I paragrafi che seguono possono aiutarti a utilizzare questo video personalmente, in lezioni di formazione cristiana, in riunioni con i tuoi amici, nella tua scuola o nella tua parrocchia.
Domande per stimolare il dialogo
― A quali difficoltà debbono far fronte gli immigranti che appaiono nel video?
― Puoi descrivere altri problemi che oggi debbono affrontare gli immigranti e i profughi?
― Quali modi di aiutare gli immigranti presenta il video?
― Secondo te, che cosa spinge a dare aiuto agli immigranti?
Proposte di azione
― Pregare per coloro che sono stati costretti a lasciare la loro casa.
― Informarti sulla situazione in cui si trovano gli immigranti nel tuo paese.
― Pensare se puoi dare aiuto in prima persona a qualche immigrante o puoi collaborare alle iniziative della tua parrocchia o delle organizzazioni civili che hanno il compito di aiutare gli immigranti.
Meditare con la Sacra Scrittura
― Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo (Luca 2, 7).
― Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie Colui che mi ha mandato (Matteo 10, 40).
― Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me (Apocalisse 3, 20).
― Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo (Ebrei 13, 2).
― Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio (Efesini 2, 19).
― Il Signore vostro Dio […] ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto (Deuteronomio 10, 17-19).
Meditare con il Papa Francesco
― Alla radice del Vangelo della misericordia l’incontro e l’accoglienza dell’altro si intrecciano con l’incontro e l’accoglienza di Dio: accogliere l’altro è accogliere Dio in persona! (Messaggio, 12 settembre 2015).
― La cultura del dialogo implica un autentico apprendistato, un’ascesi che ci aiuti a riconoscere l’altro come un interlocutore valido; che ci permetta di guardare lo straniero, il migrante, l’appartenente a un’altra cultura come un soggetto da ascoltare, considerato e apprezzato (Discorso, 6 maggio 2016).
― C’è il rischio di accettare passivamente certi comportamenti e di non stupirci di fronte alle tristi realtà che ci circondano. Ci abituiamo alla violenza, come se fosse una notizia quotidiana scontata; ci abituiamo a fratelli e sorelle che dormono per strada, che non hanno un tetto per ripararsi. Ci abituiamo ai profughi in cerca di libertà e dignità, che non vengono accolti come si dovrebbe. Ci abituiamo a vivere in una società che pretende di fare a meno di Dio (Udienza, 5 marzo 2014).
― Ognuno di voi, rifugiati che bussate alle nostre porte, ha il volto di Dio, è carne di Cristo. La vostra esperienza di dolore e di speranza ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa Terra, accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito (Video-messaggio, 19 aprile 2016).
― Ogni essere umano è figlio di Dio! In lui è impressa l’immagine di Cristo! Si tratta, allora, di vedere noi per primi e di aiutare gli altri a vedere nel migrante e nel rifugiato non solo un problema da affrontare, ma un fratello e una sorella da accogliere, rispettare e amare, un’occasione che la Provvidenza ci offre per contribuire alla costruzione di una società più giusta, una democrazia più compiuta, un Paese più solidale, un mondo più fraterno e una comunità cristiana più aperta, secondo il Vangelo (Messaggio, 5 agosto 2013).
Meditare con san Josemaría
― Gesù crocifisso, con il cuore trafitto dall’amore per gli uomini, è una risposta eloquente – le parole sono superflue – alla domanda sul valore delle cose e delle persone. Gli uomini, la loro vita e la loro felicità, valgono tanto che lo stesso Figlio di Dio si dona loro per redimerli, purificarli, elevarli (È Gesù che passa, n. 165).
― Come Cristo passò facendo il bene lungo le vie della Palestina, così anche voi, negli itinerari umani della famiglia, della società civile, delle relazioni professionali quotidiane, della cultura e del riposo, dovete compiere una grande semina di pace. Sarà questa la prova migliore che il regno di Dio è giunto al vostro cuore (È Gesù che passa, n. 166).
― Mentre la Sacra Famiglia riposa, appare l’Angelo a Giuseppe, perché fuggano in Egitto. Maria e Giuseppe prendono il Bambino e si mettono in cammino senza indugi. Non si ribellano, non cercano scuse, non attendono che finisca la notte… (Solco, n. 999).
― Un uomo o una società che non reagiscano davanti alle tribolazioni e alle ingiustizie, e che non cerchino di alleviarle, non sono un uomo o una società all’altezza dell’amore del Cuore di Cristo (È Gesù che passa, n. 167).