Lettera del prelato (febbraio 2016)

Nella sua lettera di febbraio, il prelato dell'Opus Dei invita ad approfittare bene del tempo di Quaresima di questo Anno Giubilare e considera una delle opere di misericordia spirituale: pregare per i vivi e per i defunti.

Carissimi: Gesù mi protegga le mie figlie e i miei figli!

Sta per iniziare la Quaresima e risuoneranno di nuovo, nel grido del profeta, le parole del Signore: Ritornate a me con tutto il cuore, / con digiuni, con pianti e lamenti. / Laceratevi il cuore e non le vesti, / ritornate al Signore, vostro Dio, / perché egli è misericordioso e pietoso, / lento all’ira, di grande amore 1.

L’invito a un cambiamento profondo riveste particolare importanza nell’Anno della misericordia, tempo speciale di grazia per l’intera umanità. Come ci rende fiduciosi e sicuri sapere che il Signore è disposto a concederci la sua grazia, sempre e specialmente in questi tempi; la grazia per una nuova conversione, per una ascensione nella vita soprannaturale; una maggiore dedizione, un progresso nella perfezione, un maggiore fervore 2.

In questi mesi sforziamoci di progredire nella conversione, che è come un compendio del cammino del cristiano. San Giovanni Paolo II, nell’enciclica Dives in misericordia, afferma: «L’autentica conoscenza del Dio della misericordia, dell’amore benigno è una costante e inesauribile fonte di conversione, non soltanto come momentaneo atto interiore, ma anche come stabile disposizione, come stato d’animo. Coloro che in tal modo arrivano a conoscere Dio, che in tal modo lo “vedono”», aggiunge, «non possono vivere altrimenti che convertendosi continuamente a lui. Vivono, dunque, in stato di conversione, ed è questo stato che traccia la più profonda componente del pellegrinaggio di ogni uomo sulla terra in stato di viandante» 3.

San Josemaría diceva che a ogni giorno non corrisponde una sola conversione ma molte conversioni. Ogni volta che migliori e se, dinanzi a una cosa che non va bene, pur non essendo peccato, cerchi di metterti di più in Dio, hai compiuto una conversione 4.

Abbiamo tutti bisogno di correggere la rotta, di orientare la nostra mente, il nostro cuore e le nostre opere al Signore, allontanandoci da ciò che può sviarci o allontanarci da Lui, poiché tutti sperimentiamo l’inclinazione al peccato, come insegna san Giovanni: Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi 5.

La Quaresima – tempo speciale di preghiera, di penitenza, di pratica delle opere di carità – deve toccarci profondamente nell'anima. La coincidenza con un anno destinato a proclamare in modo particolare la misericordia divina è un ulteriore richiamo ad accrescere l'aspirazione a comportarci come figli migliori del Padre celeste, che guarda benignamente ciascuno di noi. Può essere un bel momento per fare un bilancio molto personale ed esaminare come stiamo seguendo le indicazioni del Papa per questo Anno santo, in unione con tutta la Chiesa.

Vorrei soffermarmi, tra le diverse pratiche quaresimali, su una delle opere di misericordia spirituale: pregare per i vivi e per i morti. La preghiera per le persone a noi più vicine e, più in generale, per chi incontriamo ogni giorno, è davvero assai necessaria. Innanzitutto perché la preghiera ci allarga il cuore quando cerchiamo di assomigliare di più a Gesù. Poi perché impedisce, o per lo meno rende più difficile, che cadiamo in una eccessiva preoccupazione per le faccende personali.

Era davvero sorprendente come san Josemaría si sforzava di pregare sempre più per le persone che incontrava e così pure la sua costante preghiera per i defunti, anche quando vedeva un cimitero o un funerale, coltivata quotidianamente.

Ci ha lasciato un esempio meraviglioso. Quando doveva parlare con qualcuno, cominciava il dialogo rivolgendosi al suo angelo custode. Quando si spostava, a piedi o con un mezzo di trasporto, pregava il Signore per le persone che incontrava per strada, anche se non le conosceva e se non le avrebbe mai più riviste. Ogni preghiera per gli altri era un passo in avanti nella conversione continua cui aspirava, per identificarsi sempre più con Cristo, profondamente convinto che non dobbiamo pensare di essere già totalmente orientati a Dio; è necessario compiere successive conversioni che ci avvicinino alla santità 6.

Questa attenzione garantisce e rinforza la risposta alla chiamata a cercare seriamente la santità, che tutti abbiamo ricevuto. Papa Francesco ricorda l’incontro del Signore con Matteo. Passando dinanzi al banco delle imposte gli occhi di Gesù fissarono quelli di Matteo. Era uno sguardo carico di misericordia che perdonava i peccati di quell’uomo e, vincendo le resistenze degli altri discepoli, scelse lui, il peccatore e pubblicano, per diventare uno dei Dodici 7.

