Scuola Tecnica NOCEDAL

In una delle aree più depresse di Santiago del Cile, circa 500 ragazzi possono finalmente accedere all’istruzione primaria. Insegnanti, genitori e studenti lottano con entusiasmo e dedizione per spezzare il circolo vizioso della povertà. A sette anni dall’inizio, la scuola sta già dando buoni risultati. Rimane, comunque, ancora molto da fare e da sognare.

Nocedal sorge a La Pintana, uno dei quartieri più poveri di Santiago del Cile; ha aperto i battenti nel marzo del 1996. Attualmente, gli iscritti alle otto classi della scuola primaria sono oltre 500. Le richieste aumentano di anno in anno. Il preside, Manuel Dannemann, dice: “per ogni posto disponibile riceviamo tre o quattro domande”. Ritiene che si debba all’orario prolungato, alle buone attrezzature scolastiche, al rispetto per i genitori e ai buoni incentivi per gli insegnanti.

Questo progetto nacque nel 1993, quando alcuni professionisti cileni, per favorire la scolarizzazione nelle aree più sfavorite, istituirono la Fondazione Educativa Nocedal. Il primo obiettivo fu creare una scuola tecnica in una località particolarmente disagiata. Esaminate varie possibilità, scelsero La Pintana, che soffre tutte le conseguenze della povertà: droga, alcolismo e delinquenza. Le case sono piccole, costruite con materiali poveri. La gente vive in spazi ristretti; questo spiega perché i ragazzi abbiano la tendenza a passare tanto tempo in strada.

Alla fine di novembre del 1995 fu acquistato un terreno di 17 acri, nel distretto noto come “Il Castello”. Completati gli edifici, nel marzo del 1996 iniziarono le lezioni. Ben presto furono aggiunti un campo sportivo polifunzionale, un campo di calcio e uno di tennis, con i relativi spogliatoi. All’inizio del quinto anno d’attività era pronto anche un nuovo edificio di tre piani, con officine, laboratori, computer e audiovisivi, oltre alla mensa, alla palestra e alla cappella.

Negli otto anni del ciclo elementare, gli scolari frequentano anche corsi tecnici e pratici che li preparano alle scuole professionali. A livello di secondaria, Nocedal offre formazione nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni.

“Stiamo imparando”

Il preside di Nocedal ci spiega che, all’inizio del 1996, avevano rilevato notevoli carenze in molti studenti. Dei 44 ragazzi che avevano iniziato la seconda nel mese di marzo, la metà non sapevano né leggere né scrivere. Ad agosto solo sei non avevano ancora recuperato. Dei 56 che avevano iniziato la terza, 22 non sapevano far di conto. Alla fine dell’anno tutti avevano rimontato lo svantaggio.

I genitori sono contenti che i loro figli ricevano una buona preparazione scolastica, umana e cristiana. I dirigenti di Nocedal hanno affidato alla Prelatura dell’Opus Dei le lezioni di religione e la formazione cristiana.“Siamo felici che i ragazzi studino bene, senza perdere tempo a casa o per strada. E siamo del parere che potrebbero studiare ancora di più”, dice Esperanza, rappresentante della sesta classe. I genitori apprezzano che i loro figli proseguano gli studi secondari frequentando una scuola tecnica. Anche i ragazzi desiderano avere una buona preparazione per quando inizieranno a lavorare. “Neppure a loro piace che in casa scarseggino i soldi; per questo vogliono iniziare a lavorare presto e cominciare a guadagnare”, spiega Esperanza. “È la migliore opportunità” dice Karla; “da soli non sapremmo come fare per insegnargli un lavoro”.

Le materie tecniche sono svolte durante il secondo ciclo. Tuttavia i ragazzi ricevono una formazione di base in elettricità ed elettronica già nella scuola primaria. Manuel Dannemann ricorda: “ Nel fine settimana impartiamo dei corsi opzionali che sono accolti molto favorevolmente. Alcuni ragazzi sono già in grado di riparare forni a microonde, di fare la pulizia e la manutenzione di un computer, o di installare apparati elettrici. Per molti di loro questo è un buon modo per guadagnarsi un po’ di denaro”.

Molti papà ne sono entusiasti. “Uno di loro mi ha domandato quando apriamo una scuola anche per loro, perché vogliono saperne quanto i loro figli. Per il momento non siamo ancora in grado di iniziare corsi serali, ma la cosa è allo studio. Le persone, qui, hanno aspettative elevate. Il papà di Álvaro mi ha riferito che è molto contento della scuola: Quante cose ha imparato mio figlio! Che gran posto è questo! Quando inizierà l’università?”

Il sabato si svolgono anche altre attività. “I ragazzi imparano a suonare uno strumento o approfondiscono le loro capacità tecniche. Possono fare sport: calcio, pallavolo, tennis, basket e atletica sono le attività preferite. Li incoraggiamo a fermarsi tre giorni alla settimana, al termine delle lezioni, per fare attività sportiva ”. Queste attività extra-scolastiche e la durata della giornata scolastica (dalle 8.30 alle 16.55) fanno sì che i ragazzi siano sempre occupati. “La maggior parte dei nostri ragazzi quando tornano a casa non trovano nessuno. Siccome vogliamo aiutare le famiglie, facciamo in modo che stiano da soli il minor tempo possibile e che non perdano tempo per strada o davanti al televisore”.

Virtù e vita di preghiera

Oltre alla formazione tecnica e scolastica, studenti, genitori e insegnanti concordano sull’importanza della formazione religiosa. La cura pastorale è affidata a sacerdoti della Prelatura dell’Opus Dei. Nocedal cerca di far sì che i suoi alunni apprezzino le virtù e abbiano una seria vita di pietà. I genitori si sono subito resi conto che i loro figli pregavano di più, e hanno iniziato a pregare anche loro, con semplicità, dopo tanto tempo che non lo facevano.

La scuola organizza lezioni settimanali di catechismo per la Prima Comunione. Karla manda i suoi figli tutti i sabati, alle 11. La devozione a san Josemaría, fondatore dell’Opus Dei, è cresciuta in modo naturale. Il 26 giugno 1999, la scuola organizzò per la prima volta una Messa pubblica in suo onore. Fu celebrata nel santuario del Sacro Cuore di Gesù. Manuel Dannemann ricorda: “Sono venuti in molti. La loro devozione mi ha colpito. Il coro della scuola ha cantato proprio bene. All’uscita dalla chiesa, molte famiglie hanno preso l’immaginetta con la preghiera e ci hanno chiesto di inviare loro il Notiziario di san Josemaría “.