
1) Carlo Acutis, santo e “scoordinato”
Era un ragazzo non esattamente sportivo: era abbastanza scoordinato, indossava abiti stirati ... Devo ammettere di avere pensato: “Non mi serve un secchione qui, ma uno che ami correre, sudare...”
2) Un giovane come te: Carlo Acutis
Amò l’Eucaristia, visse la sua fede con gioia e ci ricorda che la santità non è un sogno lontano, ma una meta possibile per tutti.
3) Carlo Acutis, il primo santo millennial
La semplice vita di Carlo mostra che per prendere sul serio la fede non è necessario avere 80 anni. Godersi i 15 anni e cercare di farlo davanti a Dio è possibile, e lui lo ha dimostrato.
4) Cammino verso il Cielo con Carlo: essere sempre uniti a Gesù
Carlo non voleva semplicemente “credere in Dio”: voleva essere connesso a Lui come chi respira è connesso con l’aria. Sempre. Senza pausa. Come il battito del cuore.
5) Cammino verso il Cielo con Carlo: Siamo belli agli occhi di Dio
In un’epoca in cui comandano i filtri, in cui l’autostima si misura con le visualizzazioni e l’amore sembra avere una data di scadenza, Carlo ci lancia questa frase come una bomba di verità. Senza giri di parole: «Ciò che veramente ci renderà belli agli occhi di Dio sarà solo il modo in cui lo abbiamo amato e come abbiamo amato i nostri fratelli».
6) Cammino verso il Cielo con Carlo: Autostrada per il cielo (e senza pedaggi)
L’Eucaristia non era un piano extra per Carlo, era il suo motore. Quell'appuntamento quotidiano con Gesù era la sua bussola sicura, l’unica rotta che non sbaglia.
7) Cammino verso il Cielo con Carlo: Il Rosario è la scala più corta per salire in Cielo
Carlo vedeva la recita del Santo Rosario come un incontro. Ogni Ave Maria era una rosa viva offerta a Maria, sua confidente e guida. Con semplice costanza, scoprì che pregare così trasformava il suo sguardo, gli dava pace e lo avvicinava a Gesù.
8) Cammino verso il Cielo con Carlo: Dio non fa copie
In un tempo di filtri e di stampi, Carlo ci ricorda che il tuo tesoro più grande è essere ciò che Dio ha sognato che tu fossi.

1) Pier Giorgio Frassati: il santo delle otto beatitudini
Questo ingegnere italiano ha dimostrato che si può essere giovani, autentici e profondamente felici quando si vive per gli altri. A 24 anni ha lasciato un’impronta indelebile in coloro che lo hanno conosciuto, specialmente nei più bisognosi.
La gioia di Pier Giorgio Frassati non era superficiale, ma frutto di una fede profonda e della sua relazione viva con Gesù. Quella luce interiore lo sosteneva nelle difficoltà e lo rendeva capace di trasmettere speranza a chi gli stava accanto. Il suo segreto: vivere con gratitudine, servire con amore e lasciare che Cristo riempisse il suo cuore.
3) Verso l’alto con Pier: "Bisogna dare, non solo di ciò che avanza"
Nonostante la sua vita agiata, Pier Giorgio Frassati scelse di donarsi ai poveri con tempo, amicizia e presenza reale. La sua carità non era dare ciò che avanzava, ma amare fino a star male, come chiedeva Madre Teresa di Calcutta. Il suo funerale, gremito dei più umili, fu testimonianza di una vita spesa nella generosità autentica.
4) Verso l’alto con Pier: "Vivere senza fede non è vivere, ma semplicemente esistere"
Pier Giorgio viveva la fede come un faro in mezzo alla vita universitaria, capace di donare speranza e coraggio anche nella solitudine. La sua fede non lo allontanava dalla realtà, ma la impregnava di senso in ogni gesto, amicizia e sacrificio. Più che regole, era uno sguardo profondo che trasformava l’ordinario in straordinario.
5) Verso l’alto con Pier: "Gesù è con me. Non ho nulla da temere"
Per Pier Giorgio Frassati Gesù non era un ricordo del passato, ma un amico vivo e vicino che dava senso a ogni decisione. La vocazione non è un peso né una rinuncia, ma camminare ogni giorno con Lui, lasciando che la sua presenza trasformi le piccole cose.
6) Verso l’alto con Pier: "La nostra vera patria è il cielo"
Per Pier Giorgio Frassati la montagna era un richiamo al fatto che la vita non si limita a ciò che è materiale, ma tende al cielo. Egli aveva compreso che l’immediato non sazia mai del tutto e che dobbiamo guardare con occhi di eternità, perché questo dona pace, senso e libertà per vivere il quotidiano con profondità.