Il perdono dei peccati comprende sempre un invito a seguire Gesù. Dio non si limita a cancellare le nostre colpe, quando invochiamo sinceramente il perdono o ricorriamo alla Confessione sacramentale, ma infonde in noi anche la grazia dello Spirito Santo, che consolida la presenza della Trinità nell’anima. Ogni vocazione nella Chiesa ha la sua origine nello sguardo compassionevole di Gesù. La conversione e la vocazione sono come due facce della stessa medaglia e si richiamano continuamente in tutta la vita del discepolo missionario 8.

Ci avviciniamo al 14 febbraio, anniversario del giorno in cui il Signore, nel 1930, rese manifesto a san Josemaría che anche le donne potevano far parte dell'Opera e poi, nel 1943, che i sacerdoti Numerari potevano essere incardinati nell’Opus Dei. Più tardi, nel 1950, vide che anche gli altri sacerdoti diocesani potevano far parte della Società Sacerdotale della Santa Croce. Perciò questo anniversario spicca come giorno di ringraziamento per i membri dell’Opus Dei, accompagnati dalla gratitudine di tante donne e di tanti uomini che traggono alimento dallo spirito dell’Opera.

L’anelito di portare la luce e la vita di Cristo agli altri è insito nella vocazione cristiana e fonte perenne di gioia, come affermava Benedetto XVI: «Non possiamo infatti tenere per noi la gioia della fede, dobbiamo diffonderla e trasmetterla, e così rafforzarla anche nel nostro cuore. Se la fede realmente diviene gioia di aver trovato la verità e l’amore, è inevitabile provare desiderio di trasmetterla, di comunicarla agli altri» 9.

Tutta l’esistenza di san Josemaría e, in particolare, l'intensità con cui si raccoglieva in Dio nell'anniversario che anche oggi commemoriamo, ne sono una palese manifestazione. Il suo impegno per espandere l’Opus Dei era inseparabile dal desiderio profondo di diffondere la fede cattolica.

Questa premura si rifletteva anche nella gioia per la varietà di vocazioni all'interno della comune vocazione cristiana. Papa Francesco esprimeva recentemente il desiderio che, nel corso del Giubileo Straordinario della Misericordia, tutti i battezzati potessero sperimentare la gioia di appartenere alla Chiesa! E potessero riscoprire che la vocazione cristiana, così come le vocazioni particolari, nascono in seno al popolo di Dio e sono doni della divina misericordia. La Chiesa è la casa della misericordia, ed è la “terra” dove la vocazione germoglia, cresce e porta frutto 10.

Chiediamo questa grazia alla Madre di Dio e nostra, Madre del bell’amore, accompagnando spiritualmente il Santo Padre nel suo prossimo viaggio in Messico, dal 12 al 18 febbraio. Rivolgiamoci alla Madonna di Guadalupe perché in quei giorni e prima e dopo maturino, per la sua intercessione, molti frutti spirituali, molte conversioni, in Messico e nel mondo intero.

Anni fa, in prossimità del cinquantesimo della fondazione dell’Opera, l’amatissimo don Álvaro ci scriveva: «Pregate la Madonna di ravvivare nelle creature il desiderio di essere fedeli a Cristo, Capo di questo Corpo Mistico, mediante una profonda conversione al senso soprannaturale della vocazione cristiana, che conduca alla pratica dei sacramenti, alla vita interiore di unione con Dio, alla carità fraterna, all'obbedienza docile ai Pastori, alla fortezza per custodire e propagare la fede e la buona dottrina, senza scendere a compromessi sleali » 11.

Prolunghiamo questa preghiera di don Álvaro e continuate a pregare per le altre mie intenzioni, senza dimenticare i malati: ultimamente il Signore sta chiamando a Sé molti vostri fratelli e sorelle. Costa, costa molto! Tuttavia dobbiamo accettare ex toto corde, con tutto il cuore, la giustissima e amabilissima Volontà di Dio che, oltretutto, comporta per loro la gioia di andare a godere la definitiva contemplazione della Santissima Trinità.

Con tutto il suo affetto, vi benedice

vostro Padre

Javier

1° febbraio 2016.

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1 MESSALE ROMANO, Mercoledì delle Ceneri, Prima lettura (Gl 2, 12-13).

2 SAN JOSEMARÍA, Note di una meditazione, 2-III-1952.

3 SAN GIOVANNI PAOLO II, Lett. enc. Dives in misericordia, 30-XI-1980, n. 13.

4 SAN JOSEMARÍA, Note di un incontro informale, 1-X-1970.

5 1 Gv 1, 8-10.

6 SAN JOSEMARÍA, Note di un incontro informale, 1971.

7 PAPA FRANCESCO, Bolla Misericordiae vultus, 11-IV-2015, n. 8.

8 PAPA FRANCESCO, Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, 29-XI-2015.

9 BENEDETTO XVI, Discorso per l’inaugurazione dell’Assemblea diocesana di Roma, 11-VI-2007.

10 PAPA FRANCESCO, Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, 29-XI-2015.

11 BEATO ÁLVARO DEL PORTILLO, Lettera, 9-I-1978, n. 13.