Il venerdì per gli altri

In vista del Natale, le studentesse della residenza universitaria "Les Ecoles" a Parigi hanno cominciato a dedicare il venerdì sera ai senzatetto, servendo un pasto caldo e passando la serata con loro.

Papa Francesco attira spesso la nostra attenzione sull'importanza per un cristiano di preoccuparsi delle le persone che a volte rimangono "alla periferia del nostro cuore"…

"Hanno avuto un passato. Aiutiamoli a ritrovare un avvenire."

Messaggio ricevuto dalla Residenza Universitaria "Les Ecoles", a Parigi, la cui cappellania è affidata all'Opus Dei. I giovani hanno cuore? Sentono il desiderio di aprirlo "alla misura di quello di Cristo", come li incoraggiava S. Josemaría? Col freddo dell'inverno e la prospettiva delle feste natalizie, la questione si fa sempre più pressante... A "Les Ecoles", ogni venerdì sera la sfida si trasforma in avventura! Sophie, insegnante, membro dell'Opus Dei e responsabile della residenza, ha risposto ad alcune mie domande...

Con alcune studentesse della residenza universitaria "Les Ecoles" avete deciso di consacrare i vostri venerdì sera a stare vicino a persone che vivono in situazione precaria. Come avviene questo?

Sì. "Les Ecoles" propone alle studentesse che soggiornano nella nostra residenza o che ne frequentano le attività, di dare un po’ del loro tempo per aiutare delle persone in situazione precaria. Concretamente si tratta di aiutare a riscaldare e a servire un pasto ai senzatetto, a trascorrere con loro la serata e cercare di far loro trascorrere dei momenti migliori.

Avete potuto constatare della motivazione nei giovani che partecipano a questa attività della residenza?

I giovani ai quali abbiamo parlato di questo progetto si sono mostrati entusiasti. Se all'inizio qualcuno era assalito da un po’ di apprensione, quella cioè di non saper trovare le parole adatte , di non sapere come comportarsi… questo non è durato a lungo... Per il momento, in termini di volontari, siamo al completo! E' accaduto anche che fossimo in troppi... Qui le studentesse si sono integrate molto bene nella squadra dei volontari e con i beneficiari di queste attività solidali si sono stabiliti in fretta dei contatti amichevoli e di fiducia... Sì, le motivazioni e la generosità tra le studentesse sono come ce le aspettavamo.

Le ragioni di questo impegno alla solidarietà? Credo che queste giovani siano coscienti dell'occasione che hanno di poter studiare e soprattutto in condizioni favorevoli. Si preoccupano di non chiudersi in se stesse, in un ristretto mondo di privilegiati. Aspirano a costruire un mondo in cui vi siano meno individualismo e barriere. Per questo sono disposte a pagare di persona per nutrire dei legami con uomini e donne che abitualmente non frequentano e dai quali hanno molto da imparare.

Papa Francesco manifesta frequentemente la sua inquietudine riguardo all'imborghesimento e a quelli che chiama "i cristiani da salotto". Pensa che questo rappresenti un rischio reale per i giovani d'oggi?

E' certamente un rischio, dato che nel nostro paese i mezzi materiali messi a disposizione dei giovani sono numerosi. Le sollecitazioni e il mondo fittizio creati dall'universo della pubblicità possono, tra l'altro, costruire attorno ad alcuni una specie di bozzolo che li allontana dalla realtà. I giovani cristiani, anche se pieni di buona volontà, possono anch'essi lasciarsi sedurre da una vita facile, che richiede pochi sforzi e che offre il massimo del piacere. E' indispensabile offrire ai giovani altre alternative al consumismo. Il volontariato, il dono di se stessi mi sembrano degli ottimi mezzi per formarsi come giovani adulti responsabili e coscienti del bene comune. Le studentesse sanno perfettamente che vi è più felicità nel dare che nel ricevere. Si deve far loro appello, dar loro fiducia e dar loro delle responsabilità.

A suo parere, qual è il maggior beneficio che apporta questa attività?

Il risveglio della generosità… e il senso della realtà! Questa attività di servizio ai più bisognosi permette di prendere coscienza che non si può vivere chiusi in se stessi a ruminare i propri piccoli problemi; che questi problemi spariscono dal momento in cui vi sia una reale apertura del cuore verso il prossimo. Questo, d'altronde, è anche un aspetto essenziale della predicazione del fondatore dell'Opus Dei in relazione alla formazione dei giovani...