mio padre in seguito ad un attacco cardiaco. Aveva quarantacinque anni. Mia madre era casalinga, i miei fratelli erano piccoli e frequentavano le scuole medie; mia nonna, pensionata, era sostenuta economicamente da mio padre. Era stato appena ipotecato l’unico bene immobile che possedevamo. Eravamo così senza casa, senza lavoro e senza denaro.

Vendemmo le due macchine per poter coprire le spese alimentari, il cambio di casa e per poter avere una piccola riserva. Avevamo bisogno di almeno uno stipendio fisso. Così per più di sei mesi lavorai solamente io, in tutta la mia famiglia, come assistente in un ufficio pubblico, dove la mia attività consisteva nel rispondere al telefono, sbrigare la corrispondenza, servire il caffè: tutto ciò mi costava molto, perchè mi trovavo in una situazione di inferiorità rispetto agli studi che avevo fatto. Allora mi ricordai di quella croce umile e senza crocifisso di cui parla san Josemaría in Cammino, e di Don Alvaro del Portillo, primo successore del Fondatore dell’Opus Dei, sorridente. E tutto cambiò di prospettiva, perchè il lavoro ha un valore soprannaturale e trascendente; il servizio diventa il valore più importante e ogni sforzo costa poco se lo si offre a Dio.

Nel 1998, grazie a Dio, mi trasferirono negli uffici legali dove, da allora, lavoro come avvocato in materia di diritto familiare, per persone di scarse disponibilità economiche del comune di Guadalajara. Inoltre, dal 2003 dò lezioni in un corso prematrimoniale obbligatorio nello Stato di Jalisco. Adesso ho trent’anni, mi piace lavorare anche se comporta molta fatica e una grande responsabilità; ho la stessa carica e lo stesso stipendio di quando ho cominciato, oltre a piccoli aumenti ogni tanto.

L’8 dicembre del 1998 ho chiesto l’ammissione all’Opus Dei come soprannumeraria, il primo dicembre del 2000 mi sono sposata con Edoardo, uno psicologo che ho conosciuto sul lavoro e nel febbraio del 2002 è nata mia figlia Mariana Paola.

Con molto piacere e gratitudine dò l’autorizzazione a pubblicare la mia testimonianza nella pagina web di San Josemaría.

E. A. A.

È nata il 9 gennaio

26 anni fa, per intercessione di Monsignor Escrivá, è avvenuto il miracolo: mia figlia è nata in buona salute. Fu una gravidanza molto difficile e ad alto rischio. Mi affidai a molti santi e alla Madonna: per questo mia figlia si chiama Margarita di Lourdes (per la Vergine di Lourdes). Quando nacque chiesi a tutti gli intercessori che ci facessero sapere, in qualche modo, chi era stato ad intercedere per noi, per ringraziarlo per tutta la vita, perchè il dono di un figlio non si può contaccambiare con nulla. Lo stesso giorno in cui nacque mia figlia, una persona dell’Opus Dei venne a trovarmi (non era stata lei la persona che mi aveva dato l’immaginetta con la preghiera per affidarmi a Monsignor Escrivá). Entrò nella stanza dell’ospedale dove io ero ricoverata dicendo: “Vengo ad abbracciare la mamma felice che ha avuto la sua bambina lo stesso giorno in cui è nato Monsignor Escrivá”. Questo fu per me il segnale che la nascita di mia figlia era avvenuta in modo eccezionale. Di fatto, il dottore ci aveva detto che la bimba sarebbe nata il 9 gennaio. Adesso, domenica prossima, compie 27 anni grazie a Dio. Ma il miracolo non termina qui. Mia figlia si è sposata da poco e già aspetta un bambino. Anche lei sta vivendo una gravidanza a rischio, ancora più forte di quando vissi io la mia gravidanza, perchè dopo due mesi ha avuto una trombosi in una gamba e ha dovuto rispettare un assoluto riposo. Con molta fede, il bambino ha continuato a crescere, il 17 compirà 7 mesi e il dottore ha programmato il parto cesareo per quel giorno. Andiamo avanti con molta fede, affindandoci all’adesso Santo Josemaría Escrivá, affinchè insieme a Maria Santissima interceda per noi e perchè mia figlia e mio nipote stiano bene.

Margarita Lafón de Carrasco, Messico

4 gennaio 2005

I due problemi si sono risolti

Pochi mesi fa, scrissi un messaggio in cui raccontavo come san Josemaría aveva aperto una strada possibile per la soluzione a due problemi che avevo. Adesso mi rallegra poter dire che i due problemi si sono risolti e desidero esprimere il mio ringraziamento, una volta ancora, a san Josemaría.

Nel frattempo, mi sono affidata a lui chiedendogli aiuto in molte altre cose, grandi e piccole. Il suo aiuto non si è fatto attendere: mio padre ha dovuto fare una biopsia e il risultato è stato negativo; ho cominciato a partecipare nuovamente alla Messa della domenica, e i problemi che avevo nel mio nuovo appartamento si sono risolti in tre giorni. Gli chiedo aiuto ogni giorno in molte cose e lui trova sempre la soluzione giusta. Per tutto ciò, ringrazio tantissimo Dio e san Josemaría.

A.A., Portogallo

3 gennaio 2005

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